martedì 31 dicembre 2024

Qualità dell'aria a Genova, al mattino presto e alla sera di un giorno di fine giugno.


Qualità dell’aria a Genova, al mattino presto di un giorno di fine giugno.

30 giugno 2024, ore  05:52

A quest’ora il vento proviene da sud-est: San Teodoro e Sampierdarena sono sotto-vento ai fumi del porto.

Ma le banchine del porto sono vuote e il traffico cittadino e’ al minimo (Figura 1), mentre il traffico pesante, a servizio del trasporto merci del porto, si è messo in moto alle 05:00.

Figura 1. Presenza di navi in porto alle 05:51 del 30 giugno 2024. Solo due navi si trovano nei moli delle Riparazioni Navali

Il sito ARPAL, (Figura 2)  mette a disposizione la localizzazione delle sue centraline con le ultime misure orarie di biossido di azoto registrate presso ciascuna centralina

Figura 2. Concentrazioni orarie (dalle 04:00 alle 05:00 del 30 giugno 2024) di biossido di azoto ( microgrammi/mc) misurate contemporaneamente in otto stazioni ARPAL. 

Nelle prime ore del mattino sono ai valori minimi anche le concentrazioni orarie (dalle 4:00 alle 5:00) di biossido di azoto misurate  presso le stazioni ARPAL (Figura 2).

La concentrazione più alta (24 microgrammi/mc) si registra in via Buozzi. E’ un valore attribuibile al traffico pesante a servizio merci del porto, che a quell’ora è già attivo.

A quest'ora, la  concentrazione oraria  di biossido di azoto in via Bari (7 micro-grammi/mc) sulla collina di San Teodoro, è relativamente molto bassa, ma di poco superiore a quelle riscontrate contemporaneamente nelle altre zone, definite da ARPAL “fondo urbano” (c.so Firenze, Acquasola, Quarto), dove si registrano concentrazioni orarie di 2 e 3 micro-grammi/mc.

A quest’ora sono basse anche le concentrazioni di biossido di azoto misurate in corso Gastaldi (7 microgrammi/mc) e corso Europa (8 microgrammi/mc), strade dove si concentra il traffico urbano da levante, in ingresso nella città, normalmente basso nelle prime ore del mattino.


Qualità dell’aria a Genova la sera tardi di un giorno di fine Giugno

30 giugno 2024, ore 22:13

La Figura 3, mostra le misure orarie registrate nei siti ARPAL tra le 21:00 e le 22:00 del 30 giugno 2024.

Figura 3. Concentrazione orarie (dalle 21:00 alle 22:00 del 30 giugno 2024) di biossido di azoto misurate contemporaneamente in otto stazioni ARPAL


Rispetto alle misure orarie del primo mattino, (Figura 1) la qualità dell’aria e’ nettamente peggiorata, dalle parti di San Teodoro.

In via Bari (cerchio rosso) la concentrazione media oraria di biossido di ozono, registrata tra le 21:00 e le 22:00, e’ stata di 47 micro-grammi/ mc, sette micro-grammi in meno di quanto misurato in via Buozzi (54  microgrammi/mc) che, a sua volta è aumentata di 30 micro-grammi/mc, rispetto ai valori registrati al primo mattino (Figura 2).

Quindi, in via Bari, con un traffico auto-veicolare serale ridotto, si registra una concentrazione oraria superiore ai 27 micro-grammi/mc registrati contemporaneamente in corso Gastaldi e agli 8 micro-grammi/mc, lungo corso Buenos Aires. 

Concentrazione che in via Bari sono più di dieci volte maggiore delle misure contemporanee negli altri tre siti classificati da ARPAL “fondo urbano”: belvedere don Ga, parco Acquasola, Quarto a 2 -3 micro-grammi/mc di biossido di azoto.

Il netto peggioramento serale della qualità dell'aria in via Bari ha una chiara e inequivocabile spiegazione: la partenza contemporanea, verso quell'ora, di numerosi traghetti "fumanti" (come testimoniato dal post seguente) con vento di mare che ha portato verso la collina il biossido di azoto uscito da tutte le navi che, nel corso della mattinata, avevano riempito tutti i moli. 

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venerdì 27 dicembre 2024

Elettrificare le banchine e sostituire il gasolio con gas naturale farà respirare i quartieri sul fronte del porto.

Figura 1. Tre diversi scenari delle ricadute delle emissioni di biossido di azoto sulla citta di Genova nell'agosto 2021: nella situazione attuale, con tutte le banchine elettrificate, con tutte le navi alimentate con gas naturale liquefatto.


Nell'ambito del progetto europeo Aer Nostrum, l'Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Liguria (ARPAL), in collaborazione con l’Universita’ di Genova, ha messo a punto un complesso modello diffusionale che ha stimato le ricadute al suolo delle emissioni di biossido di azoto delle navi passeggeri (traghetti e navi da crociera) che, durante il mese di agosto del 2021, hanno attraccato ai moli del porto di Genova.

