Postato da: federico46 a 12:52 | link | commenti (20)
Evitare di comprare Tetrapak è sicuramente possibile e se lo facessimo tutto forse qualcosa cambierebbe. Io per tentare di velocizzare un po' i tempi mi son messa a comunicare alle aziende che non aquisto più certi prodotti perchè imballati così...purtroppo nemmeno mi rispondono, ma chissà magari tentare con 5/10/50/100 mail forse li farebbe almeno pensare.
Giulia-Bs
Giulia-Bs
utente anonimo |
BUON GIORNO dottore,
il riferimento al tetrapack era il mio, la ringrazio per la prontissima risposta; secondo me non usare il tetrapack sarà impresa non da poco, tuttavia ho recentemente scoperto a due passi da casa mia un caseificio che vende ottimo latte nella vecchia e sempre rassicurante bottiglia di vetro! prezzo un euro! ripeto 1 euro. vuoto a rendere ovviamente...
sarà forse un timido inizio?
saluti.
il riferimento al tetrapack era il mio, la ringrazio per la prontissima risposta; secondo me non usare il tetrapack sarà impresa non da poco, tuttavia ho recentemente scoperto a due passi da casa mia un caseificio che vende ottimo latte nella vecchia e sempre rassicurante bottiglia di vetro! prezzo un euro! ripeto 1 euro. vuoto a rendere ovviamente...
sarà forse un timido inizio?
saluti.
Ottima la soluzione di evitare il tetrapak. E' un imballaggio che gli stessi comuni dicono in maggioranza di gettare nel secco non riciclabile data la mancanza di strutture adeguate per il suo recupero.
Elia Frigo
Elia Frigo
utente anonimo |
Dottore, a Brescia, domani, parlerà anche di nanoparticelle? (per anticipare magari un intervento futuro del dott. Montanari...) di nanoparticelle si muore.
Possibile che questo non venga mai fuori? (nell'articolo del giornaledibs che parla della conferenza non si parla di salute!!)
Gemma
Bs
Possibile che questo non venga mai fuori? (nell'articolo del giornaledibs che parla della conferenza non si parla di salute!!)
Gemma
Bs
utente anonimo |
Abbiamo 20 minuti a testa per il primo intervento. Il mio è intitolato "Incenerimento con recupero energetico: una scelta intelligente?"
La risposta è ovviamente NO ampiamente articolata, pur nel limite dei tempi a disposizione.
Che io sappia sono previste domande da parte del pubblico per specifici approfondimenti.
Mi permetto di suggerirvi di prepararvi e concordare questi interventi.
Confronti diretti alla pari, come sembra possa essere l'incontro di domani, sono una rarità
La risposta è ovviamente NO ampiamente articolata, pur nel limite dei tempi a disposizione.
Che io sappia sono previste domande da parte del pubblico per specifici approfondimenti.
Mi permetto di suggerirvi di prepararvi e concordare questi interventi.
Confronti diretti alla pari, come sembra possa essere l'incontro di domani, sono una rarità
Buongiorno dottore,
lei esprime dubbi sul riciclo della parte di alluminio e polietilene, ma se guarda sul sito Tetra Pak viene mostrato anche il riciclo di quella parte creando un materiale denominato ecoAllene. Esiste anche un sito internet che raccoglie prodotti realizzati con esso: http://www.ecoallene.com
Cosa ne pensa?
lei esprime dubbi sul riciclo della parte di alluminio e polietilene, ma se guarda sul sito Tetra Pak viene mostrato anche il riciclo di quella parte creando un materiale denominato ecoAllene. Esiste anche un sito internet che raccoglie prodotti realizzati con esso: http://www.ecoallene.com
Cosa ne pensa?
utente anonimo |
Meno male, pensavo di essere solo nella battaglia contro il famigerato contenitore.
