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lunedì 13 ottobre 2008

Yougurt Domestico

Se vi piace lo yogurt vi svelo alcuni piccoli segreti per farvelo in casa: spenderete molto meno e , cosa più importante, ridurrete drasticamente la vostra produzione di rifiuti.

Affinchè la produzione casalinga abbia successo è utile capire che cosa è lo yogurt. Lo yogurt si forma quando particolari microorganismi  ( fermenti lattici) vengono a contatto con il latte. Questi microorganismi utilizzano il lattosio ( lo zucchero presente nel latte) come loro fonte di nutrimento e lo trasformano in acido lattico. L'accumulo di questo acido, aumenta ovviamente l'acidità del latte e in queste condizioni le proteine presenti nel latte (caseina) cambiano la forma della loro molecola (si dice che le proteine si denaturano) e fanno assumere al latte il tipico aspetto cremoso dello yogurt.

Gran parte degli yogurt in commercio sono fatti con i fermenti ( microorganismi) ancora vivi e vegeti e in questo caso gli stessi fermenti si possono riprodurre facilmente se messi in condizioni ideali per loro: al caldo e con tanto lattosio.

Il problema è che questi fermenti, molto selezionati, possono essere soppiantati dai tanti altri microorganismi "selvaggi", presenti in natura, altrettanto avidi di lattosio. Pertanto bisogna adottare qualche trucco per evitare che i microorganismi selvaggi prevalgano.

Ed ecco la ricetta.

Vi suggerisco per prima cosa di comprare una yogurtiera, che poi non è altro che un contenitore riscaldato elettricamente a temperatura costante. Non costano molto e dopo qualche ciclo di produzione casalinga di yogurt potrete amortizzarne il costo. Uno dei trucchi per il successo di questa operazione è che i fermenti trovino subito la temperatura a loro gradita.

Il secondo oggetto che dovete procuravi è una pentola a pressione con l'accessorio per la cottura a vapore (di solito una sorta di ventaglio in acciaio forato). La pentola a pressione vi servirà per sterilizzare i vasetti di vetro che userete per preparar lo yogurt e in questo modo ridurre la probabilità che i fermenti selvaggi vi mangino il latte trasformandolo in latte acido, assolutamente immangiabile.

A questo punto vi serve un litro di buon latte, un vasetto di yogurt della marca preferita ( purchè i fermenti siano vivi), una brocca da un litro, una forchetta e i vasetti di vetro che di solito sono venduti insieme alla yogurtiera.

Mettete sul fondo della pentola a pressione due dita di acqua, inserite all'interno della pentola la retina per la cottura a vapore e sopra alla retina,  a testa in giù, mettete i vasetti di vetro. Chiudete la pentola e riscaldate fino a quando il vapore non esce dalla valvola, lasciate in pressione per 10 minuti e chiudete il fuoco.

Mentre i vasetti stanno a raffreddare, attaccate la yogurtiera alla corrente in modo che si riscaldi alla giusta temperatura, versate il contenuto di una confezione di yogurt nella brocca e aggiungete a piccole dosi per volta il latte, mescolando bene con la forchetta, in modo che lo yogurt si amalgami bene con tutto il latte.

Aprite la pentola a pressione, e con le dovute cautele ( presina) trasferite i vasetti tiepidi nella yogurtiera e versatevi dentro la miscela di yogurt e latte, chiudendo subito bene con gli appositi coperchi a vite. Mettete il coperchio della yogurtiera e coprite il tutto con uno o più panni, in modo da disperdere al minimo il calore ( risparmio energetico) e fare in modo che al più presto il latte raggiunga la temperatura ideale per i micro-organismi  "buoni".

Questi si moltiplicheranno velocemente  e dopo 12 ore ogni vasetto di latte si sarà trasformato in un vasetto di yogurt. Metteteli subito in frigorifero e consumateli tutti , tranne uno.

Questo ultimo vasetto vi servirà per produrre, con la procedura descritta, un altro litro di yogurt!

Per procedere all'infinito, sarebbe opportuno tutte le volte sterilizzare i vasetti. Tuttavia se i vostri fermenti sono sufficentemente robusti, se avete lavato bene i vasetti e i coperchi dopo l'uso, la sterilizzazione può essere fatta ogni tre, quattro cicli. Comunque,nella peggiore dell'ipotesi, quando il sapore dello yogurt auto prodotto non sarà più come quello che vi piace, potete ricominciare l'auto produzione acqusitando in negozio un nuovo vasetto di yogurt.

ps: per avere risultati più duraturi sarebbe opportuno sterilizzare anche i coperchi. Se come di solito, questi sono di plastica, la sterilizzazione a vapore non va bene, il calore li deforma. Si può ovviare con un buon lavaggio con detersivo. Una alternativa è trovare vasetti in vetro con tappo a vite in metallo, di dimensioni idonee per la yogurtiera. In questo caso si possono sterilizzare a vapore sia i vasetti che i loro coperchi.

Fatemi sapere come è andata.

Postato da: federico46 a 12:34 | link | commenti (8)
economia domestica


Commenti:
#1  13 Ottobre 2008 - 13:24
 
Se posso commentare, noi facevamo lo yoghurt con latte UHT ma abbiamo scoperto che si può fare anche con latte fresco (noi lo prendiamo all'italmark che ha latte austriaco da mucche che pascolano a ERBA, e non è poco; hanno anche risposto a una nostra mail). Basta portarlo a bollitura. Viene uno yoghurt austriaco che è la fine del mondo, non è acido e non necessita zucchero. E se il barattolo di vetro non è esattamente delle dimensioni della yoghurtiera avvolgerla con una vecchia calza.
Gemma
utente anonimo
#2  13 Ottobre 2008 - 16:02
 
A seguito delle indicazioni del buon Maurizio Pallante, che vede nell'autoproduzione dello yoghurt l'archetipo della lotta contro il PIL, per oltre un anno l'abbiamo fatto in casa.

