Il termometro è a 30 gradi e l'igrometro segna 70% di umidità relativa. La senzazione d'afa è garantita e poco o nulla può fare il ventilatore. Ma prima di buttare soldi nell'acquisto e nella gestione di un condizionatore e contribuire, con l'aumento dei consumi elettrici, all'aumento delle emissioni di gas serra, c'è un'altra opzione: un buon deumidificatore.
Questo elettrodomestico nasce con il compito di abbassare l'umidità dei locali che hanno questo difetto e svolge il suo compito facendo passare l'aria su una superfice fredda dove il vapore si condensa e l'acqua, in forma liquida, passa dall'aria della vostra stanza al bidone previsto per la raccolta.
Il problema è che per effettuare questo passaggio di stato ( da vapore a liquido) il deumidificatiore produce calore che libera in atmosfera e quindi contribuisce ad aumentare la temperatura della stanza dove è in funzione.
Se avete seguito con attenzione questi post, dovreste aver capito che il confort termico dipende prevalentemente dal tasso di umidità e non dalla temperatura e quindi il trucco è di raggiungere un corretto compromesso tra riduzione della umidità ed aumento della temperatura.
Torniamo alla prima riga di questo post.
La Tabella di Scharlau ci dice che se l'umidità è al 40% la temperatura tollerabile può essere di 32 gradi.
Questo deve essere il nostro obiettivo: far scendere l'umidità dal 70 al 40 % e far aumentare la temperatura della stanza di due gradi. Se vogliamo essere più sicuri aumentiamo di qualche percentuale il tasso di umidità da raggiungere ( ad esempio 45%) e contiamo sull'effetto rinfrescante del ventilatore che sicuramente funzionerà vista la bassa umidità.
Quindi il deumidificatore deve poter essere regolato al valore di umidità che si vuole raggiungere e deve essere di potenza adeguata al volume dei locali che si vuole deumidificare, tenerlo acceso a stecca con tutte le porte aperte è certamente sbagliato.
Il locale che si frequenta più a lungo è la camera da letto. Quindi, poche ore prima di andare a dormire, si mette il deumidificatore nella camera scelta, regolato in base alla Tabella di Scharlau, si accende e si chiude bene porte e finestre; quando si va dormire, il deumidificatore si spegne o si mette al minimo ( mi raccomando ancora una volta di acquistare apparecchi certificati silenziosi), la stanza sarà due-tre gradi più calda di prima ma con un tasso di umidità più basso tale da conciliare il sonno.
Provare per credere.
ps: ovviamente il deumidificatore funziona se avete adottato tutti gli altri consigli per ridurre la produzione di umidità e le fonti di calore inutili, consigli che potrete ritrovare nella rubrica Economia Domestica di quetso Blog. Vi ricordo un accorgimento a cui si pensa poco: svuotare e spegnere il freezer!
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giovedì 29 luglio 2010
mercoledì 28 luglio 2010
Ventiliamoci
Anche se l'aria si è rinfrescata, l'afa agostana è sempre in agguato ed è meglio approfittare di questa tregua per attrezzarci ed affrontare con strumenti e conoscenze adeguata la prossima emergenza caldo.
Ricordo che l'indice di Scharnau, che ho illustrato lo scorso post, individua la coppia di temperatura ed umidità che non provocano disagio, in assenza di vento.
Se controllate la Tabella, vedrete, ad esempio, che con 30,1 gradi centigradi di temperatura e il 45% di umidità ci si trova in condizioni di confort, ovvero il raffreddamento naturale creato dalla traspirazione raffredda pelle e corpo in modo adeguato.
Se l'umidità salisse, diciamo al 60%, come era nei giorni scorsi a Genova, si comincerebbe a sudare, segno che il meccanismo di raffreddamento naturale è in difficolta, a causa dell'aumentata umidità.
Niente paura , perchè possiamo ancora fare ricorso ad una ventilazione artificiale e un buon ventilatore fa proprio al caso nostro, senza dimenticare il vecchio ventaglio, di cui si possono trovare anche versione sobrie per i maschietti.
Il ventilatore aumenta la velocità di evaporazione del sudore e permette il giusto raffreddamento, con una sensibile diminuzione delle temperatura percepita anche quando l'umidità è più alta di quella indicata da Scharnau.
