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mercoledì 1 ottobre 2014

Quanto ci costano i rifiuti inceneriti? Molto più della TARI!

Inceneritore di Acerra

Avete un'idea di quanto pagate, a peso, per liberare la vostra casa dei vostri rifiuti, o per meglio dire, dei vostri materiali materiali post consumo?

Se volete farvi passare questo sfizio e farvi venire un pò di nervoso, per un certo periodo pesate i vostri scarti (sia quelli indifferenziati che quelli che separate per la raccolta differenziata) prima di conferirli nei cassonetti, annotando il numero di giorni che ci sono voluti per la loro produzione.

Calcolate quindi, il numero medio di chili prodotti giornalmente e moltiplicate questo valore per 365: in questo modo avrete la stima della quantità di scarti che la vostra famiglia produce in un anno.

A questo punto prendete il bollettino che vi ha cominicato quanto avete dovuto pagare lo scorso anno per il servizio di nettezza urbana ( ritiro dei vostri rifiuti e loro riciclo e smaltimento, vostra quota di spazzamento strade).

Dividete questa cifra per in numero di chili di MPC che avete stimato produrre in un anno e avrete il vostro costo a chilo. Moltiplicate questo numero per mille e saprete finalmente quanto a voi costa la gestione di una tonnellata di materiali post consumo.

Se non avete pazienza e famigliarità con la matematica vi posso informare che, in base ai risultati di un centinaio di famiglie italiane che per quattro mesi si sono coscienziosamente pesati i loro scarti, avendo aderito ad un progetto di Italia Nostra, il costo medio della tassa/tariffa rifiuti di una famiglia italiana è di 350 € a tonnellata di rifiuto realmente prodotto.

Se la cosa vi può consolare, il costo a carico della mia famiglia (due componenti)  e' di oltre 800 ( sic) euro a tonnellata.

Il problema mio e di tutti gli italiani e' che, conteggiare il costo del servizio in base ai metri quadrati della abitazione e' una emerita sciocchezza.

La mia famiglia (due componenti) abita in un appartamento di 120 metri quadrati ma differenzia oltre il 70% dei propri scarti e adotta numerose strategie per produrne pochi (ad esempio il compostaggio domestico) quindi produce annualmente una quantità estremamente ridotta di rifiuti ( una settantina di chili), in particolare in forma indifferenziata.

Purtroppo per tutti noi non finisce qui l'analisi di quanto ci costa gestire la nostra spazzatura.

Come forse sapete, il 7% della nostra bolletta della luce sovvenziona la produzione di elettricità da fonti di energia rinnovabile e in Italia i rifiuti urbani, per la quota di rifiuto biodegradabile trattato ( carta, cartone, sfalci, scarti di cucina... )  sono stati per legge assimilati a fonte energetica rinnovabile per cui,  gran parte di questa tassa finisce ai cosidetti termovalorizzatori.

In particolare, attualmente, ogni tonnellata dei nostri rifiuti termovalorizzata riceve, per la quota di rifiuto biodegradabile un contributo prelevato dalla nostra bolletta della luce pari a 70 €.
Mi dispiace farvi sapere che non abbiamo ancora finito.

Per ogni imballaggio che serve a contenere, preservare trasportaretutti gli oggetto che compriamo,  paghiamo al momento dell'acquisto, una ecotassa di 70 € a tonnellata pagata dal produttore dell'imballaggio e ovviamente scaricata sul prezzo finale della merce.
Questa cifra dovrebbe essere utilizzata dal Consorzio Nazionale Imballaggi (CONAI) per permettere il riciclo degli imballaggi, ma le cose non vanno proprio così e sono ancora numerosi i Comuni che neanche sanno di poter recuperare un bel po' di euro dagli imballaggi differenziati convenzionandosi con il CONAI.

Se infine avete la sfortuna di vivere in una città dotata di inceneritore che distribuisce acqua calda con il teleriscaldamento, come succede a Brescia,  avete anche la beffa di pagare il calore prodotto con il vostro combustibile che avete dovuto pagare per la sua termovalorizzazione.

Insomma, tra tasse palesi e tasse occulte la gestione dei nostri rifiuti ci costa dai 400 ai 500 € a tonnellata prodotta.

Avete una idea idea di quanto costa al gestore la raccolta e la termovalorizzazione di una tonnellata di MPC?

Per raccogliere una tonnellata di MPC il gestore paga  95 € e per termovalorizzarli, lo stesso gestore spende da 90 a 150 €.

Pertanto il costo massimo a carico del gestore è di 245 € a tonnellata e il suo quadagno netto ammonta circa a questa stessa cifra, in un mercato assolutamente assistito, protetto e garantito.

Ora avete capito perchè Casa delle Libertà, Partito Democratico con Renzi in testa, sono favorevoli a termovalorizzare tutto quello che brucia, quale uso strumentale sia stati fatto della emergenza di Napoli e perché Renzi pensa di sbloccare il Paese dando via  libera alla realizzazione di inceneritori che, in quanto dichiarati di utilità strategica, potranno essere presidiati dall'esercito?

Quale forza politica è disposta a mettere nel suo programma  la liberazione di  tutti gli Italiani da queste tasse odiose e di avviare il Paese verso obiettivi di Rifiuto Zero?

Postato da: federico46 a 15:59 | link | commenti (1)
ambiente e società, vedi napoli, materiali post consumo


Commenti:

#1  19 Febbraio 2008 - 14:52
avevo gia letto di queste cifre, ma non avevo realizzato il collegamento tra Napoli e i termovalorizzatori...
grazie.
adesso ho un'argomentazione in più contro questa casta di delinquenti...
Utente: 1KONAN Contattami Guarda il mediablog (foto, audio e video) di questo utente.

1 commento:

  1. Guardi che a seguito di una direttiva europea, che non considera più i rifiuti come fonte "rinnovabile", é dal 2010 che i termovalorizzatori sono usciti dal regime inventivato del cosiddetto CIP6. Il costo in bolletta degli incentivi è riferito, in grandissima parte al fotovoltaico, ancora con la coda del primo conto energia ventennale, e a seguire per l'eolico e le centrali a biomasse.

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