Non proprio lo yoghurt per la verità ma il KEFIR, variante che risulta buonissimo anche acidulo (anzi, è buono così). Il problema è che alimentare i grumi di Kefir era diventato un vero LAVORO, se non si cambiava il latte praticamente tutti i giorni diventava imbevibile e occorreva filtrarlo e rimetterlo con altro latte fresco, alla fin fine consumavamo molto più latte di quanto normalmente facevamo. Andare in vacanza poi era uno strazio, perchè analogamente ad un animale domestico dovevamo "affidarlo" a qualche parente che avesse cura di lui per non farlo morire.... insomma, alla fine lo abbiamo SUICIDATO ed ora di tanto in tanto compriamo uno yoghurt al supermercato (che vergogna).

Comunque, ora abbiamo il latte alla spina vicino a casa, riempito nelle bottiglie di vetro, lo consumiamo NON BOLLITO e non ci è mai venuta l'orticaria, buonissimo ed economico.
utente anonimo
#3  13 Ottobre 2008 - 16:18
 
Anch'io utilizzo la yougurtiera e il latte crudo dei distributori alla spina. Dopo la bollitra e raffreddamento del latte la procedura è identica. Visto però che in famiglia siamo in 4 e ognuno ha i propri gusti io mi deve sbizzarrire aggiungendo ad ogni vasetto (prima del latte) praticamente di tutto. Frutta fresca cotta con dello zucchero e raffreddata, caffè solubile e zucchero, scagliette di cioccolato e zucchero, un infuso di latte zucchero e liquerizia purissima ridotta in polvere, frutta sciroppata, insufo con stecche di vaniglia e zucchero...insommma un po' per tutti i gusti in una produzuone quasi quotidiana per avere in frigo un assortimento che soddisfi tutta la famiglia. Un lavoraccio direte voi: no assolutamente, ed evidare le decine di barattolini di plastica che buttavo prima è una grande soddisfazione sapendo in più di mangiare qualcosa di naturale e gustoso..e a basso costo!!
utente anonimo
#4  13 Ottobre 2008 - 16:21
 
Come al solito ho dimenticato la firma...e anche di dire che la produzione di yougurt la faccio con latte che arriva da aziende agricole lontane dall'inceneritore...sperando bene!!!
Giulia - Bs
utente anonimo
#5  13 Ottobre 2008 - 16:37
 
Per Giulia: io ho letto che il latte padano è tutto mescolato, e (dico io) siccome la nostra valletta padana è pina di inceneritori, di mucche nel fango accanto all'autostrada, io eviterei il latte nostrum, benchè dicano dappertutto che è controllato. Se non sbaglio il proverbio dice "a pensar male ecc ecc". Gemma
Ciao
utente anonimo
#6  13 Ottobre 2008 - 19:13
 
Beh Gemma che la nostra campagna sia tutta mediamente "ben" inquinata è vero, ma o trovo del latte di qualche valletta altoatesina sperduta e quasi incontaminata o mi sa che purtroppo la questione non cambia molto. Il latte che prendo non è "mescolato" poichè ogni distributore alla spina è rifornito da un solo allevatore, questa però non è certo una garanzia...ma visto che anche il latte della Centrale ha un tasso di diossina già "di attenzione", cioè è inquinato ma a norma di legge, cerco di acquistare il meno peggio.
utente anonimo
#7  13 Ottobre 2008 - 19:46
 
Sorry Giulia, io intendevo il latte che si compra al supermercato, quello è mescolato. Per quello alla spina ho voci di corridoio diverse che non so decifrare: una volta mi è stato detto che il contenitore non viene lavato sempre (e questo sarebbe un ulteriore pericolo per la salute-batteri a gogo), ma una signora che aveva le mucche mi dice che se non si lava il contenitore il sapore cambia subito in batteriologico, per cui se non è così... Gemma
utente anonimo
#8  06 Novembre 2008 - 19:50
 
a me il kefir piace quasi più dello yogurt, e non penso che cambiarli il latte una volta al giorno sia una grande impresa ho visto che il venditore ha già concluso parecchie transazione per la vendita del kefir; ha rimesso in vendita qui: http://cgi.ebay.it/ws/eBayISAPI.dll?ViewItem&rd=1&item=160297140813&ssPageName=STRK:MESE:IT&ih=006

il venditore si chiama auctionbestseller e risponde ad ogni richiesta. anche se vuoi sia il kefir di latte che quello di yogurt assieme, ti fa un prezzo che gli altri venditori non fanno.
mi auguro di essere stato utile, se vi piace il kefir...
un saluto a tutti
utente anonimo

1 commento:

  1. Ciao a tutti,
    sono Michela, volevo dirvi che, nel kefir, quando i fermenti iniziano ad essere troppi, e magari spiace buttarli, sono un ottimo concime per le piante!
    Questo quello che mi hanno suggerito, oltre che, d'estate, si puo' fare una bevanda (cfr http://it.wikipedia.org/wiki/Kefir_d'acqua ).

    Ciao a tutti

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