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mercoledì 11 febbraio 2015

Quanto si guadagna con la differenziata



Bogliasco, un paesino di cinquemila anime sulla riviera ligure, un discreto flusso di bagnanti genovesi in estate  e, dal 2012, un regime di raccolta porta a porta e di prossimità dei materiali post consumo (ex-rifiuti) prodotti dai suoi abitanti che, nel 2013, ha fatto registrare il 67,2% di raccolta differenziata.

Un buon risultato che l'amministrazione comunale, stranamente, sottovaluta.

Ancora molti bogliaschini ignorano che, grazie al senso civico dei più, il Comune ha ricevuto un premio in danaro dalla Regione Liguria, per aver raggiunto questo obiettivo, insieme a soli altri dieci comuni, su un totale di 231 in tutta la Liguria.

Gli stessi bogliaschini ignorano che il tempo da loro dedicato alla separazione di carta, vetro, organico ... ha fatto guadagnare al Comune un bel pò di soldi.

Per scoprire quanti, sono dovuto andare in Comune, insieme alla Consigliera di SEL che aveva presentato una apposita interrogazione.

Durante l'incontro, con la responsabile del settore e il vicesindaco, scopro che il Comune di Bogliasco ha la convenzione con il Consorzio Nazionale Imballaggi, grazie al quale riceve del danaro dalle piattaforme che recuperano i vari materiali che differenziamo a casa e inseriamo negli appositi sacchetti e contenitori.

E questi sono i denari (euro) che il Comune riceve per ogni tonnellata di materiale separato dai suoi abitanti, a fianco le tonnellate differenziate nel 2013 e il corrispondente ricavo.

                     €/ton              ton          ricavo €

carta               50                270            13.500
vetro                 7               183               1.283
metalli          220                 15               3.300
oli                 180               0,68                 122
batterie          550               0,60                 330

Conti alla mano, la differenziata ha portato nelle casse del Comune 18.535 € .

E' una cifra discreta, pari al 2,4% del costo dell'intero servizio di igiene urbana, comprensivo di spazzamento strade, diserbo, campagne di comunicazione...

Se poi il confronto si fa con il solo costo della raccolta e il trasporto dei Materiali Post Consumo, 254.000 euro, l'entità della voce in entrata, dovuta alla vendita dei materiali raccolti rafforza la novità della rivoluzione in atto.

Bogliasco, con il Porta a Porta, la realizzazione di un isola ecologica, la differenziazione di 15 diversi materiali di scarto e la vendita delle frazioni più pregiate, copre il 7,3% dei costi fissi di raccolta e trasporto.

Ma si può fare di più.

Forse avete notato che nell'elenco dei ricavi mancano gli imballaggi in plastica.

Il motivo è che non è stata trovata la piattaforma in grado di separare la plastica dalle lattine in alluminio e in ferro, che attualmente si raccolgono tutti insieme, nello stesso contenitore giallo.

Morale della favola, le 173 tonnellate di plastiche miste e metalli separate dai bogliaschini ci costano 60 €  a tonnellata (totale spesa 10.380 €) e probabilmente vanno ad alimentare qualche inceneritore del Nord.

In questa scelta c'è qualche cosa che non va, in quanto il contributo che il CONAI da alla plastica differenziata ammonta a 140 € a tonnellata.

Insomma se le cose fossero fatte al meglio, anche qui, grazie alla differenziazione di imballaggi in plastica e lattine, invece di un costo, ci sarebbe un buon ricavo.

Per evitare questo costo sarebbe opportuno verificare il bilancio economico che si avrebbe se questi nostri scarti di plastica e metalli differenziati venissero conferiti alla nuova  piattaforma che AMIU ha realizzato a Genova e che, dal contenitore giallo, separa alluminio, acciaio, plastiche miste.

Dalle informazioni ricevute, anche se la qualità della plastica, come probabilmente è, fosse molto bassa, il suo trattamento non ci costerebbe nulla. 

Inoltre, grazie a questa piattaforma di pretrattamento, anche alluminio ed acciaio potrebbero essere immessi sul mercato del riciclo, spuntando prezzi molto interessanti.

Dobbiamo pero riconoscere che la qualità della raccolta differenziata dei bogliaschini, a causa di errati conferimenti, non è elevatissima e i carichi di materiali differenziati gravemente fuori specifiche (con elevata presenza di rifiuti indifferenziati) che si sono dovuti portare in discarica ci sono costati, nel 2013, ben 30.000 euro.

E in questo caso, a bilancio bisogna mettere anche il corrispondente mancato ricavo.

Si può dire che questo è il costo del menefreghismo di pochi: chi per pigrizia fisica e mentale non fa la differenziata danneggia economicamente se stesso, e tutti quelli che la differenziata la fanno.

Analisi merceologiche sul contenuto dei cassonetti per verificare quali siano gli errori di conferimento più frequenti, adeguate campagne informative anche tramite la consegna dei bollettini per il pagamento della Tari, qualche controllo in più e anche qualche buona multa, ben pubblicizzata, dovrebbe ridurre questo grave spreco di denaro e di risorse.

Infine segnialiamo che i bogliaschini hanno consegnato all'isola ecologica 108 tonnellate di sfalci e potature che ci sono costate, per il loro smaltimento, 8.100 €. 

Gran parte di questo denaro potrebbe essere risparmiato se gli sfalci fossero compostati in un piccolo angolo del giardino o delle fasce che li hanno prodotti e se le potature, sminuzzate con una buona cippatrice, fossero rimaste nei giardini come pacciamatura e/o strutturante per il compostaggio.

E questo argomento ( gestione ottimale delle frazioni organiche) sarà oggetto dei mie prossimi interventi in materia, a cominciare da miei Corsi di compostaggio domestico in paese e nelle frazioni.

E, ovviamente il mio ruolo di docente sarà a titolo gratuito, nell'ambito delle attività di volontariato che il comune di Bogliasco ha promosso.

Vi terrò aggiornati.



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