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domenica 30 dicembre 2007

Riscaldamento a legna

Riscaldamento a legna.

Premetto che la mia casetta di montagna è riscaldata solo a legna e come tutti subisco il fascino di un caminetto acceso.
Fatta questa premessa, non posso esimermi dal giudicare una stupidata l'affermazione che bruciare legna è ecologico.
E' vero, usando la legna come combustibile non si contribuisce alla crescita della concentrazione di anidride carbonica del pianeta ma si contribuisce all' aumento della concentrazione dell'aria che respiriamo di benzene, formaldeide, diossine, polveri sottili.
Per chi non lo ha presente stiamo parlando di cancerogeni.
Questi sono i risultati di numerosi studi, peraltro sempre più frequentemente pubblicati nelle riviste scientifiche internazionali, che suggeriscono cautela nell'uso di biomasse a scopi energetici, anche nei paesi sviluppati.

Personalmente, ritengo che nelle nostre città si debba continuare a puntare sul metano come fonte energetica per riscaldare le nostre case aumentando l'efficienza del sistema, ad esempio con teleriscaldamento.

Quindi, si alla legna per riscaldarci ma ad alcune condizioni:
- E' prioritario investire in isolamento termico delle case ed in efficienza energetica dell'impianto di riscaldamento utilizzato
- No a caminetti aperti e a vecchie stufe entrambi poco efficienti: consumano tanta legna, riscaldano poco e fanno tanto fumo
- Si alle nuove caldaie a pellet.

I pellet sono cilindretti di segatura pressata prodotti da scarti di falegnameria.
I loro principali vantaggi:
- elevato potere calorifico
- scarsa produzione di ceneri
- automatizzazione della alimentazione della caldaia
- possibilità di realizzare impianti termici ad alta efficienza ( con ridotte emissioni gassose)

Infine un consiglio di vitale importanza:
tutte le fiamme libere consumano ossigeno, questo significa che in presenza di stufe, caminette, caldaie è obbligatorio una presa di aria esterna per alimentare la loro fiamma.
Questa presa d'aria è opportuno sia realizzata dietro o sotto l'impianto, in modo che l'aria fredda esterna vada direttamente ad alimentare la fiamma, senza passare prima sulla vostra schiena, mentre state ammirando la danza del fuoco

sabato 29 dicembre 2007

La Germania Salverà Napoli?

La Germania salverà Napoli?
I Fantastici TreSul Corriere della Sera di ieri la notizia che in Germania sono disponibili a realizzare un inceneritore dedicato a termovalorizzare i rifiuti del napoletano, a patto che sia garantito il loro invio per i prossimi 15 anni.
Si è anche parlato di costi: tutto compreso, poco più di 200 euro a tonnellata.
Non mi sembra un'idea malvagia:
-i tedeschi potrebbero mescolare i materiali post consumo napoletani (troppo umidi, in quanto non si fa raccolta differenziata) con quelli tedeschi ( troppo secchi, grazie alla loro elevata raccolta differenziata) e risolvere l'attuale problema dei loro impianti, incompatibili con rifiuti ad elevato potere calorifico;
- noi ci liberemmo dei problemi di cosa fare delle scorie e delle ceneri, visto che ampie miniere di salgemma, idonee a questo scopo, sono già operative in Germania;
-liberati dall'ansia di alimentare all'infinito gli inceneritori, come richiesto dai contratti capestro firmati a garanzia delle banche, le nostre amministrazioni si potrebbero dedicare finalmente ad una seria politica di riduzione della produzione, riciclo e compostaggio (con il vantaggio di avere meno rifiuti da inviare in Germania a caro prezzo);
-le comunità campane, condannate a diventare la discarica di Napoli e dintorni, potranno tirare un respiro di sollievo per lo meno esente da diossine, metalli e particellato fine da inceneritori;
-la camorra dovrà inventarsi altri sistemi per fare soldi facili e le aziende del nord dovranno trovare sistemi più innovativi per smaltire i loro rifiuti tossici (produrne di meno) invece di scaricarli in libertà nelle campagne di Napoli, approfittando dell'attuale caos.

La stampa italiota si è subito sollevata contro questa proposta, facendone una questione di prezzo: "Ma che vogliono questi tedeschi che, invece di ringraziarci, ci vogliono far pagare i nostri rifiuti che loro trasformano in energia".

Quest'ultima battuta, che pare sia stata per davvero riportata sul quotidiano nazionale, è tutta da ridere.

Avete un'idea di quanto pagate la vostra Azienda di Nettezza Urbana che termovalorizza i vostri rifiuti?

Io le pesate e i conti me li sono fatti: la mia famiglia (io e mia moglie) produce 300 chili di materiali post consumo all'anno e per il servizio di raccolta e smaltimento paghiamo 260 euro all'anno: 870 euro a tonnellata!!!

E' vero, la "monnezza" è oro!
p.s.
Per la cronaca, dei 300 chili di MPC che produciamo, compostiamo tutto l'umido di cucina su un terrazzino e separiamo carta, vetro e plastica per la raccolta differenziata ( nel paese dove abito non si raccolgono metalli). Complessivamente la nostra capacità di raccolta differenziata è pari all'80%, per cui oggi, a discarica noi mandiamo solo 60 chili di monnezza all'anno

Postato da: federico46 a 08:20 | link | commenti (6)
ambiente e società, materiali post consumo


Commenti:

#1  01 Gennaio 2008 - 19:20
E' vero che economicamente converrebbe mandare i rifiuti in questo inceneritore, è anche vero che di ecoballe da smaltire ne abbiamo a sufficienza per i 15 anni richiesti, ma è altrettanto vero che i problemi ambientali e sanitari per i quali non si vogliono gli inceneritori da noi sarebbero egualmente presenti dove vogliono costruire questo inceneritore.

