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giovedì 29 dicembre 2011

A Genova il Cancro ringrazia?

Oggi  il Secolo, maggiore quotidiano di Genova , in assenza prefestiva di notizie, fa lo "scoop" sul futuro di una ventina di ricercatori dell'ex Istituto Scientifico Tumori di Genova, giudicati in esubero, inutili per curare il cancro e quindi da ricollocare da qualche altra parte.
In base al Secolo l'Agenzia Regionale per l'Ambiente (ARPAL) sarebbe il loro prossimo
posto di lavoro. Poichè l'ARPAL si occupa di controlli ambientali anche di
tipo chimico, non ci vuole molta fantasia per capire che tra i dieci
ricercatori da trasferire c'è sia il sottoscritto che i tre colleghi che
lavorano con me, nel Servizio di Chimica Ambientale, sul campo, è il caso
di dirlo, da circa 40 anni.
Il brutto di questa storia è che certamente questa ipotesi è stata
formulata e che qualcuno l'ha proposta come panacea per ridurre le spese
sanitarie della regione.
Peccato che chi l'ha proposta non solo non sappia nulla di chimica ma
ancora meno di chimica ambientale e del ruolo di questa disciplina
scientifica nella prevenzione dei tumori dovuti a fattori chimici ed ambientali
Se questa bella idea della fusione dell'IST in San Martino fosse avvenuta
negli anni ottanta, a Cornigliano avremmo ancora i fumi dell'acciaieria e
della cokeria e a Staglieno, alla Volpara ci sarebbe ancora un bel
"termovalorizzatore" , ovviamente ampliato e ammodernato.
In quegli anni, non c'era ancora l'ARPA, che sarebbe stata istituita negli
anni 90', ma c'era il Servizio di Chimica Ambientale dell'IST che, tra i
primi istituti di ricerca Italiani, aveva messo a punto un metodo di
analisi degli idrocarburi policiclici aromatici e del cadmio nell'aria.
Grazie a questi metodi analitici si effettuava a Genova, su più punti della
città, il primo monitoraggio di questi inquinanti. Lo studio evidenzio la
presenza in quantità anomala di idrocarburi policicicli a Genova Cornigliano e di
Cadmio a Staglieno e successivi studi confermavano senza ombra di dubbio
che i primi erano prodotti dalla cokeria e il secondo dall'inceneritore.
Chi allora era adibito a fare i controlli ( i servizi multizonali) aveva
solo una pallida idea di che cosa ci stavamo occupandoin quanto le leggi di
di allora, assolutamente ignoravano questo tipo di problema.
Per fortuna dei genovesi l'IST e Chimica Ambientale c'erano e se oggi
diverse decine di migliaia di genovesi respirano molto meno canceriogeni di
allora e sono un pò più sani, questo è merito di quei ricercatori che ora
si vogliono relegare a ruoli marginali, in attesa che con l' andata in
pensione tolgano il disturbo.
Il Cancro ringrazia?

mercoledì 28 dicembre 2011

Si fossi Monti...1)