Il modello stima le emissioni di ogni singola nave, dal suo ingresso nel porto, durante le manovre di attracco, durante la sosta e per tutte le  successive fasi di  partenza, fino all'uscita dalla diga foranea.

Lo stesso modello, tenendo conto dell'orografia della zona di studio e delle reali condizioni meteorologiche durante l'agosto 2021, ha stimato le concentrazioni medie mensili al suolo del biossido di azoto emesso dalle sole navi, in tre diversi scenari: 
  1. quello reale dell'agosto 2021, senza banchine elettrificate, come nel 2024,  e con le navi che, per le manovre e per alimentare i servizi di bordo, hanno usato gasolio marino a basso tenore di zolfo e, nel caso di alcune delle navi da crociera, gas naturale liquefatto.
  2. tutte le banchine del porto elettrificate (cold ironing), per cui tutte le navi approdate a Genova, avrebbero spento i generatori di bordo, per tutta la durata del loro attracco ai moli.
  3. nessun molo elettrificato, ma tutte le navi entrate nel porto di Genova sono alimentate con gas naturale liquefatto, Liquified Natural Gas (LNG).
Ricordiamo che, a parità di energia prodotta, l’uso di LNG emette meno biossido di azoto, dal 20 e 22%, rispetto a combustibili tradizionali.

E ovviamente, l’elettrificazione delle banchine azzera le emissioni prodotte dai generatori di elettricità alimentati con combustibili liquidi e gassosi.

In tutti i tre scenari simulati dal software ARPAL, alle emissioni navali stimate dal modello diffusionale, sono state successivamente aggiunte le ricadute reali di biossido di azoto registrate durante l'agosto 2021 presso il sito di monitoraggio della Spianata Acquasola, classificato come sito di fondo urbano, in quanto distante da strade di grande traffico, da autostrade e da fonti industriali, quali il Porto.

In questo modo e’ stato possibile mettere a confronto le concentrazioni stimate dal modello diffusionale con le concentrazioni reali misurate in largo San Francesco da Paola.

La Figura 1 riporta, con una diversa intensità di colore, il risultato delle tre simulazioni a cui è stato sommato l'inquinamento di fondo di Spianata Acquasola.

Le concentrazioni medie di biossido di azoto, nelle zone di ricaduta dei fumi navali, che variano in base alla direzione del vento, possono essere stimate confrontando il loro colore, con la scala di colore a destra, che va da 11 a 29 microgrammi per metro cubo.

Le concentrazioni massime  di biossido di azoto (in microgrammi per metro cubo), per ciascun scenario, registrate al suolo nell' agosto 2021, sono:

                                               microgrammi NO2 / metro cubo
  1. Scenario di riferimento:                28,4
  2. Scenario Cold Ironing :                 21,6 
  3. Scenario  LNG             :                20,9   

In questo caso, sia con banchine elettrificate che con l’uso di gas naturale liquefatto (LNG), su tutto il quartiere di San Teodoro sarebbe rispettato il limite giornaliero di 25 microgrammi di NO2 per metro cubo, raccomandato da OMS.

Lo stesso modello, applicato al traffico navale dell'aprile 2022 ha fornito risultati simili, con un miglioramento della qualità dell’aria, ma sempre superiore al limite giornaliero OMS: 

                                             microgrammi NO2 / metro cubo
  1. Scenario si riferimento:                32,7
  2. Scenario Cold Ironing :                26,5 
  3. Scenario  LNG            :                25,7   
Nel agosto 2021 e nell' aprile 2002, le zone di massima ricaduta del biossido di azoto  sono sempre intorno a via Dino Col e via Pagano Doria.

In base a questi risultati, ARPAL stima che il contributo navale all'inquinamento estivo si sia attestato sul 23% nel 2021 e 21% nel 2022.


Nel mondo "reale", con l'ulteriore contributo delle emissioni del traffico navale commerciale non inserito nelle simulazioni,  presso la centralina mobile ARPAL in largo San Francesco da Paola, nel quartiere di San Teodoro, nel agosto 2021 e aprile 2022 e durante l'agosto 2024 nel sito di via Bari, si son registrate le seguenti medie mensili, su base giornaliera, di  biossido di azoto:

                               microgrammi NO2 / metro cubo
  1. agosto 2021                  38,2
  2. aprile  2022                  35,2
  3. agosto 2024                  27,3

La tendenza, nel tempo, alla riduzione dell'inquinamento "reale", sulla collina di San Teodoro merita un adeguato approfondimento: diversa durata di ore sottovento alle emissioni portuali, diverso impatto nei due siti di campionamento ( l.go San Francesco da Paola, via Bari) a diversa distanza dal Porto, maggiori controlli sulle emissioni scure nel 2024 per intervento della Capitaneria, anche grazie alle  segnalazioni delle Sentinelle dei Fumi dal Porto.

