Sono assolutamente d'accordo sulle campagne per evitare l'abbandono  estivo degli animali di casa, ma a quando una adeguata campagna per  salvare dalla tremenda morte per sete i poveri gerani abbandonati dai  padroni in vacanza?
Anche in questo caso la migliore soluzione  è la prevenzione, ovvero provvedere ad una idonea innaffiatura delle  piante di casa quando siamo assenti.
Dopo avere provato quasi  tutto quello che offre il mercato,  ecco la soluzione che raccomando per  salvare i vostri gerani: i conetti in terracotta porosa.
Per  chi non li conosce, si tratta di coni in terracotta di circa 15  centimetri di altezza,  con attacco alla base di un idoneo coperchio su  cui si trova un tubicino in plastica. Il tutto funziona per capillarità:  si riempie il conetto di acqua, fino all'orlo, si immerge il tubicino  di plastica in un contenitore d'acqua e si chiude il conetto con il  coperchio porta tubicino. Con quest'operazione l'aria presente nel  tubicino viene espulsa e al suo posto entra l'acqua. A questo punto,  basta infilare tuttto il conetto nella terra del vaso, vicino alla  pianta che si vuol salvare e si può andare in vacanza per almeno una  decina di giorni sicuri di trovare le vostre amiche piante vive e  vegete.
Infatti, man mano che la pianta utilizza l'acqua che  esce per capillarità dal conetto, la diminuita pressione all'interno del  conetto richiama nuova acqua dal contenitore esterno, con la  possibilità di superare dislivelli di oltre mezzo metro, tra il livello  dell'acqua e il conetto.
Il tutto senza pile, senza collegamenti elettrici, senza parenti da scomodare.
Per  essere sicuri di ritrovare al ritorno il vostro geranio, sano e salvo,  ecco qualche consiglio, frutto della mia personale esperienza.
Preparate  i vasi per affrontare l'emergenza estiva qualche settimana prima di  partire, meglio se raggruppati insieme, per farsi ombra e avere una  maggiore protezione dal vento che aumenta l'evapporazione dell'acqua.  Con questa preparazione in anticipo, potrete verificare il buon  funzionamento dei conetti e i consumi di acqua,  in condizioni reali.  Per far questo, riempite a tappo il contenitore per l'acqua che avete  scelto per garantire la riserva per la vostra pianta e controllate il  consumo giorno dopo giorno. Se tutto è stato fatto a regola d'arte,  scoprirete che la quantità d'acqua di cui ha veramente bisogno il vostro  geranio per le sue funzioni vitali  è veramente poca e, comunque ,  scegliete il contenitore per l'acqua il cui volume sia tale da  garantire, con ampia riserva, il rifornimento per tutto il periodo della  vostra assenza. Ovviamente,  per tutto il perido di esperimento non  innaffiate le piante;  Il periodo di esperimento servirà anche alla  pianta per scoprire il punto più umido del suo vaso e far crescere  intorno al conetto una fitta maglia di nuove radici per assorbire tutta  l'acqua che le serve.
Come contenitori di acqua io uso  bottiglie del latte riciclate che, grazie al collo largo, si possono  facilmente riempire. Inoltre, grazie alla trasparenza del PET,  spariscono di fatto alla vista.  Vista la comodità e il basso consumo di  acqua, da qualche tempo uso i conetti come sistema stabile di  innaffiamento delle piante di casa che, in questo modo, crescono più  rigogliose, anche grazie a periodici inserimento di resine per culture  idroponiche nelle bottiglie, resine che hanno la caratteristica di  cedere lentamente all'acqua e alla pianta, le sostanze nutritive di cui  ha bisogno.
Per le altre piante, quelle tenute all'esterno,  rientrati dalla vacanze vi consiglio di togliere i conetti, di lavarli  bene dalla terra e di asciugare, altrettanto bene, conetti, tappi e  tubici al sole per evitare muffe, durante il loro stoccaggio invernale. E  , ovviamente riprendete ad innaffiare regolarmente le vostre piante.
Il  costo iniziale dei conetti è impegnativo ( qualche euro l'uno),  ma, se  trattati con cura, sono eterni e in pochi anni, vista la sicura  efficacia , si ripagheranno con l'evitato acquisto di nuovi gerani  disidratati dalla vostra incuria.
 
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