A mio avviso il principale requisito di un ventilatore, oltre alla piacevolezza estetica, è che sia molto silenzioso, in quando deve poter permettere il sonno. E l'insonnia è il problema più grave, quando regna un'afa insopportabile.
Cosa fare quando l'umidità aumenta, oltre il 60%, lo vedremo domani.
Ricordo che l'indice di Scharnau, che ho illustrato lo scorso post, individua la coppia di temperatura ed umidità che non provocano disagio, in assenza di vento.
Se controllate la Tabella, vedrete, ad esempio, che con 30,1 gradi centigradi di temperatura e il 45% di umidità ci si trova in condizioni di confort, ovvero il raffreddamento naturale creato dalla traspirazione raffredda pelle e corpo in modo adeguato.
Se l'umidità salisse, diciamo al 60%, come era nei giorni scorsi a Genova, si comincerebbe a sudare, segno che il meccanismo di raffreddamento naturale è in difficolta, a causa dell'aumentata umidità.
Niente paura , perchè possiamo ancora fare ricorso ad una ventilazione artificiale e un buon ventilatore fa proprio al caso nostro, senza dimenticare il vecchio ventaglio, di cui si possono trovare anche versione sobrie per i maschietti.
Il ventilatore aumenta la velocità di evaporazione del sudore e permette il giusto raffreddamento, con una sensibile diminuzione delle temperatura percepita anche quando l'umidità è più alta di quella indicata da Scharnau.
A mio avviso il principale requisito di un ventilatore, oltre alla piacevolezza estetica, è che sia molto silenzioso, in quando deve poter permettere il sonno. E l'insonnia è il problema più grave, quando regna un'afa insopportabile.
Cosa fare quando l'umidità aumenta, oltre il 60%, lo vedremo domani.
giovedì 22 luglio 2010
Indice di Scharlau
Scharlau è un ricercatore tedesco che, 60 anni fa, ha sperimentalmente trovato quali siano i rapporti ottimali di temperatura (T) e umidità relativa (UR%) che garantiscono una sensazione di confort per tutti coloro che sono esposti a queste condizioni, anche in assenza di vento.
Vi do alcuni di questi valori, in sintonia con le attuali condizioni climatiche
T 23,4 UR% 65
T 24,8 UR% 60
T 25,2 UR% 55
T 28,0 UR% 50
T 30,1 UR% 45
T 32,2 UR% 40
T35,5 UR% 30
Questa Tabella si legge in questo modo: se ,ad esempio, l'UR% è 40, con temperature dell'aria uguali o inferiori a 32,2 gradi centigradi, anche senza vento, il nostro corpo, grazie al naturale raffreddamento della traspirazione (sudore), avverte condizioni di benessere.
Come si può vedere dalla Tabella, al salire della temperatura scende l'umidità relativa ottimale.
Poichè in un ambiente chiuso è energeticamente meno dispendioso ridurre l'umidità dell'aria piuttosto che ridurre la temperatura di aria, muri, pavimenti e mobilio, questa Tabella suggerisce che nei climi troppo umidi possa essere il caso di fare un pensierino su un uso intelligente dei più economici deumidificatori rispetto ai più costosi condizionatori.
Se avete esperienze a riguardo, mi piacerebbe sapere come è andata.
Vi do alcuni di questi valori, in sintonia con le attuali condizioni climatiche
T 23,4 UR% 65
T 24,8 UR% 60
T 25,2 UR% 55
T 28,0 UR% 50
T 30,1 UR% 45
T 32,2 UR% 40
T35,5 UR% 30
Questa Tabella si legge in questo modo: se ,ad esempio, l'UR% è 40, con temperature dell'aria uguali o inferiori a 32,2 gradi centigradi, anche senza vento, il nostro corpo, grazie al naturale raffreddamento della traspirazione (sudore), avverte condizioni di benessere.
Come si può vedere dalla Tabella, al salire della temperatura scende l'umidità relativa ottimale.
Poichè in un ambiente chiuso è energeticamente meno dispendioso ridurre l'umidità dell'aria piuttosto che ridurre la temperatura di aria, muri, pavimenti e mobilio, questa Tabella suggerisce che nei climi troppo umidi possa essere il caso di fare un pensierino su un uso intelligente dei più economici deumidificatori rispetto ai più costosi condizionatori.
