Non so come sia da voi, ma qui in Liguria avere i bilanci delle aziende che gestiscono i rifiuti è un'impresa quasi impossibile. Grazie alla scelta di trasparenza del mio Sindaco, ho potuto chiarirmi le idee su come sia possibile passare dalla raccolta indifferenziata, con un po di "riciclo" di facciata, ad una moderna gestione dei nostri scarti, finalizzata alla loro riduzione e al loro riciclo, risparmiandoci un bel pò di soldi.
Le mie riflessioni riguardano il comune di Bogliasco, ma è probabile che analoghe considerazioni si possano fare per molti altri Comuni.
Il primo, importante elemento è che la Società che effettua per noi la pulizia strade e la raccolta dei Materiali Post Consumo (MPC) lo fa in base ad un canone annuo, forfettario. Questo significa che qualunque sia la % di RD e la qualità delle singole frazioni raccolte, la Società riceve sempre i 552.142 euro annui pattuiti.
E' evidente che la Società non ha nessun interesse a spingere la RD e a controllarne la qualità. Anzi, dovrebbe sperare che la RD sia bassa, poichè in questo caso deve mettere a disposizione dei cittadini meno bidoni per la differenziata e può utilizzare meno uomini e meno mezzi per effettuare i ritiri giornalieri.
A mio avviso, i disguidi dei primi giorni di Porta a Porta a Bogliasco, con i cassonetti per la differenziata subito pieni, si sono originati proprio dai risultati della gara di appalto, vinta al ribasso, e dalla bravura delle tante famiglie che si sono messe a differenziare, da subito, di buona lena, con risultati da record (78% di RD).
In base a questo tipo di contratti è evidente che i soggetti maggiormente interessati a differenziare tanto e bene, sono solo il Comune e i suoi cittadini.
Il motivo è che ogni tonnellata d'indifferenziato mandato in discarica ci (Comune e cittadini) costa 91 € (+IVA) per lo smaltimento, piu 17 € di "ecotassa" regionale (complessivamente 108 €/ton).
Invece il riciclo di carta, vetro, metalli, plastica non ci costa nulla, a patto che queste singole frazioni siano sufficentemente pulite.
Come accennato in precedenza, il Comune di Bogliasco, in base alle valutazioni di un suo consulente, ha rinunciato a convenzionarsi con il CONAI, in quanto il consulente ha ritenuto rischioso farlo, a causa della "nota" bassa qualità dei materiali separati.
In effetti, se le frazioni riciclate sono "sporche" vanno in discarica e "noi paghiamo!".
Dato che a Bogliasco la qualità di carta, plastica, vetro e metalli risulta, in base a fatti accertati, buona, è ovvio che, ancora una volta, è tutto interesse del Comune far si che i Bogliaschini imparino a separare ancora meglio le loro frazioni ed è altrettanto interesse del Comune sottoscrivere la convenzione con il Conai, accordo che vale un bel pò di soldini.
I primi risultati del PaP permettono di stimare che Bogliasco, in un anno, invii al riciclo 200 tonnellate di carta e cartone e 183 tonnellate vetro.
Gli accordi tra l'Associazione Nazionale Comuni Italiani ( ANCI) e il Consorzio Nazionale imballaggi (CONAI) prevedono che per ogni tonnellata di imballaggi cellulosici consegnati, il Comune riceva 93,09 euro (corrispettivi 2012) e, per ogni tonnellata di vetro, 38,27 euro.
Pertanto, noi bogliaschini, ratificando la convenzione ANCI-CONAI e facendo una buona differenziata di carta, cartoni e vetro, potremmo portare nelle casse comunali ben 25.621,41 euro all'anno.
Ultima considerazione per l'organico raccolto: su base annua, sottraiamo alla discarica 524 tonnellate (e quindi per ogni tonnellata non smaltita risparmiamo 108 €) ma dobbiamo mandare tutto ad un impianto di compostaggio di Alessandria e questo ci costa 80 euro a tonnellata. Se la matematica non è un'opinione, la scelta di fare la raccolta dell' organico ci fa risparmiare 28 euro a tonnellata e quindi sono altri 14.672 euro all'anno risparmiati!
Ma non sarebbe finita. I primi dati ci dicono che i bogliaschini conferiscono, all'isola ecologica, 67 tonnellate/anno di "verde": sono gli sfalci e le potature dei tanti giardini, fasce e orti di cui gode questo bel paese. Se i proprietari di questi spazi verdi si convertissero al compostaggio domestico, riservando a cumuli e compostiere una piccola parte del loro terreno, potremmo togliere un altro bel pò di organico all'impianto di compostaggio fuori regione e sarebbero altri 5.360 euro/anno risparmiati.
Al prossimo post i possibili risparmi con la raccolta differenziata di rifiuti pericolosi ed ingombranti.
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