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martedì 29 maggio 2012

Biodisel e fantasia italica

Il 24 e il 25 Maggio il Polesine mi ha ospitato, grazie al gradito invito del Movimento cinque stelle e di un comitato cittadino, entrambi desiderosi di capirne i motivi del proliferare di centrali alimentate ad oli vegetali. Le due conferenze mi hanno dato la possibilità di conoscere un pezzo della nostra bella Italia, in particolare Adria e Lendinara, dove il duro lavoro di generazioni ha strappato alle palud,  terreni ora fertili e ancora ben tenuti, insieme ai loro lindi paesi. Mi dispiace dirlo, ma qui sembra di non essere in Italia.
Ritorno alla dura realtà scoprendo l'incredibile fantasia degli amminsitratori locali in particolare quelli che attualmente governano Lendinara i quali, a quanto ho capito hanno ordinato e pagato il progetto di un generatore diesel alimentato ad olio vegetale, il cui calore sarà utilizzato per riscaldare il metano nella fase di passaggio dalla rete ad alta pressione a quella a bassa pressione, passaggio che permette l'uso del metano nei fornelli di casa.
La singolarità di questa proposta è che, nonostante il metano sia disponibile in abbondanza, si preferisca ricorrere ad un sovradimensionato motore diesel alimentato da olio vegetale ( colza, palma...) trasportato in loco da autocisterne.
I fedeli lettori di questo blog, sanno già il motivo di questa singolare scelta: le generose sovvenzioni alla elettricità prodotta dalle cosidette fonti di energia rinnovabile, in questo caso ai bio combustibili.
Per chi ancora non lo sa, queste sovvenzioni sono pagate da tutte le famiglie italiane quando paghiamo la bolletta della luce alla voce oneri, in particolare con l'onere chiamato A3.
La Tabella che segue vi da un'idea di quanto costa annualmente la copertura di questo specifico onere alla famiglia tipo.
Come potete vedere ogni anni per sostenere la produzione di energia elettrica da  fonti rinnovabili e quelle assimilate alle rinnovabili una famiglia tipo contribuisce con 77,51 euro.
Peccato che, esclusa l'energia eolica e fotovoltaica, con quest'onere le famiglie sovvenzionano anche un non indifferente inquinamento dell'aria, quello prodotto quando le biomasse sono bruciate per produrre forza motrice.
Nel corso delle due conferenze ho potuto illustrare i risultati di studi molto recenti effettuati sulle emissioni di motori diesel alimentati ad oli vegetali.
In sintesi, la quantità di ossidi di azoto di un motore diesel alimentato ad oli vegetali "rinnovabili" è simile e in alcuni casi superiore a quelli di un motore diesel alimentato a gasolio "fossile.
La quantità di polveri emesse sono inferiori se si brucia olio vegetale, ma in questo caso le dimensioni di queste polveri sono molto più piccole di quelle che si producono con il gasolio e quindi molto più pericolose.
Infine un recentissimo studio ha confermato che i fumi prodotti da motori diesel alimentati con olio di colza grezzo ( non raffinato) sono 10 volte più mutagene dei fumi del gasolio.
Non è affatto una buona notizia, alla faccia di chi continua a parlare delle biomasse come fonte di ennergia pulita.

3 commenti:

  1. Per quale motivo, oltre a quello ovvio dovuto agli incentivi, non utilizzano l'energia elettrica prodotta e parte del metano stesso, a bassa pressione, per eseguire il riscaldamento necessario al turboespansore ?
    Reali sprechi energetici non ce ne sarebbero... il gas abbassando la pressione si espande, quindi sottrae calore e permette di generare forza motrice. Parte di questa forza motrice genera energia elettrica, che può essere destinata per una sua quota a riscaldare il metano stesso, nell'altra quota può essere immessa in rete, recuperando l'energia utilizzata per comprimere il gas all'origine. Usare un motore diesel è davvero una follia, persino dal punto di vista energetico.

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  2. Caro Paolo
    pur essendo digiuno di ingegneria ed impiantistica ho fatto esattamente il tuo ragionamento.
    E il turboespansore presente nella figura fa esattamente quello che dici, ma a quanto pare si è preferito vendere l'elettricità prodotta in questo modo, piuttosto che utilizzarne una parte per riscaldare il metano.
    Come ho accennato,la cosa strana di questo caso è che il progetto "folle" ( quello del generatore a biodiesel) è stato richiesto proprio dal Comune che, quantomeno, ha commissionato e pagato la sua redazione.
    Insomma una nuova figura di Comune "progettista, imprenditore"...

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  3. E' plateale che usano uno scopo teoricamente nobile (la metanizzazione di un'area) per occultare il vero scopo speculativo (la costruzione di una centrale a biodiesel).

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