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mercoledì 5 febbraio 2025

Concentrazioni di biossido di azoto a San Teodoro e negli altri siti di “fondo urbano” genovesi, dal 2021 al 2024.


 Confronto con i limiti della nuova Direttiva UE 2024/2882

Autori: Federico Valerio, Mattia Desana

Introduzione

Il 19 novembre 2024 è entrata in vigore la Direttiva UE 2024/2882 sulla qualità dell’aria.

Questa Direttiva sostituisce la precedente (2008/50/Ce) e diventerà operativa nel 2030.

 

La principale novità di questa Direttiva è che sono state recepite le raccomandazioni OMS 2021 che, in base a nuove evidenze epidemiologiche, a maggior tutela della salute dei soggetti esposti, introducono nuovi limiti, più restrittivi di quelli previsti dalla Direttiva attualmente in vigore.

In particolare, per il biossido di azoto, la concentrazione media annuale passa da 40 a 20 microgrammi per metro cubo e si introduce un limite giornaliero di 50 microgrammi per metro cubo, da non superare più di 18 volte all’anno.

La Tabella 1, riporta il numero di giorni con concentrazione giornaliera superiore a 50 microgrammi per metro cubo e la media annuale registrati, dal 2021 al 2024, nelle stazioni ARPAL localizzate nel quartiere di San Teodoro nel sito di l. go San Francesco da Paola e in via Bari.

Poiché il 20 agosto 2024 la centralina di via Bari è stata disattivata, causa esposto contro la sua eccessiva rumorosità, per stimare il rispetto dei limiti si è calcolata la media mobile di 365 giorni, dal 20 agosto 2023 al 20 agosto 2024.

La Tabella 1 mostra che tutti i quattro anni monitorati hanno registrato medie annuali di biossido di azoto superiori al suo nuovo limite annuale, con una tendenza alla progressiva riduzione delle concentrazioni medie, passando dal 2021 al 2024

Tabella 1Concentrazione media annuale (2021-2024) di biossido di azoto

e numero di giorni con concentrazioni media giornaliera > 50 mg/m3

nei siti di San Teodoro. In rosso, i limiti Dir. 2024/2882 superati.

Stazione monitoraggio

     anno

n.  giorni

con media >50 microgr/m3

Media annuale

microgr/m3

l.go S. Francesco da Paola

2021

49

31

l.go S. Francesco da Paola

2022

30

28

l.go S. Francesco da Paola

2023

17

22

l.go SFP - via Bari

2023-24

21

23

 

Confronto tra le concentrazioni di biossido di azoto nei siti di “fondo urbano”.

Le Tabelle che seguono riportano le misure di biossido di azoto ottenute in tre altri siti di campionamento attivi a Genova, classificati, come l. go San Francesco da Paola  e via Bari, “siti di fondo urbano”. 

Questa denominazione è ufficialmente attribuita ai siti di monitoraggio ARPA, posizionati in aree urbane che, essendo lontani da strade ad elevato traffico e da attività industriali rilevanti, si ritiene possano dare informazioni attendibili sulla esposizione media della popolazione.

La denominazione di “sito urbano” è stata data anche ai seguenti siti di monitoraggio presenti a  Genova: 

·      belvedere Don Ga (corso Firenze)

·      spianata Acquasola

·      Quarto.

La Tabella 2 mostra che solo in belvedere Don Ga sono stati registrati, in tutti gli anni, giorni con concentrazione di biossido di azoto maggiori di 50 microgrammi per metro cubo.

In particolare, nel 2021, con 27 giorni fuori regola, è stato superato il numero massimo di giorni con medie superiori a 50 microgrammi per metro cubo, considerato accettabile: 18 superamenti annuali.

Sempre nel 2021, presso il belvedere Don Ga, si è registrata la concentrazione media annuale di biossido di azoto (26,2  mg/m3più alta nel periodo esaminato, e le medie annuali del 2020-2021-2022 sono state superiori ai nuovi limiti introdotti dalla Direttiva Ue 2024/2882.

