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mercoledì 4 dicembre 2024

DUE O TRE COSE CHE SO DI LORO. Ossidi di azoto nei quartieri con vista sul porto di Genova 3)

 Concentrazione di biossido di azoto a Genova.

Fin dal 2007, quando la rete di monitoraggio della qualità dell'aria di Genova, conforme alla normativa europea, è stata completata, è emerso il mancato rispetto dei limiti di legge per il biossido di azoto, in particolare lungo le strade più trafficate di Genova (via Buozzi e corso Europa), dove la concentrazione media annuale era, e continua essere, superiore al 40 microgrammi per metro cubo (ug/m3).

Nonostante che, fin dalla pubblicazione del primo inventario delle emissioni presenti nel comune di Genova, redatto nel 2005, fosse evidente che la maggiore quantità di biossido di azoto provenisse dalle attività portuali, seguito a distanza da quello prodotto dal traffico, fu solo nel 2021 che, su sollecitazione del Comitato Tutela Ambientale Genova Centro Ovest,  ARPAL, l'Agenzia Regionale per laProitezione  dell'Ambiente Ligure, con una stazione mobile posta in largo San Francesco da Paola, iniziò ad effettuare misure orarie di biossido di azoto, in una zona certamente interessata dalle emissioni portuali, in particolare dai  traghetti e dalle navi da crociera che attraccano ai moli del "Porto Antico".


Figura 1: nel cerchio rosso la localizzazione della stazione mobile ARPAL
in largo San Francesco da Paola



Nella Figura1, l'immagine satellitare mostra la localizzazione della prima stazione di monitoraggio usata per misurare la concentrazioni di inquinanti nel quartiere di San Teodoro.

Questo sito, come si può vedere, si trova di fronte ai moli che ospitano traghetti e navi da crociera, a 35 metri sul livello del mare, in linea d'aria, a 400 metri di distanza dalla mezzeria di via Buozzi, a 450 metri da quella dalla Sopraelevata, strade di attraversamento della città  e a circa 700 metri di distanza dai fumaioli  delle navi che attraccano più vicino a questo sito.

Come le normative europee prevedono, questo sito, come tutti i siti di campionamento,  deve essere classificato, in base alle sue caratteristiche e in particolare in base alle fonti di inquinamento che vi impattano in modo prevalente.

A tal riguardo, in base ai documenti ARPAL, sembra che l'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente non abbia avuto le idee molto chiare in quanto, a seconda del documento consultato,  si ritrovano le seguenti classificazioni per il sito di l.go San Francesco da Paola: urbano, fondo urbano, fondo industriale.

A nostro avviso, se non ci fosse il porto vicino, largo San Francesco da Paola e il vicino sito di via Bari (bandierina, nella Figura 1), successivamente scelto per misurare l'inquinamento portuale, avrebbero entrambi  tutte le caratteristiche di "fondo urbano", in quanto molto distanti, sia in linea d' aria che in altezza, da elevati flussi di traffico. 

Quindi, se non ci fossero i fumi delle navi, entrambe le centraline messe in funzione nel quartiere di San Teodoro sarebbero classificate "fondo urbano", come quelle di Belvedere Don Ga, a fianco di corso Firenze, di spianata Acquasola, nei pressi di piazza Corvetto e di Genova Quarto, nel giardino di Largo Cattanei 3, presso gli uffici della citta Metropolitana, tutte mostrate nelle Figure che seguono.



Figura 2:  Localizzazione siti ARPAL. Da sinistra: via Buozzi, via Bari, Belvedere Don Ga.



Figura 3. Localizzazione siti ARPAL. Spianata Acquasola


Figura 4. Localizzazione siti ARPAL. Largo Cattanei, Quarto

Nella Figura 2 sono localizzati i tre siti ARPAL che controllano l'inquinamento nel quartiere di San Teodoro: a destra il "sito da traffico" di via Buozzi, a pochi metri di distanza da questa via ad alta densità di traffico e a sei corsie, in alto il sito di "fondo urbano di via Bari, a destra il sito di "fondo urbano" di Belvedere Don Ga, a 105 metri s.l.m, con vista sulla citta e il porto. 

Nella Figura 3 la localizzazione della centralina di "fondo urbano" di spianata Castelletto, posta in fondo alla spianata alberata,  a 350 metri di distanza da piazza Corvetto e a 200 metri da via XX Settembre, entrambe località molto trafficate.

Nella Figura 4, la localizzazione della centralina posta nei giardini di largo Cattanei a Quarto, a 150 metri di distanza da Corso Europa, una delle vie vpiu trafficate di Genova.

La Figura 5 mostra quale sia stata la concentrazione media annuale di biossido di azoto misurata contemporaneamente  nel corso del 2023, in tutti questi quattro siti classificati propriamente e impropriamente "fondo urbano".

Figura 5. Concentrazione media annuale (2023) e deviazione standard  del biossido di azoto campionato nei siti di "fondo urbano" di Genova.


Nella Figura 4, l'altezza di ciascuna colonna è proporzionale alla concentrazione media riscontrata in ciascuno dei siti, nel corso del 2023.

Si vede che il valore più elevato di biossido di azoto (22,4 microgrammi per metro cubo) è stato registrato proprio a San Teodoro ( largo San Francesco dia Paola).

Le concentrazioni medie annuali scendono man mano che ci si allontana dalle banchine del porto, e a Quarto, dove certamente non arrivano i "fumi" del porto, la concentrazione media è solo di 12,4 microgrammi per metro cubo, l'attuale "fondo urbano" attribuibile alla dispersione degli inquinanti da traffico e, d'inverno,  da quelli degli impianti di  riscaldamento a metano e che accomuna tutte le zone della città, distanti un centinaio di metri da strade ad alta percorrenza e da autostrade.

I 10  microgrammi in più che si trovano a San Teodoro, sono lo specifico contributo portuale di biossido di azoto alla contaminazione dell'aria di questo quartiere e degli altri quartieri con vista porto.

La differenza (10 microgrammi di biossido di azoto per metro cubo di aria inalata) è tutt'altro che  trascurabile e tale da giustificare la corretta classificazione dei siti San Francesco da Paola e via Bari: "fondo industriale" o più correttamente, "fondo portuale".

Sono  argomento che svilupperemo nei prossimi post.

Seguiteci.




 


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