Se avete esperienze a riguardo, mi piacerebbe sapere come è andata.
martedì 20 luglio 2010
Abbasso l' Umidità
Devo fare una rettifica. Se è vero che le condizioni meteorologiche non dipendono da noi (per lo meno come singoli individui) è altrettanto vero che conoscendo un pò meglio la meteorologia (che a scuola non si insegna) si possono volgere a nostro favore i capricci della natura.
Per chi ha la fortuna di vivere lungo la costa c'è la possibilità di sfruttare con intelligenza il regime di brezze caratteristiche di queste aree nel periodo estivo.
In sintesi, la differenza giornaliera di temperatura tra la terra ( più calda di giorno, più fredda la notte ) e il mare la cui temperatura è più costante nel tempo, fa si che ogni giorno, dopo alcune ore dal tramonto cominci a soffiare una leggera brezza dalla terra verso il mare: questo venticello, per sua natura è più fresco, ma cosa più importante è che ha un contenuto di umidità più basso, proprio perchè l'aria viene da terra; questo è il momento di aprire tutte le finestre, fino alle primissime ore del giorno per allontanare l'aria calda e umida accumulata in casa durante il giorno.
Quando la brezza di terra cessa, meglio chiudere tutto, per evitare che il sole riscaldi muri interni e pavimenti, ma ancor più per ridurre l'ingresso in casa della brezza di mare che comincia a soffiare in tarda mattinata e che, a causa della aria più calda e del percorso sul mare, è carica di umidità
Avete il termometro a 30 gradi? Se l'igrometro ( lo strumento che misura l'umidità) che è sempre presente in una stazione meteo segnala una umidità relativa al 45%, anche in assenza di vento, certamente non avrete nessuna senzazione di afa e se la vostra stazione meteorologica è un pò evoluta vi segnala questo fatto con la scritta "benessere". Insomma con questa combinazione di calore e umidità Il vostro condizionatore personale ( le cellule sudorifere) può funzionare al meglio.
Ovviamente non possiamo influenzare la meteorologia, ma possiamo fare molto per ridurre di qualche per cento l'umidità presente in casa e questo certamente renderà più facile raggiungere le condizioni di benessere climatico.
Seguono alcuni consigli:
- evitate l'affollamento e locali chiusi. Ogni essere vivente, con il respiro, emette vapor acqueo.In locali chiusi e affollati l'aumento dell'umidità è inevitabile. Se avete molta gente in casa, aprite le finestre.
- non accendete fornelli, candele e sigarette: ogni combustione libera vapor acqueo. Preferite pranzare con cibi freddi e crudi. In alternativa usate il forno a microonde.
- Facendo la doccia usate acqua appena tiepida (meglio fredda) e arieggiate bene il bagno dopo l'uso. Riducete al minimo l'uso del "fon" per asciugare i capelli.
- Se i muri della vostra abitazione sono regolarmente umidi cercate di risolvere alla radice il problema, affidandovi a una ditta specializzata: ne va della salute vostra e di quella del vostro portafoglio ( se abitate in una casa umida buttate via un sacco di soldi sia per riscaldarla che raffreddarla)
Che cosa è successo? Oggi Il cielo è limpido, la visibilità è aumentata fino a permettere vedere le prealpi, e tutto questo, ici dice che, da ieri ad oggi, è cambiato il vento e con lui il tasso d'umidità.
Lo scirocco che ieri soffiava da Sud, carico di umidità raccolta lungo il viaggio dalle coste africane su tutto il mediterraneo ha ceduto il posto a venti da Nord, più secchi.
E questo cambiamento meteo ha fatto il miracolo: stanotte potremo dormire anche senza ventilatore, a tenerci freschi ci penserà il nostro condizionatore endogeno: la sudorazione.
In sintesi, questa piccola esperienza dimostra che il vero problema dell'afa non è la temperatura dell'aria, ma il suo contenuto di umidità, ovvero la quantità di acqua sotto forma di vapore (vapore acqueo) presente in un metro cubo d'aria.
Se la umidità dell'aria è molto elevata, il grande affollamento di molecole di acqua, allo stato di vapore, già presenti nell'aria, impedisce al sudore di evaporare e quindi non riusciamo a raffreddarci come natura potrebbe fare; se non ci raffreddiamo le ghiandole sudoripare raccolgono il segnale di pericolo e si attivano con maggiore vigore, con l'unico risultato di infracidire la camicia. E' l'effetto afa!