In questi giorni la Tetrapak sta diffondendo in modo massivo e costoso la notizia che il loro prodotto è riciclabile. Sarebbe interessante conoscere i costi della catena di lavorazione per giungere al riciclaggio del contenitore; ho visto alcuni oggetti che provengono dalla trasformazione del tetrapak, (ecoallene) ma si tratta di piccole cose tipo portachiavi o simili, assolutamente inutili alla vita quotidiana anche perché trattasi di articoli già prodotti con ogni tipo di materiale esistente. Mi sembra che l'investimento di denaro destinato alla pubblicità (preceduta da una importante e martellante campagna televisiva di alcuni mesi fa) sia sproporzionato e faccia riflettere sulla validità di tutta l'operazione. Non sarebbe più semplice ammettere che il riciclaggio di cui sopra è antieconomico e forse più inquinante dell’incenerimento stesso? I governi anzichè vessare il consumatore nella divisione dei rifiuti dovrebbero rivolgersi ai ricchi produttori e obbligarli a vendere le loro merci in contenitori a bassissimo impatto ambientale .Nel mio piccolo già da alcuni anni ho smesso di comprare prodotti in tetrapak, scegliendo quelli contenuti nel vetro, riciclabile al 100%...........in vetro si possono trovare succhi di frutta, salse di pomodoro, latte e per non parlare del vino……
E adesso come se non bastasse la carta accoppiata ci si mettono anche i produttori di caffè, con le loro superinquinanti capsule in plastica.
grazie per l'attenzione
Massimiliano Fossati
utente anonimo |
Ho appena visto il sito di ecoallene e confesso di avere gli stessi dubbi di Massimiliano: dal riciclaggio dei poliaccoppiati non sembra uscire nessun prodotto strategico.
Resta immutato il dubbio che i bilanci energetici del riciclo di questi imballaggi siano tutti in perdita.
Resta immutato il dubbio che i bilanci energetici del riciclo di questi imballaggi siano tutti in perdita.
L'ecoallene è un operazione di facciata, non è un prodotto, è un miscuglio di PE sporco di alluminio in piccola percentuale, affogato in una percentuale alta di PE, come faceva la mafia affogando nei pilastri di cemento armato i suoi nemici, provate ad ordinare un gelato alla cioccolerda, con un' alta percentuale di cioccolata ed una piccola percentuale di .........
utente anonimo |
Meno male che ci sono ancora persone che si accorgono di quante cazzate sparano per vendere un contenitore di cartone tossico:Il contenitore per esser prodotto inquina parecchio,provate ad immaginare....andate vicino alla fabbrica tetra pak...Non è bastato lo scandalo itx per fare riflettere la gente...Questo contenitore non è igenico,non è reciclabile e poi per essere prodotto devono tagliare alberi che verranno trasformati in cellulosa con l'aggiunta di additivi pericolosi,poi stampato con inchiostri pieni di resine poi va accoppiato a plastiche e alluminio con un processo di lavorazione non sicuro anche per i lavoratori che sicuramente sono soggetti ad ammalarsi di cancro...Ho visitato personalmente la fabbrica e devo dire poveracci quelli che ci lavorano non solo chi beve in quei contenitori....
FATTI MANDARE DALLA MAMMA A PRENDERE IL LATTE...
ESISTONO OGGI SEMPRE PIU' DISTRIBUTORI AUTOMATICI DI LATTE FRESCO,APPROFITTIAMONE! TRA L'ALTRO IN VENETO FUNZIONANO
PRATICAMENTE 24 ORE AL GIORNO CON UN COSTO DI 1 EURO AL LITRO QUINDI ECOLOGICO E CONVENIENTE.LA BOTTIGLIA SI PUO' PORTARSELA DA CASA O ACQUISTARLA DAL DISTRIBUTORE STESSO
PER POI RIUTILIZZARLA.
ESISTONO OGGI SEMPRE PIU' DISTRIBUTORI AUTOMATICI DI LATTE FRESCO,APPROFITTIAMONE! TRA L'ALTRO IN VENETO FUNZIONANO
PRATICAMENTE 24 ORE AL GIORNO CON UN COSTO DI 1 EURO AL LITRO QUINDI ECOLOGICO E CONVENIENTE.LA BOTTIGLIA SI PUO' PORTARSELA DA CASA O ACQUISTARLA DAL DISTRIBUTORE STESSO
PER POI RIUTILIZZARLA.
