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mercoledì 30 luglio 2008

Il Tesoro Nascosto

In base alle quotazioni di oggi, una tonnellata di alluminio vale 1.850 euro, una tonnellate di rame 4.670 euro e una tonnellata di ghisa ( ferro) 509 euro.

Sono prezzi  in forte crescita insieme a quelli di altri metalli indispensabili per la nostra vita moderna ( piombo, nichel, cadmio...).

Il motivo della crescita è la forte domanda di paesi emergenti come la solita Cina e l'India, lo stesso motivo alla base dell'aumento del prezzo del petrolio e del grano.

La Repubblica del 28 Luglio commenta questo fatto con un pezzo di "colore", ovvero con l'aumento del furto di tombini, visto il loro valore.

Ad oggi nessuno che abbia  fatto un ragionamento su quanto ferro, rame, alluminio  cè nei nostri rifiuti e quale è il loro valore di mercato.

Per darvi qualche numero , ogni anno produciamo 30 milioni di tonnellate di rifiuti urbani  dove si trovano circa 1,5 milioni di tonnellate di metalli.

Fossero tutti  a base di ferro ( il metallo che vale meno)  il loro valore di mercato è di 750 milioni di euro.

Ovviamente classificare come rifiuto qualche cosa che vale oltre 4.000 euro a tonnellata come il rame nei motori elettrici di frullatori e lavatrici e nei trasformatori dei vecchi televisori  e fare poco o nulla per recuperarlo  è una idiozia suicida.

Personalmente ho raccolto qualche chilo di lattine di alluminio e ho deciso di tenerle iin soffitta fino a quando non sarà organizzata una raccolta differenziata in cui mi sarà riconosciuto una parte del suo valore. Vedremo quanto mi toccherà aspettare.

Postato da: federico46 a 16:51 | link | commenti (2)
materiali post consumo


Commenti:
#1  31 Luglio 2008 - 08:53
 
Grazie Federico per le notizie che ci dai. Purtroppo i ns politici parlano solo di termovalorizzatori e di installare centrali nuclerai. Ci dicono che sono tranquilli. Io farei una proposta: visto che non producono nessun problema perchè non installiamo un termovalorizzatore e una bella centrale nucleare ad Arcore?
utente anonimo
#2  31 Luglio 2008 - 11:46
 
Bellissima l'idea di terene da parte materiale riciclabile per tempi futuri....voglio proprio provarci anch'io, le lattine usate finiranno in cantina! Ho giusto ora dovuto rottamare (causa guasto non riparabile) una macchina da caffè, inizierò a recuperarne le parti metalliche. Per il caffè ora siamo torati alla cara vecchia moka, niente più elettricità ne problemi di guasti elettrici/elettronici.
utente anonimo

All'ombra del Sole

Un bell'esempio ( anche architettonico) della grande flessibilità della produzione di elettricità da fonte rinnovabile, con celle fotovoltaiche.

Siamo lungo l'autostrada del Sole ( un nome , un programma ancora mancato) e l'immagine mostra le pensiline dell'area di sosta di un autogrill.

Le coperture sono pannelli fotovoltaici che trasformano l'energia solare direttamente in elettricità che è messa direttamente in rete.

Ovviamente sotto ai pannelli le auto in sosta stanno in ombra, un modo per risparmiare un pò di benzina per il funzionamento degli impianti di condizionamento, quando la vettura partirà, non arroventata dagli stessi raggi solari.

Oggi è così, domani con auto elettriche a celle a combustibile e idrogeno, ogni auto potrebbe ricaricarsi in parte, durante la sosta, grazie al sole.All

martedì 29 luglio 2008

Quale Strategia?

Ho una certa difficoltà a comprendere quali interessi strategici nazionali si nascondano nei cantieri dell'inceneritore di Acerra, tali da giustificare il presidio di 60 soldati della Brigata Bersaglieri Garibaldi.

