A causa di una minore importazione di elettricità dalla
Francia, alle prese con la manutenzione straordinaria di alcune sue centrali nucleari,
il Ministero per lo Sviluppo Economico ha chiesto a Terna di riaccendere la
centrale a carbone di Genova, centrale che, a partire dal 2017, era già
destinata alla chiusura definitiva, a causa della sua vetustà e del peso del
suo inquinamento sulla qualità dell’aria della città di Genova.
Sarebbe interessante sapere se, prima di prendere questa
decisione, il Ministro allo Sviluppo abbia chiesto il parere dei colleghi del
ministero dell’Ambiente e della Salute.
Sarebbe stato il caso, in quanto la riaccensione
dell’impianto, nel corso dei successivi 12 mesi, immetterà nell’atmosfera genovese 553 tonnellate di anidride solforosa, 604 tonnellate di ossidi diazoto e 6 tonnellate di polveri: inquinanti che, con i venti di mare, finiranno
sulla città, in particolare sui quartieri di fronte al porto (Oregina,
Lagaccio, Sampierdarena ) e nei polmoni di chi vi abita.
Il ministro dell’Ambiente avrebbe potuto ricordare al
ministro allo Sviluppo che, anche a causa del cronico inquinamento dell'aria genovese,
l’Italia è in infrazione da parte dell’Unione Europea per il mancato rispetto
degli obiettivi di qualità dell’aria e che, ovviamente, la riaccensione della
centrale avrebbe aggravato la nostra posizione.
Forse poteva essere inutile sentire il ministro Lorenzin, in
quanto il ministro alla Salute degli Italiani sembra ignorare i danni sanitari
prodotti dall’inquinamento dell’aria, ma visto che la centrale produce oltre il
7% degli ossidi di azoto che impattano su Genova, con la sua chiusura ci
eravamo risparmiati un po’ di ricoveri d’urgenza per problemi cardio-circolatori e respiratori: un piccolo beneficio che la scelta di riaprire la
centrale di Genova vanifica.
Quello che stupisce in questa vicenda è il silenzio del
Sindaco Doria, massima autorità a tutela della salute pubblica, alle prese con
il cronico inquinamento da ossidi di azoto, sempre superiore ai limiti di
legge.
E’ il caso di ricordargli che la riapertura della centrale
produrrà una quantità di ossidi di azoto oltre dieci volte superiore a quella
prodotta da tutti i motocicli circolanti in città, comprese alcune migliaia di vecchie
“vespe”, vittime delle inutili norme anti inquinamento che la Giunta ha
proposto, tanto per far vedere che fanno qualche cosa contro l’inquinamento.
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