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lunedì 27 febbraio 2012

I Gendarmi del Porta a Porta

Un nuovo capitolo della cronaca dell'avvio della raccolta porta a Porta in una piccola cittadina ligure, Bogliasco: sono scesi in campo i "gendarmi".
Stufo di vedere sacchetti fuori posto e "organico" sparso in terra, un abitante di via Armanna ha affisso al bidoncino marrone un suo messaggio all'indirizzo dei pochi che non seguono le regole.
Il messaggio recita "Sono un grande incivile" seguito da quattro punti esclamativi.
L'incivile ha lasciato per terra un pò di aranci amari, che è lecito supporre siano caduti dal suo albero in giardino e forse si sono sparsi in terra per rocttura del sacchetto di materbi che, notoriamente, non è molto resistente.
L'altro segno di inciviltà sono due sacchetti regolamentari per il "secco residuo" con dentro secco residuo. Evidentemente, l'incivile ha sbagliato giorno per un loro corretto conferimento.
Mi sembrano peccati veniali. Suggerisco al nostro "gendarme" di modificare il suo messaggio se fatti simili si ripetessero, tipo: " Caro concittadino, per il decoro del nostro paese e della nostra strada, ti ricordo che il sacco del secco residuo deve essere esposto la sera di ogni martedì. Per evitare rotture del sacchetto per l'organico, mettilo in una sacca di tela, da riutilizzare per il suo trasporto".
Purtroppo stamane mi sono arrivate notizie che i vandali hanno colpito ancora, stavolta ai confini tra Bogliasco e Pieve. In questo caso ci vogliono i gendarmi veri!

sabato 25 febbraio 2012

TMB galleggianti in tutti i porti

A Genova si ritorna a parlare di collocare un inceneritore galleggiante nel porto per chiudere il ciclo dei nostri rifiuti. Questa idea balzana, molto ben sponsorizzata si fa forte del fatto che in questo modo i cantieri navali di Genova Sestri, a rischio di chiusura potrebbero continuare a lavorare. L'unica cosa che penso debba galleggiare nel nostro porto e' un impianto per trattamenti meccanico biologici (TMB), finalizzato a separare i materiali post consumo (MPC)prodotti dalla navi che attraccano al porto di Genova e i MPC prodotti dai quartieri cittadini che fronteggiano l'area portuale. Il tutto ovviamente finalizzati al riciclo. Che nei cantieri di Sestri si realizzino impianti TMB galleggianti non e' affatto una provocazione. Tutti i porti dovrebbero fare raccolta differenziata dei materiali post consumo prodotti dalle navi e smaltire in modo corretto merci deperibili, avariate durante il trasporto. Pertanto negli spazi portuali, spesso ridotti, si dovrebbero separare plastica, carta, vetro , metalli e le  frazioni organiche. Impianti TMB modulari, attraccati in modo stabile ai moli dei porti maggiori o trasferiti nelle località turistiche delle nostre isole, durante l'alta stagione, potrebbero assolvere a queste funzioni. Inoltre tutti i porti del mediterraneo sono all 'interno di città cresciute intorno a questi porti e queste aree urbane, spesso le più antiche, non hanno spazi adeguate per il pretrattamento delle frazioni raccolte in modo differenziato. I TMB galleggianti modulari potrebbero supplire a queste carenze. Infine la collocazione nei porti facilita il trasferimento via mare dei prodotti semilavorati derivanti dalla attività dei TMB ( metalli, cellulosa, polimeri misti, inerti) alle attività di produzione (cartiere, acciaierie, fusione alluminio, bio raffinerie). Ancora una volta ricordo che i moli del porto di San Francisco ospitano una parte degli impianti per la separazione, il confezionamento e la spedizione via mare, dei MPC differenziati da questa grande città.

giovedì 23 febbraio 2012

E i sugheri dove li metto?

Una bottiglia di buon vino deve essere chiusa con un buon tappo di sughero.
Ma dopo la piacevole cena con amici, il buon riciclatore, dove mette il sughero?
Il sughero certamente ha a che fare con la frazione organica, ma la sua biodegradabilità è bassissima e da un normale ciclo di compostaggio uscirebbe intatto.
Si potrebbe metterlo nel secco, ma non si capisce perchè si deve dare una mano agli inceneritori, affamati di combustibili rinnovabili.
Fino a ieri ho messo da parte i tappi di sughero e li ho usati nella caldaia della casetta di montagna, per avviare il fuoco.
Da qualche giorno darò loro una seconda vita, più consona alle interessanti qualità di questo materiale di sintesi biologica: impermeabile, leggero, inattaccabile dalle muffe.


I miei tappi di sughero, dopo aver conservato aromi e sapori delle mie bottiglie di Greco di Tufo, con l'aiuto di alcuni amici genovesi, diventeranno pannelli con un elevato potere termoacustico.
Questi pannelli, inseriti nelle intercapedini di case vecchie e nuove, le renderanno più silenziose e più efficienti dal punto di vista energetico e poichè il sughero è, in pratica, eterno, l'anidride carbonica che le querce da sughero della nostra bella Sardegna hanno sottratto all'atmosfera e trasformato in questo singolare materiale, sarà per periodi altrettanto lunghi sottratta all'atmosfera del Pianeta.
Insomma il sughero riusato, ci da una mano concreta a contrastare l'effetto serra.
A Genova, la raccolta di tappi di sughero destinati a diventare pannelli fono-assorbenti è fatta da due privati, un' associazione ARCI,  Lo Zenzero in via Torti 17, e la tipografia Grafica KC, in via alla Stazione per Casella n. 30, da segnalare anche per l'attenzione a tenere bassa l'impronta ecologica della sua attività.

mercoledì 22 febbraio 2012

Il mastello è il mio...

