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giovedì 15 marzo 2012

Val d'Aosta a tutto gas

Ieri ho partecipato ad una audizione delle commissioni salute e ambiente invitato dalla Regione Valle d'Aosta.
Compito delle Commissioni, dare un parere sulla richiesta di 11.000 cittadini di promuovere un referendum propositivo che, in nome di un costante miglioramento della qualità ambientale della Valle, prevede di chiudere la gestione dei rifiuti solo con trattamenti a freddo.
Oggi, solo Liguria e Val D'Aosta non hanno trattamenti termici dei rifiuti e questo non e' necessariamente un difetto, in quanto, senza vincoli, permette di fare scelte innovative e vincenti, quali il modello Italia Nostra che Genova ha, in parte, attuato: ridurre, riciclare e compostare e infine trattare l'indifferenziato residuale con sistemi meccanico biologici con recupero di materia.
Gli abitanti equivalenti (residenti e turisti) della Val D'Aosta sono più o meno 150.000.
Con questi numeri, l'ipotesi di un termo-valorizzatore non regge economicamente e quindi ora si punta ad un gasificatore più piccolo, dove si dovrebbe trattare un po' di tutto, compresa la frazione organica che "stranamente" non si vuole raccogliere in modo differenziato e nemmeno compostare. Un certo "brivido" ha attraversato le commissioni quando ho prospettato l'ipotesi che organico e fanghi di depurazione acque prodotti in Val D'Aosta, potrebbero essere trasformati biologicamente in bio-metano da immettere in rete.
Ho spiegato ai membri delle Commissioni che questa scelta e' la migliore dal punto di vista ambientale, in quanto, al contrario della pirogasificazione, non residua ceneri e scarti pericolosi (sottoprodotti della pirogasificazione), non aumenta l'emissioni di inquinanti della vallata e, se usato in impianti di trigenerazione(calore, frigorie, elettricità) potrebbe ulteriormente ridurre l'inquinamento presente in Regione.
Dalle reazioni del presidente alle mie valutazioni e' evidente che il partito del pirogasificatore e' molto forte.
Ulteriori valutazioni sull' incontro nei prossimi post.

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