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domenica 5 giugno 2011

FAQ sul Nucleare 1)

FAQ Referendum Nucleare 3
D: Il prof Veronesi nel 2010, prima di diventare presidente dell'Agenzia di Sicurezza Nucleare, ha affermato che le scorie radioattive, una volta vetrificate, non emettono radiazioni e lui se le metterebbe sotto il letto. Perchè allora preoccuparsi tanto? Non si sta facendo dell' eco- terrorismo?

R: il professore Veronesi è un ottimo chirurgo e un buon oncologo, ma di fisica e di fisica sanitaria, sembra non saperne granchè.

Le scorie ad alta radioattività, anche dopo essere state vetrificate e piombate continuano ad emettere nell'ambiente circostante radiazioni gamma e neutroni, estremamente pericolose per l'integrità del DNA,  che alla distanza della rete del letto da un pavimento fatto di scorie vetrificate sarebbero  niente affatto trascurabili, anche per la salute del professore.

Ecco cosa ne pensa Giuseppe Onufrio, direttore esecutivo di Greenpeace Italia, secondo il quale se “un’affermazione di questo tipo la facesse in qualità di presidente dell’Agenzia di sicurezza nucleare in qualche documento ufficiale, Veronesi andrebbe denunciato per falso ideologico”.

Il parere che segue è da me assolutamente condiviso.

Spiega Onufrio: “Le analisi correnti dell’emissione radioattiva delle scorie vetrificate – quelle dirette a Gorleben in Germania per le quali ci sono state le manifestazioni a novembre – indicano che, a un metro di distanza, il rateo di dose, a seconda del tipo di contenitore, è di 40, 100 o 200 microSievert all’ora (World Nuclear Transport Institute, luglio 2006). Supponendo che il professor Veronesi dorma 6 ore a notte, ci passerebbe 2.190 ore all’anno. La dose di radiazioni conseguente (gamma e neutroni) varierebbe, a seconda del tipo di contenitore e di scorie, da 87 a 438 milliSievert (mSv) all’anno, quando la dose massima consentita per un individuo della popolazione è di 1 mSv all’anno e i lavoratori addetti sono invece autorizzati a prenderne 20 all’anno."

87 milliSievert corrispondono alla dose assorbita facendo una quarantina di radiografie, una scelta che nessun radiologo farebbe, anche in presenza di una possibile grave malattia nel paziente, diagnosticabile e curabile anche grazie alle radiografie; meno che mai se la paziente è una donna incinta.

 
FAQ referendum nucleare 2
D: Perché rinunciare al nucleare se siamo circondati da centrali nucleari in Svizzera, Francia, Paesi dell'Est?

R: In un incidente nucleare di tipo 5, ( la situazione iniziale a Fukushima)  l'area di evacuazione della popolazione è di 20 chilometri.

In un incidente grave come quello attuale di Fukushima e di Chernobyl, di grado 7 il raggio di evacuazione è di 30 km.

Le dosi di radiazioni assorbite diminuiscono in modo esponenziale con la distanza dalla centrale in avaria. Pertanto fa una enorme differenza stare a 20 chilometri, a 200 e a 2000 chilometri da una centrale soggetta a grave avaria.

Inoltre è la stessa proliferazione nucleare ad aumentare il rischio: maggiore è il numero di centrali in funzione e maggiore è la loro età media, maggiore è la probabilità di accadimento di incidente.

Al momento la storia insegna che in 57 anni di utilizzo civile della energia nucleare e con 443 centrali in funzione nel mondo, ci sono stati tre gravi incidenti, con parziale fusione del nocciolo ( Three Mile Island, 1979, Chernobil, 1986, Fukushima, 2011),  in media uno ogni 10 anni.

E' un rischio d'impresa che nessuna assicurazione è disponibile a coprire!


FAQ referendum nucleare 1)
Domande Frequenti sul nucleare e le risposte giuste.

D: Il carbone non provoca più morti di Chernobil e Fukuscima?

R: Le cause di morte attribuibili all'estrazione e all'uso del carbone sono certamente maggiori di quelli prodotti dalle centrali nucleari, ma il quesito referendario non mette a confronto l'uranio con il carbone.

L'alternativa all'uranio, al carbone e il petrolio è l'efficenza energetica e il ricorso alle fonte di energia rinnovabile.

L'efficenza energetica ha impatto ambientale e sanitario nullo e pertanto diminuisce nettamente gli attuale rischi sanitari attribuibili alle polveri sottili prodotte da tutte le combustioni. Analogo effetto nullo sull'ambiente deriva dall'uso passivo dell'energia solare per la climatizzazione e l'illuminazione delle abitazioni.

Anche ll solare termico (produzione calore e elettricità) e fotovoltaico (elettricità)  hanno impatto nullo nella fase di utilizzo e impatti bassi e molto bene controllabili nelle fasi di realizzazione degli impianti.

L'idroelettrico non ha impatto chimico e se si evitano gli errori di progettazione e gestione che hanno prodotto il disastro del Vajont i rischi sono molto contenuti.

Anche l'eolico non ha impatto chimico.

La produzione di bioetanolo da scarti cellulosici e di biometano da scarti organici ha un ridotto impatto chimico con bassi livelli di tossicità; la combustione del bio-metano comporta i minori fattori di emissione tra tutti i combustibili disponibili e la combustione del bioetanolo produce emissioni con tossicità inferiore a quella della benzina.

D: Il contributo delle energie rinnovabili è trascurabile?
R: I dati affermano che è proprio l'energia nucleare ad avere un ruolo trascurabile sui bilanci energetici mondiali. Le centrali nucleari producono solo elettricità, la quale, a sua volta rappresenta dal 25 al 30% dei consumi energetici.  La quota di elettricità prodotta dalle 443 centrali nucleari attualmemnte funzionanti in tutto mondo copre solo il 14% dei consumi mondiali di energia elettrica.

Nel 2008 con il solo parco eolico la Spagna ha prodotto 228 terawattore di elettricità, pari all'11% dei suoi consumi elettrici e corrispondenti all'energia elettrica prodotta da 2,6 centrali da 1000 megawatt.

In Germania è stata avviata la sostituzione di 100.000 caldaie condominiali tradizionali con cogeneratori alimentati a metano e biometano, per produrre calore e elettricità. Questi impianti, che si avvalgono di motori termici della Volkswagen, produrranno energia equivalente a quella di una centrale nucleare.

Anche l'Italia non sta male, nonostante i cronici ritardi e la scarsa attenzione dell'attuale governo per le rinnovabili vere; con l'eolico abbiamo prodotto annualmente 3 terawattore di elettricità a cui bisogna aggiungere i buoni risultati del risparmio energetico domestico grazie alla riduzione del 55% delle tasse e la crescente installazione di impianti fotovoltaici su tetti e capannoni.

E sempre nel nostro Paese nel 2010 risultavano installati impianti eolici per una potenza complessiva di 5.000 megawatt, 1.400 megawat di fotovoltaico e 2milioni di metri quadrati di pannelli solari termici.


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