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domenica 25 marzo 2012
Il bio metano ci darà una mano.
Venerdi scorso visita a Genova Reti Gas, l'azienda nata dalla ristrutturazione della vecchia AMGA di Genova. E' stata la prima uscita con i miei 8 allievi del primo Corso di Economia Domestica (per uscire indenni dal terzo millennio) organizzato dalla neonata Università Popolare.
Nelle precedenti lezioni, dai consumi del gas sulla bolletta abbiamo calcolato la classe energetica delle nostre case , abbiamo fatto semplici esperimenti per identificare i punti freddi di un appartamento e per meglio comprendere come il calore si disperde e si può conservare.
La visita alle Gavette, sede storica delle aziende del gas genovesi, ci ha permesso di capire come Genova, a partire dal 1850 si illuminava e si riscaldava con il gas prodotto dalla distillazione del carbone, fino ad arrivare ai giorni nostri in cui abbiamo potuto superare il freddo siberiano con il gas naturale che dal mare del Nord ha attraversato tutta Europa, fino alle nostra case.
Nell' interessante incontro con i tecnici della GRG abbiamo imparato due cose molte interessanti:
1) con due- tremila euro, e' possibile installare nel cortile condominiale una colonnina per fare il pieno di metano di un piccolo parco vetture a metano. I requisiti di sicurezza, visto che il sistema e' a bassa pressione, sono minimi. C'è da chiedersi come mai non ne sa niente nessuno. Con i prezzi della benzina, avere la comodità di ricarica di notte la propria auto con il metano , permette di ammortizzare in poco tempo l'investimento.
2) abbiamo scoperto che la GRG e' obbligata a ricevere e mettere in rete il bio metano auto prodotto, chiunque sia il produttore.
Per chi ancora non lo sa, il bio metano si ottiene dal biogas opportunamente depurato per aumentare la concentrazione di metano puro e quindi il potere calorifico. A sua volta il biogas si produce con semplici trattamenti biologici della frazione organica ( scarti di cibo, sfalci d'erba, fanghi depurazione acque). Insomma il biogas che oggi e' estratto dalla discarica di Scarpino e bruciato per produrre solo energia elettrica, spreca il70 % del suo potenziale termico.
Lo stesso biogas, depurato a bio metano e immesso nella rete può essere utilizzato per tutti gli usi possibili da questo combustibile pulito, con una elevata efficenza termica. Insomma a costo zero, grazie ai propri scarti biodegradabili,Genova e i genovesi avrebbero il teleriscaldamento e la cogenerazione con un impatto ambientale assolutamente identico a quello attuale, impatto riducibile se, invece del pirogasificatore, si investisse in efficenza energetica di tutti gli edifici pubblici.
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