I quartieri genovesi sotto “attacco” delle emissioni di traghetti e navi da crociera.
Su quali condomini dei quartieri genovesi di San Teodoro, Lagaccio, Prè, impattano gli ossidi di azoto e tutti gli altri inquinanti navali, emessi da traghetti e navi da crociera che entrano nel porto di Genova?
Durante l'estate del 2024 le "Sentinelle dei fumi dal Porto" della Rete Associazioni San Teodoro hanno documentato fotograficamente centinaia di fumi scuri uscire, a lungo, dai fumaioli di gran parte dei traghetti in manovra e in sosta nel porto (Figura 1-2)
Figura 2 |
Figura 1 |
Ma dove è andata a finire tutta quella fuliggine, “black carbon” in inglese, uscita dai fumaioli, insieme ai gas tossici invisibili, come il biossido di azoto, che si forma nei cilindri dei grandi motori diesel delle navi, per reazione tra due importanti componenti della nostra atmosfera, l’ossigeno e l’azoto?
Certamente, con le brezze di mare estive, che vanno dal mare verso la terra (e che a Genova soffiano dalla tarda mattinata, fino alla sera) sia i fumi "scuri", come pure i fumi “invisibili”, carichi di polveri, ossidi di azoto, anidride solforosa, impattano sulla collina di San Teodoro e nei quartieri confinanti. (Figura 3)
Figura 3. Il quartiere collinare di San Teodoro, con vista sul porto. |
Ma i condomini di San Teodoro e dei quartieri vicini, in quale misura, subiscono questo subdolo, ma evitabile inquinamento?
A questa importante domanda, possiamo dare una risposta molto attendibile, grazie al progetto europeo AerNostrum, promosso dall'Unione Europea e finalizzato a sviluppare strumenti per tenere sotto controllo le emissioni portuali che avvengono nei principali porti del Mediterraneo.
Al progetto Aer Nostrum ha partecipato anche l’Agenzia Regionale Protezione Ambiente Liguria (ARPAL) e l’Università di Genova.
Nell'ambito del progetto è stato sviluppato un complesso algoritmo, applicato ai fumi emessi dalle navi passeggeri (traghetti e navi da crociera) che, durante l’agosto del 2021, sono entrate nel porto e si sono attraccate ai moli genovesi.
In questo modo, tenendo anche conto delle reali condizioni meteorologiche e dell'orografia dell'area urbana, è stato possibile stimare la concentrazione media mensile di biossido di azoto di sola fonte navale, ricaduta sul quartiere.
I dettagli dello studio li trovate qui:
Progetto Interreg Marittimo AerNostrum (https://interreg-maritime.eu/web/aer-nostrum/checosarealizza)
- T2.3.1 Simulazioni risultanti dalla modellazione implementata nell'ambito del progetto: rapporto
- T.3.3.1_IT_Scenari_locali_VFD
La Figura 4 mostra il risultato di questa simulazione, in cui, sovrapposta alla mappa della città, con diversa intensità di colore, e’ rappresentata la concentrazione media di biossido di azoto, derivante dai fumaioli delle navi entrate in porto durante tutto il mese di Agosto del 2021.
In questa figura, in base alla scala colorimetrica riportata a destra, si possono individuare le aree interessate dalla ricaduta al suolo del biossido di azoto e la diversa intensità dell'inquinamento stimato al suolo.
Grazie al paziente lavoro della Rete San Teodoro, la Figura 4, per una migliore comprensione dei risultati del modello diffusionale ARPAL è stata adattata nella Figura 5.
Figura 5. Mappa di iso-concentrazione del biossido di azoto, media mensile agosto 2021 |
La Figura 5, con elevato dettaglio, le curve di iso-concentrazione, calcolate dal modello diffusione ARPAL, sono state sovrapposte alla mappa satellitare del porto e del retro-porto cittadino.
Le linee bianche sono le curve, lungo le quali, il modello diffusionale ARPAL ha stimato una simile concentrazione media mensile del biossido di azoto, emesso dalle sole navi passeggeri entrate realmente in porto, nel corso del mese di agosto 2021 e valutando l'effetto, sulla dispersione dei fumi navali, delle condizioni meteo registrate durantquello stesso mese, in particolare la direzione del vento.
I numeri, riportati lungo le linee, rappresentano la concentrazione media di biossido di azoto, espressa in microgrammi per metro cubo, di origine navale, stimate dal modello e che, chi abita lungo quella linea, ha respirato durante tutto l’agosto del 2021.
Come si può vedere dalla mappa, le zone con maggiore inquinamento registrano una concentrazione di 14 microgrammi di biossido di azoto per metro cubo d'aria.