Lancio un nuovo gioco di ruolo: immedesimarsi nelle vesti del nuovo Primo MInistro e individuare  una manovra in grado di creare lavoro e benessere ( più salute, più felicità...) tra gli Italiani.
La mia prima manovra parte con un piano quinquennale per portare il nostro tasso di evasione fiscale a livello europeo. Questo obiettivo sarà raggiunto con un'unico provvedimento strutturale: poter detrarre dalle tasse l'IVA pagata per acquisto di beni e servizi.
Con il danaro portato, in questo modo, nelle casse dello Stato, istituire un Servizio Civile di due anni finalizzato al risanamento del dissesto idrogeologico del Paese. Dopo un corso di aggiornamento teorico-pratico di sei mesi su tecniche forestali, ingegneria naturalistica, ingegneria idraulica, i volontari saranno impegnati in campi di lavoro distribuiti su tutto il territorio nazionale, con l'obiettivo di ripristinare i muri a secco dei terrazzamenti, regimentare e conservare le acque, riqualificare il patrimonio forestale, prevenire gli incendi boschivi.
Gli euro risparmiati dalla riduzione dei danni ambientali (frane, alluvioni, incendi...) a seguito di questi primi interventi saranno riinvestiti in questo progetto, battezzato Piano  di Salvataggio del Paesaggio Rurale  Italiano.
Al servizio civile, remunerato,  potranno partecipare giovani che hanno terminato il ciclo obbligatorio di studi, immigrati, cassa-integrati. Le docenze saranno garantite da personale universitario e portatori di esperienze pratiche ( contadini, boscaioli...).
L'ospitalità per i campi di lavoro sarà offerta dalle comunità locali con l'utilizzo di abitazioni sfitte, messe a disposizione, a fronte di un congruo affitto, o in case abbandonate, restaurate nel pieno rispetto dei materiali e delle tecniche edili locali e  rese abitabili per l'occasione. Queste abitazioni, una volta terminato il lavoro di risanamento ambientale  dovranno diventare alberghi diffusi affidati, in comodato d'uso, alla gestione di personale locale sotto la regia dei Comuni o degli Enti Parco se gli interventi sono realizzati nei territori di loro competenza.

lunedì 26 dicembre 2011

Anno nuovo Blog nuovo

Splinder sta chiudendo e questo mi costringe a trasferire tutti i post scritti in tre anni in questo nuovo Blog.

Ovviamente invito i miei "quattro" lettori fedeli di prendere nota di questo nuovo indirizzo e a seguirmi con la solita pazienza.
Buon Anno a tutti gli Italiani di Buona Volontà

venerdì 23 dicembre 2011

Biomasse: a volte vincono

Poco più di un anno fa mi sono collegato in video conferenza ( con SKIPE) con il comitato "No Centrali a Biomasse" di Villadossola, a pochi chilometri da Domodossola.
Durante la conferenza ho chiarito come le biomasse siano un combustibile povero e inquinante e che la prassi consueta, di quasi tutti gli impianti a biomasse che si propongono in Italia, sia quella di buttare letteralmente all'aria, come calore non utilizzato, oltre il 70% dell'energia termica delle biomasse bruciate.
Ieri, gli amici del comitato mi hanno avvisato che la ditta proponente l'impianto ha definitivamente rinunciato a farlo.
Motivo principale il fatto che Comune e Provincia, nella Conferenza di Servizi, si sono messi di traverso.
Come clausola per la loro approvazione, hanno imposto che la ditta, prima di iniziare i lavori, presentasse i contratti di allacciamento per il teleriscaldamento e garantisse la copertura delle spese per la realizzazione della rete di teleriscaldamento; rete che avrebbe garantito il trasporto e l'uso del calore a bassa temperatura, residuale alla produzione di elettricità.
Mi dicono che questa svolta decisiva è partita dopo la mia conferenzae a seguito di quanto da me raccontato.
Un bel regalo di Natale per me e per il Comitato e un buon suggerimento per i tanti comitati e i pochi Sindaci che non hanno nessuna intenzione di pagare due volte i facili guadagni dei signori delle biomasse: respirare gli inquinanti emessi dalla centrale a legna o a olio vegetale e pagare con la bolletta della luce la tassa dei certificati verdi che riempiono le tasche  delle lobby della "economia verde" all'italiana

mercoledì 21 dicembre 2011

Monti e la dieta Mediterranea

eri sera a Ballarò il rapresentante del CONAD, una grande catena distributiva,  ci ha raccontato che da qualche tempo gli Italiani stanno, in modo rilevante, modificando le loro abitudini alimentari: meno carni rosse, più uova, più legumi, più carni bianche e anche per le verdure i consumi sono passati, dagli ortaggi più cari,alle insalate da lavare.

Insomma gli Italiani stanno ritornando alla vecchia, buona,sana ed economica dieta mediterranea.