Quindi... non è un po' schizofrenica la posizione di chi avversa gli inceneritori però è favorevole ad una situazione come quella descritta?

Fabio
utente anonimo

#2  02 Gennaio 2008 - 12:21
Il mio commento alla notizia che in Germania sono disposti a realizzare un inceneritore per trattare i rifiuti campani voleva essere ironico e ha volutp sottolineare il fatto che comunque i tedeschi non ci fanno un favore e che tutto sommato ci chiedono poco.
La mia ricetta alla soluzione dei problemi campani la puoi trovare nella lettera aperta indirizzata a Bertolaso ( post del 3 settembre) che è valida anche per il nuovo Commissario.
In tutti i casi, resta il problema della quantità infinita di ecoballe visibili anche dallo spazio (vai a vedere Google Earth) e della pesante contaminazione ambientale della Campania, anche prima dell'accensione di qualunque inceneritore.
Tu quale soluzione suggerisci?
Un cordiale saluto
Federico
Utente: federico46 Contattami Guarda il mediablog (foto, audio e video) di questo utente. federico46

#3  02 Gennaio 2008 - 14:48
Federico,

la mia non era polemica, volevo solo capire un po' meglio il tuo punto di vista.

Sono un membro del Comitato Allarme Rifiuti Tossici, e membro anche del gruppo degli Amici di Beppe Grillo. Conosco bene, molto bene, la questione delle discariche in Campania, dei siti di stoccaggio di ecoballe, degli impianti di CDR e degli inceneritori (il costruendo e i da costruire).

Ero a Lo Uttaro quando volevano riaprirla, ero a Serre quando volevano devastarla, sono stato a Giugliano a farmi caricare dalla polizia ed a filmare situazioni di palese illegalità...

La mia soluzione è quella che tu stesso da tempo vai professando: riduzione a monte, riciclaggio, compostaggio, riuso.

Siamo in tanti a dire le stesse cose, ma siamo troppo sparpagliati... Sono contento di poterti scrivere in maniera così diretta, perché così posso domandarti davanti a tutti i lettori: ce la puoi dare una mano?

In che modo, chiederai... domanda legittima, alla quale rispondo ben volentieri: unendo le tue forze alle nostre, ma soprattutto unendo le tue forze e peso da intellettuale e scienziato a quelli degli altri intellettuale e scienziati, nonché giornalisti, filosofi e via cantando, che da tempo dicono tutti le stesse cose, ma tutti separatamente.

Bisogna far rete, Federico, per opporsi alle logiche della finanza e dei partiti impastati con la finanza e con la camorra.

Fai riferimento al link che ho messo come home del mio blog per prendere confidenza con il gruppo di cui son parte. Un gruppo di semplici cittadini che da tempo si battono per una Napoli, una Campania ed un'Italia pulite nell'animo, prima che nelle strade.

Fabio A.
utente anonimo

#4  02 Gennaio 2008 - 18:02
Caro Fabio concordo a pieno che bisogna fare Rete e come sai sono disponibile ad essere un nodo della rete Campana. Comunque la mia impressione, da diversi incontri fatti a Napoli e Salerno, è che siate ancora un pò troppo "svincoli". Ognuno per conto suo.
I miei contatti napoletani sono con i ragazzi dell'Assise che fanno capo all'Istituto Studi Filosofici e, a Salerno, con Italia Nostra che recentemente mi ha contattato per un possibile parere tecnico sul l'inceneritore in porto a Salerno.
Un altro contatto è con i rappresentanti napoletani dei Medici per l'Ambiente (ISDE).
La prima battaglia da vincere è contro le mistificazioni e le accuse di essere quelli del partito del NO.
Lo slogan potrebbe essere: informare, informare, informare.

Utente: federico46 Contattami Guarda il mediablog (foto, audio e video) di questo utente. federico46

#5  02 Gennaio 2008 - 18:14
Siamo anche noi in contatto con l'Assise, alcuni esponenti dell'Assise sono membri attivi del Comitato Allarme Rifiuti Tossici.

E' vero, c'è ancora poca coesione tra i movimenti... ma credo sia dovuto anche alla mancanza di una piattaforma informatica che ci consenta una facile interazione al di fuori dei momenti di raccolta dal vivo. E' internet che ha consentito a gran parte di noi di conoscersi, è un po' paradossale che non si riesca a sfruttarla appieno per dar maggior visibilità a questo movimento di coscienze, prima ancora che di persone. E' un problema da risolvere al più presto.

Ma se i comitati civici hanno i loro problemi, le "comunità di intellettuali", se mi passi il termine, non sono da meno... Vi fate sentire poco!

Ho proprio oggi contattato il Giudice Raimondi, che forse conosci... vedremo se si riuscirà a combinare qualcosa di buono.

Ad ogni modo, parlando di informare, informare ed informare, è questa la strada che il nostro gruppo ha preso da tempo.