Quindi, d'estate, a farci star male non è l'alta temperatura ma l'elevata umidità.
E se l'umidità è elevata, per star bene, dovremmo prima di tutto ridurla.
Come fare lo vedremo domani.
Prima di discutere se sia meglio un ventilatore, un deumidificatore o un condizionatore sono utili alcune nozioni di fisica o meglio di fisiologia.
Ognuno di noi è una macchina termica che trasforma in calore il cibo che mangiamo e il nostro corpo per funzionare al meglio deve stare sempre intorno a 36 gradi centigradi.
Per evitare il surriscaldamento dei nostri organi interni ( in particolare il cervello!) sia quando si fanno grandi sforzi, sia quando la temperatura esterna aumenta, abbiamo tutti a disposizione un sistema di raffreddamento molto efficace: la sudorazione.
Sotto sforzo o in ambienti caldi I pori emettono acqua che si distribuisce in strato sottile su tutto il corpo; quando questo film sottile evapora sottrae calore dall'ambiente circostante, in particolare dalla nostra pelle, e il conseguente raffreddamento permette alla nostra macchina termica ( il corpo) di mantenere la giusta temperatura.
Pertanto maggiore è la quantità di sudore che evapora in un determinato periodo di tempo maggiore è il raffreddamento che si ottiene.
Come avrete certamente sperimentato stare con i vestiti bagnati in una corrente d'aria è il modo più sicuro per prendersi un raffreddore, sintomo di un eccessivo raffreddamento.
In una corrente d'aria ci raffredda, perchè grazie al flusso d'aria si facilità il passaggio delle molecole d'acqua ( il sudare) dalla fase liquida a quella di vapore ( vapore acqueo) e come abbiamo detto è questo passaggio dallo stato liquido a vapore che assorbe energia e crea il raffreddamento.
E a questo punto, se non vi era già chiaro, avreste dovuto capire per quale motivo un ventilatore da senso di frescura e di solito fa sparire, fisicamente, la sudorazione diffusa: il sudore appena formato, grazie al flusso di aria, evapora rapidamente e in questo modo tiene fresco il "produttore di sudore".
E a questo punto arrivano i primi consigli per combattere il caldo:
- evitare elevata attività fisica ( se possibile)
- ridurre la quantità di "carburante" ( mangiare poco)
- bere molta acqua per supplire alla perdita di acqua attraverso il sudore
- non esporsi inutilmente al Sole ( camminate sui lati in ombra delle strade)
- indossare abiti leggeri e poco attillati per favorire l'evaporazione del sudore
- sfruttate al meglio tutte le correnti d'aria naturali e artificiali.
Se avete la fortuna di vivere in un ambiente dal clima secco, ovvero in cui l'umidità dell'aria è sempre al disotto del 40% , bastano questi semplici accorgimenti per sentirvi a vostro agio anche con il termometro a oltre 30 gradi.
La prossima volta vediamo di capire cosa sia la temperatura "percepita" e cosa è opportuno fare per cobattere l'"afa".
Per chi ha la fortuna di vivere lungo la costa c'è la possibilità di sfruttare con intelligenza il regime di brezze caratteristiche di queste aree nel periodo estivo.
In sintesi, la differenza giornaliera di temperatura tra la terra ( più calda di giorno, più fredda la notte ) e il mare la cui temperatura è più costante nel tempo, fa si che ogni giorno, dopo alcune ore dal tramonto cominci a soffiare una leggera brezza dalla terra verso il mare: questo venticello, per sua natura è più fresco, ma cosa più importante è che ha un contenuto di umidità più basso, proprio perchè l'aria viene da terra; questo è il momento di aprire tutte le finestre, fino alle primissime ore del giorno per allontanare l'aria calda e umida accumulata in casa durante il giorno.
Quando la brezza di terra cessa, meglio chiudere tutto, per evitare che il sole riscaldi muri interni e pavimenti, ma ancor più per ridurre l'ingresso in casa della brezza di mare che comincia a soffiare in tarda mattinata e che, a causa della aria più calda e del percorso sul mare, è carica di umidità
Abbasso l'umidità
Avete il termometro a 30 gradi? Se l'igrometro ( lo strumento che misura l'umidità) che è sempre presente in una stazione meteo segnala una umidità relativa al 45%, anche in assenza di vento, certamente non avrete nessuna senzazione di afa e se la vostra stazione meteorologica è un pò evoluta vi segnala questo fatto con la scritta "benessere". Insomma con questa combinazione di calore e umidità Il vostro condizionatore personale ( le cellule sudorifere) può funzionare al meglio.
