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giovedì 13 febbraio 2014

Calabria a Rifiuti Zero?

Bisignano (CS)

Ho avuto notizia che a Bisignano, in provincia di Cosenza, potrebbe sorgere una piattaforma ad alta tecnologia, con una capacità di trattamento di 180.000 tonnellate/anno,  finalizzata al recupero riciclaggio spinto di Materie Prime Seconde, a valle della Raccolta Differenziata.

La piattaforma sarà affiancata da un impianto per la produzione di compost di qualità, un digestore anaerobico che, utilizzando il biogas prodotto, fornirà alla piattaforma tutta l'energia necessaria.

Troppo bello per essere vero?

Il dubbio viene constatando che in Calabria, nel 2010, la Raccolta differenziata era ferma al 12,43% con la provincia di Cosenza al 14,1%.

E se il Piano della Regione Calabria ritiene strategica la realizzazione delle piattaforme, come quella di Bisignano, poco o nulla dice su energiche politiche regionali per incrementare la  raccolta differenziata e raggiungere l'obiettivo minimo di Legge del 65%.

E il fatto che l'inceneritore di Gioia Tauro sia sotto utilizzato per carenza di Combustibile da Rifiuto (CDR, ora per legge ribattezzato Combustibile Solido Secondario)  fa sospettare che le piattaforme saranno prevalentemente usate per produrre combustibile solido secondario e per vendere elettricità "verde" prodotta con il biogas a prezzi incentivati.

L'amministrazione di Bisignano mi ha chiesto un parere. Ed ecco quello che ho scritto, in base alle scarne informazioni ricevute.

"Il Punto debole del Piano della Regione Calabria è quello di rinunciare a priori a raggiungere gli obiettivi minimi di Legge per la raccolta differenziata, ossia il 65%.

Esperienze consolidate realizzate in tutt'Italia confermano come, con la conversione a sistemi di raccolta Porta a Porta e di prossimità per aree rurali ed urbane con elevata densità abitativa, differenziare il 65% della produzione di materiali post consumo, sia possibile.

Solo il Porta a Porta può garantire l'alta qualità dei materiali differenziati e quindi l'avvio a nuovi cicli produttivi.

Questo è particolarmente vero per la produzione di compost e il suo uso agricolo.

Pertanto il mio consiglio è che alla piattaforma di Bisignano arrivino solo frazioni umide da frazioni differenziate.

Per garantire la vendita del compost per uso agricolo e giardinaggio è necessario che l'impianto preveda linee separate per trattare l'umido di qualità (mercatali, mense, scarti vegetali) da umido "grigio" come ad esempio i fanghi di depurazione, il cui compost potrà essere utilizzato a scopi meno pregiati.

La buona pratica prevede che il digestato, proveniente direttamente dalla digestione anaerobica  sia sempre compostato , insieme a cippato di legno (potature ulivi, alberi da frutto...).

Tale pratica è da preferire all'uso diretto del digestato come ammendante agricolo.

Per quanto riguarda la produzione di biogas, le buone pratiche prevedono che il biogas ( miscela in prevalenza fatta di metano al 55-60% ed anidride carbonica) sia raffinato per concentrare il metano ad oltre il 95% e permettere l'immissione di questa miscela raffinata ( denominata biometano) nella rete di distribuzione del metano.

Dopo raffinazione il biometano può essere utilizzato anche per l'autotrazione.

Il biometano in rete può accedere ad incentivi governativi e dal punto di vista ambientale permette di sfruttare a pieno l'elevato potere calorifico di questo gas.

L'utilizzo energetico  del biogas presso la piattaforma  presenta due gravi inconvenienti:

- non permette il recupero del calore residuo ( 80% del potere energetico) per gli alti costi della rete di teleriscaldamento e per la indisponibilità di un'utenza che abbia bisogno di calore anche nella stagione estiva

- concentra nel sito che ospita la piattaforma tutti gli inquinanti emessi dai motori a biogas per produrre elettricità

Se , come immagino Bisignano dispone della rete di distribuzione del gas, l'immissione del biometano in questa rete, al posto di metano d'importazione, non modificherà  in modo sostanziale la qualità dell'aria della località che ospiterà la piattaforma.

L'uso energetico locale del biometano si potrà  limitare a quello degli autoconsumi di elettricità e calore della piattaforma e in questo caso si potrà avvalere dei bassi fattori di emissione del biometano, simili a quelli del gas naturale distribuito dalla rete del gas del nostro Paese."

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