In ogni caso, le concentrazioni medie giornaliere, misurate a San Teodoro, sono sempre superiori a 25 microgrammi per metro cubo, limite OMS 2021.

Inoltre, nell'agosto 2021 per cinque giorni e nell'agosto 2024 per due giorni,  a San Teodoro, le stazioni ARPAL, hanno registrato concentrazioni giornaliere di biossido di azoto con valori superiori a 50 microgrammi per metro cubo, il nuovo limite giornaliero, approvato dall'Unione Europea, nel 2024. 

Certo è che, senza elettrificazione delle banchine, senza nuove navi dotate di "spina" per collegarsi alla rete elettrica di terra e con un numero crescente di motori alimentati con gas naturale, nei quartieri genovesi in fronte porto, si continuerà a respirare "mal aria", con concentrazione di ossidi di azoto superiore ai valori ritenuti pericolosi per la salute.

La scelta dei giorni scorsi di destinare "altrove" i finanziamenti per elettrificare le banchine traghetti, condannerà, diverse decine di migliaia di genovesi, a respirare, ancora per anni, aria malsana, con disturbi respiratori, ricoveri ospedalieri, morti precoci.

Tutti questi danni alla salute sono certamente evitabili: rinnovando la flotta traghetti, curando la manutenzione e la gestione dei motori, elettrificando le banchine, favorendo il passaggio dal gasolio marino  al gas naturale liquefatto.

E visto che la “politica” ignora o sottostima i problemi di salute prodotti dalla loro “ignavia” e’ prioritario mettere rapidamente in chiaro quanti ricoveri ospedalieri e decessi si verificano, nei quartieri maggiormente soggetti alle emissioni portuali, nei giorni immediatamente successivi a picchi di inquinamento di biossido di azoto, polveri sottili, “black carbon” (fuliggine) , misurati da centraline ARPAL collocate nei posti giusti (ad esempio, via Dino Col e via Pagano Doria) e continuamente in funzione.

Dal 21 agosto 2024 nessuna centralina ARPAL e’ in funzione a San Teodoro! 😏😏


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domenica 22 dicembre 2024

Le Sentinelle dei Fumi dal Porto di Genova: allerta estate 2024.


Intorno ai moli del Porto Antico di Genova è cresciuta, nel tempo, la città e, attualmente, a quelli che erano i moli storici a cui attraccavano Galee e navi a vela, attraccano traghetti e  navi da crociera.

Come mostra la Figura 1, questa attività  si svolge a poche centinaia di metri da un denso tessuto urbano, con impatti importante che qui si sommano a  quelli del traffico urbano e autostradale.

Per cercare di ridurre i disagi della popolazione esposta alle emissioni navali, nel 2024 la Capitaneria del Porto di Genova ha redatto un accordo volontario, il "Genoa Blue Agreement", sottoscritto da circa quaranta Armatori e Compagnie Marittime che operano a Genova.

Figura 1. Il porto "antico" di Genova e i quartieri con vista porto

L'accordo prevede sette Regole principali, di cui la Regola 1 è finalizzata a ridurre le emissioni di anidride solforosa, con l'impegno di usare, a partire dall'ingresso in porto, gasolio marino a basso tenore di zolfo (inferiore a 0,1 %) e la Regola 2 prevede che siano messi in funzione opportuni sistemi di "lavaggio" dei fumi (scrubber) per ridurre le emissioni di polveri e di anidride solforosa.

La Regola 6 del Genoa Blue Agreement 2024, prevede che le navi monitorino attentamente le proprie emissioni di fumi  durante le manovre e la sosta all’ormeggio. 

In particolare, la regola stabilisce che, in caso di emissioni scure dai fumaioli, di durata  superiore a 60 secondi, l’equipaggio deve avvisare immediatamente la Sala operativa della Capitaneria di porto.

Inoltre, se le emissioni superano i 4 minuti continuativi, è previsto lo spegnimento di motori e generatori, purché ciò sia praticabile in sicurezza, sotto la supervisione del comandante e del direttore di macchina.

Figura 2. Emissioni di fumi "scuri" di due traghetti della Compagnia GNV, attraccati ai moli genovesi.

L’obiettivo dell’accordo è quello di ridurre l’inquinamento atmosferico, in particolare le emissioni di ossidi di zolfo (SOx) e ossidi di azoto (NOx), anticipando di un anno le norme europee che, dal 2025, limiteranno il contenuto di zolfo nei combustibili marittimi al 0,1% in massa, per tutte le navi in circolazionenel Mediterraneo .