Ovviamente non possiamo influenzare la meteorologia, ma possiamo fare molto per ridurre di qualche per cento l'umidità presente in casa e questo certamente renderà più facile raggiungere le condizioni di benessere climatico.
Seguono alcuni consigli:
- evitate l'affollamento e locali chiusi. Ogni essere vivente, con il respiro, emette vapor acqueo.In locali chiusi e affollati l'aumento dell'umidità è inevitabile. Se avete molta gente in casa, aprite le finestre.
- non accendete fornelli, candele e sigarette: ogni combustione libera vapor acqueo. Preferite pranzare con cibi freddi e crudi. In alternativa usate il forno a microonde.
- Facendo la doccia usate acqua appena tiepida (meglio fredda) e arieggiate bene il bagno dopo l'uso. Riducete al minimo l'uso del "fon" per asciugare i capelli.
- Se i muri della vostra abitazione sono regolarmente umidi cercate di risolvere alla radice il problema, affidandovi a una ditta specializzata: ne va della salute vostra e di quella del vostro portafoglio ( se abitate in una casa umida buttate via un sacco di soldi sia per riscaldarla che raffreddarla)
Afa
Anche oggi il termometro in casa segna 30 gradi come ieri, ma oggi non si boccheggia.Che cosa è successo? Oggi Il cielo è limpido, la visibilità è aumentata fino a permettere vedere le prealpi, e tutto questo, ici dice che, da ieri ad oggi, è cambiato il vento e con lui il tasso d'umidità.
Lo scirocco che ieri soffiava da Sud, carico di umidità raccolta lungo il viaggio dalle coste africane su tutto il mediterraneo ha ceduto il posto a venti da Nord, più secchi.
E questo cambiamento meteo ha fatto il miracolo: stanotte potremo dormire anche senza ventilatore, a tenerci freschi ci penserà il nostro condizionatore endogeno: la sudorazione.
In sintesi, questa piccola esperienza dimostra che il vero problema dell'afa non è la temperatura dell'aria, ma il suo contenuto di umidità, ovvero la quantità di acqua sotto forma di vapore (vapore acqueo) presente in un metro cubo d'aria.
Se la umidità dell'aria è molto elevata, il grande affollamento di molecole di acqua, allo stato di vapore, già presenti nell'aria, impedisce al sudore di evaporare e quindi non riusciamo a raffreddarci come natura potrebbe fare; se non ci raffreddiamo le ghiandole sudoripare raccolgono il segnale di pericolo e si attivano con maggiore vigore, con l'unico risultato di infracidire la camicia. E' l'effetto afa!
Quindi, d'estate, a farci star male non è l'alta temperatura ma l'elevata umidità.
E se l'umidità è elevata, per star bene, dovremmo prima di tutto ridurla.
Come fare lo vedremo domani.
Calore e umidità
Arrivato il gran caldo ho deciso di riprendere la rubrica di "Economia Domestica" per discutere con i miei fedeli lettori sulle migliori strategie per sopravvivere all'afa.Prima di discutere se sia meglio un ventilatore, un deumidificatore o un condizionatore sono utili alcune nozioni di fisica o meglio di fisiologia.
Ognuno di noi è una macchina termica che trasforma in calore il cibo che mangiamo e il nostro corpo per funzionare al meglio deve stare sempre intorno a 36 gradi centigradi.
Per evitare il surriscaldamento dei nostri organi interni ( in particolare il cervello!) sia quando si fanno grandi sforzi, sia quando la temperatura esterna aumenta, abbiamo tutti a disposizione un sistema di raffreddamento molto efficace: la sudorazione.
Sotto sforzo o in ambienti caldi I pori emettono acqua che si distribuisce in strato sottile su tutto il corpo; quando questo film sottile evapora sottrae calore dall'ambiente circostante, in particolare dalla nostra pelle, e il conseguente raffreddamento permette alla nostra macchina termica ( il corpo) di mantenere la giusta temperatura.
