Sembra che alcuni focolai degli incendi abbiano una natura colposa: falò per eliminare le sterpaglie, fuggiti di mano a chi li aveva alimentati. Non ci voleva molto a capire che, vista la siccità e il vento, non era il caso. Ma qui, più che altrove, i vecchi contadini o ex contadini hanno la testa dura. "Amu fetu sempre cuscì" ( Abbiamo fatto sempre così. Mi scuso con i liguri veraci per la scorretta grafia; e per inciso, questo è un esempio della follia di chi vuole l'insegnamento del dialetto: come si scrivono le parole di lingue che non hanno una tradizione di scrittura?). Si è vero, da sempre il fuoco è stato usato per eliminare i rovi, tener pulito il bosco, ridare vigore ai pascoli. Ma erano altri tempi: i boschi erano tenuti puliti per sfruttarli meglio, erano frequentati dalle popolazioni locali, si conoscevano le regole ( non si appica il fuoco nella stagione secca!!!) e l'età media dei contadini e dei boscaioli era nettamente inferiore a quella attuale (anche questo fa)..
E' un fatto positivo e da incentivare che ci sia ancora gente che lavora nelle fasce e negli orti, intorno alla città, ma le circostanze oggettive ( il bosco è abbandonato), suggeriscono di introdurre ed imporre, nuove regole.
Se fossi al governo regionale, organizzerei una diffusa e capillare campagna di informazione e formazione sul compostaggio domestico rivolta ai gestori di orti urbani e peri-urbani; darei in comodato d'uso a chi gestisce orti e giardini un bel pò di compostiere, darei istruzioni personali per il loro corretto uso e metterei a disposizione, per chi ha un pò più di terra, un servizio di cippatura a domicilio di rovi e ramaglie.
Con quello che costa un'intervento di un canadair o di un elicottero ( si parla di 10.000 euro l'ora) basterà ogni anno, evitare due o tre incendi, per recuperare l'investimento necessario per comunicazione, acquisto di compostiere e cippatrici e stipendi per il personale.
Dopo di ciò, divieto assoluto di accendere fuochi e multe salate per chi li accende. E a controllare i fili di fumo e beccare in flagranza i potenziali incendiari, metterei gli alpini, che qui sono di casa, e che sono assolutamente sprecati, come ha voluto il ministro Larussa, a pattugliare i vicoli della città antica, anche se così fanno più scena.
E già che ci siamo, caro ministro La Russa, che ne pensa: per la vera sicurezza dei cittadini è meglio respingere gli incendi o i clandestini?
Postato da: federico46 a 08:41 | link | commenti
ambiente e società, biomasse
Genova brucia
Una vasta nuvola grigia ricopre la città a levante e rende spettrale la luce del mattino. In città, piove cenere grigia e nere larve di rami e aghi di pino carbonizzati che si accumulano lungo i cigli dei marciapiedi e sulle auto in sosta. Elicotteri piccoli e grandi e canadair si alternano a bassa quota nella spola mare-colline e dal cielo piovono gocce di acqua salata. Insieme a vigili del fuoco e volontari ne avranno certamente ancora per molto, e fumo e fiamme sono malettamente vicine a tante case collinari.Da ieri, le colline alle spalle di Nervi, Bogliasco, Pieve sono in fiamme. La lunga siccità e il forte vento di tramontana hanno certamente facilitato l'incendio, di proporzioni mai viste, ma le cause sono certamente umane.
L'unica soluzione per por fine a questo scempio è ridare valore a boschi e macchia mediterranea: fonte di materia prima (cellulosa, una bio-plastica ), ma ancor di più serbatoi (sink) di carbonio, sottratto all'atmosfera del Pianeta.
Quest'ultimo argomento , crediti carbonio a chi mantiene un bosco, è un temache mi riprometto di approfondire sul Blog.
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