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mercoledì 7 dicembre 2011

La colpa dei padri

In Italia, ogni milione di bambini che nascono, 43 sono colpiti da leucemia acuta. Per fortuna, grazie a diagnosi precoce e cure efficaci molti di loro ritornano in piena salute. Questo ovviamente non ci consola, anche perchè la percentuale dei casi, a parità di bambini nati è in aumento, + 1,8% all'anno e questo valore è più alto in Italia rispetto al resto di Europa ( + 0,6%) e tutto questo richiede una spiegazione.

Le sofferenze dei bambini, la loro possibile morte, il dolore dei genitori, i costi per le cure possono essere evitate?In altre parole, è possibile che i nostri bambini nascano più sani, senza tumori?

La risposta è positiva, in quanto numerosi studi hanno evidenziato che fattori di inquinamento ambientale ( evitabili)  possono spiegare l'insorgenza precoce di questa malattia.

Esempi sono  l'esposizioni a radiazioni  (raggi x) e a benzene da traffico..

Fino a poco tempo fa era ancora incerto il possibile ruolo del fumo di sigarette. Due recenti articoli concordano sul fatto che se il padre, al momento del concepimento è un forte fumatore (più di 15  sigarette al giorno) il figlio ha una maggiore probabilità (+ 30%) , rispetto a bambini di padri non fumatori, di essere colpito da leucemia acuta.

Entrambi gli studi escludono un ruolo su questa specifica malattia della madre fumatrice.

I ricercatori concludono che, in base a questi risultati,  chi pensa di mettere su famiglia è fortemente incoraggiato a smettere di fumare: questa scelta fa bene a lui, al figlio e alla moglie. Quest'ultima, anche se non fuma,  a rischio di cancro polmonare a causa del fumo passivo nelle mura domestiche prodotto dal coniuge fumatore.

Il mio commento è che se questo è l'effetto del fumo di sigarette, dovremmo studiare con attenzione quale ruolo possa avere nelle leucemie infantili anche una esposizione professionale e ambientale dei futuri padri a fumi prodotti da altre combustioni a cominciare dai fumi  che si respirano sopra una cokeria o stando molte ore nel traffico.

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