Davide, che mi sembra un esperto agronomo, ha sperimentato il metodo di compostaggio in voga in Giappone di cui abbiamo parlato qualche post fa.
Questo metodo, che li si chiama "Bokashi" , è realizzato in condizioni di scarsa ossigenazione,all'opposto di da quello che ho illustrato nel mio corso di compostaggio che richiede un elevata e costante apporto di ossigeno (aria).
Ecco i commenti di Davide:
Ho provato il metodo bokashi e posso dire questo:
punto 1: il metodo funziona e bene ma è un pò troppo giapponese (nel senso che è laboriosetto, vedi coltivazione bonsai) adatto quindi a livello domestico per piccole quantità oppure, a livello industriale su vasta scala e grosse quantità!
punto 2: ho sottoposto ad analisi chimica (anche se grossolana) il prodotto finale e il risultato è questo:
il prodotto (che non chiamerò mai compost in quanto non lo è) è un fermentato ad alto potere CONCIMANTE ma molto instabile e quindi soggetto a rapidissimo deterioramento se non sottoposto a deazotizzazione e humificazione (come consigliato dagli stessi venditori di em che dicono di interrare subito il prodotto), deazotizzazione che altro non è che un compostaggio aerobico.
punto 3: il liquido è un portentoso concime ricco di micro e macro elementi ma non molto dissimile da quello ottenuto da un allevamento di lombrichi (worm farm-worm bin) o da una ipotetica compostiera sollevata da terra e con sistema di raccolta del percolato. Anche questo liquido è molto instabile.
punto 4: a parità di sostanza distribuita, per un kg di compost si ha quasi un chilogrammo di sostanza organica mentre col bokashi,dopo i 7 giorni di deazzotizzazione si rimane con 368 grammi circa quindi il potere fertilizzante e ammendante è molto scarso.
Per esperienza personale posso affermare che il metodo migliore è il compostaggio a freddo che consente l’humificazione mantenendo inalterate le capacita fertilizzanti del prodotto finito e dando un validissimo fertilizzante,ammendante con ottime capacità concimanti.
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