Una fredda e razionale valutazione di quello che succederà all'interno di questo impianto è che ogni 1.000 chili di "monnezza termovalorizzata",  saranno  trasformati in 200 chili di rifiuti tossici ( le ceneri)  e  in 300 grammi di inquinanti altrettanto tossici immessi in atmosfera ( polveri fini, ossidi di azoto, ossido di carbonio, metalli pesanti) insieme a 44,4 nanogrammi TEQ di diossine*.

E' il caso di ricordare che nei  1.000 chili di spazzatura presi in esame ci sono circa 250 chili di acqua (umidità media di un rifiuto urbano: 22-25%) e che l'acqua è la componente principale dei circa 300 chili di scarti di cucina dei napoletani che contribuiscono a formare i 1.000 chili di scarti. I restanti 700 chili sono fatti prevalentemente di imballaggi di cellulosa, plastica, metalli, vetro, tessuti, per definizione inerti dal punto di vista igienico-sanitario.

Questo significa che un inceneritore è una macchina che trasforma in composti tossici, scarti che al peggio puzzano e inoltre sappiamo che l'energia che questi impianti producono è nettamente inferiore a quella necessaria per produrre, a partire dalle rispettive materie prime ( minerali, alberi, petrolio..), i beni termodistrutti.

Definire "stupida " questo tipo di scelta mi sembra il minimo.

Ma ovviamente l'interesse strategico esiste, e sono gli elevati guadagni garantiti  per i  costruttori e per i gestori di questi impianti, e pagati generosamente con danaro sborsato, a loro insaputa, da tutti gli italiani.

E grazie all'emergenza, il bottino è ancora più sostanzioso, in quanto sia Prodi che Berlusconi con la bendizione di Veltroni  hanno reintrodotto, per gli inceneritori campani, i lauti benefici dei certificati verdi a tutta l'energia elettrica prodotta.

Che questi interessi debbano essere garantiti  dall'esercito, fatto di professionisti pagati con le tasse di tutti gli italiani per tutt'altri compiti, è un fatto inquietante che ci fa tornare indietro di oltre un secolo, quando era l'esercito che interveniva a tutela dei padroni delle ferriere contro una classe operaia fruttata che reclamava i suoi sacrosanti diritti.



* la stima delle emissioni si basa su misure effettuate sui tre inceneritori attualmente operativi in Austria

Postato da: federico46 a 11:33 | link | commenti (8)
ambiente e società, vedi napoli


Commenti:
#1  30 Giugno 2008 - 13:17
 
QUALE STRATEGIA?

[..] Tratto da www.federicovalerio.splinder.com Quale Strategia? Ho una certa difficoltà a comprendere quali si nascondano nei cantieri dell'inceneritore di Acerra, tali da giustificare il presidio di 60 soldati della Brigata Bersaglieri Garibald [..]
Utente: sacchett Contattami Guarda il mediablog (foto, audio e video) di questo utente. sacchett
#2  30 Giugno 2008 - 15:20
 
Siamo in una situazione paurosa. La salute umana e la vita della gente non conta niente per la politica (che dovrebbe essere la gestione della vita).
Contano..come ha fatto notare lei..solamente i soldi.

Una vergogna.
utente anonimo
#3  30 Giugno 2008 - 17:54
 
I restanti quasi 800 kg non menzionati cosa sono, CO2 e H2O?

Fabio A.
utente anonimo
#4  30 Giugno 2008 - 17:55
 


L'INCENERITORE DI BRESCIA INQUINA? LO SI CEDE A NAPOLI

NAPOLI - L'inceneritore più grande del mondo da Brescia a Napoli: secondo Ennio Italico Noviello, primo ricercatore del Cnr di Roma, la cittadina lombarda avrebbe proposto di vendere l'intero impianto alla Campania. "L'ho saputo proprio stamattina - ha spiegato Noviello in un incontro a Napoli - La proposta era di cederlo per 25 milioni di euro, cioé meno di quanto serve per completare quello di Acerra". Una proposta, secondo Noviello, giustificata dal fatto che "quell'impianto sta inquinando l'intera Lombardia. A Brescia non c'é un solo allevamento di bovini che sia senza diossina".