Verso la fine di giugno 2024, la Rete Associazioni di San Teodoro ha accolto il suggerimento della Capitaneria di Porto di Genova di monitorare, con documentazione fotografica, le emissioni di fumi scuri di durata maggiore ai 4 minuti e di inviare, alla stessa Capitaneria, la documentazione ottenuta.

Dal 20 giugno 2024 al 16 novembre 2024, undici “Sentinelle dei Fumi dal Porto”, in gran parte donne, hanno tenuto sotto controllo le navi traghetto e da crociere in fase di arrivo e partenza dal porto di Genova, fotografando le emissioni di fumi scuri e registrandone la durata.

Tutta questa documentazione, e’ stata inserita in 122 rapporti giornalieri pubblicati nel Gruppo Face Book,”Sentinelle dell’Aria”dove sono riportate le fotografie delle navi fumanti con le  seguenti indicazioni: 

  • nome della nave
  • data
  • ora di inizio e fine dei fumi scuri
  • intensità dei fumi in base alla Scala Ringelman.

Una selezione dei Rapporti Giornalieri delle "Sentinelle dei Fumi dal Porto", le potete trovare anche qui, nel sito di Ecoistituto Reggio Emilia-Genova, che fornisce supporto scientifico alla Rete Associazioni San Teodoro.

Come concordato, sintesi quindicinali dei mancati rispetti della Regola 6 del GBA, sono stati inviati alla Capitaneria Porto Genova.

Dal 20 Giugno al 16 Novembre 2024, le “Sentinelle dei Fumi dal Porto” hanno documentato 187 mancati rispetti della Regola 6 con fumate scure, spesso di durata nettamente maggiore a 4 minuti.

Le situazioni peggiori, per durata delle fumate scure,  sono le seguenti: 

- 25 giugno,  con la Moby Wonder con una fumata scura durata per un’ora e 46 minuti 



-  4 luglio,  con la Moby Otta con una fumata scura, iniziata fuori dal porto, e durata per due ore



- 16 luglio, con la GNV Spirit con una fumata scura durata un’ora e 7 minuti.


E questa e’ la classifica finale delle quattro navi con il maggior numero di mancati rispetti della Regola 6, durante  tutto il periodo monitorato:

                                  Numero infrazioni Regola 6

  • Moby Wonder                     38
  • Moby Aki                            31
  • GNV Spirit                          26
  • Moby Drea                          15


Risultati della sorveglianza delle Sentinelle dei Fumi.

Figura 3. Segnalazioni settimanali del numero di mancato rispetto Regola 6
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La Figura 3 mostra l'andamento settimanale del numero di traghetti che non hanno rispettato la Regola 6 del Genoa Blue Agreement dal 20 giugno al 19 novembre 2024.

Il numero massimo di segnalazioni (ventisette) si è avuto nella settimana tra 4 e 11 luglio 2024.

Successivamente, il numero delle fumate durate più di quattro minuti, è progressivamente diminutivo. Un risultato confermato dalla Capitaneria di Porto di Genova, attribuibile agli interventi della stessa Capitaneria, supportata dalla documentazione fotografica e le testimonianze delle “Sentinelle dei Fumi dal Porto. 

Dal punto di vista tecnico questo risultato si è ottenuto a seguito di velocità di manovre di accosto più lente e da frequenti interventi di manutenzione dei motori, presso i moli delle Riparazioni Navali, da parte dei traghetti più fumosi.


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venerdì 20 dicembre 2024

Biossido di azoto nei fumi navali: quartieri genovesi sotto attacco di traghetti e navi da crociera. 5)


I quartieri genovesi sotto “attacco” delle emissioni di traghetti e navi da crociera. 

Su quali condomini dei quartieri genovesi di San Teodoro, Lagaccio, Sampierdarena,  impattano  gli ossidi di azoto e tutti gli altri inquinanti,  emessi da traghetti e navi da crociera che entrano nel porto di Genova?

Durante l'estate del 2024, le "Sentinelle dei fumi dal Porto", della Rete Associazioni San Teodoro, hanno documentato fotograficamente centinaia di fumi scuri che uscivano, a lungo, dai fumaioli di gran parte dei traghetti, in manovra e in sosta, nel porto (Figura 1-2)

Figura 2 

Figura 1
  


Ma dove è andata a finire tutta quella fuliggine, “black carbon”  in inglese,  uscita dai fumaioli, insieme ai gas tossici invisibili, come il biossido di azoto, che si forma nei cilindri dei grandi motori diesel delle navi, per reazione tra due importanti componenti della nostra atmosfera, l’ossigeno e l’azoto?

Certamente, con le brezze di mare estive, che vanno dal mare verso la terra (e che a Genova soffiano dalla tarda mattinata,  fino alla sera), sia i fumi "scuri", come pure i fumi “invisibili”, carichi di polveri, ossidi di azoto, anidride solforosa, impattano sulla collina di San Teodoro e nei quartieri confinanti. (Figura 3)

Figura 3. Il quartiere collinare di San Teodoro, con vista sul porto.