La dieta di quando eravamo un popolo di contadini e questo termine non era considerato un'offesa.

Ovviamente, nel contesto della trasmissione, incentrata sulla manovra Monti e company, questo cambiamento è stato motivato dalle crescenti ristrettezze economiche degli Italiani, un fenomeno ovviamente reale.

Il commento di Floris è stato che, purtroppo, questo cambiamento non è stato volontario.

Floris si è dimenticato di dire che anche il passaggio dalla dieta mediterranea e dalla cucina degli avanzi alla dieta opulenta, modello fast food, usa e getta, non è stata affatto volontaria.

Ricordo ancora la pubblicità di non so bene quale involtino preconfezionato, divorato con avidità e contentezza da figli e marito, tristi ed ammusoliti davanti alla solita cotoletta, che la brava mogliettiva buttava, letteralmente, fuori dalla finestra.

Per decenza, dopo qualche giorno quella scena (la cotoletta volante) è stata tagliata, ma 50 anni di martellante pubblicità su consumi e sprechi alimentari hanno lasciato un bel segno, sia nelle tasche delle famiglie italiane che nelle loro coronarie.

martedì 20 dicembre 2011

Nostra Madre Terra

Non potete perdervi questo splendido video su Nostra Madre Terra.

L'unica Casa di cui disponiamo ha bisogno di aiuto.

Per questo, molti uomini e donne coraggiose hanno sacrificato la vita.

Lo sfruttamento capitalistico di  risorse e di donne e uomini deve cessare.

E' in gioco la sopravvivenza della nostra specie che ha molte colpe, ma non merita di sparire per l'avidità di pochi

mercoledì 14 dicembre 2011

Porto Verde

Per il momento è il terzo annuncio: dopo le celle fotovoltaiche sui tetti dei capannoni, la presentazione dei generatori eolici a basso impatto visivo disegnati da Renzo Piano, oggi è toccato ai moli trasformati in generatori elettrici grazie al moto ondoso.

Insomma il porto di Genova si appresta ad essere uno dei primi porti alimentati con energia rinnovabile ad impatto ambientale zero.

L'uso energetico del moto ondoso  è la tecnologia più innovativa. Immaginatevi 1200 grandi cilindri realizzati all'interno delle dighe foranee,  in comunicazione diretta con il mare. Quando arriva l'onda la colonna d'acqua nei cilindro si alza e comprime l'aria , l'aria compressa è esplulsa all'esterno attraverso una turbina la quale, collegata ad un alternatore, produce elettricità. Quando l'onda si ritira, la colonna dì'acqua si abbassa e aspira nuova aria all'interno del cilindro, aria  che sarà compressa all'arrivo della successiva onda.

I 1200 cilindri dovrebbero avere una potenza elettrica pari a 36 megawatt. Non male! E in questo modo  diventa possibile che diverse navi attraccate ai moli, grazie a questa elettricità, possano spegnere i loro inquinanti motori diesel.

Insomma  i motori a colonna d'acqua oscillante usano lo stesso meccanismo dei motori autoveicolari a pistone, con il vantaggio che l'aria espulsa è esente di inquinanti e l'energia la fornisce indirettamente il vento il quale, a sua volta, trae energia dalle diverse temperature di terra e mare.

Ovviamente per funzionare questo motore ha bisogno di onde alte almeno un metro, ma i dati statistici ci dicono che a Genova questo tipo di  onde si registra almeno per 200 giorni all'anno.  Immagginiamo che questa disponibilità, insieme a quella del vento,  sia maggiore nei mesi invernali, quando la fonte solare, usata con il fotovoltaico, è meno intensa.

Pertanto la triplice combinazione di fonti di energia rinnovabile, marina, solare, eolica, dovrebbe garantire una fornitura di elettricità sufficentemente costante per tutto l'anno, sia di giorno che di notte.

Mi sembra interessante rimarcare che  il motore ad onde esplica anche l'azione frangiflutto e dovrebbe anche attenuare lo stress a cui le mareggiate sottopongono le normali dighe foranee.