Ad esempio, il 31 dicembre, mentre c'è chi era a casa a preparare il cenone della sera, chi andava in giro a godersi la bella giornata di sole... c'era anche chi partiva da piazza Cavour, Napoli, con sacchetti di differenziata al seguito e megafono per cantare le informazioni alla gente, per tentar di far CAPIRE che la gente ha non solo il diritto, ma anche e soprattutto il dovere di reclamare che i loro sacrosanti diritti vengano tutelati e che i comportamenti benefici per la cittadinanza intera vengano incentivati.

Dato il tipo di manifestazione e la platea alla quale si è rivolta... direi che è andata più che egregiamente. Eravamo una 20ina, o poco più, armati di alcune centinaia di volantini e di un nuovo acquisto dal quale molto difficilmente ci separeremo, data la sua valenza: un egregio megafono di manifattura cinese!

Abbiamo sperimentato varie forme di comunicazione, dalla più classica declamazione di slogan, passando per volantinaggio-pressing, fino ad inseguimenti a suon di megafono che ci ha aiutato a fare domande perentorie dai toni dissacranti che hanno ben colto l'attenzione dei passanti.

Faceva rabbia vedere ragazzini (ma anche molti adulti) totalmente disinteressati al problema, gettare i volantini in terra (!!) ma era rinfrancante e liberatorio apostrofare tali persone come meritavano - usando sempre atteggiamenti educati, sia chiaro - con la otenza del megafono, mettendole virtualmente alla berlina di fronte alla gente: gli ignoranti, gli incompetenti, gli ignavi e gli imbecilli si devono sentire tali, e gli altri devono percepirli come tali, perché solo così potranno o cambiare o essere emarginati, piuttosto che essere ritenuti "normali". I pazzi sono loro, non noi.

Abbiamo anche capito che i luoghi ideali dove fare "volantinaggio impegnato" sono le metropolitane: lì la gente ha tempo (specialmente a Napoli, eheh) mentre aspetta che arrivi il treno, od anche mentre è in viaggio, di leggere i volantini. Stiamo infatti progettando di ripetere quest'evento almeno una volta al mese, ma preferibilmente più spesso, concentrandoci molto sulle metropolitane e funicolari: era uno splendore vedere le facce dei viaggiatori nella funicolare che ho preso al ritorno dalla manifestazioncina, si poteva leggere nei loro volti sbigottimento misto a senso di colpa, nel leggere il volantino.

Seminando seminando, prima o poi qualcosa crescerà!

Qui puoi leggere le impressioni delle altre persone e visionare delle foto: link.

Qui c'è il volantino che distribuivamo.

Facci sapere che ne pensi. ;-)

Fabio
utente anonimo

#6  03 Gennaio 2008 - 11:15
Caro Fabio
il volantino mi è piaciuto molto e mi sembra anche molto napoletano :-) l'approccio con megafono per mettere a pubblico ludibrio i comportamenti incivili.
Occorre insistere e non farsi pigliare dallo sconforto.
La priorità alla riduzione dei materiali post consumo e al loro riciclo è una scelta vitale che i paesi più evoluti hanno già intrapreso.
La cosa più bella di questa mia personale esperienza , partita oltre dieci anni fa, e che sono ormai decine di comitati sparsi in tutt'italia che condividono la stessa strategia e in parte lo stesso linguaggio ( rifiuti vs Materiali post Consumo): riduzione (compostaggio domestico), raccolta porta a porta, riciclo, riuso, compostaggio, fermentazione anaerobica della frazione umida ( con produzione di biogas) e trattamento a freddo meccanico biologico per l'inertizzazione della frazione residuale con eventuale recupero e sintesi di molecole per nuovi cicli produttivi (etanolo e olio diesel) a partire da macromolecole ( carta e plastica) .
Occorre far sapere agli italiani che queste alternative esistono, hanno costi più bassi, inquinano meno e fanno risparmiare più energia.
Oltre al volantinaggio creativo, suggerisco lettere periodiche ai giornali, interventi organizzati alle radio e alle televisioni locali, i bollettini delle parrocchie, creazioni di blog e siti sul tema.
Avete pensato ad una breve lettera aperta al presidente Napolitano, con riferimento al suo intervento di fine anno, per fargli sapere quello che i suoi esperti non hanno ancora osato dirgli?. Potete anche sfidare pubblicamente a confronti pubblici gli amici degli inceneritori con chi crede ad altre soluzioni per vedere chi è più convincente ( se ci riuscite ad organizzare questo confronto, ovviamente sono disponibile).
Un ultimo consiglio, oltre i pericoli per la salute sottolineate anche quelli per la salute del portafoglio: le alternative all'incenerimento costano meno alle tasche dei cittadini. A Genova abbiamo attivato fronti comuni tra ambientalisti e associazione difesa consumatori sulle politiche tariffarie: far pagare il servizio per la raccolta della monnezza in base ai metri quadri è una truffa!!
Apresto
Federico
Utente: federico46 Contattami Guarda il mediablog (foto, audio e video) di questo utente. federico46
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martedì 25 dicembre 2007

Ricambiamo?

RICAMBIAMO?

Una casa sana, per permettere ai propri abitanti di respirare aria altrettanto sana, dovrebbe garantire un costante ricambio della propria aria interna con quella esterna.

Le buone regole d'igiene prescrivono che, ogni 24 ore, fluisca dall'interno verso l'esterno, un volume d'aria pari a 12 volte il volume del nostro appartamento.