A chi dice che l'inceneritore di Brescia sia il migliore al mondo, Noviello risponde così: "Quell'impianto ha vinto un premio, certo. Ma nel comitato scientifico di chi gli ha dato il premio c'é una delle aziende che ha fatto l'impianto. Brescia è il punto più inquinato del mondo, basta guardare il satellite". L'inceneritore di Brescia è capace di bruciare 750mila tonnellate all'anno ma, conclude Noviello, "i disastri ambientali lì sono stati documentati, dimostrati e accertati sotto tutti i punti di vista. Perfino la Commissione Europea è intervenuta. E' incredibile che qualcuno proponga quell'inceneritore come modello".

Fonte: Ansa.it

Fabio A.
utente anonimo
#5  30 Giugno 2008 - 20:02
 
Nel bilancio di massa delle reazioni che avvengono nell'inceneritore bisogna conteggiare in ingreso l'ossigeno dell'aria che ossida i combustibili presenti nei rifiuti ad anidride carbonica e acqua e l'azoto atmosferico che a sua volta è ossidato ad ossidi di azoto.
L'acqua, presente come umidità nei rifiuti, si ritrova ovviamente nei fumi come vapore acqueo.
Quelli riportati sono i fattori di emissione di inquinanti di alcuni dei migliori inceneritori europei.
Utente: federico46 Contattami Guarda il mediablog (foto, audio e video) di questo utente. federico46
#6  30 Giugno 2008 - 21:35
 
Quindi quei quasi 800kg sono prevalentemente di CO2, H2O e NOx?
utente anonimo
#7  01 Luglio 2008 - 05:43
 
La cosa è un pò più complicata,comunque diciamo che gli 800 chili che mancano all'appello sono circa 250 chili di acqua, presenti come umidità nei rifiuti, che evaporata ritroviamo nei fumi e 550 chili di carbonio e idrogeno presente nei rifiuti che l'incenerimento ossida ad anidride carbonica e acqua, anch'essi emessi a camino come gas e vapore
Utente: federico46 Contattami Guarda il mediablog (foto, audio e video) di questo utente.

lunedì 28 luglio 2008

Tende Parasole

TENDE PARA SOLE



Guardandomi in giro in questi giorni afosi, ho constatato che la maggior parte delle tende avvolgibili poste nei condomini per far ombra ai poggioli, sono di un bel verde o blu scuro, sono attaccate direttamente sul soffitto del balcone e spesso, quando sono messe in funzione,  scendono verticalmente per gran parte dell'altezza del poggiolo.

Ho l'impressione che in questo modo si facciano diversi errori progettuali e di gestione che diminuiscono gli effetti positivi dell'ombreggiatura.

Una tenda di colore scuro, rispetto ad una tenda bianca, accumula molto più calore, una volta esposta al Sole;  la sua temperatura si innalza più della temperatura ambiente, con conseguente irraggiamento di calore verso l'abitazione,  sotto forma di raggi infrarossi. La camera d'aria  ferma che si crea tra la stoffa e i muri dell'edificio, inevitabilmente provocherà un aumento della temperatura di questo micro-ambiente.

Chi ha questo tipo di tenda può verificare la giustezza di queste mie osservazioni, dopo qualche ora di esposizione al Sole,  toccando con la mano la tenda, a diverse altezze, e verificare se la temperatura  della stoffa aumenta progressivamente; un termometro digitale dovrebbe permettere anche di misurare  la temperatura dell'aria all'interno della tenda a diversa altezza , valore da confrontarsi con la temperatura dell'aria esterna, misurata ovviamente tenendo all'ombra il termometro.

Se la mia ipotesi è corretta, per far lavorare al meglio la tenda, in modo che possa offrire maggior refrigerio,  la sostituirei con un tessuto il più chiaro possibile; se il bianco ha il problema di sporcarsi presto, una tenda grigio chiaro potrebbe essere una soluzione.

Sempre se è possibile, rimonterei la tenda con due distanziatori che permattano di separare il rullo della tenda dal soffito di almeno 20 centimetri, in modo che l'aria calda che si produce sulla superfice interna della tenda, possa uscire all'esterno attraverso questa fenditura.

