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martedì 5 maggio 2020

E con il lockdown l'inquinamento genovese va giù e finalmente rispetta la legge



Il centro di Genova nei giorni del lockdown

L' undici marzo del 2020, gran parte degli italiani si sono chiusi in casa e le città, con molto meno auto, moto, camion in circolazione hanno cominciato a respirare.

E Genova, da "sempre" afflitta da livelli di biossido di azoto fuori legge, non è stata da meno.

Il Coordinamento Rinascimento Genova è andato a curiosare negli archivi della Agenzia Regionale Protezione Ambiente della Liguria (ARPAL) facendo interessanti scoperte.

Fig.1 Andamento della concentrazione giornaliera di biossido di azoto in c.so a Europa  (1 gennaio-30 aprile 2020)
La Figura 1 mostra l'andamento delle concentrazioni giornaliere di biossido di azoto, registrate dalla Centralina ARPAL di corso Europa, una strada di grande traffico nel levante cittadino, da sempre la  più inquinata della città.

Dal 1 gennaio del 2020, fino all'11 marzo, la concentrazione media è stata pari a 61 microgrammi per metro cubo, quindi superiore  a 40 microgrammi/metro cubo (linea rossa in Figura 1) corrispondente al limite di legge che, su base annuale, non bisognerebbe superare.

Dopo l'11 marzo, giorno del lock down, con gran parte dei genovesi chiusi in casa, dopo solo tre giorni le concentrazioni di biossido di azoto si sono ridotte drasticamente e la media giornaliera, dall'11 marzo al 30 aprile, si è attesta su 32 microgrammi per metro cubo, un valore ampiamente al di sotto del limite di legge.

Fig. 2 Andamento della concentrazione giornaliera di biossido di azoto in Lungomare Canepa  (1 gennaio-30 aprile 2020)


La Figura 2 riporta l'andamento giornaliero di biossido di azoto, registrato dalla centralina mobile di ARPAL posizionata nei pressi di Lungomare Canepa, nel quartiere genovese di Sampierdarena, a ponente della città, una strada ad elevato traffico anche pesante, su cui si è riversato gran parte del traffico di attraversamento della città, dopo il crollo del Ponte Morandi.

Anche in questa strada, dopo l' 11 marzo, insieme all riduzione del traffico, si è riscontrata una netta riduzione dell'inquinamento giornaliero, che è passato, mediamente,  da 53 a 32 microgrammi per metro cubo.

Da notare come, dopo il lockdown, l'inquinamento si sia mediamente ridotto di 30 microgrammi in corso Europa e di 20 microgrammi in Lungomare Canepa.
Questa differenza potrebbe avere una spiegazione: Lungomare Canepa fiancheggia l'area portuale e di qui passa molto del traffico pesante a servizio del porto, in particolare quello indotto dai traghetti che, pur ridotto, non deve aver raggiunto i livelli del traffico cittadino. Inoltre è possibile che Lungomare Canepa possa essere interessato anche dalle ricadute di biossido di azoto emesso dalle navi attraccate ai vicini moli.

Come in queste due vie genovesi, riduzioni altrettanto significative, dopo l'11 marzo, sono state registrate in tutte le altre otto centraline che controllano la qualità dell'aria di Genova.
Dall' 11 marzo al 30 aprile 2020 le concentrazioni medie giornaliere sono state inferiori a 40 microgrammi per metro cubo, ad eccezione della centralina di Certosa, a controllo dei cantieri per il nuovo ponte sul Polcevera,  in cui si sono registrati  41,5 microgrammi per metro cubo di biossido di azoto, il valore più alto registrato durante questo periodo.

Resta da chiarire se, chi è stato infettato dal Covid 19 prima dell' 11 marzo, con i polmoni già sotto stress per l'inalazione di alte concentrazioni di biossido di azoto, spesso a concentrazioni orarie superiori a 100 microgrammi per metro cubo, abbia avuto effetti più gravi, con ricovero ospedaliero e terapie intensive, riposato a chi si è contagiato dopo l'11 marzo, con un inquinamento di fatto dimezzato.

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