Per fare un esempio, se casa vostra è di cento metri quadrati e avete soffitti alti tre metri, ogni giorno dovete rinnovare 3.600 metri cubi di aria . E' un volume tutt'altro che trascurabile, anche perchè quel volume che mandate fuori è a 20 gradi, mentre l'aria che entra al suo posto è più fredda e deve essere riscaldata al solito caro prezzo

Il ricambio dell'aria è una norma igienica giustificata dall'inevitabile produzione domestica di composti di varia natura, dal vapore acqueo e anidride carbonica prodotti dalla attività metabolica degli abitanti, alle emissioni da mobili e suppellettili, all'uso di solventi e detersivi, alle emissioni dei fornelli a gas, agli odori di cucina e corporali...

E' un problema da non trascurare, ad esempio anche nostri studi ( IST) hanno confermato che la concentrazione di formaldeide misurata contemporaneamente dentro e fuori casa è sempre maggiore dentro casa: fonti inquinanti sono i mobili in truciolato, alcuni polimeri di sintesi e la presenza di fumatori attivi...

Il ricambio dell'aria pone tuttavia due problemi:
1) spreco di energia
2) qualità dell'aria esterna

1) L'aria viziata che cacciamo all'esterno è anche aria calda e con lei se ne va anche calore molto prezioso.
Per minimizzare questa perdita qualche cosa si può fare, ad esempio, consiglio di aprire le finestre il primo mattino, per una mezzoretta, quando l'aria interna, dopo la pausa notturna, è più fredda (15-16 gradi). Anche la scelta di quando arieggiare è importante e il primo mattino va bene perchè a quest'ora l'aria interna è più carica di inquinanti accumulati durante le ore notturne, mentre quella esterna è più pulita.

Un'altro accorgimento che mi sento di raccomandare è quello di ridurre al massimo l'inquinamento interno e quindi poter ridurre il numero di ricambi aria; i consigli che in casa è meglio non fumare, non accendere candele e incensi, non usare solventi e insetticidi, mentre bisogna tenere in efficenzia la canna fumaria della cucina, sarebbero superflui, ma li faccio lo stesso.

Un test empirico per valutare l'efficacia della strategia dei ricambi di aria adottata per casa vostra è quello olfattivo: se entrando in casa non avvertite odori particolari (non necessariamente sgradevoli vedi profumo di caffè..) potete considerare adeguato il vostro sistema di ricambio.

Infine se desiderate una casa ad elevata efficenza energetica vi segnalo l'esistenza di scambiatori di calore appositamente studiati per l'uso domestico; in sintesi la condotta per l'espulsione dell'aria calda e viziata corre parallela a quella della presa dell'aria esterna (fredda e meno inquinata), appositi ponti termici tra le due condotte permettono di sottrarre calore all'aria viziata e riscaldare l'aria in ingresso. Consultando internet ( air-air heat exchanger) si scopre che nei paesi nordici vendono elettrodomestici con questa funzione; sul mercato italiano temo che non ce ne sia traccia, ma per fortuna i nostri climi sono più miti e quindi ci permettono meno sprechi energetici da questo punto di vista..

2) Se vivete in città vi ponete giustamente il problema di sapere se è più inquinata l'aria esterna di quella interna. Ovviamente l'aria che ci costringono a respirare è spesso inquinata, ma come abbiamo visto, in alcuni casi meno di quella all'esterno e comunque qualche cosa si può fare anche in questo caso per difendere i nostri polmoni e per lo meno ridurre la quantità di inquinanti che ci costringono a respirare.



Se abitate dal terzo piano in su, l'inquinamento da traffico arriva molto attenuato, anche se abitate lungo una strada trafficata e quindi potete stare relativamente tranquilli. Se vivete a piano terra, aprite solo le finestre più lontane dai flussi di traffico e fatelo al primo mattino , prima che il traffico si metta in moto.
Tenete presente che bastano pochi metri di distanza dal flusso veicolare per ridurre significativamente la concentrazione degli inquinanti da traffico.
Le ore mattuttine sono da preferire per l'arieggiamento, in quanto in queste ore è più basso sia l'inquinamento primario (quello che esce direttamente dalle marmitte) a causa del basso numero di vetture in circolazione, sia quello secondario (ozono e polveri ultrafini) che si forma prevalentemente nelle ore di maggiore soleggiamento.

In tutti i casi, ovviamente, considerate come un vostro diritto quello di respirare comunque e sempre aria pulita e quindi non stancatevi di chiedere ai vostri amministratori, con forza e in ogni occasione, efficaci misure contro l'inquinamento della vostra città.





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energia, ambiente e società, ambiente e salute, economia domestica

domenica, 23 dicembre 2007
ECONOMIA DOMESTICA 14
E' Inverno.
Fuori, il termometro segna quattro gradi centigradi, la vostra cucina ben riscaldata è a 20 gradi e il compressore del vostro frigorifero, lavora di tutta lena e consuma elettricità, per togliere calore a tutti gli ingredienti necessari per il gran cenone natalizio e tenerli a quattro gradi.
Vi sembra che tutto ciò sia logico e normale?
Ovviamente no!
Le possibile soluzioni per conservare i cibi nella stagione invernale:
-spegnete del tutto il frigorifero e consumate subito quello che avete comprato, oppure usate il frigo solo per gli alimenti più deperibili (carne, pesce, latte..)
- se avete un locale non riscaldato lo usate come dispensa per l'inverno.