E, neanche a farlo apposta, gli orari dei venti di mare corrispondono a quelli di arrivi e partenze dei traghetti e delle navi da crociera!

Ma i condomini di San Teodoro e dei quartieri vicini, in quale misura, subiscono questo subdolo, ma evitabile, inquinamento?

A questa importante domanda, possiamo dare una risposta molto attendibile, grazie al progetto europeo Aer Nostrum,  promosso dall'Unione Europea e finalizzato a sviluppare strumenti per tenere sotto controllo le emissioni portuali che avvengono nei principali porti del Mediterraneo. 

Al progetto Aer Nostrum ha partecipato anche l’Agenzia Regionale Protezione Ambiente Liguria (ARPAL) e l’Università di Genova.

Nell'ambito del progetto è stato sviluppato, con un complesso algoritmo, applicato ai fumi emessi da tutte le navi passeggeri (traghetti e navi da crociera) che, durante l’agosto del 2021, sono entrate nel porto e si sono attraccate ai moli genovesi. 

In questo modo, tenendo anche conto delle reali condizioni meteorologiche di quel periodo e dell'orografia dell'area urbana,  è stato possibile stimare la concentrazione media mensile di biossido di azoto di sola fonte navale, ricaduta sul quartiere.

I dettagli dello studio li trovate qui:

Progetto Interreg Marittimo AerNostrum (https://interreg-maritime.eu/web/aer-nostrum/checosarealizza)

- T2.3.1 Simulazioni risultanti dalla modellazione implementata nell'ambito del progetto: rapporto

- T.3.3.1_IT_Scenari_locali_VFD

La Figura 4 mostra il risultato di questa simulazione, in cui, sovrapposta alla mappa della città, con diversa intensità di colore, e’ rappresentata  la concentrazione media di biossido di azoto, derivante dai fumaioli delle navi entrate in porto, durante tutto il mese di Agosto del 2021.

In questa figura, in base alla scala colorimetrica riportata a destra, si possono individuare le aree interessate dalla ricaduta al suolo del biossido di azoto e la diversa intensità dell'inquinamento stimato al suolo.

Figura 4. Mappa di iso-concentrazione di biossido di azoto (media mensile) emesso solo da navi passeggeri, e ricaduto al suolo sull'area portuale genovese, durante l'intero mese di agosto  del 2021 (fonte: ARPAL)

Grazie al paziente lavoro della Rete San Teodoro, la Figura 4, per una migliore comprensione  dei risultati del modello diffusionale ARPAL è stata adattata nella Figura 5.

Figura 5. Mappa di iso-concentrazione del biossido di azoto, media mensile agosto 2021 

La Figura 5, con elevato dettaglio, mostra le curve di iso-concentrazione, calcolate dal modello diffusione ARPAL, sovrapposte alla mappa satellitare del porto e del retro-porto  cittadino.

Le linee bianche sono le curve, lungo le quali, il modello diffusionale ARPAL ha stimato una simile concentrazione media mensile del biossido di azoto, emesso dalle sole navi  passeggeri entrate realmente in porto, nel corso del mese di agosto 2021 e valutando l'effetto, sulla dispersione dei fumi navali, delle condizioni meteo registrate durante quello stesso mese, in particolare la direzione del vento.

I numeri, riportati lungo le linee, rappresentano la concentrazione media di biossido di azoto, espressa in microgrammi per metro cubo, di origine navale, stimate dal modello e che, chi abita lungo quella linea, ha respirato durante tutto l’agosto del 2021.

Come si può vedere dalla mappa, le zone con maggiore inquinamento registrano una concentrazione di 14 microgrammi di biossido di azoto per metro cubo d'aria.

Man mano che ci si allontana dai moli, l'inquinamento diminuisce fino a 1 microgrammo per metro cubo, stimato alla Foce del Bisagno e del Polcevera e lungo il crinale delle colline.

Tutto questo territorio e i suoi residenti risentono, con diversa intensità, dell'inquinamento prodotto dalle navi passeggere.

I pentagoni rossi, inseriti nella Figura 5, individuano la posizione delle tre stazioni di monitoraggio ARPAL attive in zona (via Buozzi, largo San Francesco da Paola, via Bari)  e delle sei mini-centraline della Rete di Monitoraggio Popolare  (ReMoPop) che misurano in continuo le polveri sottili (PM10) e ultra-sottili (PM2,5).

Le misure delle centraline della rete di Monitoraggio Popolare possono essere sempre consultate con il vostro cellulare a questo indirizzo: https://www.cheariatira.it/rete-centraline-di-monitoraggio-provincia-di-genova/

La mappa in Figura 5 individua due zone dove le curve di iso-concentrazione sono più addensate e quindi dove le concentrazioni medie di biossido di azoto sono più elevate.