Pertanto maggiore è la quantità di sudore che evapora in un determinato periodo di tempo maggiore è il raffreddamento che si ottiene.
Come avrete certamente sperimentato stare con i vestiti bagnati in una corrente d'aria è il modo più sicuro per prendersi un raffreddore, sintomo di un eccessivo raffreddamento.
In una corrente d'aria ci raffredda, perchè grazie al flusso d'aria si facilità il passaggio delle molecole d'acqua ( il sudare) dalla fase liquida a quella di vapore ( vapore acqueo) e come abbiamo detto è questo passaggio dallo stato liquido a vapore che assorbe energia e crea il raffreddamento.
E a questo punto, se non vi era già chiaro, avreste dovuto capire per quale motivo un ventilatore da senso di frescura e di solito fa sparire, fisicamente, la sudorazione diffusa: il sudore appena formato, grazie al flusso di aria, evapora rapidamente e in questo modo tiene fresco il "produttore di sudore".
E a questo punto arrivano i primi consigli per combattere il caldo:
- evitare elevata attività fisica ( se possibile)
- ridurre la quantità di "carburante" ( mangiare poco)
- bere molta acqua per supplire alla perdita di acqua attraverso il sudore
- non esporsi inutilmente al Sole ( camminate sui lati in ombra delle strade)
- indossare abiti leggeri e poco attillati per favorire l'evaporazione del sudore
- sfruttate al meglio tutte le correnti d'aria naturali e artificiali.
Se avete la fortuna di vivere in un ambiente dal clima secco, ovvero in cui l'umidità dell'aria è sempre al disotto del 40% , bastano questi semplici accorgimenti per sentirvi a vostro agio anche con il termometro a oltre 30 gradi.
La prossima volta vediamo di capire cosa sia la temperatura "percepita" e cosa è opportuno fare per cobattere l'"afa".
venerdì 2 luglio 2010
Polveri Sottili e Economia
E' curioso che una seria società di consulenza economica quale Nomisma, che ha tra i suoi fondatori Romano Prodi, si sia occupata di quantificare i morti provocati dall'inquinamento presente nelle nostre città.
Il dato non è nuovo, ogni anno a causa delle polveri sottili, nelle grandi città italiane (Roma, Milano, Torino, Verona, Padova, Bologna...) muoiono circa 6000 persone all'anno; si vede che questi numeri cominciano ad interessare anche gli economisti.
Sarà un caso, ma contemporaneamente al comunicato Nomisma la ministra Prestigiacomo ha ribadito i punti del suo piano contro le polveri sottili.
Non sappiamo se in queste scelte abbiano pesato più i morti presunti o le multe certe che l'Unione Europea si appresta a comminare all'Italia per non aver ottemperato agli obiettivi europei di riduzione delle polveri sottili.
Comunque, a fronte di una multa di 2 miliardi di euro, la Prestigiacomo ha trovato 200 milioni di euro per interventi che dovrebbero ridurre l'inquinamento nelle nostre città, di cui 70 milioni andranno ad elettrificare i moli dei porti e a installate filtri antiparticolato negli autobus del trasporto urbano.
Quanto inquinino le navi attraccate nei porti lo sanno bene i Genovesi e i Savonesi che si trovano all'altezza dei loro balconi le ciminiere delle navi che anche in porto tengono i loro diesel accesi per alimentare i servizi di bordo ( luce, ventilazione, riscaldamento...). Il porto di Genova ha in programma di fornire elettricità da fonti eoliche e solari ad alcune di queste navi e ben vengano i contributi ministeriali.
Ho forti dubbi, invece, che i filtri antiparticolato siano la scenta giusta per fare respirare un pò di più le nostre città.
La Prestigiacomo ha affermato che anche gli autobus inquinano ed è vero; si tratta di vedere se è meglio investire in filtri o in corsie gialle e in incentivi agli abbonamenti per i mezzi pubblici.
Vediamo un pò di numeri.
Un autobus immatricolato nel 2003 durante un'ora di percorrenza emette 34 grammi di polveri, un'auto diesel andando in giro per un'ora di grammi di polveri ne emette 15. Detta così sembrerebbe che un autobus inquina più di una autovettura ma ovviamente la differenza la fa il numero di passeggeri trasportati: in pratica una su ogni vettura privata, alcune decine su un autobus.