La mia soluzione.
Nella casetta di montagna, fatta con muri di pietra ben spessi, ho in cucina il classico vano sotto-finestra dove il muro si assottiglia e dove mi son ben guardato di mettere il calorifero. Essendo rivolto a nord est, d'inverno questo vano non vede mai il Sole, pertanto è molto freddo e quindi è il posto giusto per realizzare una dispensa a muro per uso invernale.
Il mio progetto prevede di fissare al muro una lastra metallica ( ferro zincato o alluminio) con funzione di scambiatore di calore (dall' interno all'esterno) dotata di appositi ripiani (anch'essi metallici).
Due antine di legno con un'abbondante isolamento fatto con lastre di sughero e chiusura ermetica, dovrebbero completare la dispensa a muro, che avrà un duplice utilizzo:
- tenere al fresco gli alimento deperibili senza consumare un goccio di petrolio
- Isolare termicamente il freddo vano sotto-finestra con il risparmio giornaliero di qualche ciocco di legna da mettere nella stufa

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energia, economia domestica

sabato, 22 dicembre 2007
ECONOMIA DOMESTICA 13
Dove compro?

Gironzolando per l'Italia in queste giornate invernali, finalmente fredde, ho scoperto, con sorpresa, che sono numerosi i negozi che, riscaldati all'interno, tengono le porte costantemente aperte.
Altrettanto numerosi bar e ristoranti che si ostinano ad apparecchiare tavoli all'aperto e tengono al caldo i clienti con stufe a gas a raggi infrarossi, un singolare arredo urbano a forma di fungo.
In molte di queste città la stampa locale ha cavalcato polemiche neo ecologiste, additando al pubblico ludibrio lo spreco energetico e le tasse che ci toccherà pagare per non avere rispettato gli accordi di Kjoto.
Poichè tutto il Paese è un inno infinito allo spreco, queste scelte non mi scandalizzano.
Mi permetto solo di suggerire ai miei cinque lettori di evitare con cura questo tipo di esercizi commerciali per un motivo molto banale: il costo dell'energia buttata al vento con tanta stupidità, sarà stata certamente ricaricata sui prodotti e sui servizi venduti ai clienti.
Per difendere i nostri portafogli, stiamo alla larga!

lunedì 24 dicembre 2007

La Plastica e' finita

RICAMBIAMO?

Una casa sana, per permettere ai propri abitanti di respirare aria altrettanto sana, dovrebbe garantire un costante ricambio della propria aria interna con quella esterna.

Le buone regole d'igiene prescrivono che, ogni 24 ore, fluisca dall'interno verso l'esterno, un volume d'aria pari a 12 volte il volume del nostro appartamento.

Per fare un esempio, se casa vostra è di cento metri quadrati e avete soffitti alti tre metri, ogni giorno dovete rinnovare 3.600 metri cubi di aria . E' un volume tutt'altro che trascurabile, anche perchè quel volume che mandate fuori è a 20 gradi, mentre l'aria che entra al suo posto è più fredda e deve essere riscaldata al solito caro prezzo

Il ricambio dell'aria è una norma igienica giustificata dall'inevitabile produzione domestica di composti di varia natura, dal vapore acqueo e anidride carbonica prodotti dalla attività metabolica degli abitanti, alle emissioni da mobili e suppellettili, all'uso di solventi e detersivi, alle emissioni dei fornelli a gas, agli odori di cucina e corporali...

E' un problema da non trascurare, ad esempio anche nostri studi ( IST) hanno confermato che la concentrazione di formaldeide misurata contemporaneamente dentro e fuori casa è sempre maggiore dentro casa: fonti inquinanti sono i mobili in truciolato, alcuni polimeri di sintesi e la presenza di fumatori attivi...

Il ricambio dell'aria pone tuttavia due problemi:
1) spreco di energia
2) qualità dell'aria esterna

1) L'aria viziata che cacciamo all'esterno è anche aria calda e con lei se ne va anche calore molto prezioso.
Per minimizzare questa perdita qualche cosa si può fare, ad esempio, consiglio di aprire le finestre il primo mattino, per una mezzoretta, quando l'aria interna, dopo la pausa notturna, è più fredda (15-16 gradi). Anche la scelta di quando arieggiare è importante e il primo mattino va bene perchè a quest'ora l'aria interna è più carica di inquinanti accumulati durante le ore notturne, mentre quella esterna è più pulita.

Un'altro accorgimento che mi sento di raccomandare è quello di ridurre al massimo l'inquinamento interno e quindi poter ridurre il numero di ricambi aria; i consigli che in casa è meglio non fumare, non accendere candele e incensi, non usare solventi e insetticidi, mentre bisogna tenere in efficenzia la canna fumaria della cucina, sarebbero superflui, ma li faccio lo stesso.

Un test empirico per valutare l'efficacia della strategia dei ricambi di aria adottata per casa vostra è quello olfattivo: se entrando in casa non avvertite odori particolari (non necessariamente sgradevoli vedi profumo di caffè..) potete considerare adeguato il vostro sistema di ricambio.