In entrambe queste aree, la concentrazione massima è di 14 microgrammi per metro cubo.

Qui, nell'agosto 2021, il traffico navale estivo ha impattato di più: un' area di maggiore impatto si trova a sinistra, intorno a via Dino Col e una altra a destra, intorno al Palazzo del Principe, lungo via Pagano Doria.

In entrambi questi siti, due mini-centraline della Rete Popolare fanno da sentinella alle polveri sottili e ultra-sottili che impattano in queste due zone e, d'estate, in corrispondenza di importanti fumate emesse dai traghetti in fase di manoivra, hanno registrato elevati picchi di polveri.

Nelle Figure 6 e 7, due esempi di picchi di polveri ultra-sottili (PM2,5) registrati in via Dino Col negli orari di arrivo e partenza di traghetti. In entrambe le figure, la linea rossa corrisponde alla concentrazione di 25 microgrammi per metro cubo, nuovo limite giornaliero per le PM2,5, approvato dal Consiglio Europeo nel 2024.

Figura 7
Figura 6.







Invitiamo chi abita a San Teodoro e dintorni ad individuare, sulla mappa in Figura 5 , la sua abitazione e a vedere a quale concentrazione di biossido di azoto, di fonte navale, è stato esposto nell'agosto 2021 e, molto probabilmente, anche negli agosti successivi, visto che, nel frattempo, poco è cambiato: i traghetti che vanno e vengono sono sempre gli stessi, l'intensità dei loro fumi non è cambiato, di banchine elettrificate si continua a parlarne ma nessuna è entrata ancor in funzione..,.

Se vi domandate se è a rischio la vostra salute se respirate una decina di microgrammi di biossido di azoto ogni due ore, il tempo necessario per immettere nei vostri polmoni un metro cubo d'aria, la risposta è affermativa.

In particolare, studi pubblicati nel 2020, valutano che un aumento di 10 microgrammi di biossido di azoto per metro cubo d'aria, aumenta del 2% il rischio di mortalità per tutte le cause e del 6% la mortalità da malattie respiratorie acute.

La  Figura 6, evidenzia, con diversi colori, i numerosi quartieri interessati da ricadute portuali di biossido di azoto.

Come si vede, gran parte delle abitazioni del quartiere di San Teodoro, nei pressi del porto, sono stati esposti tra 6 e 14 microgrammi per metro cubo di biossido di azoto.

Lungo le linee di iso-concentrazione di 6 e 7 microgrammi per metro cubo, si trovano le stazioni ARPAL di largo San Francesco da Paola e di via Bari che per tre anni, fino al 24 agosto 2024, hanno monitorato l'inquinamento dell'aria da fonte portuale. 

Questo significa che queste due centraline sottostimano di circa 7 microgrogrammi la concentrazione di biossido di azoto "navale" che impatta sulle aree del quartiere più inquinate.

I numerosi giorni durante i quali, specialmente nel periodo estivo, in questi due siti, si sono misurate concentrazioni superiori al nuovo limite giornaliero di biossido di azoto, approvato  nel 2024 dall'Unione Europea (50 microgrammi per metro cubo) confermano che, in questa parte della città ci sono problemi di pessima qualità dell'aria che non si possono ignorare.

Sono tutti elementi che giustificano l'insistente richiesta della Rete Associazioni San Teodoro di una urgente e rapida indagine epidemiologica, finalizzata a valutare se, nei giorni sottovento al porto, con elevato inquinamento, aumentano i ricoveri ospedalieri per infarto, ictus, malattie respiratorie, attacchi di asma..., di chi abita in appartamenti con vista sul porto.

 

Figura 6. Quartieri interessati da ricadute di biossido di azoto emesso dal traffico navale passeggeri


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lunedì 9 dicembre 2024

Biossido di azoto nei fumi navali: concentrazione giornaliera nei siti di fondo urbano, da San Teodoro a Quarto. 4)

Distribuzione delle concentrazioni giornaliere di NO2 nei quattro siti di "fondo urbano" genovesi: San Teodoro, C.so Firenze, Spianata Acquasola, Quarto.



Figura 1. Distribuzione delle concentrazioni giornaliere di biossido di azoto nel 2023, presso quattro siti ARPAL di Genova, classificati come "fondo urbano"

 La Figura 1 è una rappresentazione grafica più dettagliata di quella presente nel post in cui abbiamo riportato la concentrazione media giornaliera e la deviazione standard di NO2, registrate nel 2023, negli stessi siti.

In questa figura sono stati usati grafici definiti "baffi e scatola".

Nell' altezza di ogni "scatola" è distribuito il 50 % delle misure giornaliere effettuate, in ciascun sito, nel corso dell'intero anno. 