Un altro elemento positivo è che questa centrale, al contrario di quelle alimentate a carbone o metano,  non produce inquinamento termico delle acque marine usate per il raffreddamento, non subisce danni dalla presenza di plancton nell'acqua e della eventuale crescita di mitili sulle strutture sommerse. Questo significa che non è necessario l'uso di trattamenti antivegetativi, dannosi per l'ecosistema narino.

Aspettiamo con ansia di vedere il Porto Verde di Genova in piena attività!

martedì 13 dicembre 2011

Aria inquinata e cancro

C'è chi fa credere che l'unica causa esterna del cancro polmonare sia il fumo di sigarette. Costoro volutamente ignorano i numerosi studi che legano questa malattia anche all'aria inquinata che i cittadini di tutto il mondo, compresi i non fumatori,  sono costretti a respirare per le scelte fatte su come ci si muove in città.

L'ultimo studio , pubblicato a giugno del 2011, viene dalla Danimarca e ha il merito di avere utilizzato quanto di meglio oggi possa offrire la ricerca epidemiologica e la chimica ambientale.

La novità di questo studio è che per la prima volta a 57.000 abitanti di Copenhagen e di Aarhus seguiti dal 1993 al 2006 , le cause della loro morte sono state associate alla quantità media di ossidi di azoto inalata da ognuno di loro nel corso della loro vita.

Quest'ultima stima è stata fatta in base all'inquinamento che opportuni modelli valutavano  in corrispondenza della loro abitazione.  Gli ossidi di azoto, si producono durante tutte le combustioni e la loro concentrazione è molto ben correlata con altri inquinanti tossici e cancerogeni quali le polveri sottili e i policiclici aromatici.

Fatte le dovute correzzioni per le abitudini al fumo, esposizioni di tipo professione e livello di istruzione (di solito  i laureati sono più sani di chi ha solo la licenza media) è risultato che chi abita entro 50 metri di distanza da strade trafficate ( più di 10.000 veicoli al giorno)  ha un rischio relativo di cancro polmonare maggiore del 20% rispetto al resto della popolazione studiata e il rischio per chi a casa respirava più di 30 microgrammi per metro cubo di biossidi di azoto è risultato maggiore del 30%.

Insomma, a parità di numero di persone studiate, si trova dal 20 al 30 % in più di persone colpite da cancro polmonare in chi ha avuto una residenza maggiormente colpita dall'inquinamento da traffico.

Ovviamente una diversa mobilità basata prevalentemente su rotaia ( tram e metropolitana) avrebbe evitato questi tumori.

Negli anni novanta, nelle strade trafficate di Copenhagen le concentrazioni di benzopirene, un potente cancerogeno presente nelle emissioni veicolari, nel periodo invernale ( quello peggiore) erano  di circa 4 nanogrammi per metro cubo. Negli stessi anni a Genova, in piazza Masnata e in piazza Massena, nei mesi più freddi, il Servizio di Chimica Ambientale dell'IST trovava circa la metà ( 2, 1-2,5 nanogrammi/m3) del benzopirene misurato nella capitale danese, un valore comuinque doppio rispetto allo standard di qualità dell'aria che il nostro paese si è dato a partire dal 2002.  Nel 2010 a Genova lungo diverse strade le concentrazioni di biossido di azoto supera di gran lunga i 40 microgrammi per metro cubo, con punte di 60 microgrammi.

Sarebbe interessante studiare quanto questa situazione abbia pesato sullo stato di salute dei genovesi.

Peccato che tra breve, se nessuno si muove, i centri di ricerca IST, compresi  Chimica ed Epidemiologia Ambientale, in nome del pareggio di bilancio, saranno dismessi.

mercoledì 7 dicembre 2011

La colpa dei padri

In Italia, ogni milione di bambini che nascono, 43 sono colpiti da leucemia acuta. Per fortuna, grazie a diagnosi precoce e cure efficaci molti di loro ritornano in piena salute. Questo ovviamente non ci consola, anche perchè la percentuale dei casi, a parità di bambini nati è in aumento, + 1,8% all'anno e questo valore è più alto in Italia rispetto al resto di Europa ( + 0,6%) e tutto questo richiede una spiegazione.

