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sabato 13 ottobre 2012

A Capalbio la centrale a biogas non s'ha da fare

Non è necessario evocare i fantasmi di una pandemia da Clostridium botulinicum per opporsi alla realizzazione della centrale a biogas di Capalbio.
 A pochi passi da una riserva naturale e dal lago di Burano, una centrale non si può fare, lo dicono con chiarezza le linee guida del ministero.
E una centrale a biomasse che, senza teleriscaldamento,  butta letteralmente all'aria l'80% dell'energia contenuta nel biogas, non è autorizzabile, per lo meno in Germania.
Nel Bel Paese si può fare questo ed altro.
Ad esempio, si possono spandere nei campi, senza controlli e senza trattamenti, i fanghi residuali alla digestione anaerobica.
Le buone pratiche, attente alla salute dei campi e degli abitanti sono diverse: il digestato si composta in bio celle,  in ambiente  ricco di ossigeno e a temperature elevate. In questo modo batteri pericolosi come salmonelle e escherichia coli sono eliminati e i tanto temuti clostridi, sono tenuti a bada, in quanto, in presenza di ossigeno, non proliferano e ci pensano altri batteri "buoni" a togliere loro il cibo.
E, i clostridi, soffocati dall'ossigeno e tenuti a pane ed acqua, sono costretti ad incistarsi, in attesa di tempi migliori.
 Per loro non è una novità'. Sono  sul Pianeta da alcuni miliardi di anni, fin dagli albori della vita, quando c'era una bella atmosfera a base di metano e anidride carbonica.
 Poi sono comparse le piante verdi che hanno cominciato a pompare in atmosfera un pericolosissimo inquinante: l' ossigeno.
E i  poveri  clostridi si sono dovuti infognare nei fanghi di palude, nel terra buia.
E qui, hanno continuato a vivere tranquilli, producendo quel gas di palude (metano) che tanto incuriosi' Alessandro Volta.
Poi, per fortuna vennero gli umani e le loro conserve e marmellate che, se non ben sterilizzate, possono restituire alla vita, i poveri clostridi.
Il botulino che alcuni clostridi producono e' un potente veleno, mortale, ma toglie anche le rughe alle signore fuori del tempo.
 Non è strana la Natura?

Per chi fosse interessato, a questo Link è possibile scaricare la mia presentazione, che il moderatore, il giornalista Giancarlo Santalmassi, ha giudicato troppo dettagliata, costringendomi a chiudere dopo 28 minuti e 25 secondi,  sui 25-30 minuti che gli organizzatori mi avevano dato.

https://dl.dropbox.com/u/47746041/Documenti%20pubblici/Biogas%20Capalbio%202012.pptx

 Capisco, che ragionare insieme su un problema complesso, non era l'obiettivo degli organizzatori, ma non mi interessava cercare il facile applauso come, con mio dispiacere, Gianni Mattioli, ha fatto, cavalcando il pericolo di contaminazione da clostridi, paventato dal prof Helge Bohnel.
Peccato che la tesi del prof Bohnel, veterinario  (biogas = intossicazione da botulino) non abbia nessun fondamento, scientificamente dimostrato.
Anche in questo modo si ammazza sul nascere la difficile scelta di un nuovo modello di sviluppo, in cui il biometano non può non esserci.


ps: il prof Bohnel afferma che spore di clostridium si trovano anche nel compost. Alla mia domanda, "Allora che cosa facciamo dei rifiuti organici" ha risposto: "Li bruciamo" .



6 commenti:

  1. buongiorno dr. Valerio. Ieri non ho potuto partecipare al convegno, mi sa per caso dire se è possibile reperire gli atti e come?
    Grazie per il suo contributo
    Patrizia Zecchini

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  2. Non ho notizie sulla pubblicazione dei numerosi interventi che si sono tenuti a Capalbio.
    Allego il link da cui potete scaricare la mia presentazione

    https://dl.dropbox.com/u/47746041/Documenti%20pubblici/Biogas%20Capalbio%202012.pptx

    Sono graditi commenti e suggerimenti

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  3. Egregio prof. Valerio,

    anzitutto grazie per la sua presentazione al convegno di Capalbio, a cui ho partecipato.

    Non voglio essere "pregiudizialmente" contro gli impianti di biogas alimentati a rifiuti (mentre, sinceramente, lo sono per gli impianti alimentati con derrate agricole, anche per ragioni etiche), ma, in attesa di avere maggiori informazioni scientifiche sui pericoli per la salute, perché non proviamo a "riciclare" i rifiuti in impianti di compostaggio aerobico?

    Poi vorrei chiederle: quanti impianti biogas da rifiuti attivi ci sono in Italia? Da quanti anni? Ci sono studi sull'inquinamento ambientale?

    Grazie per la sua attenzione,

    a presto,
    Susy Pirinei

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  4. In Italia gli impianti di Compostaggio non hanno molta fortuna in quanto non ricevono alcun incentivo. È in ogni caso si trova sempre chi, in buona cattiva fede mette su un comitato contro.
    Personalmente, alla luce dei miei studi ritengo che sia il sistema aerobico che quello anaerobico siano la risposta intelligente alla soluzione del trattamento degli scarti biodegradabili. Al momento nessuno ha evidenziato particolari problemi per l'ambiente e la salute, ovviamente quando questi impianti sono ben progettati e meglio gestiti.
    Come ho detto a Capalbio, per il biogas occorre una rapida conversione ( eventualmente incentivata) al biometano e la sua immissione nella rete di distribuzione del gas. Una contemporanea politica di efficenza energetica in tutti gli edifici e di metanizzazione nei trasporti pubblici potrebbe significativamente diminuire l'attuale inquinamento atmosferico e contemporaneamente diminuire la nostra dipendenza energetica dall'estero.

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  5. Buonasera,
    mi domando come mai tutti questi scenziati, ma soprattutto cittadini ed onorevoli ambientalisti manifestano contro il biogas solo dopo la decisone di costruire un impianto a Capalbio e non hanno proferito parola quando sono stati autorizzati centinaia di impianti in Italia così come in Germania...sarà forse che le finestre delle loro case di vacanza danno con vista sull'impianto che dovrà essere costruito? E' davvero imbarazzante come si siano accaniti su un'iniziativa importante, che non solo verrebbe attuata nel rispetto dell'ambiente (cosa di fondamentale importanza) ma avrebbe anche il vantaggio di generare posti di lavoro, aiutare l'economia di questa zona che ahimè non vive soltanto con i turisti che soggiornano a Capalbio tre mesi (scarsi) all'anno ed ancora meno con questi onorevoli che si portano kolf, tate da fuori.
    Se poi domani venisse dimostrato con studi scientifici che il biogas è dannoso alla salute allora sarò la prima a manifestare affinchè tali impianti vengano chiusi. Ho visitato un impianto di Biogas come quello che dovrebbe essere costruito a Capalbio e:

    NON PUZZA
    NON INQUINA
    NON FA RUMORE
    NON BRUCIA NULLA
    NON E' ALIMENTATO CON SPAZZATURA O RIFIUTI

    E' ECOLOGICO
    SI CREA ENERGIA CON LA FERMENTAZIONE
    E' BIO


    Maria Vittoria


    Maria Vittoria

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  6. Solo per una corretta informazione. Le centrali a biogas bruciano il biogas e questo provoca una modifica della qualità dell'aria e questi impianti devono essere alimentati con scarti alimentari o di allevamenti e non con del cibo ( mais).

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