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lunedì 30 novembre 2009

Compostiera Fai da Te


6 concorrentecompostieraFDTEcco il sesto concorrente di COMPOSTIERA FAIDATE.

Segue una dettagliata descrizione e diverse foto di particolari.

L’idea: L’utilizzo del vaso di coccio è nato nel 2003 da una conversazione con un amico agronomo-giardiniere sulla necessità di crescere i ciclamini in vasi traspirabili, e quindi non di plastica.

Da questa utile informazione associata al fatto che il coccio ha l’ulteriore pregio di essere un materiale naturale anche bello a vedersi, è nata l’idea di sperimentare una compostiera in un vaso da giardino.

Il filtro: Il filtro è realizzato con due sottovasi di plastica bucherellati (progetto di un amico) sistemati uno sull’altro, con il superiore, più piccolo e capovolto nel sottostante. Tra i due sotto vasi, per effettuare la funzione di filtraggio dei gas c’è del terriccio, segatura e carta. Il tutto è sistemato tra due veli di retina da confetti, onde evitare l’entrata di animali dai buchi. Ho fatto anche un’esperienza con un filtro fatto con due sotto vasi di coccio, con quello più piccolo sotto-sopra in quello più grande, ma la compostiera sembrava accumulare troppa acqua. Ho pensato che forse i sotto vasi di coccio fossero pennellati di qualche sostanza impermeabilizzante, visto che devono trattenere l’acqua, e senza far nuovi tentativi sono tornata al modello precedente. Sarebbe interessante verificare se la supposizione fatta fosse vera oppure no.

l drenaggio: All’interno del vaso, quasi sul fondo, ho sistemato un sottovaso di plastica con tanti piccoli fori onde permettere il drenaggio dei liquidi e favorire l’areazione del contenitore, ma senza far uscire i materiali solidi da compostare. Per drenare meglio i liquidi, sul sottovaso forato ho posto dei sassi, ma avvolti in retine della frutta, per tenerli insieme ed evitare il loro spostamento nei ripetuti mescolamenti che si effettuano per l’ossigenazione del materiale da compostare.

Il vaso, chiuso dal filtro e sovrastato da un sottovaso capovolto per impedire l’entrata di acqua piovana, è sistemato su un’altro sotto vaso, su tappi di sughero tagliati a metà per rialzarlo e permettere la circolazione di aria.

Il funzionamento: Pur non sminuzzando molto il materiale organico, in estate il materiale si composta in un paio di mesi. In inverno invece il tempo necessario è molto di più, e per tre persone le due compostiere in foto non sono sufficienti per mantenere un buon ritmo di compostaggio (si sta infatti procedendo alla costruzione di una compostiera ancor più grande). Nelle compostiere in foto infatti ci si mette tutto, anche noccioli, semi e gusci di noci e castagne che, solitamente poi, non compostati, si separano in fase di setacciatura insieme a moltissime etichette (bollini) di mele. Noccioli e gusci si recuperano per l’avvio del nuovo compostaggio.

martedì 24 novembre 2009

Ricerca Fresca di Giornata

Fumare in locali fumosi è pericoloso ?

Ormai è un dato  certo:  non è salutare condividere locali chiusi con persone che fumano.

Quindi per il coniuge, per i propri figli, per i colleghi d’ufficio, per gli inservienti dei bar,  subire il cosiddetto fumo passivo aumenta i rischi per numerose malattie, compreso il cancro polmonare.

Ma per un fumatore, fa differenza fumare all’aperto o in ambienti chiusi, compresa la propria abitazione?

In altre parole, ai fumatori, il proprio fumo passivo, fa male?

Fino ad ieri nessuno si era posta la domanda di come cambia l’esposizione a cancerogeni di un fumatore se, oltre ai cancerogeni presenti nelle sigarette che fuma, lo stesso fumatore inala i fumi con cui sta  impestando la stanza che frequenta.

Questa curiosità è venuta ai ricercatori del Servizio di Chimica Ambientale dell’Istituto Tumori di Genova che avevano sottomano un gruppo di soggetti che si prestava bene allo scopo: trenta edicolanti di cui, per un’intero giorno,  era stata misurata l’esposizione a benzopirene, un cancerogeno presente in tutti i fumi, compreso quello delle sigarette.

Questi lavoratori per dodici ore al giorno stanno chiusi in piccoli locali, le loro edicole,  e finito il lavoro, c’è solo il tempo di andare a casa a riposare.

