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venerdì 3 ottobre 2008

Morte a Scarpino

Ieri pomeriggio è accaduta una tragedia terribile. Un giovane operaio occupato allo scavo di un pozzo di captazione del biogas sviluppato dalla grande discarica di Genova è caduto nel pozzo e ha fatto una fine orribile. L'unica cosa da sperare per lui è che la morte per asfissia sia avvenuta rapidamente.

Sono in corso accertamenti per capire la dinamica dell'incidente. Sulla carta,  l'azienda che ha in concessione lo sfruttamento del biogas prodotto dalla discarica di Scarpino aveva attivato tutte le norme di sicurezza, ma evidentemente qualche cosa è andata storta.

Una discarica attiva è una brutta bestia su cui lavorare. A pochi metri dalla superfice l'intensa attività microbica produce calore  e elevate temperature( fino a 70° C) e libera gas asfissianti ( anidride carbonica e metano). Il metano mescolato all'aria può espodere e la massa di materiali biodegradabili in trasformazione rende instabile la discarica stessa, in quanto i volumi sotterrati nel tempo si riducono di volume e si compattano.

L'operaio morto era impegnato in un'opera utile: la coltivazione energetica della discarica con il recupero del biogas e la sua trasformazione in energia elettrica.

Questa tragedia non doveva succedere.

Postato da: federico46 a 10:08 | link | commenti (11)


Commenti:

#1  03 Ottobre 2008 - 09:10
la storia si ripete... le morti bianche sono sempre dietro l'angolo. Maria
utente anonimo

#2  04 Ottobre 2008 - 20:04
Il lungo elenco dei morti sul lavoro non ha fine, come può dirsi "civile" un Paese dove le morti bianche sono praticamente all'ordine del giorno?!!
Uscir di casa per andare al lavoro e non tornare più......quasi fosse una guerra.
Giulia - Bs
utente anonimo

#3  06 Ottobre 2008 - 06:45
E questa tragedia è stata purtroppo sfruttata da Bertolaso durante Ambiente Italia, sfruttata tra l'altro per non rispondere alle sue affermazioni, prof, riguardo al fatto che a Genova si vuol fare a meno di inceneritori.

Prof, perché gli diamo sempre così tanto spazio a tipi come Bertolaso? Perché quell'individuo riesce sempre e comunque a farci una bellissima figura da salvatore della patria? Perché non siamo in grado di sfruttare tutti i piccoli spazi che ci vengono concessi per mettere in luce la loro malafede?

Io ero il ragazzo col cappello con visiera, che armeggiava con un cellulare alle spalle del conduttore, ed ogni tanto andava in bestia per le castronerie pronunciate da Bertolaso.

Mi sarebbe piaciuti che qualcuno degli intervistati avesse ribattutto alle affermazioni infamanti e diffamanti di Bertolaso e Giannini, ma questo non è avvenuto, il che le ha di fatto legittimate.

Sigh.

Fabio A.
utente anonimo

#4  06 Ottobre 2008 - 11:53
Da Genova erano previsti due diversi collegamenti da tre-quattro minuti ciascuno. A me il compito di osservazioni critiche, dal punto di vista scientifico, sull'incenerimento. Siamo stati come degli scemi ad aspettare sotto il sole che arrivasse il nostro turno. E' andata come avete tutti visto. Comunque il modello Genova, pur con tutte le sue difficoltà da superare sta andando avanti..
Utente: federico46 Contattami Guarda il mediablog (foto, audio e video) di questo utente. federico46

#5  06 Ottobre 2008 - 20:10
Ciao Federico, sono Pennywise ti scrivo per chiederti se posso pubblicare sul mio blog alcuni tuoi articoli
utente anonimo

#6  06 Ottobre 2008 - 20:29
sono sempre Pennywise scusa ma nel post precedente non vedo il mio link http://informazionesenzafiltro.blogspot.com
utente anonimo

#7  07 Ottobre 2008 - 06:41
Cara Pennywise
ovviamente mi fa piacere la diffusione dei miei articoli.
Sexondo te per quale motivo avrei avviato questo Blog?
Utente: federico46 Contattami Guarda il mediablog (foto, audio e video) di questo utente. federico46

#8  07 Ottobre 2008 - 07:57
Ciao Federico sono Pennywise ti ringrazio per il permesso a pubblicare tuoi post e preciso che sono un maschietto ;)
utente anonimo

#9  08 Ottobre 2008 - 14:28
Dottore, complimenti e grazie per ieri sera a Brescia. Noi alle 23.15 siamo ce ne siamo andati dopo il mio "intervento" sulle nanoparticelle (ho fatto moolta fatica perchè sono moolto timida), perchè era tardi e perchè sentir parlare Paolo degli Espinosa era una tortura. Mi stupiva sentir parlare di PM10 e diossina, limiti di legge ecc quando sappiamo che i limiti di legge non proteggono la nostra salute ma vengono soltanto movimentati a seconda della necessità (più emissioni? più inquinamento? alziamo i limiti di legge!). Mi spiace non essere riuscita a fare un discorso più articolato, cosa che riuscivano tutti a fare. Avrei voluto chiedere a Degli Espinosa se lui non si preoccupa di cosa RESPIRA. E anche dire che da 6 anni ho il diabete, e il motivo è autoimmune, che per me equivale a dire "non so" (e sono un po' stufa di punture e mi fanno male le dita).
Gemma Bs
utente anonimo

#10  08 Ottobre 2008 - 20:58
Mi scuso Dott. Valerio se rubo spazio ma visto che si parla di morti bianche e domani sarà il 9 ottobre mi sento di ricordare dei morti di tanti anni fa perchè la memoria è l'unica arma che abbiamo per cercare di non ripetere gli stessi errori.
Il 9 ottobre di 45 anni fa una immensa frana si staccò dal monte Toc e precipitò nel lago della diga del Vajont. La cafastrofe spazzò via gli operai presenti alla diga in quel monento (morti sul lavoro) e insieme a loro morirono 1910 persone. Persone spazzate via insieme alla propria casa, che non erano al lavoro ma son comunque morte per il profitto di qualcuno, la loro morte era evitabile e in molti (troppi) sapevano che prima o poi il disastro sarebbe arrivato. Per morti bianche io intendo le morti "inutili ed evitabili" che per profitto, incuria o inosservanza delle leggi l'uomo lascia che accadano. Il Vajont è un emblematico esempio della stupidità ed ingordigia umana!
In merito vi segnalo un libro: "L'onda lunga" di Lucia Vastano, vi assicuro che leggerlo vi permetterà di comprendere molte cose sul nostro Paese.
utente anonimo

#11  08 Ottobre 2008 - 20:59
Scusate non ho messo la firma al mio commento sul Vajont: Giulia - Bs

....e grazie ancora Dottore per l'interessnte conferenza di ieri.

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