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venerdì 3 marzo 2017

Chi ha paura del Porta a Porta?


Il 20 aprile 2016 è stato annunciato in pompa magna: a Genova parte la raccolta differenziata "Porta a Porta" e di "Prossimità" che, estesa progressivamente a tutta la città, permetterà di raggiungere gli obiettivi di raccolta differenziata previsti dalla Regione Liguria: 65% entro il 2020.

Nella stessa data, il Consorzio Nazionale Imballaggi (CONAI) ci aveva già regalato il Piano per la raccolta che, in base alla complessa organizzazione urbanistica della nostra città, aveva individuato le specifiche modalità da adottare, quartiere per quartiere.


Fig. 1 Piano CONAI per la raccolta Porta a Porta a Genova. 

La Figura 1 mostra, nei diversi colori, la distribuzione delle diverse modalità di raccolta.

Le aree verdi, quelle con una minore densità abitativa e spazi condominiali disponibili, saranno quelle dove si realizzerà, alla lettera, la raccolta Porta a Porta: i mastelli potranno essere esposti all'esterno del portone di casa.

Nelle zone gialle saranno previsti cinque mastelli fissi per ogni condominio.

Le zone arancioni e rosse (470.000 abitanti) avranno a disposizione cassonetti "intelligenti", predisposti per raccogliere, anche loro, le cinque diverse frazioni di scarti.

I  19.141  genovesi che abitano nelle aree verdi, nel giorno stabiliti, dovranno depositare davanti al portone o in uno spazio condominiale accessibile, uno dei cinque mastellini avuti in dotazione, pieni degli scarti che, in base al colore del loro coperchio, sono utilizzati per raccogliere le frazioni previste: scarti di cucina (marrone), plastica e metalli (giallo), carta e cartone (blu), vetro (verde), scarti non riciclabili  (grigio).
In questo modo, tutti i mezzi AMIU, nello stesso giorno raccoglieranno solo una delle frazioni previste che potrà essere facilmente riciclata, in base alla sua composizione e venduta al miglior offerente.

La qualità della raccolta, ovviamente, sta in mano a chi, in famiglia e presso le aziende, si prende cura di separare le singole frazioni, man mano che sono prodotte.
Per garantire questo risultato, ad una capillare e chiara informazione si affianca la novità che il titolare di ogni mastello è identificato con un "transponder" inserito nel mastello stesso, letto in automatico, al momento della raccolta.
E' evidente che, in questo modo, il responsabile di eventuali conferimenti non corretti è facilmente identificabile.

A dieci mesi dall'annuncio, constatiamo alcuni fatti singolari  e in parte misteriosi:

- l'estensione della raccolta porta a porta di tipo condominiale nelle zone gialle (102.669 genovesi abitanti a Voltri, Pra, Marassi Alta) prevista per la fine del 2016, non c'è stata.

- i risultati della raccolta,  partita a giugno e luglio 2016 in due delle zone verdi (Quarto Alto e Costa degli Ometti, circa 5.000 abitatanti coinvolti) sono coperti dal silenzio più assoluto, nel sito AMIU dedicato al progetto non se ne trova traccia.

Ad una personale richiesta fatta a AMIU, mi è stato prontamente risposto con l'invio di una presentazione fatta l'8 febbraio 2017, nel corso dell'audizione della Commissione Ambiente del consiglio comunale.

Non so quanto la sobrietà della slide che riporta i risultati dei primi mesi del Progetto Pilota (Figura 2)  sia stata voluta, ma ho l'impressione che nessuno dei consiglieri presenti nella Sala Rossa abbiano colto il significato "sconvolgente" del fatto che, grazie al Porta a Porta, dopo solo sei mesi dall'avvio,  le 2.206 utenze di Quarto Alto e di Colle degli Ometti coinvolte nel progetto Porta a Porta, avevano differenziato  88% dei loro scarti.

Si, avete letto giusto, in sei mesi a Quarto, grazie al Porta a Porta, si è passati dal 39%, al' 88% di raccolta differenziata.
Fig. 2 La slide di fonte AMIU che riporta il risultato del porta a porta a Quarto

Questo risultato ha come conseguenza che chi vuole fare facili affari con gli scarti dei genovesi, con il Porta a Porta esteso a tutta la città, vedrà letteralmente svanire l'oggetto dei suoi desideri.

Se l' ottanta per cento degli scarti genovesi, intercettati grazie al porta a porta, alle nove isole ecologiche, al compostaggio domestico e di comunità, fosse inviato al recupero e al riciclo,  il 20 % di indifferenziato che resta non giustificherebbe i pesanti investimenti previsti al momento per gli impianti di trattamento, quelli che ci vogliono far credere che non potremmo realizzare senza l'ingresso di un partner, come IREN, in AMIU.

Tutti i "gufi" (scusate questa citazione, ma ci vuole) che dicevano che a Genova la differenziata non si può fare, ancora una volta, sono stati smentiti dai fatti: la maggioranza dei genovesi, che abitino a Quarto o a Sestri e a Pontedecimo, la differenziata spinta la fanno e la fanno bene.

Chi ha sperato di sfruttare l'insofferenza al cambiamento, appoggiando i soliti comitati "contro" è stato messo da parte.

E i fatti dimostrano che non è neanche vero che il Porta a Porta costi di più: la vendita di tutti i materiali di alta qualità recuperati con il Porta a Porta compensa, alla grande, i costi di investimento, i maggiori costi dei nuovi operatori che bisogna assumere  e permette il rapido ritorno degli investimenti necessari per la valorizzazione dei materiali separati alla fonte (separazione meccanica di metalli, carta, cartone e plastiche, bio-digestore per la produzione di metano e compost).

E i fatti dimostrano che è anche falso dichiarare che ci vogliono anni per raggiungere il 65% di raccolta differenziata. Le esperienze genovesi dimostrano che, con una buona organizzazione, in pochi mesi tutti differenziano alla grande.

Con questi numeri, oltre 80 % di raccolta differenziata di qualità, l'economia circolare basata su nuove attività produttive dedicate alla trasformazione annuale di 260.000 tonnellate di metalli, cellulosa, polimeri di sintesi, frazioni organiche... diventa rapidamente una realtà.

E ora. in base a questi risultati, un messaggio ai consiglieri comunali che dovranno votare la nuova delibera che vuole, costi quel che costi, IREN come socio AMIU: votate NO

e chiedete,  maggioranza e  opposizione, che il piano CONAI,  per la piena attuazione del Porta a Porta in città, si sblocchi immediatamente e contemporaneamente agli abitanti di Quarto Alto e di Colle degli Ometti, che così bene stanno facendo la differenziazione dei loro scarti,  sia riconosciuta la Tariffazione Puntuale.

Non ci sono scuse: qualunque cosa vi vogliano far credere, siate certi che la nuova tariffazione che premia economicamente i comportamenti virtuosi, la tariffazione puntuale, si può applicare subito. 


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