Infine posizionerei la barra che tiene verticale la tenda, il più alto possibile,in modo da ridurre al minimo la superfice di tenda esposta al Sole. L'altezza ottimale della tenda abbassata deve essere quella minima che serve per tenere in ombra le finestre e  il pavimento del poggiolo.

venerdì 25 luglio 2008

La Plastica Dove la Metto?

Il primo di Luglio ero a Dalmine , a due passi da Bergamo, per una delle mie solite conferenze.

La provincia di Bergamo ha una buona raccolta differenziata: 49,6%. Ma con una singolare anomalia sulla percentuale di raccolta per ogni singola frazione.

Nel Bergamasco si raccoglie in modo differenziato l'84,7% del vetro, il 78,6 di sfalci e potature, il 61 % di carta e cartone, il 48,7% di frazione umida e solo il 22,5% di plastica.

Non vi sembra strano questo andamento?

Le percentuali di raccolta sono tendenzialmente inversamente proporzionali  al potere calorifico del materiale raccolto.

Se vi dico che la provincia di Bergamo ha due inceneritori in cui bruciano 230.000 tonnellate all'anno dei MPC prodotti dai suoi abitanti, vi è chiaro l'arcano?

Se ci sono inceneritori, va bene la raccolta differenziata, ma solo per quello che non brucia o non brucia bene; se nò che fine fa l'investimento?

L'assessore competente, presente all'incontro, ha spiegato questa anomalia con il fatto che è poco conveniente raccogliere la plastica in modo differenziato e riciclarla.

Sarà un'anomalia Ligure, ma nei due quartieri genovesi, dove abbiamo avviato la raccolta porta a porta riusciamo, senza particolari problemi,  ad intercettare quasi tutta la plastica prodotta.

Per la cronaca, la Liguria non ha inceneritori e stiamo facendo di tutto, insieme alla nostra sindaco, per non averne.

Postato da: federico46 a 13:14 | link | commenti (8)
materiali post consumo


Commenti:
#1  25 Luglio 2008 - 19:09
 
Che tristezza sapere che tu fai la differenziata e dopo loro ti bruciano la plastica che hai separato.
utente anonimo
#2  26 Luglio 2008 - 06:20
 
Abito a Livorno dove fanno, secondo me poca raccolta differenziata (nei cassonetti). Ieri sono andata all Stazione Ecologica tanto pubblicizzata dal Comune per vedere dove va a finire il mio MPC.
Era tutto molto pulito e ordinato, c'erano grandi cassoni per una raccolta molto separata. Se porti roba da riciclare, tramite una tesserina ti danno un punteggio per poi avere un piccolo sconto sulla TIA o un regalino. Quello che mi ha colpito sono state due cose. 1) Che la gente più roba porta più è contenta perchè fa più punteggio. 2) Che questa Stazione Ecologica è situata proprio accanto all'inceneritore (di cui è in progetto, naturalmente il raddoppio). Non c'è qualcosa che non torna? O sono io che sono sospettosa?
utente anonimo
#3  02 Agosto 2008 - 09:05
 
"Per la cronaca, la Liguria non ha inceneritori e stiamo facendo di tutto, insieme alla nostra sindaco, per non averne."
Beh! Per la cronaca, la Liguria che non ha avuto l'ingombro degli inceneritori accaparra rifiuti, continua a presentare una parcentuale di raccolta differenziata piuttosto "bassa" rispetto alle regioni più virtuose d'Italia, con relativo ed elevato quantitativo di rifiuti smaltito in discarica.

Anomalia per anomalia, nella classifica della RD la provincia di Bergamo (con i suoi 2 inceneritori) continua a vedere dall'alto le province non inceneritrici delle Liguria.