Molti dei mastelli marroni usati per la raccolta dell'organico e lasciati stabilmente sul suolo pubblico della mia Bogliasco, riportano sul coperchio, scritti con pennarello nero, il numero civico e la strada del condominio di riferimento. In alcuni casi è scritto anche il nome della famiglia di riferimento.
E' una interessante forma del diritto di proprietà esercitato su un tipo di materiali, il rifiuto putrescibile, per il quale di solito si preferisce l'anonimato.
Il motivo di questa scelta, non decisa dagli organizzatori, è quello di chiarire eventuali responsabilità in caso di gestione scorrette dei mastelli ed evitare multe non dovute.
Insomma," il mastello è mio e me lo gestisco io", anche perchè ogni mastello è identificato con un codice univoco dato alla famiglia che ha ricevuto, in comodato d'uso, il mastello stesso.
L'appropriarsi del proprio mastello, mi sembra una buona idea per garantirne il buon uso e perchè una attenzione alla sua manutenzione e pulizia.
Continueremo a monitorare il fenomeno.
Per la cronaca, oggi pomeriggio, in tutta via Mazzini è tornato l'ordine e la pulizia. I tuttosommato pochi sacchetti del secco, lasciati come previsto dal calendario,all'uscio di casa, sono stati tutti ritirati entro le otto di mattina.
Infine mi hanno appena telefonato dalla scuola elementare per aiutare le maestre e i loro bambini a gestire al meglio la compostiera collettiva che gli ha offerto il comune.
Anche su questo sarete aggiornati

lunedì 20 febbraio 2012

PaP Watcher

L'ipotesi che  qualcuno si sia organizzato per boicottare la raccolta porta a porta, avviata da qualche giorno a Bogliasco, è confermata dal fatto che, nella stessa notte, non solo tanti sacchetti pieni di indefferenziato sono stati ammucchiati intorno ai contenitori per la differenziata, ma alcuni di questi contenitori sono stati incendiati.
Comunque, in tarda serata i segni del bliz vandalico sono stati ripuliti e la Giunta Comunale si è riunita d'urgenza per valutare il da farsi.
Stamattina è prevista la raccolta dei cartoni presso i negozi.
Una menzione al minimarket Lino ( nella immagine) che ha decisamente cambiato abitudini e, ligio alle indicazioni avute, ha con cura piegati tutti i cartoni prima che passi il furgone per la loro raccolta. Non è l'unico negozio di Bogliasco a seguire le nuove regole.
Suggerisco al mio Sindaco di segnalare pubblicamente tutti questi buoni esempi e di pensare seriamente di premiarli, anche dal punto di vista economico.
Chi si comporta come il minimarket, sottrae questi materiali alla discarica con un duplice vantaggio per le casse del Comune che risparmia: 60 euro per ogni tonnellata di cartoni non smaltiti e14 euro per evitata ecotassa regionale.
Quando avremo raggiunto il 65% di RD, potremmo risparmiare altri 2 euro e rotti centesimi per evitata sopratassa regionale, applicata ai comuni che non hanno raggiunto la percentuale di raccolta differenziata prevista per l'anno in corso.
In totale, il comportamento collaborativo della cittadinanza per ogni tonnellata riciclata ci fa risparmiare 76 euro.
Che una parte di questo risparmi sia riconosciuta ai negozianti virtuosi, sottoforma di detrazione sulla Tassa di Igiene Urbana, mi sembra doveroso. Come mi sembra doveroso scoprire e multare pesantemente chi non si attiene alle nuove regole di convivenza civile,

sabato 18 febbraio 2012

Primo giorno di PaP a Bogliasco

Ieri, 17 febbraio, primo giorno di raccolta Porta a Porta della frazione umida a Bogliasco.
Le immagini che seguono, sintetizzazano l'andamento dell'evento.