Pertanto, se un edicolante è fumatore, fuma sempre in ambienti chiusi, poco ventilati: la sua edicola e la sua abitazione;  e sul lavoro, fuma sempre da solo.

Pertanto lo studio dell’IST, con opportune misure effettuati con campionatori personali, letteralmente indossati tutto il giorno, ha potuto quantificare con sufficiente accuratezza e senza particolari interferenze, quanto benzopirene ogni edicolante fumatore aveva inalato a causa dell’inquinamento prodotto con il proprio fumo.

Questo dato è stato confrontato con l’esposizione desunta dal numero di sigarette fumate e dal contenuto di benzopirene  nel loro fumo, derivata da studi sulle principali marche di sigarette.

I risultati, pubblicati in questi giorni dalla Rivista “ Environmental Health”, hanno permesso di stimare che sulla dose giornaliera di benzopirene, complessivamente inalato da un edicolante fumatore, il fumo passivo pesa da 15 al 34 % , a seconda del tipo di sigarette.

Questo significa che un fumatore esposto al proprio fumo passivo,  di fatto,  è come se fumasse due sigarette e mezze in più, rispetto a quelle effettivamente fumate.

E lo studio ha permesso di stimare anche il ruolo dell’inquinamento urbano, aspetto non secondario per chi, come gli edicolanti,  lavora a lungo a pochi metri di distanza dai tubi di scappamento.

In questo caso,  la quantità di cancerogeni inalati giornalmente, a causa dell’inquinamento della città,  è risultato equivalere  a quello provocato dal fumo di una singola  sigaretta.

In conclusione, lo studio IST ha dimostrato che l’esposizione di fumatori al proprio fumo passivo e all'inquinamento urbano non è trascurabile e quindi la somma di entrambi potrebbe aggravare i danni della loro cattiva abitudine.

Pertanto,  dati IST alla mano, oggi  si può affermare che il divieto di fumo in tutti i locali  è doppiamente utile: questa norma  tutela i cittadini non fumatori, ma anche i fumatori che, rispettando questa norma,  corrono meno rischi per la loro salute....,  a meno  che non prendano freddo, mentre fumano all’aperto.

lunedì 23 novembre 2009

Meno Rifiuti Per tutti

Siamo nella settimana mondiale per la riduzione dei rifiuti.

Il mio contributo a questo evento è la riproposta delle sedici semplici regole che possono da subito ridurre sensibilmente la produzione dei nostri rifiuti.  Queste regole sono state tratte dalla 4^ edizione dei Corsi di Compostaggio domestico a cura di Italia Nostra. Scegliete almeno uno di questi consigli  e seguitelo regolarmente. Fara bene a voi, al vostro portafoglio  e al Pianeta.

COME DIMINUIRE LA PRODUZIONE DI MATERIALI POST CONSUMO

Diminuire la produzione di rifiuti è possibile. Se state facendo compostaggio domestico, siete la prova vivente di questo fatto. Ogni anno, da quando avete cominciato a compostare, nella vostra pattumiera non vanno più circa 50 chili di “umido” per ogni componente della vostra famiglia.

Per chi non fa ancora compostaggio domestico ecco qualche altro consiglio per produrre meno rifiuti; se li seguirete contribuirete ad abbassare il Prodotto Interno Lordo, ma migliorete il vostro ambiente e il vostro bilancio famigliare.

1)    Nei vostri acquisti evitate il più possibile prodotti “usa e getta”.

2)    Al ristorante chiedete vino sfuso della casa e non vergognatevi a chiedere che il ristorante confezioni vino e cibo avanzato per portarvelo a casa

3)    Evitate i “fast food”, almeno fino a quando non useranno più bicchieri e stoviglie “usa e getta”.

4)    Preferite birra e bevande gasate alla spina.

5)    Comprate frutta, verdura, salumi e formaggi, nei mercati rionali; è certamente merce più fresca e con meno imballaggi da pagare.

6)    Fate la spesa portandovi dietro delle belle e robuste borse di tela, meglio con maniglie lunghe, per caricarsele più facilmente sulle spalle quando sono piene.

7)    Preferite i gelati artigianali nel cono di cialda. Al momento è l’unico imballaggio che si può mangiare.