utente anonimo |
Quest'ultima idea mi sembra molto buona,anche se non di immediata soluzione per tutti,il riciclo ormai va di moda anche se e' solo apparente,
quindi visto che certe scelte sono politiche capiamo perche' sembrino emerite C_ _ _ _ _ E da qualsiasi lato le si guardi,praticamente delle
TETRACAZ _ _ _ _ E.
quindi visto che certe scelte sono politiche capiamo perche' sembrino emerite C_ _ _ _ _ E da qualsiasi lato le si guardi,praticamente delle
TETRACAZ _ _ _ _ E.
utente anonimo |
I distributori di latte crudo sono una realtà in espansione, nonostante i tentativi di bloccarli per motivi igienici ( il latte, per legge dovrebbe essere bollito prima del consumo).
Si sospetta che si sia riscoperta l'importanza della salute pubblica, quando i numeri (litri di latte venduto) e i costi ( un euro al litro, che vanno tutti al produttore) hanno cominciato a disturbare la grande distribuzione.
Per altrte notizie andate al post del 17 ottobre 2007
Mi raccomando...bevete più latte.....
Si sospetta che si sia riscoperta l'importanza della salute pubblica, quando i numeri (litri di latte venduto) e i costi ( un euro al litro, che vanno tutti al produttore) hanno cominciato a disturbare la grande distribuzione.
Per altrte notizie andate al post del 17 ottobre 2007
Mi raccomando...bevete più latte.....
invito chiunque di Voi sia interessato ad esprimere pareri A RAGION VEDUTA a visitare l'impianto in cui si recupera lo scarto industriale e post-consumo del TETRA PAK.
Parlare per parlare, scrivere per scrivere, almeno sappiate di cosa state parlando
Parlare per parlare, scrivere per scrivere, almeno sappiate di cosa state parlando
utente anonimo |
Volentieri visiterei "L'impianto". Dove come e quando? Così capisco quello che scrivo...
utente anonimo |
Buongiorno a tutti, credo che disponendo di decine di milioni di Euro come Tetra Pak non sia difficile convincere i cittadini che il prodotto è riciclabile. Peccato che in Europa se ne ricicli poco più del 30% (fonte Tetra, per chi ci vuole credere) e in Italia meno del 20% e per di più, come hanno già detto altri, ottenendo materiali di dubbia utilità e ancor più dubbia riciclabilità come l'ecoallene. Insomma, nulla a che vedere con imballaggi in vetro, acciaio o alluminio, riciclabili al 100% infinite volte!
utente anonimo |
Il contenitore di cartone poliaccoppiato tetrapak,è nato negl'anni 50-60 con l'utilizzo dell'usa e getta...Ma ai giorni nostri non può più essere valido,e deve essere considerato un contenitore inadeguato,incompatibile con le nuove normative sul rispetto dell'ambiente...Tutto il processo di lavorazionne per produrre questo contenitore è molto inquinante!!Pensate!Gli alberi che devono essere tagliati,per produrre carta,con l'aggiunta di additivi chimici..deve essere trasportata negli stabilimenti tetrapak...Il processo di lavorazione,per poliaccopiare la carta,richiede la fusione di plastica ad alte temperature,quindi con il rilascio di vapori delle plastica nell'ambiente,è addizionata a gas(ozono), pericoloso per l'ambiente dove sono situati gli stabilimenti della multinazionale..Per non parlare dello stampaggio del contenitore,dove vengono usati inchiostri contenenti sostanze chimiche,per accellerare l'essicazione dell'inchiostro,con tutti i residui da smaltire!!!.......Per fortuna non usano più l'isopropilxioantone.Vi ricordate i neonati contaminati con il latte nei contenitori tetrapak,nel 2006...Speriamo che qualche potente, pensi di più a salvare l'ambiente, che a fare soldi,ma ne dubito...
utente anonimo |
Quanta ignoranza..
Mi sembra che qui parliate solo attraverso luoghi comuni del tutto disinformati!
Certo sarebbe meglio non dover riciclare nulla, non inquinare affatto.. ma voi lo fate? nessuno di voi usa l'auto, l'energia elettrica? o semplicemente la carta igienica?