Lo stesso angolo di via Mazzini, alcuni giorni prima dell'avvia del Porta a Porta e nella tarda mattinata del 17 febbraio.
Come promesso, il cassonetto verde dell'indifferenziato ci ha salutato, il cassonetto giallo che, teoricamente, avrebbe dovuto raccogliere solo plastiche e lattine è stato spostato in una zona limitrofa meno frequentata.
Al loro  posto sono stati collocati due contenitori per la frazione organica, chiusi a chiave e destinati a raccogliere l'"organico" di due condomini vicini.
Mi auguro che superata la naturale diffidenza per  l'organico, anche grazie ad iniziative per incentivare il compostaggio domestico, molti di queti contenitori marroni ritornino negli spazi condominiali inizialmente previsti.
Il migliorato decoro urbano è evidente e simile a quello che ho potuto documentare lungo il resto della via.
Sono emersi tre principali problemi: la resistenza di molti condomini ad ospitare in spazi comuni il loro contenitore dell'organico, il cattivo funzionamento di diverse serrature dei questi stessi contenitori, lamentele diffuse per i raccoglitori di plastica e carta, tenuti chiusi per evitare vandalismi, ma oggettivamente difficili da utilizzare con le aperture troppo piccole.
Le conseguenze di questo disagio, si vedono nella immaggine e diversi cassonetti sono stati già forzati.
La soluzione, nel breve periodo, è quella di eliminare la serratura e contare sul senso civico dei miei concittadini ( e su pesanti multe per chi viene colto sul fatto) e nel medio periodo sostituendo gli attuali contenitori con altri dotati di aperture adeguata a conferire senza problemi  un normale sacchetto in cui si sono raccolte lattine , plastiche, giornali, cartonio
Per contro, tutti i negozianti hanno per la prima volta diligentemente piegati i cartoni che posizionati la sera a fianco del loro negozio sono stati ritirati entro le 9:30 ( con mezzora di ritardo rispetto all'orario promesso).
A partire dal primo mattino, i mini compattatori sono passati a raccogliere l'organico dai contenitori marroni che famiglie e negozi di ortofrutta hanno posizionato all'esterno della loro abitazione e negozio e in gran parte ritirati vuoti entro le prime ore del mattino.
L'immagine che segue, scattata alle sei del mattino, mostra che il carico è esclusivamente di sacchetti di organico che andranno ad un impianto di compostaggio, che per il momento, ahime, è fuori regione.
 Verso la tarda mattinata un operatore della Ideal Service è passato per raccogliere i sacchetti fuori posto, in particolare sacchetti dell'indifferenziato secco che dovevano essere esposti la sera precedente e qualche "conferimento " errato come quello documentato dalla immagine seguente.

Per i Bogliaschini che leggessero questo post, l'informazione è che scarti come questo, evidentemente derivante da uno spuntino fatto passegiando, si devono mettere nei cestini dei rifiuti, numerosi in paese, cestini da utilizzare anche per ricevere la cacca dei tanti cani che abitano a Bogliasco e che molti dei loro padroni disciplinatamente hanno imparato a raccogliere.

lunedì 13 febbraio 2012

Sentenza Amianto e Prevenzione

I primi studi che segnalavano la pericolosita' dell'amianto risalgono al 1920. Negli anni 60 la comunita scientifica concordava che respirare fibre di amianto provocava fibrosi polmonare e un particolare tipo di tumore alla pleura polmonare, il mesotelioma pleurico. La sentenza definitiva sull' elevato rischio di cancro dovuto all'inalazione di questa fibra minerale e' stata fatta nel 1972, dall'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro. Nel 1992 l' Italia bandiva qualunque uso dell' amianto. I 70 anni di ritardo, dall' accertamento del pericolo, alle norme di tutela la della salute pubblica sono dipesi dai grandi interessi dell'industria mondiale del cemento-amianto. Non e' un caso isolato. Simili storie si possono raccontare per il benzene e il DDT. Il divieto dell'uso dell'amianto stabilito in Europa e negli Usa (ma non nel sud America)dall' inizio degli anni 90 ha interrotto l esposizione di chi e' nato dopo questa data, ma l'epidemia silenziosa di mesoteliomi pleurici continuerà ancora per decenni. I tempi di latenza del mesotelioma, dal momento dell' esposizione alle fibre, fino alla manifestazione chiara di questo tumore incurabile, sono anche di 40 anni. Se, come sta avvenendo, non sarà più finanziata la ricerca sui cancerogeni ambientali e la prevenzione finalizzata ad evitare l'esposizione della popolazione, l' epidemia silenziosa degli altri tumori evitabili, in quanto di origine ambientale,continuerà. Oggi, diminuito l'uso di sigarette,gli oncologi si stanno accorgendo che e' in aumento il numero di tumori polmonari in in persone giovani che non hanno mai fumato. E' un fenomeno che rischia di passare inosservato, in assenza di studi specifici che valutino quanti cancerogeni umani presenti nell'aria inquinata hanno respirato fin dalla nascita.

Riusi: un semenzaio da un portauova


Ecco come delle confezioni per uova in cartone riciclato, si trasformano in una loro seconda vita, in comodi e funzionali vasetti per crescere piantine, assolutamente compostabili.
Ogni portauovo riempito di terra ospita qualche seme o, come in questo caso, una foglia di una pianta grassa che si vuole replicare. Il coperchio si usa come sottovaso per raccogliere eccessi di acqua.
Una volta che la piantina è cresciuta, si separano con una forbice i singoli vasetti e si mettono direttamente a dimora nel vaso o nell'orto, senza traumi per la giovane piantina e le sue radici.
Ovviamente il cartone pressato è biodegradabile e compostabile e la pianta può crescere in libertà.
Le piantine grasse in fotografia saranno usate per trasformare in rock-garden il muretto a secco del giardino che il Comune di Bogliasco mi ha dato in adozione. In questo modo spero di riuscire a contrastare l'invasione di cannigea, a cui molti siamo allergici.

ps: una volta che avete portato le uova a casa, toglietele dall'imballaggio e mettetele nell'apposito scomparto del vostro frigorifero. Sprecare energia per raffreddare l'imballaggio mi sembra proprio una sciocchezza. L'imballaggio, a sua volta, si riusa o si ricicla.




