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lunedì 27 gennaio 2025

Stima dell'impatto sulla salute dell'inquinamento prodotto dal porto di Barcellona.


 La rivista PLOS ha, recentemente (2024), pubblicato uno studio sull'impatto  sulla salute attribuibile alle emissioni inquinanti prodotte dal porto di Barcellona.

Il porto di Barcellona è meta di attività crocieristica, con 3,5 milioni di passeggeri nel 2023.

Per un confronto ricordiamo che, nello stesso anno, a Genova, sono sbarcati 1,7 milioni di croceristi.



Figura 1. Navi da crociera attraccate ai moli del porto di Barcellona. 

Come nel porto di Genova, a Barcellona solo una parte dei moli sono dedicati al trasporto passeggeri.

La Figura 2 mostra che il porto di Barcellona dispone di 20 chilometri di banchine e attracchi e si estende per 8,3 chilometri quadrati.
A confronto, il porto di Genova si estende per circa 7 chilometri quadrati a terra, con 22 chilometri di banchine.

La più importante differenza tra Barcellona e Genova è la popolazione residente (2017): 1,6 milioni di abitanti a Barcellona, 580.000 a Genova.


Figura 2. Mappa di Barcellona e del suo porto passeggeri e commerciale.


Come mostra la Figura 2, il centro storico di Barcellona, in alto a destra, si è sviluppato intorno all'attuale porto passeggeri, mentre la parte più nuova della città è cresciuta  alle spalle del porto commerciale che ospita anche ampi depositi petrolchimici.

Pertanto, Barcellona, come Genova, risente degli effetti delle emissioni portuali, in particolare con venti da nord-est e sud-ovest.

Nell'articolo citato i ricercatori spagnoli, con una modellistica molto simile a quella applicata a Genova, nel corso del progetto "Aer Nostrum", hanno stimato le concentrazioni al suolo di alcuni inquinanti, in particolare il biossido di azoto, stimando, nei diversi quartieri della città,  la sua concentrazione media annuale (2017 attribuibile a tutte le fonti emissive (traffico, porto, attività industriali, impianti di riscaldamento domestico...) e alle sole emissioni portuali (navi turistiche e commerciali e altre attività svolte nell'area portuale).


Figura 3. Concentrazioni medie annuali (2017) di biossido di azoto (NO2) in microgrammi per metro cubo, stimate nei diversi quartieri di Barcellona. In blu le concentrazioni di NO2 attribuite a tutte le fonti, in verde quelle stimate essere prodotte dalle sole fonti portuali.


La Figura 3 mostra, in blu,  come a Barcellona le concentrazioni  massime di biossido di azoto, attribuibili a tutte le fonti, vadano da 46 a 52 microgrammi per metro cubo, registrate in prevalenza nel centro città. In questo caso si può ritenere che la fonte principale sia il traffico cittadino.
Anche in questo caso si colgono somiglianze con Genova, dove le maggiori concentrazioni medie annuali di NO2, maggiori di 40 microgrammi per metro cubo, si registrano lungo strade urbane ad elevato traffico

Le concentrazioni minime (medie annuali),  si riscontrano in prevalenza nelle aree periferiche e vanno da 19,6 a 24 microgrammi per metro. Questi valori sono confrontabili con quelle che a Genova si trovano presso i siti definiti "fondo urbano", come spianata Acquasola, quarto.

Le massime concentrazioni di biossido di azoto da sola fonte portuale, a destra, in verdevanno da 10 a 15 microgrammi per metro cubo e impattano prevalentemente nell'area portuale e industriale a sud  (verde scuro) della citta e a concentrazione  minore  nelle aree urbane adiacenti (da 5,8 a 10,2 microgrammi per metro cubo). 

Un impatto simile è stato stimato anche per Genova anche se, in questo caso, le ricadute al suolo sono state calcolate in base alle sole emissioni di navi passeggeri, traghetti e navi da crociera.


Figura 4. Mappa del tasso dei  decessi  ( numero morti ogni 100.000 abitanti) attribuibili alle emissioni portuali di biossido di azoto. Il colore dei 73 quartieri corrisponde al "range" di concentrazione di biossido di azoto di fonte portuale  


La Figura 5 riporta, all'interno di ciascun quartiere,  il numero di morti premature attribuibili alle sole emissioni portuali di biossido di azoto. Si va da da 32,6 casi/100.000 abitantii nei quartieri con la più elevata concentrazione di biossido di azoto di fonte portuale, a 1,6 casi/100.000 abitanti nei quartieri periferici, più lontani dalle aree portuali.

Su un totale di 1,35 milioni di adulti (età maggiore di 20 anni, inserito nello studio,  residenti nei 73 quartieri di Barcellona, 91 morti registrate nel 2017, in base alle stime dello studio, può essere considerate il numero medio  di decessi prematuri attribuibili all'esposizione a biossido di azoto di sola fonte portuale, con una importante riduzione dell'aspettativa di vita della popolazione esposta.

Nel 2017, a Barcellona si sono registrati 16.346  decessi, pertanto l'"effetto porto" considerando i decessi e i ricoveri ospedalieri attribuibili a questa specifica fonte non sono trascurabili.

Le concentrazioni di biossido di azoto stimate per Barcellona, sia quelle da tutte le fonti che quelle da fonte portuale, sono simili a quelle misurate e stimate per Genova dove la concentrazione media annuale di NO2 nel 2022 è stata di 35 microgrammi per metro cubo, e la concentrazione massima, stimata dalla sola fonte navale passeggeri, nel mese di agosto del 2021, è stata di 14 microgrammi per metro cubo.

Pertanto è ragionevole pensare che anche a Genova l'impatto sanitario dovuto alle emissioni portuali non sia trascurabile e che sia opportuno condurre un adeguato studio, con metodologie simili a quello condotto a Barcellona per accertare l'entità dei danni evitabili con provvedimenti quali elettrificazione banchine e rinnovo della flotta traghetti in servizio a Genova 



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