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lunedì 23 agosto 2010

Notizie Importanti

Due notizie importanti sul fronte della riduzione della produzione di rifiuti e “due calci negli stinchi” agli amici degli inceneritori.
Il Ministero della Salute, con il Decreto 19 maggio 2010 n 113, ha autorizzato,  a partire dal 5 agosto 2010, l’uso di PET riciclato per la produzione di nuovi imballaggi contenenti alimenti.
Il PET (Poli Etilen Tereftalato) è il polimero usato per le bottiglie di acqua, bevande gasate, latte. In Italia ogni anno oltre 300.000 tonnellate di questi imballaggi, subito dopo l’uso, diventa rifiuto, con la felicità dei gestori di inceneritori, visto l’alto potere calorifico di questo polimero.
Grazie al Decreto, si apre un nuovo e più remunerativo mercato al PET post consumo; oltre a maglie in “pile”, le bottiglie raccolte in modo differenziato possono ritornare a diventare bottiglie, un processo di rilevate interesse economico per le aziende del settore.
La prima azienda italiana ad immettere in commercio bottiglie realizzate in parte con PET riciclato sarà la San Pellegrino.
Questa decisione si affianca ad un precedente “sdoganamento”, avvenuto qualche anno fa, e che ha riguardato le cassette per frutta e verdura  in polietilene,  un altro prodotto “usa e getta”  checon questa decisione  viene sottratto alla “cremazione” obbligata, e per lo meno senza alibi per il loro incenerimento ( "tanto non si possono riciclare").
Anche in questo caso motivi igienici non documentati  ne vietavano il riuso, ma studi dell’Istituto Superiore di Sanità hanno escluso ogni pericolo, a patto che le cassette in polietilene siano separate alla fonte con  una raccolta differenziata di qualità.
E qui viene “a fagiolo” una bella idea di una grande azienda la “San Benedetto” che ha siglato un accordo con alcuni supermercati  che si sono organizzati per raccogliere direttamente dalle mani dei loro clienti, al momento del loro ingresso,  le bottiglie usate in PET.
In cambio i cittadini riceveranno  punti fedeltà per ogni botttiglia consegnata che potranno utilizzare  per i loro acquisti.
Non esistono limiti al fatto che iniziative di questo tipo si estendano a tutta la grande distribuzione nazionale che certamente ha personale e spazi da dedicare a questa iniziativa. Aspetto con ansia notizie a riguardo da parte della COOP che qui a Genova è una potenza.
Intanto un'altra importante azienda, la "San Pellegrino" , ha avviato la produzione delle sue  bottiglie con una buona percentuale di PET post consumo, dimostrando che il decreto "salva PET" è economicamente vantaggioso.
Infine, so per certo che i produttori nazionali di PET sono pronti a ritrattare nelle loro aziende, senza particolari modifiche degli impianti,  tutto il PET post consumo che possa derivare da queste raccolte di qualità, raccolte che  avranno un costo bassissimo, visto che lavaggio,  selezione,  raccolta e trasporto saranno a carico dei cittadini che vorranno utilizzare questo servizio che in parte compensa economicamente questa loro attività.
Ricordo infine che per una tonnellata di PET e di Polietilene (PE) monomateriale raccolto con questo sistema il Consorzio Nazionale Imballaggi (CONAI) riconosce un contributo di 314 euro, più che sufficienti per pagare i costi per i punti fedeltà e il trasporto al riutilizzatore finale di bottiglie in PET e tappi in PE,
E ogni tonnellata di PET e PE riutilizzato sarà una tonnellata in meno di ottimo combustibile sottratto ai "crematori con recupero energetico".

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