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martedì 26 agosto 2014
L'Aria Buona Allunga la Vita, l'aria cattiva l'accorcia.
Qualche altra informazione sullo studio USA che ha confermato come un miglioramento della qualità dell'aria allunga la vita, e che abbiamo presentato in un precedente post.
Respirare aria con meno polveri sottili allunga la vita perche queste polveri, una volta respirate, aumentano la formazione di placche aterosclerotiche e inducono fenomeni infiammatori e stress ossidativo che a loro volta possono facilitare lo sviluppo del cancro, aiutate in questo anche dai cancerogeni ( metalli, IPA, Diossine) che si concentrano in queste stesse polveri fini.
Almeno due studi indipendenti effettuati negli Stati Uniti tra il 2000 e il 2008 (a firma di Krewski e Pope) arrivano alle stesse conclusioni: l'esposizione a PM2,5 aumenta la mortalità per malattie cardio-polmonari, malattie cardiocircolatorie e tumori polmonari.
Per quanto riguarda i tumori polmonari, un aumento della concentrazione di polveri fini (PM2,5) di 10 microgrammi per metro cubo aumenta la mortalità per cancro polmonare dal 5 all' 11 %.
Non è poco, anche perchè nelle citta USA più inquinate, alla fine degli anni 70', la concentrazione media annuale di PM2,5 era di 40 microgrammi, mentre misure più recenti (1997) dimostravano che nelle città USA si può arrivare senza difficoltà a 10 microgrammi per metro cubo.
Gli standard di qualità dell'aria per le PM2,5, in vigore negli Stati Uniti, sono di 35 microgrammi per metro cubo come media giornaliera e di 15 microgrammi per metro cubo come media annuale: ogni singolo giorno non si dovrebbe superare il primo valore, e la media annuale di tutte le misure giornaliere non dovrebbe essere superiore a 15 microgrammi per metro cubo.
Quindi, in base alle migliori serie storiche esistenti negli USA, una riduzione delle PM2,5 di 30 microgrammi per metro cubo dovrebbe essere accompagnata da una riduzione della mortalità per tumore polmonare tra il 15 e il 30%!
In Italia lo standard di qualità per le PM2,5 è di 25 microgrammi/m3, valore che deve essere raggiunto nel 2015 e che, nel 2020, dovrebbe ridursi a 20 microgrammi per metro cubo.
Nel 2011, a Torino, Padova e Milano, la concentrazione media annuale di PM2,5 è stata, rispettivamente, di 35, 34, 33 microcrammi per metro cubo, a fronte del limite di 25 microgrammi per metro cubo, circa 10 microgrammi in più.
Pertanto, il mancato rispetto dei limiti di legge, se son vere le stime citate, potrebbe aver aumentato la mortalità per cancro polmonare degli abitanti di queste città di almeno il 5 %.
Tutte morti "precoci" che avrebbero potuto essere rimandate nel tempo, solo se le amministrazioni locali e i governi nazionali, in tutti questi anni, si fossero seriamente preoccupati di tutelare la salute dei loro concittadini con adeguate scelte di "sviluppo", finalizzate non a "crescere" ma a ridurre sistematicamente le emissioni inquinanti.
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