Man mano che ci si allontana dai moli, l'inquinamento diminuisce fino a 1 microgrammo per metro cubo, stimato alla Foce del Bisagno e del Polcevera e lungo il crinale delle colline.
Tutto questo territorio e i suoi residenti risentono, con diversa intensità, dell'inquinamento prodotto dalle navi passeggere.
I pentagoni rossi, inseriti nella Figura 5, individuano la posizione delle tre stazioni di monitoraggio ARPAL attive in zona (via Buozzi, largo San Francesco da Paola, via Bari) e delle sei mini-centraline della Rete di Monitoraggio Popolare (ReMoPop) che misurano in continuo le polveri sottili (PM10) e ultra-sottili (PM2,5).
Le misure delle centraline della rete di Monitoraggio popolare possono essere sempre consultate con il vostro cellulare a questo indirizzo: https://www.cheariatira.it/rete-centraline-di-monitoraggio-provincia-di-genova/
La mappa in Figura 5 individua due zone dove le curve di iso-concentrazione sono più addensate e quindi dove le concentrazioni medie di biossido di azoto sono più elevate.
In entrambe queste due aree, la concentrazione massima è di 14 microgrammi per metro cubo.
Qui, nell'agosto 2021, il traffico navale estivo ha impattato di più: un' area di maggiore impatto si trova a sinistra, intorno a via Dino Col e una altra a destra, intorno al Palazzo del Principe, lungo via Pagano Doria.
In entrambi questi siti, due mini-centraline della Rete Popolare fanno da sentinella alle polveri sottili e ultra-sottili che impattano in queste due zone e, d'estate, in corrispondenza di importanti fumate emesse dai traghetti in fase di manoivra, hanno registrato elevati picchi di polveri.
Nelle Figure 6 e 7, due esempi di picchi di polveri ultra-sottili (PM2,5) registrati in via Dino Col negli orari di arrivo e partenza di traghetti. In entrambe le figure, la linea rossa corrisponde alla concentrazione di 25 microgrammi per metro cubo, nuovo limite giornaliero per le PM2,5, approvato dal Consiglio Europeo nel 2024.
Figura 7 |
Figura 6. |
Invitiamo chi abita a San Teodoro e dintorni ad individuare, sulla mappa in Figura 5 , la sua abitazione e a vedere a quale concentrazione di biossido di azoto, di fonte navale, è stato esposto nell'agosto 2021 e, molto probabilmente, anche negli agosti successivi, visto che, nel frattempo, poco è cambiato: i traghetti che vanno e vengono sono sempre gli stessi , l'intensità dei loro fumi non è cambiato, di banchine elettrificate si continua a parlarne ma nessuna è entrata ancor in funzione..,.
Se vi domandate se è a rischio la vostra salute se respirate una decina di microgrammi di biossido di azoto ogni due ore, il tempo necessario per immettere nei vostri polmoni un metro cubo d'aria, la risposta è affermativa.
In particolare, studi pubblicati nel 2020, valutano che un aumento di 10 microgrammi di biossido di azoto per metro cubo d'aria, aumenta del 2% il rischio di mortalità per tutte le cause e del 6% la mortalità da malattie respiratorie acute.
La Figura 6, evidenzia, con diversi colori, i numerosi quartieri interessati da ricadute portuali di biossido di azoto.
Come si vede, gran parte delle abitazioni del quartiere di San Teodoro, nei pressi del porto, sono stati esposti tra 6 e 14 microgrammi per metro cubo di biossido di azoto.
Lungo le linee di iso-concentrazione di 6 e 7 microgrammi per metro cubo, si trovano le stazioni ARPAL di largo San Francesco da Paola e di via Bari che per tre anni, fino al 24 agosto 2024, hanno monitorato l'inquinamento dell'aria da fonte portuale.
I numerosi giorni durante i quali, specialmente nel periodo estivo, in questi due siti, si sono misurate concentrazioni superiori al nuovo limite giornaliero di biossido di azoto, approvato nel 2024 dall'Unione Europea (50 microgrammi per metro cubo) confermano che, in questa parte della città ci sono problemi di pessima qualità dell'aria che non si possono ignorare.
Sono tutti elementi che giustificano l'insistente richiesta della Rete Associazioni San Teodoro di una urgente e rapida indagine epidemiologica, finalizzata a valutare se, nei giorni sottovento al porto, con elevato inquinamento, aumentano i ricoveri ospedalieri per infarto, ictus, malattie respiratorie, attacchi di asma..., di chi abita con vista sul porto.
Figura 6. Quartieri interessati da ricadute di biossido di azoto emesso dal traffico navale passeggeriSullo stesso argomento:DUE O TRE COSE CHE SO DI LORO: BIOSSIDO DI AZOTO NEI FUMI NAVALI. |
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