In questo caso, le misure effettuate a San Teodoro si differenziano da quelle effettuate negli altri siti, in quanto l'altezza della sua "scatola" è maggiore di quella degli altri tre siti, la cui altezza è simile.

Questo significa che, a San Teodoro, la variazione delle misure giornaliere di NO2 è maggiore e, in questo sito, le misure sono più variabili di quelle che si registrano, contemporaneamente, in c.so Firenze, Spianata Acquasola, Quarto.

La linea orizzontale, all'interno delle "scatole", corrisponde alla concentrazione media di tutte le 365 misure giornaliere. 

Il confronto tra i quattro siti conferma, come abbiamo già visto,  che a San Teodoro la concentrazione media è più alta e che la concentrazione media di NO2 decresce man mano che ci si allontana dalla zona portuale.

Nei quattro siti, le medie annuali (2023) di NO2, espressi come microgrammi per metro cubo (ug/mc), sono stati: San Teodoro 22,4corso Firenze 18,3Acquasola 15Quarto 12,4.

Da notare che la media annuale di San Teodoro (22,4 ug/mc) non rispetta il  nuovo limite annuale UE fissato a 20 ug/mc, rispetto al limite legale attualmente in vigore di 40 ug/mc.

Le estremità dei "baffi", individuati da un segmento orizzontale, corrispondono alla concentrazione giornaliera minima e massima

Mentre le concentrazioni minime sono sostanzialmente simili in tutti in siti, ancora una volta San Teodoro si distingue, in quanto registra il valore massimo più alto (50 ug/mc) , valore che cala progressivamente negli altri tre siti.

Dopo il segmento orizzontale che corrisponde al valore massimo, si trovano singoli punti, a concentrazione crescente. Queste misure giornaliere corrispondono a valori anomali (in inglese definitivi "outlier").

Gli "outlier" sono eventi più o meno rari, di concentrazione maggiore del valore definito "massimo", che non fanno parte di una "normale" distribuzione di misure, ripetute nell tempo, sullo stesso oggetto; in questo caso, la concentrazione giornaliera di NO2 che, a parità di emissioni, ci si aspetta possa variare in base alle diverse condizioni meteo climatiche, attese nel corso dell'anno,  più o meno favorevoli alla loro dispersione.

Da notare come a San Teodoro tutti gli "outlier" siano medie giornaliere superiori a 50 microgrammi per metro cubo, il nuovo limite giornaliero  fissato dalla Unione Europea (UE) nel 2024 e che avrà valore legale a partire dal 2030.

Questi superamenti sono 15 a San Teodoro e 4 in corso Firenze. Nessun superamento di 50 ug/mc si è registrato nella Spianata di Acquasola e a Quarto.

Questa situazione, segnala che a San Teodoro esistono condizioni particolari, meno frequenti negli altri siti, che peggiorano la qualità dell'aria.

Ancora una volta, anche questo parametro, numero e valore degli "outlier", segnala come a San Teodoro si trovino più indizi  che lo fanno classificare come sito con alto inquinamento da biossido di azoto, con elevata probabilità di mancato rispetto dei limiti giornalieri per  NO2, previsti della normativa Europea: 50 ug/mc, da non superare più di 18 volte nell'arco di un anno.

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mercoledì 4 dicembre 2024

Biossido di azoto nei fumi delle navi ormeggiate a Genova e in città 3)

 Concentrazione di biossido di azoto a Genova.

Fin dal 2007, quando la rete di monitoraggio della qualità dell'aria di Genova, conforme alla normativa europea, è stata completata, è emerso il mancato rispetto dei limiti di legge per il biossido di azoto, in particolare lungo le strade più trafficate di Genova (via Buozzi e corso Europa), dove la concentrazione media annuale era, e continua essere, superiore al 40 microgrammi per metro cubo (ug/m3).

Nonostante che, fin dalla pubblicazione del primo inventario delle emissioni presenti nel comune di Genova, redatto nel 2005, fosse evidente che la maggiore quantità di biossido di azoto provenisse dalle attività portuali, seguito a distanza da quello prodotto dal traffico, fu solo nel 2021 che, su sollecitazione del Comitato Tutela Ambientale Genova Centro Ovest,  ARPAL, l'Agenzia Regionale per laProitezione  dell'Ambiente Ligure, con una stazione mobile, posta in largo San Francesco da Paola, iniziò ad effettuare misure orarie di biossido di azoto, in una zona certamente interessata dalle emissioni portuali, in particolare dai  traghetti e dalle navi da crociera che attraccano ai moli del "Porto Antico".


Figura 1: nel cerchio rosso la localizzazione della stazione mobile ARPAL
in largo San Francesco da Paola




Nella Figura1, l'immagine satellitare mostra la localizzazione della prima stazione di monitoraggio usata per misurare la concentrazioni di inquinanti nel quartiere di San Teodoro.