8)    Verificate se nella vostra città ci sono distributori di latte crudo alla spina: costa meno e riempiendo una vostra bottiglia di vetro, eviterete centinaia di bottiglie di plastica all’anno. Idem per i didstributori alla spina di detersivi

9)    Se la pubblicità a domicilio vi da fastidio, sulla cassetta delle lettere mettete il seguente cartello: in questa casa non è gradita la pubblicità.

10)  Per la vostra stampante, usate toner e cartucce d’inchiostri ricaricabili.

11)  Se vi piacciono molto i fritti, imparate a trasformare l’olio usato in saponette profumate; su internet troverete tutte le istruzioni: http://www. ilmiosapone.it/

12)  Produrre meno rifiuti, potrebbe essere una buona scusa per smettere di fumare: pensate a quante cicche e a quanti pacchetti vuoti state producendo se siete fumatori. Lo stesso consiglio vale per i super alcolici.

13)  Scoprire quanta è buona ed igienicamente controllata l’acqua del vostro rubinetto. L’uso di un decanter per vini, vi aiuterà ad eliminare eventuali residui di cloro.

14)  Imparate a frequentare i mercatini dell’usato. Troverete oggetti utili per voi e nuovi padroni per molte cose diventate per voi inutili.

15)  Imparate ad autoprodurre yogurt, marmellate, salse di pomodoro.

16) Imparate nuove e gustose ricette con gli avanzi di cibo. Ecco due siti interessanti: http://www.theitaliantaste.com/italian-cooking/avanzi/avanzi_index_ita.shtml; http://casa.alice.it/extra/085/avanzi2.html

venerdì 20 novembre 2009

Malaria e Belle Pagelle

Allego un articolo di presentazione di una iniziativa del mio Istituto per avvicinare i giovani alla Chimica Ambientale. Può essere una buona notizia che abbiamo riempito l'aula magna con oltre 250 ragazzi delle scuole genovesi

Buona lettura.



Diversi studi stanno verificando che l’inquinamento atmosferico potrebbe avere un ruolo non trascurabile sulle capacità intellettive delle popolazioni esposte, in particolari i più giovani.

 

Un recentissimo studio pubblicato su Pediatrics, la rivista ufficiale dei pediatri americani, ha voluto verificare se l’esposizione della madre ad inquinamento, durante la gravidanza, potesse avere conseguenze sullo sviluppo intellettivo dei figli.

 

Lo studio, condotto su 250 bambini di New York,  ha dimostrato livelli di prestazioni intellettive significativamente più bassi,  nei bambini le cui madri, durante la gravidanza,  erano state esposte ad alti livelli di inquinamento da idrocarburi policiclici aromatici, inquinanti presenti nelle emissioni di autoveicoli, nel fumo di sigarette, in numerosi processi industriali.

 

Questa differenza è stata trovata quando la concentrazione media di idrocarburi, nell’aria respirata dalle mamme, era superiore a 2,3  nanogrammi per metro cubo.

 

Una conferma di questo studio la si potrebbe trovare a Genova Cornigliano, mettendo a confronto le prestazioni scolastiche dei bambini nati in questo quartiere dopo il 2002,  con quelle dei loro coetanei dei decenni precedenti. Se gli attuali bambini di Cornigliano risultassero più svegli ed intelligenti,  il motivo potrebbe essere che le loro mamme, grazie alla chiusura della cokeria,  hanno respirato meno di un  nanogrammo di IPA per metro cubo d’aria, mentre le mamme che abitavano questo stesso quartiere, durante gli anni in cui l’ acciaieria sotto casa funzionava a pieno regime, di IPA ne respiravano ben più di 30 nanogrammi per metro cubo.

 

Una volta diventati adulti, oltre ai policiclici aromatici,  altri inquinanti potrebbero alterare le nostre capacità intellettive e, da quanto risulta da uno studio condotto negli Stati Uniti e pubblicato quest’anno su Neurotoxicology , è  l’ozono che potrebbe accelerare l’invecchiamento del nostro cervello.

 

Lo studio stima che,  ogni 20 microgrammi di ozono in più in ogni metro cubo d’aria che respiriamo, il nostro cervello invecchia di 3-5 anni.

 

Poiché a Genova, dal 1999 al 2002 siamo passati da 81 a 51 microgrammi di ozono, con un netto miglioramento anche nei confronti di questo inquinante, l’invecchiamento dei nostri cervelli dovrebbe essere, quanto meno, rallentato.

