sabato 9 agosto 2014

E' arrivato un bastimento carico di...cippato.


Sbarco di cippato di legno nel porto di Genova


Alla faccia del chilometro zero!

I porti italiani hanno scoperto una nuova merce, il cippato di legno.

Oltre a Genova, in questi giorni, anche il porto di Monfalcone scarica legname triturato (cippato di legno). In entrambi i casi, per camion o per treno, il legno andrà all'uso finale: per Genova si dichiara che sarà bruciato in centrali elettriche (La Spezia, Vado?); nel caso di Monfalcone, il legno prodotto in Venezuela (si proprio in Venezuela) va in Austria, per essere trasformato in carta!

La provenienza del cippato che arriverà a Genova, non è nota. Il sospetto che questo legname sia frutto della deforestazione in atto nel centro America e in Indonesia, per far posto a più remunerative produzioni (olio di palma, cellulosa...) è una certezza.

Che queste operazioni commerciali siano ecologiche e idonee per combattere i cambiamenti climatici è invece una bufala colossale.

Aumento dei consumi di fonti di energia fossile (per abbattimento, trasporto, cippatura), aumento dell'inquinamento atmosferico  per la combustione del legname e nel ciclo produttivo(polveri fini, idrocarburi policiclici aromatici...) , aumento delle emissioni di gas clima-alteranti (nerofumo, metano), perdita di biodiversità nelle foreste pluviali abbattute, sono garantiti.

In nome del "mercato" e della sua crescita, questo ed altro.

E questo è il comunicato stampa che riguarda Genova.

08/08/14 12:51
Genova accoglie il primo carico di cippato

Storico sbarco al Terminal Rinfuse, sempre più orientato alla diversificazione merceologica
La diversificazione è uno dei cardini della strategia della nuova proprietà di TRGE (Terminal Rinfuse Genova, gruppo Italiana Coke) e nei giorni scorsi se ne è avuto un assaggio.
È infatti approdata presso la banchina San Giorgio di Terminal Rinfuse la prima nave con un carico di cippato (scaglie di legno), un prodotto ad oggi mai sbarcato nello scalo del capoluogo ligure che trova ampio utilizzo come combustibile nelle centrali termiche a biomasse di nuova generazione.
L’approdo della nave assume particolare rilevanza dal momento che, con esso, il terminal genovese si candida ad essere un punto di riferimento per le industrie che utilizzano questa fonte energetica rinnovabile. In particolare, sono state circa 20mila le tonnellate di prodotto sbarcate dalla nave e stoccate in banchina per essere successivamente posizionate su camion e carri ferroviari per il successivo trasferimento alle rispettive destinazioni finali.
Le previsioni di crescita di utilizzo del cippato in ambito industriale portano Terminal Rinfuse Genova a stimare una movimentazione annua di circa 80 – 100 mila tonnellate di prodotto una volta terminati i lavori dell’Autorità Portuale di Genova volti al consolidamento della banchina San Giorgio.
Nell’ambito del percorso di diversificazione intrapreso da TRGE, che sulle sue 3 banchine (circa 1.200 metri la lunghezza totale) utilizza 4 gru da 12 e 50 tonnellate e 2.500 metri di nastri trasportatori, rientrano l’entrata in funzione, avvenuta quest’anno, di un nuovo impianto per l’insaccaggio e la pallettizzazione del pellet e di una nuova tramoggia depolverata per la movimentazione delle merci polverulenti, interventi effettuati da Terminal Rinfuse Genova per un investimento complessivo di circa 2 milioni di euro.

6 commenti:

  1. Premesso che: 1) la corretta applicazione delle centrali a legna trova la sua migliore coerenza in una filiera corta bosco-impianto, e in Italia si stanno sviluppando molte piattaforme che stanno anche dando lavoro a centinaia di persone, permettendo la vera applicazione della filiera corta.. 2) Che produrre solo energia elettrica con impianti a legna è un assurdo energetico in quanto il rendimento è del 20% (ha senso eventualmente in cogenerazione alto rendimento, meglio ancora solo termico con rendimenti che arrivano al 90-92%)
    Detto questo... il trasporto del Gasolio allora è ecologico? Costruire gasdotti è ecologico? No.. nessuna di queste pratiche può vantarsi di essere a impatto zero. Tutto va contestualizzato e non strumentalizzato come purtroppo tu fai sempre. Perchè non fai un post o un pezzo sul tuo blog sui danni ambientali prodotti dai gasdotti oppure sulle guerre (terribili) che ci sono state a causa del loro passaggio in paesi geopoliticamente instabili?

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    1. Caro Andrea
      sono d'accordo con le tue osservazioni.

      Pertanto scriverò un post dedicato alla stima degli extracosti e alla Analisi dei Cicli di Vita, strumenti che meglio delle campagne promozionali ( con macroscopici conflitti di interesse) possono permettere di fare scelte razionali per garantirci uno sviluppo durevole in salute ed in equilibrio con le risorse che Madre Natura generosamente ci mette a disposizione.

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  2. Bene, lo leggerò con attenzione, come sempre. Ormai sai bene che la mia visione attuale è quella del mix energetico, che negli anni si deve spostare il più possibile sul rinnovabile, con un incremento spinto dell'efficienza per ridurre i consumi. Una cosa che sta emergendo con sempre più chiarezza è che dipendere dai gasdotti Russi e Libici comporta degli extra rischi notevolissimi. Sarebbe splendido pensare di autoprodursi il metano come Upgrade del biogas, ma purtroppo (e ho fatto diverse ricerche in merito) la tecnologia è economicamente , e anche strutturalmente, incompatibile con le esigenze di mercato attuali.
    In relazione alla qualità dell’aria, invece di battere sempre sul chiodo della legna che specie con i moderni impianti ha emissioni prossime allo zero (qui produrrò io un pezzo) sarebbe auspicabile una transizione dei veicoli da gasolio-benzina a metano.

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    1. La legna è la fonte energetica del passato. Il costo della depolverazione dei fumi (quello totale, incluso lo smaltimento delle ceneri, leggere e pesanti) la rende perfino antieconomica (a patto di pulire gli effluenti).
      La filiera corta con caldaie industriali al 100% di cippato locale non è profittevole, quindi si sovradimensiona e si rimpingua con ogni genere di CDR o CSS, o comunque di rifiuto. La lista di questi impianti "verdi" è, purtroppo, lunga...

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    2. Per scelta dell' amministratore non sono graditi interventi anonimi. E' gradito conoscere nome e cognome degli ospiti. In caso contrario mi vedo costretto ad eliminare l'intervento.

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    3. Chiedo venia, rimuova pure il commento.

      A.I.

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