domenica 12 febbraio 2012

Il Porta a Porta arriva a Bogliasco



 
Il 15 febbraio, Bogliasco (4500 abitanti) passa, senza se e senza ma, alla raccolta differenziata Porta a Porta in tutto il paese e di prossimità nelle frazioni e case isolate dove i mezzi non arrivano. Nei giorni successivi la rivoluzione coinvolgerà anche Pieve  (2.500 ab) e Sori (4.200 ab).
Per la Liguria è una vera e propria rivoluzione culturale
Oggi a Bogliasco siamo al 18,7 % di raccolta differenziata. Vista la grande partecipazione agli incontri informativi, i pochi mugugni pubblici e la determinazione del Comune, non dispero che entro la fine dell'anno possiamo arrivare al fatidico 65% di RD, obiettivo  che nessuno mette in discussione.
La raccolta Porta a Porta riguarda Organico e Residuo secco, da depositare nei giorni e nelle ore stabilite all'uscio di casa o nei contenitori di prossimità. 
Il residuo secco sarà esposto in sacchetti trasparenti che non saranno ritirati se non conformi.
L'organico, raccolto in casa in sacchetti Mater B e cestelli areati, saranno sistemati all'esterno del portone di casa in cestelli (famigliari e condominiali)  a prova di randagismo. D' inverno l'organico sarà raccolto due giorni della settimana. La raccolta avverrà tre volte alla settimana nella stagione calda.
A breve distanza dalle abitazioni, per carta, plastica e lattine, vetro ci saranno isolotti ecologici con i bidoncini per queste tre frazioni, chiusi a chiave per evitari conferimenti impropri.
Per i negozi sono previste raccolte porta a porta dei cartoni piegati.
Bogliasco ha anche l'Isola ecologica dove si potranno conferire ingombranti, rifiuti pericolosi, ramaglie.
A richiesta è previsto il ritiro domiciliare gratuito di ingombranti, sfalci, piccoli elettrodomestici, apparecchiature elettroniche.
Saranno distribuite compostiere a chi ha giardini e il Comune è orientato a fare sconti sulla TIA ai compostatori domestici.
Mi sono già impegnato a gestire una compostiera condominiale che, come "testimonial" sarà collocata ben in vista nel giardino pubblico che ho adottato. Oltre agli scarti del giardino la compostiera potrà ospitare anche gli scarti organici del vicino bar. Il compost prodotto sarà utilizzato nelle aiuole comunali che si spera possano essere a loro volta adottate da Bogliaschini di buona volontà.




giovedì 9 febbraio 2012

Biomassa Buster a Legnago

Affollata serata a Legnago per evitare che, a pochi metri dall'abitato della frazione San Pietro, sorga l'ennesima centrale alimentata a lolla di riso, sorgo e cippato di pioppo, per un ammontare di 70.000 tonnellate all'anno.
Storia ingarbugliata, partita dalla precedente amministrazione e ereditata dalla nuova, di diverso colore politico, che si è opposta, apparentemente con scarsa convinzione, alla realizzazione della centrale da 7 megawatt elettrici.
Tra il pubblico, Sindaco e Assessore all'ambiente di Legnago, presenze assolutamente eccezionali a questo tipo di incontri, di solito disertati dagli amministratori che hanno approvano senza battere ciglio impianti a biomasse che sorgono dappertutto, come funghi.
Al solito, il problema della compatibilità del territorio ospitante rispetto al pesante impatto da polveri fini e ultrafini prodotte dalla centrali a biomasse è stato, al momento, ignorato.
E il fatto che qui, nella bassa veronese, si superino regolarmente i limiti delle PM10 e che all'inizio di febbraio ci siano già stati  23 superi delle PM10 giornaliere, sulle 35 ammesse annualmente, non ha turbato la Commissione Tecnica Regionale che ha dato il suo OK al nuovo impianto.
Il sindaco mi è parso sinceramente preoccupato e disponibile ad esercitare i suoi poteri a tutela della salute pubblica, specialmente dopo aver seguito con attenzione la mia relazione, ma ancor di più le stime del "chimico" del comitato che ha calcolato che le emissione della centrale "ecologica" equivarranno a quelle di una decina di migliaia di calderine domestiche.Quello che maggiormente teme la giunta comunale di Legnago è di essere costretta a pagare salatissime penali per la sua opposizione al progetto. Ho fatto presente che conosco diversi sindaci che il coraggio di mettersi di traverso ad agguerrite società e ai loro avvocati che minacciavano richieste milionarie di risarcimento danni lo hanno avuto e che il TAR ha dato loro ragione.
Al Sindaco ho suggerito che alla prossima Conferenza dei Servizi condizioni la sua autorizzazione a tre precise richieste: divieto assoluto di passare da biomasse verdi a Combustibile Da Rifiuto (CDR), per tutta la vita operativa dell'impianto; presentazione dei contratti firmati di fornitura di teleriscaldamento; perizia giurata che, con l'entrata in funzione della centrale, l'inquinamento di Legnago diminuirà.
Quest'ultima richiesta non è una provocazione. Sorgo e lolla di riso sono ottime materie prime per la produzione di biogas in impianti di digestione anaerobica e il cippato è indispensabile per compostare il biodigestato.
La purificazione del biogas a biometano (con il metano al 93%) permette l'immissione diretta del biometano nella rete di distribuzione del gas naturale.
In questo modo, la centrale non diventa una nuova fonte di inquinamento, ma permette di sostituire gas siberiano e libico con gas autoprodotto in modo rinnovabile. Poiche il gas naturale e il biometano, a parità di energia sviluppata, tra tutti combustibili che abbiamo a disposizione, hanno in assoluto il minore impatto ambientale, questa scelta garantirebbe che la situazione ambientale di Legnago e dintorni resti immutata.
Se poi, come si dovrebbe fare da tempo, abitazioni, uffici, supermercati, fabbriche, trasporti, investono in efficenza energetica, i consumi di gas naturale e biometano potranno diminuire, senza compromettere confort e produzione di beni e servizi e, insieme ai minor consumi di combustibile, si avrà anche una diminuzione dell'inquinamento di questa parte della Val Padana.
Grazie ai documenti ricevuti dal comitato di Legnago, ho scoperto che il Governo Monti, a sua volta, ha scoperto l'opportunità di incentivare il biometano e la sua immissione in rete.
Se anche i comitati e i sindaci favorevoli ad un vero sviluppo verde del Paese si metteranno in rete, come si è cominciato a fare ieri sera a Legnano, forse ce la facciamo a produrre il desiderato cambiamento, senza aspettare i tempi biblici della politica.