 

E ancora una volta il beneficio maggiore, in termini di intelligenza, dovrebbe vedersi nelle nuove generazioni che, rispetto ai loro coetanei del  “boom” economico, grazie alle benzine “verdi”, respirano anche meno piombo, un altro pericoloso inquinante neurotossico.

 
E quanto siano intelligenti e capaci i giovani studenti genovesi lo si vedrà il 1 dicembre, nel corso del seminario organizzato dall’IST, a cui sono state invitate le scuole genovesi . Nel corso della mattinata, presso l’auditorium del centro congressi IST, i ragazzi potranno seguire una esclusiva lezione di Chimica e Epidemiologia Ambientale; i ricercatori dell’IST, sveleranno i trucchi del loro mestiere per identificare gli inquinatori, per impostare le strategie antinquinamento più efficaci, per rendere partecipi gli studenti al monitoraggio dell’aria che respirano, per capire quali effetti l’inquinamento possa avere  sulla nostra salute.

domenica 8 novembre 2009

Regolamento concorso Compostiere Fai da Te

Regolamento concorso Compostiere Fai Da te
Visto il grande interesse per il concorso "COMPOSTIERE FAI DA TE (FDT)"  vi ridò le regole per la partecipazione.

Inviate al massimo quattro immagini (formato JEPG) della vostra compostiera, al seguente indirizzo



federico.valerio@fastwebnet.it



Le foto devono poter documentare i particolari della compostiera che giudicate più interessanti .


Alle foto allegate una breve descrizione tecnica su: materiali scelti, come li avete assemblati, pregi della vostra creatura...

Annotazioni sulle prestazioni (durata del compostaggio, qualità del compost prodotto, impatto ambientale evitato) sono gradite.

Tutte le schede ricevute saranno pubblicate nel blog nella rubrica ( tag) "compostiere fdt". E le migliori realizzazioni, ad insindacabile giudizio dell'apposita giuria :-), saranno pubblicate sul mio sito e pubblicizzate in rete.

Il concorso si chiude il 31 dicembre 2009, data ultima, entro la quale dovranno essere inviate foto e schede che parteciperanno alla selezione finale.Questo bando è aperto a consigli e proposte dei lettori. Ovviamente, è gradita la sua diffusione nella rete e con il passa parola.

E ora buon lavoro e ...buon compostaggio

Le Biomasse che mi Piacciono

Per non offrire il fianco alla facile accusa di essere sempre contro a tutto, mi piace dare qualche informazione su un impianto di teleriscaldamento a biomasse che mi sembra realizzato con equilibrio e intelligenza. Siamo in Germania , nel Baden-Wurtenberg, nel piccolo centro di Tettnang che ospita l'antica chiesa di San Gallo.

Quattro edifici , afferenti al centro parrochiale, compreso oratorio, casa del parroco e casa del sagrestano, dovevano sostituire i loro quattro vecchi impianti di riscaldamento a gas. Per volontà del parroco, il nuovo impianto doveva avere un minore impatto ambientale e costi di gestione più contenuti.

La soluzione è stata una mini rete di teleriscaldamento ed un unico impianto integrato per il riscaldamento,  formato da una caldaia a pellet da 160 kW, in grado di fornire il calore di base, una caldaia a gas (150 kW) per coprire le punte della domanda di calore nelle giornate più fredde e 40 metri quadrati di pannelli solari, in grado di coprire, in estate, tutta la domanda di acqua calda per usi sanitari.

La caldaia a biomasse consuma ogni anno 65 tonnellate di pellet, stoccato in un apposito locale ricavato sotto il parcheggio della parrocchia e dopo il primo anno di funzionamento si è potuto verificare che il nuovo impianto comporta  un risparmio annuale di 10.000 € rispetto alla passata gestione, con quattro diverse caldaie a gas.


Il risparmio è dovuto anche ad un minor consumo energetico (40.000 kWh all'anno).

Nella documentazione acquisibile su internet, mancano le informazioni sulle emissioni inquinanti prima e dopo l'intervento e su come sono gestite le ceneri. Sarebbe utile avere queste informazioni  per valutare in modo più completo l'impatto di questa scelta, rispetto alla soluzione precedente.

Comunque è da sottolineare che il progetto è stato pensato unicamente per soddisfare al meglio l'inderogabile richiesta di calore invernale e non per la fame di certificati verdi  regalati all'elettricità prodotta da fonti rinnovabili.

giovedì 5 novembre 2009

Salvate il Contadino Tony

Una frequente scusa per realizzare centrali termoelettriche alimentate a biomasse è che, senza questi interventi, l'agricoltura italiana chiude.