Massimo
utente anonimo
#4  02 Agosto 2008 - 12:55
 
Ha ragione Massimo, la Liguria ha un livello bassissimo di raccolta differenziata
( a Genova siamo al 17%), ma c'è un motivo che spiega tutto questo. Le varie municipalizzate e la classe politica non ha fatto nulla per incentivare la RD in quanto tutti speravano di realizzare inceneritori per continuare gli affari "as usual". A genova aìììhanno anche pensato di farne uno sotto la Lanterna, ma il progetto è miseramente fallito.
Da un anno a questa parte, con il nuovo sindaco, la musica è cambiata e quello che siamo riusciti a fare in poco più di un anno lo si può leggere nel mio blog alla voce " modello genova".
Sarà dura ma riusciremo a salire la china e a fare più del 50% di RD senza inceneritore.
Tornando a Bergano, a cui ho dato atto, durante la conferenza delle ottime prestazioni, se la vostra provincia decidesse di intercettare più plastica e più carta per il riciclo forse si potrebbe spegnere un inceneritore, fatto da non trascurare per una regione , come la Padania, dove i problemi di polveri sottili e ossidi di azoto non mancano.
Temo pe voi che non se ne farà nulla fintanto che gli investimeti per gli inceneritori non saranno rientrati ( almeno 20 anni). Come vedi confermo che noi genovesi potremo farcela proprio perchè nessuno è ancora riuscito a metterci sul groppone uno di queste macchine che trasformano in oro la rumenta ( ovviamente a favore dei gestori e a carico dei cittadini che è meglio tenere nell'ignoranza)
Utente: federico46 Contattami Guarda il mediablog (foto, audio e video) di questo utente. federico46
#5  05 Agosto 2008 - 14:47
 
"Ha ragione Massimo, la Liguria ha un livello bassissimo di raccolta differenziata
( a Genova siamo al 17%), ma c'è un motivo che spiega tutto questo. Le varie municipalizzate e la classe politica non ha fatto nulla per incentivare la RD in quanto tutti speravano di realizzare inceneritori per continuare gli affari "as usual". A genova aìììhanno anche pensato di farne uno sotto la Lanterna, ma il progetto è miseramente fallito.
Da un anno a questa parte, con il nuovo sindaco, la musica è cambiata e quello che siamo riusciti a fare in poco più di un anno lo si può leggere nel mio blog alla voce " modello genova".
Sarà dura ma riusciremo a salire la china e a fare più del 50% di RD senza inceneritore."

"Ad (in)usual", e sempre facendo un oziosissimo confronto con l'Inceneritrice Lombardia (dove già 15 anni fa municipalizzate varie e classe politica "investivano" anche sull'incenerimento per ridurre la quantità di rifiuti da smaltire in discarica e la RD si aggirava, a livello regionale, al 10% o meno), la decennale presenza di simili impianti nella regione avrebbe dovuto portare ad un generale disinteressamento su differenziata e derivata.



"Tornando a Bergano, a cui ho dato atto, durante la conferenza delle ottime prestazioni, se la vostra provincia decidesse di intercettare più plastica e più carta per il riciclo forse si potrebbe spegnere un inceneritore, fatto da non trascurare per una regione , come la Padania, dove i problemi di polveri sottili e ossidi di azoto non mancano.
Temo pe voi che non se ne farà nulla fintanto che gli investimeti per gli inceneritori non saranno rientrati ( almeno 20 anni). Come vedi confermo che noi genovesi potremo farcela proprio perchè nessuno è ancora riuscito a metterci sul groppone uno di queste macchine che trasformano in oro la rumenta ( ovviamente a favore dei gestori e a carico dei cittadini che è meglio tenere nell'ignoranza)"

Non credo che qualche inceneritore in più o in meno possa fare la differenza sul livello di inquinamento dell'aria di Bergamo o della "Padania" tutta, fossero solo quelle le emissioni inquinanti che gravano sulla Val Padana (nemmeno il Liguria, mi sembra, la qualità dell'aria è poi così "buona"... nonostante le fortune morfologico-atmosferiche della regione).

Non sono bergamasco, ma vercellese (provincia).