Le sofferenze dei bambini, la loro possibile morte, il dolore dei genitori, i costi per le cure possono essere evitate?In altre parole, è possibile che i nostri bambini nascano più sani, senza tumori?

La risposta è positiva, in quanto numerosi studi hanno evidenziato che fattori di inquinamento ambientale ( evitabili)  possono spiegare l'insorgenza precoce di questa malattia.

Esempi sono  l'esposizioni a radiazioni  (raggi x) e a benzene da traffico..

Fino a poco tempo fa era ancora incerto il possibile ruolo del fumo di sigarette. Due recenti articoli concordano sul fatto che se il padre, al momento del concepimento è un forte fumatore (più di 15  sigarette al giorno) il figlio ha una maggiore probabilità (+ 30%) , rispetto a bambini di padri non fumatori, di essere colpito da leucemia acuta.

Entrambi gli studi escludono un ruolo su questa specifica malattia della madre fumatrice.

I ricercatori concludono che, in base a questi risultati,  chi pensa di mettere su famiglia è fortemente incoraggiato a smettere di fumare: questa scelta fa bene a lui, al figlio e alla moglie. Quest'ultima, anche se non fuma,  a rischio di cancro polmonare a causa del fumo passivo nelle mura domestiche prodotto dal coniuge fumatore.

Il mio commento è che se questo è l'effetto del fumo di sigarette, dovremmo studiare con attenzione quale ruolo possa avere nelle leucemie infantili anche una esposizione professionale e ambientale dei futuri padri a fumi prodotti da altre combustioni a cominciare dai fumi  che si respirano sopra una cokeria o stando molte ore nel traffico.

martedì 6 dicembre 2011

Caro Monti

Lettera aperta al prof Monti ( con preghiera di trovare il modo che, almeno, la legga)



Egregio prof Monti

ho l'impressione che Lei sia la persona adatta per porre fine ad una vera e propria truffa che da diversi anni si sta attuando a danno di tutte le imprese e le famiglie italiane: la tassa del 7% sui consumi elettrici per sovvenzionare (teoricamente) le fonti di energia rinnovabile.

Sottopongo alla Sua attenzione e a quella del suo ministro all' Ambiente, dr. Clini, l'opportunità di abolire subito tutti gli  incentivi (Certificati Verdi) attualmente dati a chi produce elettricità bruciando direttamente "biomasse".

Questa scelta non è affatto "ecologica", come in apparenza può sembrare e si vuol far credere.

Le analisi dei cicli di vita hanno ampiamente dimostrato che bruciare biomassa che occorre coltivare e trattare, aumenta le emissioni di gas serra (come Paese dovremmo ridurle del 20% entro il 2020) e le poche misure ad oggi disponibili fatte al camino di centrali a biomasse, confermano che le biomasse sono il peggior combustibili di cui possiamo disporre, sia dal punto di vista energetico che ambientale, con elevate concentrazioni di polveri fini ed ultrafini nei fumi inevitabilmente così prodotti, concentrazioni nettamente maggiori, a parità di energia, di quanti se ne producono utilizzando il metano.

Grazie al sicuro e facile guadagno garantito dai certificati verdi, in Italia stanno entrando in funzione centinaia di centrali elettriche alimentate con cippato di legna, paglia e oli vegetali, in molti casi oli provenienti dall' Africa e addirittura dall'Indonesia.

L'effetto di questa scelta, niente affatto obbligatoria, è un netto peggioramento della qualità dell'aria e della salute dei cittadini che hanno la sfortuna di vivere nelle vicinanze di questi impianti.