Il problema è serio: produrre un quintale di grano, al contadino,  in termini di gasolio, concimi, pesticidi, costa più del valore di mercato di questo prodotto; riesce a tirar avanti solo grazie a diverse sovvenzioni publiche e, capite bene, questa non sembra una grande soluzione.

Ma pensare di risolvere il problema, bruciando il grano,  per produrre energia elettrica è un rimedio peggiore del male che si vorrebbe curare.

Se proprio dobbiamo sostenere il lavoro dei contadini (e personalmente penso che sia conveniente farlo), facciamolo per scelte che siano di comune vantaggio.

Ad esempio, la paglia e le stoppie, invece di essere bruciate (con acquisizione,  a vantaggio del "bruciatore"  dei certificati verdi), incentiviamo i contadini a sotterrarle, come hanno sempre fatto. Questa antica tecnica, che si chiama sovescio, restituisce fertilità al terreno e, come mi hanno raccontato i contadini della Val D'orcia, è una vera panacea per i loro terreni argillosi: dopo il sovescio, le lavorazioni sono più facili ( meno gasolio per il trattore) , aumenta la capacità del terreno di assorbimento dell'acqua (meno acqua da pompare) , sono necessari meno concimi chimici e questi restano nel terreno e nel grano e non vanno ad inquinare le falde, come succede se il sovescio non viene praticato.

In sintesi, con il sovescio ci sono meno spese  per il contadino, minore consumo di energia, minore inquinamento: vantaggi individuali e colletivi che non è certo il caso di buttare in un mega-forno.

Sotterare gli scarti del grano e del gran turco ha un altro vantaggio collettivo, immagazzina nel terreno grandi quantità di carbonio e se, come è corretto fare, questa pratica è ripetuta anno dopo anno, una grande quantità di carbonio  resta stabilmente intrappolata nel terreno e non contribuisce all'aumento della concentrazione dei gas serra.

Per questo, sarebbe utile e doveroso riconoscere ai contadini che fanno il sovescio ed utilizzano compost per  i loro terreni, di poter accedere, come proprietario, al mercato dei crediti di carbonio, mercato previsto dagli accordi di Kioto.

Per ogni quintale di stoppie che metti nel terreno ti vengono riconosciuti tot euro di Crediti di carbonio che puoi vendere a chi si ostina a produrre energia bruciando combustibili fossili.

Questo mercato già esiste, ma mi par di capire che sia in voga il detto " Al contadin non far sapere..."

Ora chi vuole e può sa.

 Coraggio, contadini  di tutto il mondo unitevi!....

martedì 3 novembre 2009

Biomass Buster 3

Tutte le centrali a biomasse con cui ho avuto a che fare ( ad oggi,  una decina) hanno una caratteristica in comune: le loro emissioni, ovviamente rispettose dei limiti che la legge prevede per le emissioni industriali, peggioreranno la qualità dell'aria dei territori che dovrebbero ospitarli.

Non è un problema da poco.

La direttiva 2008/50/CE del parlamento Europeo ( 21 maggio 2008) ,  relativa alla qualità dell'aria ambiente e per un'aria più pulita in Europa,  al punto 2)  recita: " E' opportuno evitare, prevenire o ridurre le emissioni di inquinanti atmosferici  nocivi " e al punto 9) ribadisce il concetto " Lo stato di qualità dell'aria dovrebbe essere mantenuto, se già buono, o migliorato".

L'uso del condizionale ci fa pensare che i nostri parlamentari europei ci sono andati cauti, ma che una buona qualità dell'aria sia mantenuta tale, se si ha la rara fortuna di averla e se non è obbligatorio fare altrimenti è, perlomeno,  una norma di buon senso.

Questo buon senso, a mia conoscenza, l'hanno avuta alcuni sindaci, che al contrario di quelli citati nei precedenti post Biomass buster, hanno fatto prevalere su interessi privati, gli interessi della  tutela della salute dei loro concittadini.

Questi sindaci , e mi piace citare il primo cittadinio di Pontinia (Latina) e di Castegnole delle Lanze ( Asti) , hanno detto no a progetti di centrali a biomasse i cui effetti sarebbero stati quelli di portare inquinamento in zone rurali e in aree in cui la produzione agricola di qualità e l'agriturismo sono la nuova sfida allo sviluppo agricolo.