Massimo
utente anonimo
#6  05 Agosto 2008 - 17:02
 
Anche grazie agli studi del sottoscritto, a Genova abbiamo chiuso nel 2002, senza gravi problemi occupazionali , una cokeria e un altoforno che operavano in stretto contatto dell'abitato. La qualità dell'aria è nettamente migliorata da un giorno all'altro e , sarà un caso ma sono anche diminuiti i ricoveri ospedalieri di chi viveva da quelle parti. L'inquinamento da traffico a Genova, tenuto sotto controllo continuo anche dal mio laboratorio, è in costante diminuzione, grazie alla progressiva sostituzione di tutti gli EURO 0 e oggi i genovesi respirano molto meno cancerogeni di dieci anni fa. E sarà un caso ma anche i tumori polmonari sono in calo.
Mi dispiace per voi, ma questo non succede in gran parte del resto di Italia.
Un termovalizzatore non contribuirebbe affatto a migliorare la situazione ambientale genovese , ci proveremo con la riduzione, il riciclo, il compostaggio, la fermentazione anaerobica e con trattamenti meccanico biologici . Gli studi che ho fatto per Savona e che potrai trovare nei media dei blog, dimostrano che queste scelte hanno un impatto ambientale minore dei termovalorizzatori e costano meno :-))
Savona ( 200.000 ton rifiuti all'anno dall'intera provincia) se farà a meno dell'inceneritore e se farà le scelte alternative prima accennate risparmierà 80 tonnellate di inquinanti all'anno emessi in atmosfera a norma di legge e anche un bel pò di danaro.
I vantaggi per Genova (550.000 ton) saranno, ovviamente maggiori.
Utente: federico46 Contattami Guarda il mediablog (foto, audio e video) di questo utente. federico46
#7  06 Agosto 2008 - 06:59
 
Ma parlando di polveri sottili e ossidi di azoto, e pensando ai dati di certi rapporti ambientali delle agenzie regionali, di Legambiente e compagnia, non mi sembra che le città liguri siano messe poi granchè meglio rispetto al resto d'Italia (inceneritore e non). Dispiace per "noi", ma il traffico a Genova non è ai livelli delle aree metropolitane e derivate della Val Padana e questo è un problema che va oltre l'attenzione ambientale dei politicanti e delle amministrazioni locali (qualcosina comunque si sta facendo anche da "noi") e a livello di attività umana dannosa/rischiosa per la salute quella 30ina di impianti di incenerimento presenti in Padania non sono proprio la mia preoccupazione ambientale principale (sarò un cittadino ingenuo e ignorante, ma visto che ad imperversare ed "informare" nelle campagne anti-inceneritori c'è Beppe Grillo, un pò di diffidenza viene naturale).

Massimo
utente anonimo
#8  13 Agosto 2008 - 15:33
 
Scusate se mi intrometto tra questo botta e risposta tra Massimo e il Prof. Valerio; leggendo gli intreventi mi viene spontaneo e doveroso dire la mia. Caro Massimo se i 30 inceneritori presenti in Padania non sono la tua principale preoccupazione ambientale, allora scusami ma forse sei davvero un cittadino ingenuo ed ignorante (perdonami non è mia intenzione offendere). Ciò che cerco di dirti è che 30 inceneritori non sono cosa da poco. La qualità dell'aria ne viene fortemente compromessa e da questa il problema si riversa su vegetazione, suolo, animali, e esseri umani. Forse dovresti informarti meglio su quello che è il funzionamento degli ecosistemi, su quello che è il filo sottile che unisce tutto a tutti e su come uno squilibrio possa causare gravi danni all'insieme. Qui non si tratta di credere o meno a Beppe Grillo, qui si tratta di capire perchè scienziati come Valerio,Tamino o i medici dell'Emilia Romagna, siano forti nelle loro convinzioni. A differenza di imprenditori senza scrupoli, l'affermare che l'incenerimento non è la soluzione non porta alcun guadagno economico. Non si riempiono le tasche del prof. Valerio così come non si riempiono le mie quando diciamo no all'incenrimento. Beppe Grillo può essere amato o odiato, ma rimane il fatto che denuncia ciò che non va in questo Paese, scuote le coscienze portandoci a riflettere nel negativo e nel positivo...dimmi ti è difficile credere a un Grillo? E allora perchè dovresti credere a un Berlusconi, una persona falsa che con il suo sorriso rifatto ci abbindola e ci prende in giro quotidianamente. Pochi giorni fa in tv era a Napoli tronfio e gongolante di avere ripulito la città, il centro forse, ma le periferie? Là la monnezza c'è ancora e brucia. Ha detto di aver ripulito Napoli e ora spetta ai napoletani tenerla pulita (beffa ed umiliazione) e mentre faceva questo ha raccolto un pezzo di carta per dare l'esempio e poi si è appoggiato alla spalla della sua bodyguard e si è pulito la mano alla sua giacca mentre sorrideva falso alle telecamere. E' questo il tipo di persona a cui vuoi credere, che non desta diffidenza? Preferisco Grillo almeno due risate sincere me le fa fare.