mercoledì 8 febbraio 2012

Veranda Solare

Bogliasco 7 febbraio, ore 10.
Temperatura esterna 5 °C.  Nella stanza attigua alla "Veranda Solare" la temperatura è a 19 °C, il calorifero, con valvola termostatica a 18°, è spento.

Tutto merito dei doppi vetri della Saint Gobain  inseriti nella vetratura della veranda. E' un doppio vetro ad alto isolamento termico e ad elevata trasparenza alle radiazioni solari.
In sintesi, il Sole invernale, basso sull'orizzonte penetra in profondità nella stanza e la riscalda. In Liguria abbiamo anche il contributo del riverbero del Sole sulla superfice marina.
Con qualche centinaia di euro ho trasformato la veranda in un collettore solare passivo che mi isola anche dal rumore del treno che passa a  qualche decina di metri nella zona nord.
Di notte, una tenda pesante fornisce un ulteriore isolamento.

ps: quello sullo sfondo è  il promontorio di Portofino!

martedì 7 febbraio 2012

Forza Resisti!

Foto scattata due ore fa, nel giardino che il Comune di Bogliasco mi ha dato in adozione.
Per fortuna le previzioni meteo  (minimo -9 °C) sono state finora smentite e abbiamo solo sfiorato lo zero.
Spero che i lombrichi nella compostiera sul poggiolo stiano altrettanto bene; mia moglie si è rifiutata di dar loro riparo nel bagno di servizio:-).
Ma non li ho abbandonati, ho coperto i tre vasi compostiera con un telo di plastica che, per lo meno, ha attenuato l'effetto "chilling" del forte vento di tramontana.
Comunque è vero, vivo in un' oasi felice!

Emergenza Gas

Ci volevano i venti siberiani per farci toccare con mano che in questo paese i maggiori consumi di energia, e in particolare il gas naturale (metano), sono quelli di case, uffici, negozi degli Italiani, il cosidetto settore civile.
I consumi energetici di una acciaieria o di una raffineria non dipendono dalle temperature esterne, i consumi delle nostre case si.
Quindi con le temperature crollate a valori spesso mai prima registrati, non stupisce che i consumi per il riscaldamento siano aumentati e dato che i consumi civili del gas naturale sono quasi il doppio di quelli industriali, (vedi tabella) non stupisce che l'approvviggionamento di gas, in questi giorni, abbia dei problemi.

Ma occorre anche dircela tutta.
Fino ad una decina di giorni fa il clima è stato eccezionalmente mite e questo ha ridotto significativamente i consumi e creato la possibilità di fare adeguate scorte, immagino a prezzi vantaggiosi, visto la minore domanda di gas naturale in tutt' Europa favorita da temperature relativamente alte.

E visto come stanno le cose, le scelte da fare ( il governo Monti ?) non sono quelle di cui si comincia a parlare, di diversificare gli approvviggionamenti, magari con nuovi degassificatori.

L'unica scelta sensata da fare è quella, finalmente di investire con energia e priorità nell'incremento dell'efficenza energetica del patrimonio edilizio nazionale che è un enorme colabrodo.
Dovrebbe essere la scelta prioritaria per rilanciare l'economia in vari settori, dall'edilizia (isolamenti termici), all'impiantistica ( caldaie ad alta efficenza), alla realizzazione diffusa di utilizzi passivi dell'energia solare.

In attesa che il Governo  capisca quale è il problema, da tempo ho deciso di investire i miei pochi risparmi nell'efficenza energetica della mia casa: verande "solari", cappotto esterno, nuove calderine, valvole termostatiche ai caloriferi.

E se il freddo continua e la Russia riduce le sue forniture, il consiglio che darei agli italiani (in buona salute) è quello di portare i termostati a 18 gradi e mettersi una maglia di lana.
Un risultato sicuro sarà quello di ridurre la bolletta del gas delle famiglie che adotteranno questo ragionevole accorgimento.

domenica 5 febbraio 2012

Alfabetizzazione Meteo

La mia comprensione per il Sindaco Alemanno a cui la Protezione Civile, solo a disastro avvenuto, ha spiegato che, in caso di neve, i millimetri di precipitazioni previsti dal meteo si devono convertire in centimetri! 
E a Genova solo dopo i lutti e i disastri ci hanno spiegato che "allerta due" e' il livello massimo di allerta possibile!
Non sarà il caso di ripristinare corsi di alfabetizzazione per adulti per cercare di attraversare indenni il terzo millennio e le sue nuove insidie?

Prevenire o Curare?

Il 4 febbraio è stata la Giornata Mondiale contro il Cancro.
La lettera che segue, a firma dell' amica Gentilini, mi sembra il modo migliore per questa ricorrenza.
Ne sottoscrivo i contenuti al 100 per cento.