Infine se desiderate una casa ad elevata efficenza energetica vi segnalo l'esistenza di scambiatori di calore appositamente studiati per l'uso domestico; in sintesi la condotta per l'espulsione dell'aria calda e viziata corre parallela a quella della presa dell'aria esterna (fredda e meno inquinata), appositi ponti termici tra le due condotte permettono di sottrarre calore all'aria viziata e riscaldare l'aria in ingresso. Consultando internet ( air-air heat exchanger) si scopre che nei paesi nordici vendono elettrodomestici con questa funzione; sul mercato italiano temo che non ce ne sia traccia, ma per fortuna i nostri climi sono più miti e quindi ci permettono meno sprechi energetici da questo punto di vista..

2) Se vivete in città vi ponete giustamente il problema di sapere se è più inquinata l'aria esterna di quella interna. Ovviamente l'aria che ci costringono a respirare è spesso inquinata, ma come abbiamo visto, in alcuni casi meno di quella all'esterno e comunque qualche cosa si può fare anche in questo caso per difendere i nostri polmoni e per lo meno ridurre la quantità di inquinanti che ci costringono a respirare.



Se abitate dal terzo piano in su, l'inquinamento da traffico arriva molto attenuato, anche se abitate lungo una strada trafficata e quindi potete stare relativamente tranquilli. Se vivete a piano terra, aprite solo le finestre più lontane dai flussi di traffico e fatelo al primo mattino , prima che il traffico si metta in moto.
Tenete presente che bastano pochi metri di distanza dal flusso veicolare per ridurre significativamente la concentrazione degli inquinanti da traffico.
Le ore mattuttine sono da preferire per l'arieggiamento, in quanto in queste ore è più basso sia l'inquinamento primario (quello che esce direttamente dalle marmitte) a causa del basso numero di vetture in circolazione, sia quello secondario (ozono e polveri ultrafini) che si forma prevalentemente nelle ore di maggiore soleggiamento.

In tutti i casi, ovviamente, considerate come un vostro diritto quello di respirare comunque e sempre aria pulita e quindi non stancatevi di chiedere ai vostri amministratori, con forza e in ogni occasione, efficaci misure contro l'inquinamento della vostra città.





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energia, ambiente e società, ambiente e salute, economia domestica

domenica, 23 dicembre 2007
ECONOMIA DOMESTICA 14
E' Inverno.
Fuori, il termometro segna quattro gradi centigradi, la vostra cucina ben riscaldata è a 20 gradi e il compressore del vostro frigorifero, lavora di tutta lena e consuma elettricità, per togliere calore a tutti gli ingredienti necessari per il gran cenone natalizio e tenerli a quattro gradi.
Vi sembra che tutto ciò sia logico e normale?
Ovviamente no!
Le possibile soluzioni per conservare i cibi nella stagione invernale:
-spegnete del tutto il frigorifero e consumate subito quello che avete comprato, oppure usate il frigo solo per gli alimenti più deperibili (carne, pesce, latte..)
- se avete un locale non riscaldato lo usate come dispensa per l'inverno.

La mia soluzione.
Nella casetta di montagna, fatta con muri di pietra ben spessi, ho in cucina il classico vano sotto-finestra dove il muro si assottiglia e dove mi son ben guardato di mettere il calorifero. Essendo rivolto a nord est, d'inverno questo vano non vede mai il Sole, pertanto è molto freddo e quindi è il posto giusto per realizzare una dispensa a muro per uso invernale.
Il mio progetto prevede di fissare al muro una lastra metallica ( ferro zincato o alluminio) con funzione di scambiatore di calore (dall' interno all'esterno) dotata di appositi ripiani (anch'essi metallici).
Due antine di legno con un'abbondante isolamento fatto con lastre di sughero e chiusura ermetica, dovrebbero completare la dispensa a muro, che avrà un duplice utilizzo:
- tenere al fresco gli alimento deperibili senza consumare un goccio di petrolio
- Isolare termicamente il freddo vano sotto-finestra con il risparmio giornaliero di qualche ciocco di legna da mettere nella stufa

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sabato, 22 dicembre 2007
ECONOMIA DOMESTICA 13
Dove compro?

Gironzolando per l'Italia in queste giornate invernali, finalmente fredde, ho scoperto, con sorpresa, che sono numerosi i negozi che, riscaldati all'interno, tengono le porte costantemente aperte.
Altrettanto numerosi bar e ristoranti che si ostinano ad apparecchiare tavoli all'aperto e tengono al caldo i clienti con stufe a gas a raggi infrarossi, un singolare arredo urbano a forma di fungo.
In molte di queste città la stampa locale ha cavalcato polemiche neo ecologiste, additando al pubblico ludibrio lo spreco energetico e le tasse che ci toccherà pagare per non avere rispettato gli accordi di Kjoto.
Poichè tutto il Paese è un inno infinito allo spreco, queste scelte non mi scandalizzano.
Mi permetto solo di suggerire ai miei cinque lettori di evitare con cura questo tipo di esercizi commerciali per un motivo molto banale: il costo dell'energia buttata al vento con tanta stupidità, sarà stata certamente ricaricata sui prodotti e sui servizi venduti ai clienti.
Per difendere i nostri portafogli, stiamo alla larga!

lunedì 3 dicembre 2007

Campi Bisenzio Boccia l'Incenerimento

ll comune di Campi Bisenzio, alle porte di Firenze, era destinato ad ospitare un inceneritore, fortemente voluto dalla maggioranza ex diessina al governo.