Questo sito, come si può vedere, si trova di fronte ai moli che ospitano traghetti e navi da crociera, a 35 metri sul livello del mare e, in linea d'aria, a 400 metri di distanza dalla mezzeria di via Buozzi, a 450 metri da quella della Sopraelevata, strade di attraversamento della città  e a circa 700 metri di distanza dai fumaioli  delle navi che attraccano più vicino a questo sito.

Come le normative europee prevedono, questo sito, come tutti i siti di campionamento, deve essere classificato, in base alle sue caratteristiche e in particolare in base alle fonti di inquinamento che vi impattano in modo prevalente.

A tal riguardo, in base ai documenti ARPAL, sembra che l'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente non abbia avuto le idee molto chiare in quanto, a seconda del documento consultato,  si ritrovano le seguenti classificazioni per il sito di l.go San Francesco da Paola: urbano, fondo urbano, fondo industriale.

A nostro avviso, se non ci fosse il porto vicino, largo San Francesco da Paola e il vicino sito di via Bari (bandierina, nella Figura 1), successivamente scelto per misurare l'inquinamento portuale, avrebbero entrambi  tutte le caratteristiche di "fondo urbano", in quanto molto distanti, sia in linea d' aria che in altezza, da elevati flussi di traffico. 

Quindi, se non ci fossero i fumi delle navi, entrambe le centraline messe in funzione nel quartiere di San Teodoro sarebbero classificate "fondo urbano", come quelle di Belvedere Don Ga, a fianco di corso Firenze, di spianata Acquasola, nei pressi di piazza Corvetto e di Genova Quarto, nel giardino di Largo Cattanei 3, presso gli uffici della citta Metropolitana, tutte mostrate nelle seguenti Figure 2, 3, 4.



Figura 2:  Localizzazione siti ARPAL. Da sinistra: via Buozzi, via Bari, Belvedere Don Ga.



Figura 3. Localizzazione siti ARPAL. Spianata Acquasola


Figura 4. Localizzazione siti ARPAL. Largo Cattanei, Quarto

Nella Figura 2 sono localizzati i tre siti ARPAL che controllano l'inquinamento nel quartiere di San Teodoro: a destra il "sito da traffico" di via Buozzi, a pochi metri di distanza da questa via ad alta densità di traffico e a sei corsie, in alto il sito di "fondo urbano" di via Bari, a destra il sito di "fondo urbano" di Belvedere Don Ga, a 105 metri s.l.m, con vista sulla citta e il porto. 

Nella Figura 3 la localizzazione della centralina di "fondo urbano" di spianata Castelletto, posta in fondo alla spianata alberata,  a 350 metri di distanza da piazza Corvetto e a 200 metri da via XX Settembre, entrambe località molto trafficate.

Nella Figura 4, la localizzazione della centralina posta nei giardini di largo Cattanei a Quarto, a 150 metri di distanza da Corso Europa, una delle vie piu trafficate di Genova.

La Figura 5 mostra quale sia stata la concentrazione media annuale di biossido di azoto misurata contemporaneamente, nel corso del 2023, in tutti questi quattro siti, classificati propriamente e impropriamente "fondo urbano".

Figura 5. Concentrazione media annuale (2023) e deviazione standard  del biossido di azoto campionato nei siti di "fondo urbano" di Genova.


Nella Figura 4, l'altezza di ciascuna colonna è proporzionale alla concentrazione media di NO2  riscontrata in ciascuno dei siti, nel corso del 2023.

Si vede che il valore più elevato di biossido di azoto (22,4 microgrammi per metro cubo) è stato registrato proprio a San Teodoro (largo San Francesco dia Paola).

Le concentrazioni medie annuali scendono man mano che ci si allontana dalle banchine del porto, e a Quarto, dove certamente non arrivano i "fumi" del porto, la concentrazione media è solo di 12,4 microgrammi per metro cubo, l'attuale "fondo urbano" attribuibile alla dispersione degli inquinanti da traffico e, d'inverno, da quelli degli impianti di  riscaldamento a metano e che accomuna tutte le zone della città, distanti un centinaio di metri da strade ad alta percorrenza e da autostrade.

I 10 microgrammi in più che si trovano a San Teodoro, sono lo specifico contributo portuale di biossido di azoto alla contaminazione dell'aria di questo quartiere e degli altri quartieri con vista porto.

Un contributo, evitabile, con effetto non trascurabile sulla salute della popolazione esposta alle emissioni portuali.

La differenza (10 microgrammi di biossido di azoto per metro cubo di aria inalata) è tale da giustificare la corretta classificazione dei siti San Francesco da Paola e via Bari: "fondo industriale" o più correttamente, "fondo portuale".

Sono  argomento che svilupperemo nei prossimi post.

Seguiteci.

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