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lunedì 24 settembre 2012

Che aria si respira in Europa? Report 2012

Da poche ore, l'agenzia Europea per l'Ambiente  ha presentato il  rapporto 2012 sulla qualità dell'aria dei paesei dell'Unione.
Non a caso, l'immagine di copertina  del Rapporto, riprodotta in alto, è stata scattata in Italia.
Infatti, tra gli Stati fondatori dell'Unione Europea, l'Italia è la maglia nera, è il caso di dirlo per qualità dell'aria.
Fig. 1 Mappa della concentrazione media annuale di PM10  
La Figura 1 mostra la localizzazione delle stazioni di monitoraggio attive in tutta Europa. Quelle in rosso, nel 2010,  hanno fatto registrare il superamento dell'obbiettivo di qualità per la concentrazione media annuale di polveri sottili (PM10), pari a 40 microgrammi per metro cubo d'aria.
Quelle in arancio, hanno superato il limite previsto per le concentrazioni medie giornaliere delle stesse PM10.
L'Italia, tra i paesi fondatori dell'Unione Europea, è quello che mostra il maggior numero di punti rossi e arancioni!
Questo risultato, ovviamente, non è un caso in quanto in Italia è mancata una seria politica di incentivazione al trasporto urbano, i controlli sull'inquinamento industriale sono estremamente carenti ( Taranto, Brindisi docent) e la recente incentivazioni a realizzare centinaia di centrali alimentate a biomasse ha dato certamente il suo contributo a raggiungere questo record negativo.
Ma non è solo un problema simbolico di "maglia nera" della qualità dell'aria.
Il mancato rispetto delle normative europee ci costringe a pagare tasse salate, ma, ancora peggio, la situazione mostrata in figura dice anche che, a causa di questo inquinamento evitabile, l'aspettativa di vita degli Italiani che abitano le città in rosso e in arancio è minore di quella degli altri partner europei. Nelle città europee più inquinate si possono perdere da otto a ventiquattro mesi di vita.

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