Il 2 dicembre c'è stata una consultazione popolare in cui i cittadini sono stati chiamati a rispondere a questi due quesiti:



-sei favorevole all'uso dell'inceneritore con recupero di energia per smaltire i rifiuti non riutilizzabili o riciclabili ?

-sei favorevole alla realizzazione di un inceneritore con recupero di energia a Case Passerini, (nel comune di Campi Bisenzio) ?



Hanno stravinto i NO: inceneritori non si hanno da fare ne a case Passerini ne altrove!



Ha votato il 31,11% della popolazione, cioè 10.970 cittadini. I NO AL PRIMO QUESITO sono stati l'84,36%, al secondo quesito ha risposto negativamente l '88% dei votanti!!!!



Nulla hanno potuto i denari investiti alla grande in manifesti a favore del Si e neppure la scesa in campo ( discutibile nella forma e nella sostanza) di tanti ricercatori e colleghi, compreso il mio ex Direttore Scientifico, il prof Luzzatto che ora dirige l'Istituto Tumori di Firenze.



La mia personale soddisfazione è quella di avere dato una mano alla vittoria, insieme alla Dr.ssa Gentilini, tenendo, la sera prima del referendum, una conferenza a Campi Bisenzio sui trattamenti meccanico biologici, come scelta strategica per l'inertizzazione a basso impatto ambientale, della frazione residuale al compostaggio e al riciclaggio.

Postato da: federico46 a 18:47 | link | commenti (2)
ambiente e salute, materiali post consumo


Commenti:
#1  08 Dicembre 2007 - 18:36
 
Federico, stimo molto le "battaglie" che stai portando avanti ed ho avuto la fortuna di sentirti qualche giorno fa in occasione del convegno "Di inceneritore si muore" a Cavaglià, nel mio amato biellese. Sono felice di vedere questa nuova vittoria, spero che anche da noi si possa raggiungere lo stesso risultato. Anche se la stessa battaglia sarà da fare a Vercelli e dintorni. Nel frattempo ti ringrazio infinitamente,
Lorenzo
Utente: zerosilenzio Contattami Guarda il mediablog (foto, audio e video) di questo utente. zerosilenzio
#2  11 Dicembre 2007 - 14:25
 
Ciao, posso copiare le tue informazioni di questo post?
Vorrei divulgarle in un mio prossimo aggiornamento del blog.
ciao da Napoli
Utente: sacchett Contattami Guarda il mediablog (foto, audio e video) di questo utente. sacchett

domenica 2 dicembre 2007

La Plastica è finita

La grande catena di distribuzione Iper, il cui slogan è "Risparmiare alla grande, Vivere alla grande" lancia l'offensiva "verde" in tema di imballaggi.
Con il progetto "Ecobios- La natura nei fatti" l'IPER è la prima azienda italiana , presennte in 20 città italiane, ad utilizzare integralmente imballaggi eco-compatibili per i propri prodotti freschi e semifreschi.
I nuovi imballaggi sono fatti con Acido Polilattide (PLA), un bio-polimero ottenuto dal mais (brevetto USA) utilizzato per sostituire 9 milioni di vaschette in plastica convenzionale. Il Mater B, un altro biopolimero di produzione nazionale ottenuto a partire dall'amido di mais ha sostituito 3 milioni di sacchetti di polietilene, infine 30 milioni di imballi per frutta, uova, formaggi sono in cellulosa, prodotta senza compromettere foreste vergini.
Grazie a questa iniziativa, ogni anno circa 500 tonnellate di plastica usa e getta si sono trasformati in oggetti usa e composta.
Infatti tutti questi nuovi contenitori sono compatibili con la raccolta differenziata dell'umido e insieme agli scarti di cucina e agli sfalci di erba possono essere trasformati in compost di alta qualità.
Potrebbe non essere una buona notizia per i gestori di inceneritori, per i quali le 300.000 tonnellate di sacchetti di polietilene usa e termovalorizza, che ogni anno gli italiani pigri usano e pagano, al posto di borse e reti per la spesa, sono una vera manna per far funzionare i loro impianti, l'unico vero combustibile degno di tal nome.
Il problema è che questi biopolimeri hanno un alto potere calorifico, e poichè sono classificabili come biomasse la loro combustione permetterà agli inceneritori di accedere tranquillamente ai Certificati Verdi persi per la combustione di plastiche derivate dal petrolio.
E' il caso di ricordare che in questo Paese, dove gli agricoltori non contano nulla, non c'è un centesimo di incentivo per chi fa il compostaggio, pratica utile al Pianeta, ai nostri campi e al rispetto degli accordi di Kyoto in quanto sottrae quantità importanti di anidride carbonica all'atmosfera del pianeta ( 470 chili per tonnellata compostata), molta di più di quanto se ne può evitare con la termovalorizzazione (10 chili per tonnellata termovalorizzata).
Pertanto, in assenza di filiere di raccolta e di trattamenti finalizzati al compostaggio, in assenza di incentivi per questa pratica e in assenza di chiare informazioni all'utilizzatore, è facile che gli imballaggi in biopolimeri, il cui costo energetico ed ambientale è tutt'altro che trascurabile, andranno a foraggiare gli inceneritori che hanno molti padrini in parlamento, alla faccia della qualità dell'ambiente e della salute.
Ricordo che un impianto di compostaggio ha un'impatto ambientale nettamente inferiore a quello del migliore termovalorizzatore di questo mondo.