Combattere il cancro o fingere di farlo?

di Patrizia Gentilini – Isde Forlì-Cesena


Il 4 febbraio è una giornata speciale.

A livello internazionale, si celebra la “Giornata mondiale contro il cancro”.

Una buona occasione quindi per riflettere su una patologia che, secondo dati ufficiali, nel 2011 è stata diagnosticata in 360.000 italiani, ne affligge 2.243.953 ed ha causato 176.000 decessi (http://www.epicentro.iss.it/temi/tumori/aggiornamenti.asp ).

Alla diagnosi e alle terapie del cancro vengono destinate anche nel nostro paese ingenti risorse: è stato calcolato che nel 2009 il costo per la sola chemioterapia sia ammontato mediamente per ogni centro italiano a 2,2 milioni di euro, in aumento del 90% rispetto al 2004.

(http://salute24.ilsole24ore.com/articles/6738-oncologia-in-italia-bene-lassistenza-ma-raddoppia-la-spesa).

Anche per quest'anno, il 2012, si punta l'attenzione sui fattori di rischio individuali e sul potenziamento di nuove terapie, studiando ad esempio il microbioma, ovvero i miliardi di batteri che il nostro corpo ospita fin dalla nascita, nell'ipotesi che possa essere correlato allo sviluppo del cancro, specie del colon retto:

http://www.edott.it/Specialisti/SanitaQuotidiana/01-02-2012/Sabato-e-la-Giornata-mondiale-contro-il-cancro.aspx .

Ma siamo davvero convinti che tutto ciò sia utile? Stiamo davvero vincendo questa guerra o siamo ancora lontani dal traguardo?

Credo sia utile ricordare una lettera del 2005 - ma più che mai attuale - “Come vincere la guerra contro il cancro”.

Questa lettera è stata scritta da Samuel S. Epstein , Professore Emerito di Medicina Ambientale e del Lavoro presso l'Università dell'Illinois di Scuola di Sanità Pubblica e Presidente della Cancer Prevention Coalition ( http://www.world-wire.com/news/0510050001.html ): in essa, facendo un paragone fra la guerra contro il cancro e la guerra in Iraq, l' Autore constata che entrambe sono condotte “in modo sorprendentemente maldestro ed ingannevole”.

Di fatto i “generali che conducono la guerra al cancro richiedono miliardi di dollari – oltre ai 50 miliardi di dollari già spesi – al fine di sconfiggere il flagello del nemico. Ma, in modo crescente, esperti indipendenti stanno riferendo che le strategie di questi generali sono palesemente sbagliate e che costoro coscientemente travisano gli insuccessi al fine di fornire falsi, rosei scenari….. Ma dopo trent’anni di reclamizzate ed ingannevoli promesse di successi, la triste realtà è infine affiorata: stiamo infatti perdendo la guerra al cancro, in un modo che può essere soltanto descritto come una sconfitta. L’incidenza dei tumori – in particolare della mammella, dei testicoli, della tiroide, nonché i mielomi e i linfomi, in particolare nei bambini – che non possono essere messi in relazione con il fumo di sigaretta, hanno raggiunto proporzioni epidemiche.

C'è una forte evidenza scientifica che questa moderna epidemia sia dovuta all’esposizione a cancerogeni industriali in tutti gli ambienti – aria, acqua, suolo, posti di lavoro e prodotti destinati al consumo, in particolare cibi, articoli da toeletta, cosmetici e prodotti per la casa – e persino in farmaci di uso comune.

Trascurando la prevenzione – il principio basilare che la medicina ci ha insegnato nel corso dei secoli e la necessità di ogni scienza ancora una volta sottolineata nella guerra contro il cancro – i nostri generali del cancro hanno abbracciato la strategia del “controllo del danno”, simile al trattamento dei soldati feriti, invece di cercar di impedire l’avanzata del nemico. Il semplice fatto – più il cancro viene prevenuto e meno c’è da curare – continua a non essere presente nei piani di battaglia dei generali”.

Epstein termina con queste parole che devono assolutamente farci riflettere: ”Quasi tutti gli americani conoscono le pene causate dal cancro a parenti e amici. Il crimine è che molti di questi tumori sarebbero evitabili”.

La necessità di una inversione di rotta nella guerra conto il cancro è ormai indicata con chiarezza anche nelle più prestigiose scientifiche quali Nature che, con una immagine del maggio 2009 più efficace di tante parole, ci dice che è giunto il momento di scalzare dalle radici la mostruosa pianta del cancro e non limitarci a potare qualche ramo in qua ed in là.


Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR


Parma, 4 febbraio 2012

Modello Vincenzi

La sindaco di Genova, Marta Vincenzi, e' giunta alla fine del suo primo mandato.
E' utile per noi genovesi, ma anche per le altre grandi città italiane, fare un bilancio sulle scelte che la Giunta Vincenzi ha fatto per la gestione dei Materiali Post Consumo (ex rifiuti).
Non ho dubbi ad affermare che il Modello Genova,al momento unico nello scenario nazionale, sia il piu' moderno, nettamente migliore del Modello Brescia, il vetero modello basato sulla monocoltura dell'incenerimento con recupero energetico.
Come raccontato in diversi post di questo diario elettronico (etichetta: Modello Genova) , queste sono alcune delle scelte più interessanti del Modello Genova:

1) Promozione di iniziative finalizzate alla riduzione alla fonte della produzione di rifiuti.
La scelta che ha dato i risultati migliori e'quella che favorisce il compostaggio domestico con uno sconto di 15 euro a chi autocertifica di compostare i propri scarti organici.
La novità nazionale e' che questo sconto viene riconosciuto anche a chi ha disposizione un terrazzo fiorito di almeno 15 metri quadrati; altra novità e' l'estensione dell' incentivo al compostaggio condominiale. Un progetto pilota in corso valuterà se sia possibile estendere lo sconto anche a chi composta su poggioli e terrazzini fioriti di superficie inferiore a 15 mq. A ulteriore sostegno della promozione del compostaggio, 3000 compostiere date in comodato d'uso, numerosi corsi di compostaggio gratuito, esperienze di compostaggio nelle scuole.
Oggi sono 3.500 le famiglie genovesi che ufficialmente compostano,un numero in continuo aumento.
Altre iniziative a favore della riduzione: promozione del consumo dell' "acqua del sindaco", con analisi della qualità dell'acqua al rubinetto di casa, ripristino delle fontanelle pubbliche, acqua in brocca nelle mense comunali; promozione delle ecofeste a basso impatto ambientale; promozione dei pannolini lavabili; promozione presso i ristoranti del pacchetto per portarsi a casa vino e cibo non consumato.

2) Diffusione della cultura del riciclo. Da alcuni mesi e' stato inaugurato il nuovo Palazzo Verde, un vero e proprio Museo della "Rumenta" che aiuterà i visitatori a conoscere la storie degli oggetti, i vantaggi energetici e ambientali del loro riuso e riciclo.
Riciclo di qualita e' ottenuto con: convenzioni con la Caritas per accedere ai contributi Conai (170 euro a tonnellata)con la raccolta selettiva di tappi di plastica; sconti sulla TIA per chi conferisce oggetti ingombranti alle isole ecologiche; realizzazione della "casa del riciclo" con restauro e vendita di oggetti e mobili conferiti alle isole ecologiche; apertura di nuove isole ecologiche; mezzi mobili per la raccolta di ingombranti e pericolosi.

3) La Giunta Vincenzi ha ufficialmente individuato il 65% come l 'obbiettivo di raccolta differenziata da raggiungere, anche se con alcuni anni di ritardo rispetto al 2012 previsto dalle normative. L' obbiettivo di un incremento annuo del 5% e' stato rispettato e oggi siamo al 32%. E' partita la raccolta differenziata delle lattine e dell'organico.

4) Avvio di un progetto pilota di raccolta porta a porta e di prossimità in due quartieri ad alta densità abitativa e monitoraggio della qualità dei materiali separati; obbiettivo raggiunto 50% di RD, qualità buona in tutte le frazioni esclusa le plastiche con troppe plastiche non riciclabili (giocattoli, DVD, rasoi usa e getta..).

5) La giunta Vincenzi ha approvato un nuovo piano per la gestione dei MPC che abbandona la monocoltura del mega termovalorizzatore della precedente amministrazione e introduce la più moderna impiantistica prevista per le metropoli nazionali: impianto di compostaggio per l'organico di alta qualità, trattamento anaerobico con recupero energetico del biogas della frazione organica di qualità media, trattamento meccanico biologio per il pretrattamento della frazione indifferenziata, impianto di gasificazione con recupero energetico del gas di sintesi prodotto e vetrificazione delle ceneri.
Critiche e preoccupazioni riguardano l'impianto di gasificazione e le sue emissioni. Resto in attesa del progetto definitivo per esprimere giudizi sulla compatibilità ambientale di questo impianto. Ritengo comunque corretto valutare positivamente il fatto che il dimensionamento del gassificatore e' flessibile e in funzione di alti livelli di raccolta differenziata e riciclo e di una significativa riduzione alla fonte.

A mio avviso, Genova corre il rischio di ritornare al mega inceneritore dimensionato al 60-70 % della produzione totale di rifiuti prodotti in Provincia, se non addirittura nell'intera Regione, se i genovesi non riconfermeranno la Sindaca Vincenzi, la quale certamente ha provocato diffusi mal di pancia all'interno del PD con le scelte fatte dalla sua Giunta tra le quali quella di una diversa politica di gestione dei rifiuti.

Al momento il Modello Genova e' stato correttamente impostato e i genovesi hanno dimostrato di gradire queste scelte e di essere pronti al cambiamento.

Mi sento di rimproverare alla Sindaco e alla sua Giunta una eccessiva timidezza ad adottare una strategia di raccolta porta a porta con tariffazione puntuale e condominiale da estendere a tutta la città; scelta certamente vincente per risolvere alla radice il problema, con la priorita' alla riduzione, il riciclo e il compostaggio e forse decisiva per rendere economicamente insostenibile qualunque trattamento termico finale.

Mi auguro che la Sindaco possa avere altri cinque anni per portare a termine questa sua rivoluzione. Se il PD decide di suicidarsi facendo altre scelte alle prossime primarie, i genovesi di buona volonta' hanno un' altra carta per far si che il Modello Genova possa andare avanti: appoggiare Marco Doria, candidato indipendente che a questo progetto crede e che, se eletto Sindaco, ha tutte le capacita' per realizzare questo progetto, magari anche renderlo migliore.

venerdì 3 febbraio 2012

Reggio Emilia chiude l'inceneritore

Reggio Emilia, 121.000 abitanti, chiude l'inceneritore, punta sulla Raccolta differenziata di qualità, il riciclo, il compostaggio, la produzione di biogas e il trattamento meccanico biologico. Con le mie numerose conferenze a Reggio e a Novellara su una moderna gestione dei materiali post consumo penso di avere dato una mano a questa rivoluzione epocale.
Segue il comunicato del Comune:

La provincia di Reggio Emilia registra dei livelli di raccolta differenziata molto elevati; nel corso del 2010 si è raggiunto il 58,4%, che rappresenta il miglior dato in regione.