Negli altri due siti di “fondo urbano”, Acquasola e Quarto, progressivamente più distanti dal porto, anche le loro concentrazioni medie di biossido di azoto diminuiscono, in accordo con la maggiore distanza da questa specifica fonte. 

E, in questi stessi due siti, nel corso di tutti gli anni esaminati, non si sono mai registrati superamenti dei nuovi limiti, sia quello giornalieri che  quello annuale.

 

Tabella 2Concentrazione media annuale (2020-2024) di biossido di azotoe numero di giorni con concentrazioni media giornaliera > 50 mg/m3nel sito di belvedere Don Ga (c.so Firenze). In rosso, i limiti Dir. 2024/2882 superati.

     anno

n.  giorni

con media >50 microgr/m3

Media annuale

microgr/m3

 

Tabella 3Concentrazione media annuale (2021-2024) di biossido di azotoe numero di giorni con concentrazioni media giornaliera > 50 mg/mnel sito di spianata Acquasola.

     anno

n.  giorni con media >50 microgr/m3

Media annuale microgr/m3

2021

0

16,3

2022

1

16,7

2023

0

14,9

2023-24

0

14

 

Tabella 4Concentrazione media annuale (2020-2024) di biossido di azotoe numero di giorni con concentrazioni media giornaliera > 50 microgr/mnel sito di Quarto.

 

     anno

n.  giorni

con media >50 microgr/m3

Media annuale

microgr/m3

2020

0

11,6

2021

0

11,3

2022

0

13,8

2023

0

12,4

2024

0

10,2

 

Discussione e Conclusioni

I modelli diffusionali ARPAL (progetto Aer Nostrum) hanno dimostrato che durante l’agosto 2021 e l’aprile 2022 i siti di San Teodoro (l. go  San Francesco da Paola e via Bari) e quello di belvedere Don Ga,  si trovavano nelle zone di ricaduta delle emissioni navali, con contributi di biossido di azoto di origine navale stimati, su base annuale,  tra il 10 e il 20%.

Le misure ARPAL confermano le stime dei loro modelli e le medie annuali e giornaliere trovate nei siti di san Teodoro e di corso Firenze, a partire dal 2021, anno di pubblicazione delle raccomandazioni OMS, avrebbe dovuto allertare l’ASL 5 e le istituzioni pubbliche sugli effetti sanitari che l’inquinamento portuale, stava e sta provocando su decine di migliaia di cittadini genovesi esposti a questa specifica fonte emissiva.

E possibile che la riduzione dei livelli medi di biossido di azoto, riscontata nei due ultimi anni  nei siti di San Teodoro e c.so Firenze, possa essere attribuita all’attività di sorveglianza della Capitaneria di Porto, a seguito dell’entrate in vigore del Genoa Blue Agreement, sottoscritto nel 2024 da oltre quaranta armatori, supportata, come è stato riconosciuto dalla stessa Capitaneria,  dalle segnalazioni delle “sentinelle dei fumi”, messe in campo dalla Rete delle Associazioni di San Teodoro.

Come dimostrano i risultati, di fonte ARPAL, riportati in questa nota, quanto fatto finora, a tutela della qualità dell’aria e della salute dei cittadini, non ha ottenuto i risultati auspicati nei quartieri sottovento alle emissioni portuali.

Pertanto, bisogna attivare rapidamente ulteriori e più efficaci misure di riduzione delle emissioni portuali, per garantire a tutta la città una qualità dell’aria rispettosa dei nuovi limiti.

E’urgente realizzare, senza ulteriori ritardi, l’elettrificazione di tutte le banchine e favorire il rinnovo della flotta traghetti. 

E’ altrettanto strategico realizzare una rete di monitoraggio dedicata al continuo controllo delle emissioni portuali, da Genova Prà a Carignano, per verificare l’efficacia degli interventi messi in atto in tutto il fronte porto.


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