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giovedì 20 settembre 2012

Si respira meglio con una accieria acceso o spenta?

L' acciaieria Geneva in costruzione. Utah, 1942
Non è affatto detto che una volta spenta, un'acciaieria non si possa riaccendere, dopo qualche tempo.
Certo, non è come spegnere la luce di casa, ma lo spegnimento di altoforni e cokerie è una procedura normalmente prevista quando si deve fare la manutenzione straordinaria, dopo un certo numero di anni di attività.
Negli Stati Uniti, ed in particolare nello stato dell'Utah, nel 1986 lo spegnimento e la riaccensione di una acciaiaieria, dopo circa un anno, sono stati sfruttati per fare un'interessante esperimento: verificare come variava la concentrazione di polveri sottili (PM10) e controllare se e come si modificava lo stato di salute di chi abitava nelle aree di ricaduta dell'inquinamento prodotto dalla acciaieria.
Lo studio è stato fatto dal prof Arden Pope, dell'Università di Brigam, e la sua pubblicazione è avvenuta nel 1989, su American Journal of Public Health, Vol 79, n°5, pag 623-628.
L'acciaieria , con il bel nome di Geneva, era la principale fonte di polveri sottili, di tutta la contea dell Utah; le sue emissioni rappresentavano l'82% di tutte quelle presenti nella Contea, comprese quelle delle centrali termoelettriche.
Nell'inverno 1986, con la accieria accesa, per 13 volte le misure giornaliere di PM10 superarono i 130 microgrammi per metro cubo (ug/m3).
Nell'inverno del 1987, con l'acciaieria spenta, non si registrò nessun superamento di 150 ug/m3; nell'inverno successivo, riaperta l'acciaieria, le polveri aumentarono e, durante 10 giorni, si ritornò a superare i 150 ug/m3.
Con l'acciaieria accesa, l'inquinamento da polveri era circa il doppio di quello misurato con l'acciaieria spenta.
Il prof. Pope, per tutto questo periodo ha tenuto sotto controllo i ricoveri ospedalieri della popolazione residente nella Contea dell'Utah, verificando che nelle giornate in cui le PM10 erano più elevate (acciaieria accesa), aumentavano i ricoveri per polmoniti, pleuriti, bronchiti ed asma. Nei giorni in cui le PM superavano i 150 ug/m3, sempre in concomitanza con l'acciaiaieria accesa, i ricoveri dei bambini per malattie respiratorie triplicavano.
Insomma, con le acciaierie in funzione, aumentava l'inquinamento da polveri e i ricoveri ospedalieri.
Dopo 25 anni, a Taranto si ritrova esattamente la stessa situazione.
Che cosa si aspettava il ministro Clini?

ps: segnalo come, nel 1986, in Italia,  neanche si sapeva che cosa fossero le PM10.

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