Una volta qualcuno disse che "non si può cogliere un fiore senza turbare una stella". Significa che le nostre azioni comportano sempre una reazione che forse può sembrarci invisibile ma che c'è. Se si spegnessero 30 inceneritori le cose andrebbero meglio a livello ambientale e perchè no anche economico: il rifuto è davvero una risorsa, ma non per fare energia che poi va in fumo. Riciclo, riuso vuol dire risparmiare sulle risorse ambientali e su qulle economiche. Se oggi bruci carta domani dovrò tagliare un albero con tutti i costi annessi perchè avrò bisogno di carta, ma se quella carta la ricicli, allora l'albero è salvo e anche economicamente c'è un bel risparmio: costa di più produrre ex novo che riciclare.
Scusate il lungo commento, ma sentivo di dover dire anche la mia, solo conforntandosi si può crescere e migliorare.

Sefora
utente anonimo

mercoledì 23 luglio 2008

Il Bosco in Città

Con il solstizio d'estate, il 21 giugno, il giorno più lungo dell'anno , dopo tanta pioggia, si è portato dietro il bel tempo e il caldo.

Un trucco per tenere al fresco le nostre abitazioni è quello di ricreare il bosco in città.

Sulle terrazze , lungo i balconi, sulle facciate rivolte a Sud, fate crescere rampicanti, coprite di graticci le pareti a far da sostegno a piante sarmentose,  costruite doovunque è possibile pergolati e giardini pensili.

Il vostro palazzo ne guadagnerà in bellezza e frescura.

Io ho deciso che, da quest'anno, un pezzo del mio balcone diventa un orto e nel vaso ho cominciato a piantare pomodor, varietà "cuore di bue".

Stamane con il mio mini termometro a raggi infrarossi, dopo alcune ore dall'arrivo del sole, ho misurato la temperatura esterna del muro: 35°C. Sullo stesso muro, all'ombra delle piante di pomodoro che hanno già messo i primi fiori, la temperatura era a 29°C.

Una bella differenza, da attribuire non solo all'effetto ombra ma anche al raffreddamento per evaporazione delle foglie, anch'esse a temperatura decisamente più bassa del muro esposto al Sole.

Postato da: federico46 a 12:46 | link | commenti (4)
economia domestica


Commenti:
#1  23 Giugno 2008 - 12:22
 
Ottimo consiglio! I gelsomini vanno bene?
:)))
Utente: cuoredigiada Contattami Guarda il mediablog (foto, audio e video) di questo utente. cuoredigiada
#2  23 Giugno 2008 - 12:38
 
bella scoperta questo blog. interessante. passerò spesso a leggerti.
Utente: AdorabileCla Contattami Guarda il mediablog (foto, audio e video) di questo utente. AdorabileCla
#3  23 Giugno 2008 - 12:44
 
Concordo con il commento #2.

Linguaggio semplice, argomenti interessanti ed intelligenti.

Un binomio che di questi tempi, è difficile trovare.

Linkato :)

ps: liguria dove?
Utente: Gugliez Contattami Guarda il mediablog (foto, audio e video) di questo utente. Gugliez
#4  23 Giugno 2008 - 20:06
 
Ottimi consigli dott. Valerio! Io ho un terrazzo molto grande e molto assolato quindi l'ho riempito di piante di ogni tipo, dalle stagionali alle sempreverdi, fiori e bonsai, per non dimenticare le erbe aromatiche e i pomodori...il verde rinfresca, fa bene all'umore e se avrete erbette fresche e pomodori farà bene anche al palato!!
utente anonimo