E questa scelta non è certo stata facile: il Sindaco di Pontinia, ad esempio,  si è visto recapitare una richiesta milionaria di danni,  da parte degli avvocati dell'azienda che voleva realizzare sul suo territorio una centrale a biomasse.

Ho avuto il piacere di poter aiutare entrambi, con un parere del mio istituto sui problemi ambientali creati da questi impianti; è un piacere più grande lo ho avuto quando ho appreso  dai Sindaci che questo parere è stato utile e in alcuni casi decisivo .

Carte alla mano, ad oggi, abbiamo vinto: il Tribunale Amministrativo ha riconosciuto ad entrambi i Sindaci citati non solo la possibilità, ma addirittura l'obbligo di intervenire con un parere negativo alla realizzazione di un opera giudicata oggettivamente "inutile" e con effettivi certamente peggiorativi della qualità dell'aria dei propri concittadini ( tutti: sia quelli che hanno eletto il sindaco, come pure quelli che non lo hanno eletto o che si sono astenuti).

lunedì 2 novembre 2009

4° concorrente Compostiere Fai Da Te

4° Concorrente Compostiera fai da te
4° Concorrente


Commento dell'autore, che presenta due diverse compostiere, entrambe in concorso: 
Questa compostiera nasce per risolvere i due più grandi problemi della precedente: il prelievo dell'humus e la tendenza a  mantenere troppo umido il materiale.

Stesso tipo di bidone, recuperato da una ditta di sott'aceti; gli ho tolto il fondo e praticato dei fori da 20 mm  vicino alla base, ho poi capovolto il contenitore sopra tre blocchi di tufo (nella foto si vede dell'erba tra i blocchi; l'ho sistemata là per caricare la prima volta la compostiera, in modo che fungesse da "tappo"poi , in seguito, il materiale da compostare rimane su da solo) e ho iniziato a riempirlo: la forma ad imbuto della zona inferiore della compostiera fa si che il materiale in via di compostaggio resti all'interno della compostiera, mentre solo il compost maturo  esce all'esterno, compost  che raccolgo ogni tanto con una palettina, senza alcuna difficoltà.L'effetto camino,  creato dai fori più grandi  nella zona superiore, è sorprendente e la massa messa a compostare, non deve essere rimescolata. Attivata questa seconda compostiera ho ottenuto compost maturo gia dopo 5-6 settimane; successivamente,  ogni giorno, ne
raccolgo un mezzo secchiello e la produzione è pressochè doppia rispetto all'altro composter.
Mio commento: non escludo che il colore nero del contenitore lo trasformi in un collettore solare; questo facilita il mantenimento di alte temperature all'interno della compostiera grazie all'apporto del calore sviluppato dall'energia solare assorbita,  che si aggiunge al calore sviluppato dall'attività microbica.

Una elevata temperatura interna, (sarebbe interessante misurarla con una sonda e termometro elettronico) accelera il compostaggio, evita l'eccessiva umidità interna e facilita l'effetto camino, ovvero il flusso di aria calda (più leggera) dal  basso verso l'alto, il quale, a sua volta, aumenta la disponibilità di ossigeno ai microorganismi compostatori, senza necessità di rimescolamento.


domenica 1 novembre 2009

Compostiera FDT 5° Concorrente (Fuori Gara)

DSC01507DSC01508Fuori gara, presento la mia attuale compostiera da poggiolo. Come potete vedere è fatta da tre vasi di coccio  ( di cui due impilabili) con coperchio, anch'esso in coccio, per evitare che il vento li porti via. Questa soluzione, dal punto di vista estetico, è decisamente migliore di bidoncini e compostiere in plastica. Ogni contenitore contiene scarti di cucina, ad un diverso grado di compostaggio. Con l'aiuto di una paletta, periodicamente gli scarti sono fatti passare da un contenitore all'altro, e dopo circa 50 giorni, il compostaggio è completo.

L'unico incoveniente di questo sistema è il periodico travaso ( ogni 15 giorni) che comporta un altrettato periodico lavaggio del balcone :-).

Le dettagliate istruzioni per l''uso si possono trovare nei media di questo Blog.

Ricordo a tutti che la gare per la migliore compostiera fai da te è ancora aperta e che nella rubrica (Tag)   "compostiere fdt" trovere le notizie degli altri concorrenti.