Dato che senza sovvenzioni pubbliche nessuno di questi impianti riesce a stare sul mercato, con l'abolizione della loro quota di certificati verdi si può, da una parte, alleggerire la bolletta della luce di famiglie e imprese, ad esempio portando la tassa per i Certificati Verdi dal 7 al 5%  e dall'altra dirottare la restante quota dei prelievi sottratte alla combustione delle biomasse (comprese quelle presenti nei rifiuti urbani) ad incentivare un intelligente uso energetico delle biomasse stesse, quale quello della trasformazione biologica in metano di biomasse di scarto quali residui agricoli, fanghi di depurazione di acque e scarti di cucina.

A nostro avviso, con questi denari, un suo apposito decreto dovrebbe sostenere finanziariamente la realizzazione di impianti di trattamento anaerobico di questi scarti (nessun incentivo all'utilizzo di prodotti agricoli primari come l'insilato di mais) ed in particolare d' impianti di depurazione del biogas prodotto, in modo che il biometano così ottenuto, sia compatibile con la rete di distribuzione del gas.

Questa scelta, in Europa già operativa, risolve brillantemente il problema dei rifiuti urbani biodegradabili, ha un impatto ambientale basso e comunque uguale a quello attuale con l'uso domestico e industriale del metano, permette il recupero integrale ( calore e elettricità) del potenziale energetico dell biomasse, permette a costo zero di realizzare forme di teleriscaldamento anche per abitazioni molto distanti dall'impianto, alleggerisce la bilancia commerciale per evitato acquisto di gas libico o siberiano, rende energeticamente indipendenti gli agricoltori, ci permette di risparmiare importanti quantità di gas serra ed evitare le multe che in caso contrario ci darà l'Europa..

Infine il minore inquinamento indotto, molto probabilmente, ridurrà il numero di ricoveri ospedalieri per i numerosi effetti sanitari prodotti dalle polveri sottili, un altro piccolo contributo a ridurre il deficit del nostro Paese.

A sua disposizione per ogni sua eventuale richiesta di chiarimenti.

dr Federico Valerio

Scienziato preoccupato.

domenica 4 dicembre 2011

Prepararsi alle alluvioni

Rovistando tra le mie cose ho trovato un librino importante, di cui mi ero dimenticato.
Si trattava del manuale di istruzione in caso di alluvione a Genova.



allerta alluvione
Stampato dal Comune di Genova, i testi erano a cura della Protezione civile e della Comunicazione.
A questo librino fu data ampia diffusione e ogni famiglia, come la nostra ne riìcevette una copia.
Nel testo erano pubblicate le zone a rischio di esondazione e quella che segue riguarda la Val bisagno e Nervi.

aree esondazioneNelle zone rosse e nell'allegato elenco era compresa via Ferreggiano, la zona dove il 4 novembre 2011 ci sono state le tragiche morti.
Nello stesso libretto un'intera pagina era dedicata alle istruzioni per chi si trova in strada con l'allarme due e una pioggia battente che non promette niente di buono,
Al secondo punto si legge:

" Evitare di intasare le strade andando a prendere i propri figli a scuola...Ogni scuola ha un responsabile ( per esempio il preside9 in grado di gestire le fasi di qyalunque tipo di emergenza. Durante l'evento alluvionale si è esposti a maggior rischio per la strada che non all'interno di un edificio."
Il libretto è stato stampato nel 2005. Non mi risulta che siano state fatte nuove ristampe e nuove capillari distribuzioni.


giovedì 1 dicembre 2011

Cellulari e Bambini

Spero che qualche genitore, dopo aver visto il servizio su Report (RAI3) su come è manipolata l'informazione sui possibili pericoli ( tumori al cervello) derivante dall'abuso del cellulare, rinuncerà a fare questo tipo di regalo ai loro amati bambini.

Il fatto che nel lontano 1999, il sottoscritto, alla luce dei primi dati, invitasse le autorità preposte alla salute pubblica a vietare la fabbricazione e la vendita di cellulari progettati per essere usati da bambini ancora incapaci di leggere e scrivere, non è affatto una consolazione!