Sappiate che da qualche mese il prodotto ecoAllene riciclato e riciclabile è stato approvato. La convenienza ad usare tetra pak invece che vetro era dettata dai vantaggi del trasporto e la qualità di conservazione degli alimenti. ma d'ora in poi sarà anche una convenienza attenta al dopo, cioè al riciclo.. sì, perchè l'ecoAllene abbatte i costi del riciclo rispetto ai costi del riciclo del vetro.
E per di più l'ecoAllene può essere impiegato esattamente al posto di qualunque materiale in Pet. Ora come ora si producono penne, braccialetti, vasi, igloo impiegati nell'edilizia, pavimentazioni, pedane dedicate al trasporto..
Rispetto il Dottore, ma non certe lingue interessate solo a far disinformazione o diffamazione.
Mi sembra che qui parliate solo attraverso luoghi comuni del tutto disinformati!
Certo sarebbe meglio non dover riciclare nulla, non inquinare affatto.. ma voi lo fate? nessuno di voi usa l'auto, l'energia elettrica? o semplicemente la carta igienica?
Sappiate che da qualche mese il prodotto ecoAllene riciclato e riciclabile è stato approvato. La convenienza ad usare tetra pak invece che vetro era dettata dai vantaggi del trasporto e la qualità di conservazione degli alimenti. ma d'ora in poi sarà anche una convenienza attenta al dopo, cioè al riciclo.. sì, perchè l'ecoAllene abbatte i costi del riciclo rispetto ai costi del riciclo del vetro.
E per di più l'ecoAllene può essere impiegato esattamente al posto di qualunque materiale in Pet. Ora come ora si producono penne, braccialetti, vasi, igloo impiegati nell'edilizia, pavimentazioni, pedane dedicate al trasporto..
Rispetto il Dottore, ma non certe lingue interessate solo a far disinformazione o diffamazione.
Ho ricontrollato il sito del ecoAllene e non mi sembra proprio che ci siano novità in grado di farmi cambiare opinione.
Chi produce tetrapack dovrebbe rispondere alle seguenti domande:
- quale percentuale di contenitori tetrapack vanno al trattamento ecoAllene e quale percentuale viene termovalorizzata
- Quanti contributi pubblici ricevono gli inceneritori che bruciano tetrapack
- Esistono imballaggi alternativi con impatti ambientali più favorevoli
-quale sono i bilancio energetici e economici della produzione di ecoallene
In base a queste risposte potremo riduscutere questa scelta in modo più razionale
Federico Valerio
Chi produce tetrapack dovrebbe rispondere alle seguenti domande:
- quale percentuale di contenitori tetrapack vanno al trattamento ecoAllene e quale percentuale viene termovalorizzata
- Quanti contributi pubblici ricevono gli inceneritori che bruciano tetrapack
- Esistono imballaggi alternativi con impatti ambientali più favorevoli
-quale sono i bilancio energetici e economici della produzione di ecoallene
In base a queste risposte potremo riduscutere questa scelta in modo più razionale
Federico Valerio
a prescindere dall'ecoallene che è un materiale a bassissima diffusione, oggi esiste un procedimento che recupera anche il poliaccoppiato plastica/alluminio: si tratta di un trattamento non in inceneritori, bensì in forno pirolitico, col quale l'alluminio è recuperato come materia prima seconda, mentre la plastica è utilizzata per produrre energia / calore. In questo modo sia il materiale residuo dal recupero di carta da Tetra Pak (vedi cartiera Saci di VR o Lucart), sia i materiali poliaccoppiati classici (confezioni di merendine o di altri alimenti come ad es. il caffè...) possono essere completamente riciclati e non buttati a bruciare ad alte temperature che producono diossine ed inquinamento nocivo. La pirolisi è una tecnologia piuttosto datata, ma finalmente qualcuno la sta utilizzando per il recupero dei moderni confezionamenti di oggi che altrimenti debbono essere smaltiti in maniera assolutamente arbitraria. Queste informazioni le ho trovate su questo link http://tgeint.com/soluzioni-e-progetti/san-ferdinando/ ma non ho capito se l'impianto funziona già...
RispondiEliminaBisogna comunque ricordare che anche la pirolisi, nella fase di utilizzo energico del gas di sintesi inquina
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