sabato 1 dicembre 2007

Doppi Vetri, Tripli Vantaggi

DOPPI VETRI, TRIPLI VANTAGGI.
Non avete ancora messo i doppi vetri?
Se è così, mi dovete spiegare quale sottile sadico piacere vi da il buttare, letteralmente, soldi dalle finestre.
Come avete sentito a gennaio sono previsti rincari di luce e gas e nulla fa prevedere che le bollette energetiche siano destinate a scendere, anzi è certo il contrario.
Mettere doppi vetri a tutte le finestre è certamente un bell'investimento, ma credetemi ne vale la pena, inoltre oggi è possibile godere di interessanti sgravi fiscali per questo tipo di intervento; sgravi che vi faranno pagare meno IVA e, cosa ancora più interessante, vi permetteranno di detrarre dalle prossime tasse, gran parte degli investimenti sostenuti.
Inoltre, non appena avrete installati i doppi vetri, vedrete da subito la vostra bolletta energetica calare in modo significativo.
Un doppio vetro, grazie alla camera d'aria creata tra un vetro e l'altro, disperde almeno la metà di calore di una normale lastra di vetro, ovviamente permettendo ancora un'ottima fruizione della luce solare.
Questo vantaggio si ottiene d'inverno, ma anche d'estate, se utilizzate impianti per il condizionamento dell'aria.
Mettete in conto, a vostro favore, anche un netto calo dei rumori esterni, in quanto i doppi vetri hanno anche un buon potere fono assorbente,
Se avete la fortuna di avere delle finestre rivolte a Sud, il vostro guadagno sarà ancora maggiore, in quanto potete trasformare tutte le superfici vetrate che d'inverno solo soleggiate, in collettori solari passivi che, grazie all'energia solare, contribuiranno in modo significativo ad abbassare la quantità di calore necessaria per riscaldarvi la casa.
Casa mia, quando l'ho comprata aveva due verande, esposte verso Sud-Est, ricavate con la messa in opera di superfici vetrate sui balconi originari.
Una scelta utile, in quanto mi permetteva di avere qualche metro quadrato utile in più e ancor di più perche mi ha permesso di fruttare, a basso costo, l'energia solare per riscaldarmi con la realizzazione di due collettori solari di circa 15 metri quadrati, pari alla superfice vetrata delle due verande.
Nei lavori di ristrutturazione ho provveduto a sostituire i vetri semplici con doppi vetri ad alta efficienza, la cui caratteristica è di tenere fuori il freddo ma di fare entrare in casa la maggior quantità possibile di energia solare.
Questa caratteristica è stata resa possibile, dall'uso combinato di vetri con speciali trattamenti sulla loro superficie e dall'inserimento di un particolare gas (argon) nella camera d'aria interna.
Dopo una adeguata ricerca su internet, in quanto tutti i vetrai contattati ignoravano queste possibilità, ho scelto i doppi vetri della Saint Gobain, ditta che offre una vasta gamma di vetrature per tutte le esigenze.
Un' altro accorgimento che vi consiglio è stato quello di avere l'apertura a vasistas ( incernieramento orizzontale dei serramenti, con apertura verso l'interno) di una parte delle finestrature poste più in alto.
Ultimo accorgimento, è stato quello di applicare una valvola termostatica sui caloriferi delle camere afferenti alle verande la cui temperatura di chiusura del flusso di acqua calda è stata fissata a 18 gradi.
Grazie a questi accorgimenti, nelle giornate invernali soleggiate, l'apporto di energia solare delle due verande è tale da riscaldare ad oltre 18 gradi le due stanze adiacenti, i cui termosifoni anche dopo diverse ore che il Sole è tramontato, restano spenti.
D'estate, già il trattamento dei vetri riflette una parte delle radiazioni solari, con un giusto compromesso tra apporto invernale e riflessione estiva, ma la soluzione ottimale si può ottenere con una tenda a veneziana sistemata per tutta la larghezza della veranda e da 25-30 centimetri da terra fino all'apertura a vasistas.
Il trucco è di scegliere una tenda con le lamelle a doppia colorazione, chiare (meglio argentate) da una parte e scure opache ( meglio nero) dall'altro.
D'inverno, specialmente se vi da fastidio la luce diretta, si rivolge verso il Sole la parte scura della tenda che assorbendo gran parte delle radiazioni solari si riscalderà, trasferendo il calore all'aria circostante. In questo modo si produrrà un movimento convettivo dell'aria, dal basso verso l'alto, e con un forte irraggiamento di calore, dalla tenda verso l'interno della stanza.
Insomma avrete in casa un collettore solare passivo ad aria di diversi metri quadrati.
D'estate, basterà aprire il vasistas e rivolgere verso il Sole le lamelle chiare: gran parte delle radiazioni solari saranno riflesse all'esterno e l'aria più calda che si produrrà verrà espulsa all'esterno attraverso il vasistas, attivando una ventilazione naturale, dall'interno verso l'esterno, con richiamo di aria più fresca dalle eventuali finestre poste a nord.
Se vi è possibile sistemare all'esterno della veranda un sistema frangisole, fisso o mobile, per tenere in ombra la veranda durante il periodo estivo, avrete ottenuto il meglio per climatizzare la vostra abitazione a basso costo e con importanti risparmi energetici.