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lunedì 24 dicembre 2007

La Plastica e' finita

RICAMBIAMO?

Una casa sana, per permettere ai propri abitanti di respirare aria altrettanto sana, dovrebbe garantire un costante ricambio della propria aria interna con quella esterna.

Le buone regole d'igiene prescrivono che, ogni 24 ore, fluisca dall'interno verso l'esterno, un volume d'aria pari a 12 volte il volume del nostro appartamento.

Per fare un esempio, se casa vostra è di cento metri quadrati e avete soffitti alti tre metri, ogni giorno dovete rinnovare 3.600 metri cubi di aria . E' un volume tutt'altro che trascurabile, anche perchè quel volume che mandate fuori è a 20 gradi, mentre l'aria che entra al suo posto è più fredda e deve essere riscaldata al solito caro prezzo

Il ricambio dell'aria è una norma igienica giustificata dall'inevitabile produzione domestica di composti di varia natura, dal vapore acqueo e anidride carbonica prodotti dalla attività metabolica degli abitanti, alle emissioni da mobili e suppellettili, all'uso di solventi e detersivi, alle emissioni dei fornelli a gas, agli odori di cucina e corporali...

E' un problema da non trascurare, ad esempio anche nostri studi ( IST) hanno confermato che la concentrazione di formaldeide misurata contemporaneamente dentro e fuori casa è sempre maggiore dentro casa: fonti inquinanti sono i mobili in truciolato, alcuni polimeri di sintesi e la presenza di fumatori attivi...

Il ricambio dell'aria pone tuttavia due problemi:
1) spreco di energia
2) qualità dell'aria esterna

1) L'aria viziata che cacciamo all'esterno è anche aria calda e con lei se ne va anche calore molto prezioso.
Per minimizzare questa perdita qualche cosa si può fare, ad esempio, consiglio di aprire le finestre il primo mattino, per una mezzoretta, quando l'aria interna, dopo la pausa notturna, è più fredda (15-16 gradi). Anche la scelta di quando arieggiare è importante e il primo mattino va bene perchè a quest'ora l'aria interna è più carica di inquinanti accumulati durante le ore notturne, mentre quella esterna è più pulita.

Un'altro accorgimento che mi sento di raccomandare è quello di ridurre al massimo l'inquinamento interno e quindi poter ridurre il numero di ricambi aria; i consigli che in casa è meglio non fumare, non accendere candele e incensi, non usare solventi e insetticidi, mentre bisogna tenere in efficenzia la canna fumaria della cucina, sarebbero superflui, ma li faccio lo stesso.

Un test empirico per valutare l'efficacia della strategia dei ricambi di aria adottata per casa vostra è quello olfattivo: se entrando in casa non avvertite odori particolari (non necessariamente sgradevoli vedi profumo di caffè..) potete considerare adeguato il vostro sistema di ricambio.

Infine se desiderate una casa ad elevata efficenza energetica vi segnalo l'esistenza di scambiatori di calore appositamente studiati per l'uso domestico; in sintesi la condotta per l'espulsione dell'aria calda e viziata corre parallela a quella della presa dell'aria esterna (fredda e meno inquinata), appositi ponti termici tra le due condotte permettono di sottrarre calore all'aria viziata e riscaldare l'aria in ingresso. Consultando internet ( air-air heat exchanger) si scopre che nei paesi nordici vendono elettrodomestici con questa funzione; sul mercato italiano temo che non ce ne sia traccia, ma per fortuna i nostri climi sono più miti e quindi ci permettono meno sprechi energetici da questo punto di vista..

2) Se vivete in città vi ponete giustamente il problema di sapere se è più inquinata l'aria esterna di quella interna. Ovviamente l'aria che ci costringono a respirare è spesso inquinata, ma come abbiamo visto, in alcuni casi meno di quella all'esterno e comunque qualche cosa si può fare anche in questo caso per difendere i nostri polmoni e per lo meno ridurre la quantità di inquinanti che ci costringono a respirare.