A regime, il nuovo modello gestionale-organizzativo consentirà nel 2014 di arrivare - su una produzione stimata di rifiuti urbani di 410.875 tonnellate - ad una percentuale di raccolta differenziata del 67,2%, pari a 276.129 tonnellate. Resterebbero così da smaltire – tolte 6.747 tonnellate di spazzamento stradale - 128.000 tonnellate di rifiuti indifferenziati, ai quali provvederà una rete impiantistica suddivisa in quattro poli individuati in aree già destinate a tali scopi, riducendo dunque sensibilmente l’impatto.

Il Polo del recupero è stato individuato nell’impianto di Sabar, dove si potrebbe localizzare due nuovi impianti: uno per il trattamento della carta e della plastica, uno per il compostaggio della frazione verde della raccolta differenziata (sfalci e potature). La discarica di Novellara cesserebbe quindi la sua funzione nel corso dell'anno 2015.

Il Polo del Trattamento sorgerà a Gavassa con la realizzazione del Tmb, dove confluiranno i rifiuti indifferenziati della Provincia (circa 120 mila tonnellate/anno).

Il Polo dello smaltimento è stato localizzare presso l’attuale discarica a Poiatica di Carpineti. Ad essa perverranno le circa 60 mila tonnellate annue di biostabilizzato e di scarti dello smaltimento derivati dal Tmb. L’ampliamento dell’attuale polo di Carpineti ospiterà dunque un materiale secco ed a minore impatto ambientale (per tipologia e quantità) rispetto al rifiuto tal quale che oggi viene conferito.

Ad integrazione di questi tre poli si dovrà localizzare un quarto impianto per il trattamento della frazione organica del rifiuto solido urbano (Forsu) con produzione energetica di biogas.

Il nuovo impianto di Tmb sorgerà a Gavassa, a nord dell’autostrada. “In questo modo – ha sottolineato l’assessore comunale Ugo Ferrari – non verrà utilizzato suolo agricolo grazie anche alla nuova politica urbanistica che abbatte le rendite fondiarie, rendendo sostenibile economicamente l’investimento in quell’area”. Per quanto riguarda i tempi di realizzazione, l’assessore Ferrari ha ipotizzato “circa un anno e mezzo per la lunga prassi amministrativa che prevede Conferenza dei servizi, Valutazione d’impatto ambientale e variante urbanistica, e un altro anno e mezzo circa per la realizzazione, in carico a Iren, di un impianto che costerà tra i 50 e i 60 milioni di euro”.

Reggio insegna.

Niente inceneritori, raccolta differenziata spinta porta a porta, impianti per gestire le frazioni differenziate come plastica, vetro, organico, metalli.

giovedì 2 febbraio 2012

Il Valore dei Tappi

Una tonnellata di tappi di plastica vale 170 euro, al netto dell'imballaggio e del trasporto.
Questa e' la cifra che il Comune di Genova versa alla associazione "Non solo Parole" che utilizza questo danaro per dare una mano ai concittadini più svantaggiati.
Comune e AMIU (l' azienda per l'igiene urbana) non fanno della carità; i 170 euro a tonnellata e' il valore di mercato delle plastiche post consumo mono tipo, ossia fatte di un unico tipo di polimero, in questo caso (i tappi) polietilene.
Plastiche monotipo sono facilmente riutilizzabili e questo giustifica il loro elevato valore commerciale.
Se si pensa che Napoli spende 120 euro per ogni tonnellata di ecoballe che spedisce in Olanda per essere incenerite, dovrebbe essere chiaro a tutti che riciclare bene conviene.
Peccato che, da una rapida indagine, diversi comuni liguri, come Bogliasco, Pieve, Sori, Arenzano, non hanno la minima idea di quanto danaro perdono ignorando il modo di recuperare i contributi che il Consorzio Nazionale Imballaggi (CONAI) riconosce ai Comuni Ricicloni che si convenzionano con il Consorzio.

mercoledì 1 febbraio 2012

Il Riciclo e la Crisi

L'Unione Europea non ha dubbi.
Come mostra il grafico allegato, il riciclo delle materie seconde presenti nei nostri Materiali Post Consumo, vale una barcata di euro, 60 miliardi, nel 2008.
I recuperi più remunerativi sono quelli dei metalli ( ferro, acciaio, allumio, rame), segue la carta.

Il grafico mostra che la crisi economica, dopo il 2008, ha coinvolto anche il riciclo. Ma lo stesso grafico mostra che i ricavi dai materiali riciclati sono in ripresa.

Ma la tutela dell'ambiene fa bene all'occupazione? La Tabella seguente ci dice di si. In Europa, dal 2000 al 2008, l'occupazione nei settori legati al'economia verde ( dalla tutela dell'ambiente, al riciclo, alle energie rinnovabili) è aumentato quasi del 7%, con 3,4 milioni di addetti nel 2008.

Queste e altre interessanti informazioni su una recente pubblicazione della Agenzia Europea per l'Ambiente.
Per favore avvisate Monti e Clini!