Immaginiamo due diversi scenari antismog.
Il primo scenario, quello della ministro, investe in filtro antiparticolato. L'autobus che emetteva 34 grammi di polveri, con il filtro ne emette 3,4 (un abbattimento del 90%), il numero di passeggeri resta invariato.
Il secondo scenario investe in corsie preferenziali per velocizzare i percorsi e incentiva gli abbonamenti con l'obiettivo di aumentare i clienti del servizio pubblico. Il sistema funziona e 10 cittadini di Milano decidono di lasciare a casa il loro diesel e di passare all'autobus (senza filtro).
Nel primo scenario l'autobus con filtro e le 10 vetture diesel in un'ora di viaggio emetteranno complesivamente 153 grammi di polveri sottili.
Nel secondo scenario l'autobus senza filtro con 10 guidatori " pentiti" in più tra i suoi ciienti, sullo stesso percorso emetterà 34 grammi di polveri sottili, un inquinamento quattro volte inferiore a quello del primo scenario.
Qualcuno passi questa informazione ai ministro!
Il dato non è nuovo, ogni anno a causa delle polveri sottili, nelle grandi città italiane (Roma, Milano, Torino, Verona, Padova, Bologna...) muoiono circa 6000 persone all'anno; si vede che questi numeri cominciano ad interessare anche gli economisti.
Sarà un caso, ma contemporaneamente al comunicato Nomisma la ministra Prestigiacomo ha ribadito i punti del suo piano contro le polveri sottili.
Non sappiamo se in queste scelte abbiano pesato più i morti presunti o le multe certe che l'Unione Europea si appresta a comminare all'Italia per non aver ottemperato agli obiettivi europei di riduzione delle polveri sottili.
Comunque, a fronte di una multa di 2 miliardi di euro, la Prestigiacomo ha trovato 200 milioni di euro per interventi che dovrebbero ridurre l'inquinamento nelle nostre città, di cui 70 milioni andranno ad elettrificare i moli dei porti e a installate filtri antiparticolato negli autobus del trasporto urbano.
Quanto inquinino le navi attraccate nei porti lo sanno bene i Genovesi e i Savonesi che si trovano all'altezza dei loro balconi le ciminiere delle navi che anche in porto tengono i loro diesel accesi per alimentare i servizi di bordo ( luce, ventilazione, riscaldamento...). Il porto di Genova ha in programma di fornire elettricità da fonti eoliche e solari ad alcune di queste navi e ben vengano i contributi ministeriali.
Ho forti dubbi, invece, che i filtri antiparticolato siano la scenta giusta per fare respirare un pò di più le nostre città.
La Prestigiacomo ha affermato che anche gli autobus inquinano ed è vero; si tratta di vedere se è meglio investire in filtri o in corsie gialle e in incentivi agli abbonamenti per i mezzi pubblici.
Vediamo un pò di numeri.
Un autobus immatricolato nel 2003 durante un'ora di percorrenza emette 34 grammi di polveri, un'auto diesel andando in giro per un'ora di grammi di polveri ne emette 15. Detta così sembrerebbe che un autobus inquina più di una autovettura ma ovviamente la differenza la fa il numero di passeggeri trasportati: in pratica una su ogni vettura privata, alcune decine su un autobus.
Immaginiamo due diversi scenari antismog.
Il primo scenario, quello della ministro, investe in filtro antiparticolato. L'autobus che emetteva 34 grammi di polveri, con il filtro ne emette 3,4 (un abbattimento del 90%), il numero di passeggeri resta invariato.
Il secondo scenario investe in corsie preferenziali per velocizzare i percorsi e incentiva gli abbonamenti con l'obiettivo di aumentare i clienti del servizio pubblico. Il sistema funziona e 10 cittadini di Milano decidono di lasciare a casa il loro diesel e di passare all'autobus (senza filtro).
Nel primo scenario l'autobus con filtro e le 10 vetture diesel in un'ora di viaggio emetteranno complesivamente 153 grammi di polveri sottili.
Nel secondo scenario l'autobus senza filtro con 10 guidatori " pentiti" in più tra i suoi ciienti, sullo stesso percorso emetterà 34 grammi di polveri sottili, un inquinamento quattro volte inferiore a quello del primo scenario.
Qualcuno passi questa informazione ai ministro!
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