Se abitate dal terzo piano in su, l'inquinamento da traffico arriva molto attenuato, anche se abitate lungo una strada trafficata e quindi potete stare relativamente tranquilli. Se vivete a piano terra, aprite solo le finestre più lontane dai flussi di traffico e fatelo al primo mattino , prima che il traffico si metta in moto.
Tenete presente che bastano pochi metri di distanza dal flusso veicolare per ridurre significativamente la concentrazione degli inquinanti da traffico.
Le ore mattuttine sono da preferire per l'arieggiamento, in quanto in queste ore è più basso sia l'inquinamento primario (quello che esce direttamente dalle marmitte) a causa del basso numero di vetture in circolazione, sia quello secondario (ozono e polveri ultrafini) che si forma prevalentemente nelle ore di maggiore soleggiamento.

In tutti i casi, ovviamente, considerate come un vostro diritto quello di respirare comunque e sempre aria pulita e quindi non stancatevi di chiedere ai vostri amministratori, con forza e in ogni occasione, efficaci misure contro l'inquinamento della vostra città.





Postato da: federico46 a 16:11 | link | commenti
energia, ambiente e società, ambiente e salute, economia domestica

domenica, 23 dicembre 2007
ECONOMIA DOMESTICA 14
E' Inverno.
Fuori, il termometro segna quattro gradi centigradi, la vostra cucina ben riscaldata è a 20 gradi e il compressore del vostro frigorifero, lavora di tutta lena e consuma elettricità, per togliere calore a tutti gli ingredienti necessari per il gran cenone natalizio e tenerli a quattro gradi.
Vi sembra che tutto ciò sia logico e normale?
Ovviamente no!
Le possibile soluzioni per conservare i cibi nella stagione invernale:
-spegnete del tutto il frigorifero e consumate subito quello che avete comprato, oppure usate il frigo solo per gli alimenti più deperibili (carne, pesce, latte..)
- se avete un locale non riscaldato lo usate come dispensa per l'inverno.

La mia soluzione.
Nella casetta di montagna, fatta con muri di pietra ben spessi, ho in cucina il classico vano sotto-finestra dove il muro si assottiglia e dove mi son ben guardato di mettere il calorifero. Essendo rivolto a nord est, d'inverno questo vano non vede mai il Sole, pertanto è molto freddo e quindi è il posto giusto per realizzare una dispensa a muro per uso invernale.
Il mio progetto prevede di fissare al muro una lastra metallica ( ferro zincato o alluminio) con funzione di scambiatore di calore (dall' interno all'esterno) dotata di appositi ripiani (anch'essi metallici).
Due antine di legno con un'abbondante isolamento fatto con lastre di sughero e chiusura ermetica, dovrebbero completare la dispensa a muro, che avrà un duplice utilizzo:
- tenere al fresco gli alimento deperibili senza consumare un goccio di petrolio
- Isolare termicamente il freddo vano sotto-finestra con il risparmio giornaliero di qualche ciocco di legna da mettere nella stufa

Postato da: federico46 a 12:36 | link | commenti
energia, economia domestica

sabato, 22 dicembre 2007
ECONOMIA DOMESTICA 13
Dove compro?

Gironzolando per l'Italia in queste giornate invernali, finalmente fredde, ho scoperto, con sorpresa, che sono numerosi i negozi che, riscaldati all'interno, tengono le porte costantemente aperte.
Altrettanto numerosi bar e ristoranti che si ostinano ad apparecchiare tavoli all'aperto e tengono al caldo i clienti con stufe a gas a raggi infrarossi, un singolare arredo urbano a forma di fungo.
In molte di queste città la stampa locale ha cavalcato polemiche neo ecologiste, additando al pubblico ludibrio lo spreco energetico e le tasse che ci toccherà pagare per non avere rispettato gli accordi di Kjoto.
Poichè tutto il Paese è un inno infinito allo spreco, queste scelte non mi scandalizzano.
Mi permetto solo di suggerire ai miei cinque lettori di evitare con cura questo tipo di esercizi commerciali per un motivo molto banale: il costo dell'energia buttata al vento con tanta stupidità, sarà stata certamente ricaricata sui prodotti e sui servizi venduti ai clienti.
Per difendere i nostri portafogli, stiamo alla larga!

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