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lunedì 29 dicembre 2008

Bio Archietttura Sacra

Il rispetto dell'ambiente è una caratteristica di tutte le nostre chiese: le pietre con cui sono state costruite sono quelle del posto, il loro orientamento è studiato per sfruttare al meglio la luce di "Frate Sole", il riuso di antiche pietre e manufatti è la norma in tutti i nostri edifici sacri.
Tuttavia è stato importante che i vescovi italiani, in un recente convegno tenutosi a Roma questo Aprile, abbiano voluto ribadire l'opportunità che gli edifici sacri siano caratterizzati da scelte improntate alla sostenibilità ambientale.
Di questo Convegno intitolato "Edifici di Culto nell'orizzonte della sostenibilità. Costruire bene per vivere meglio" se ne è parlato poco; io ne ho avuto notizia nel numero di dicembre del Messaggero di S. Antonio.
La cosa interessante è che esistono già esempi concreti di queste scelte fatte in nuovi edifici sacri, quali la chiesa dedicata ai santi Severo e Agata a Corciano in Provincia di Perugia: questa chiesa, architettonicamente molto interessante, recupera l'acqua piovana, ha ampi pannelli fotovoltaici sul tetto e, grazie ad una sonda geotermica posizionata a tre metri di profondità,  sfrutta la capacità termica della terra per riscaldare la chiesa, grazie a pompe di calore.
E le energie rinnovabili sono arrivate anche in Chiese già costruite. Ad esempio, il tetto della Chiesa Abbaziale di Bagnara Calabra, realizzata nel secolo scorso, è coperto da celle fotovoltaiche che forniscono tutta l'elettricità di cui la Chiesa ha bisogno e, grazie al conto energia il parroco vende all'Enel l'energia elettrica prodotta in sovrapiù.
Insomma un bell'esempio di come la Chiesa sia vicina a tutti coloro che auspicano una svolta ecologica delle nostre società.

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