Compostiera collettiva nel giardino pubblico di Bogliasco |
Per convincere AMIU e il Comune a fare questo passo, fondamentale per rispettare gli obiettivi di Legge (almeno 65% di raccolta differenziata) c'è voluto un mezzo disastro ambientale creato dall'anomala produzione di percolato della discarica di Scarpino, percolato finito nel torrente che scende dalla grande discarica che, quaranti anni fa, Genova ha realizzato in un vallata, sui monti alle spalle della città.
Ma, ancor di più, ha pesato l'indagine aperta dalla Procura della Repubblica su questa vicenda che ha messo sotto accusa un bel pò di dirigenti AMIU, l'Azienda per l'Igiene Urbana genovese.
Con la loro differenziazione all'origine, gli scarti di cibo, gli sfalci e le potature saranno sottratti alla discarica, non produrranno più percolato, tossico per tutte le forme di vita che popolavano i torrenti e, grazie al processo "naturale" del compostaggio, diventeranno un ammendante agricolo per produrre ortaggi, basilico, fiori, olive...
Ma c'è un problema, in Liguria non c'è un solo impianto di compostaggio e, fino ad oggi, nessun sindaco dei Comuni della Provincia di Genova se l'è sentita di scegliere il sito dove ospitare i quattro impianti di compostaggio previsti, a cominciare dal lontano 2003, dal Piano provinciale per la gestione dei rifiuti.
Nell'ultima edizione del Piano Provinciale, l'impianto più importante, che avrebbe dovuto trattare 60.000 tonnellate annue di frazione organica, avrebbe dovuto essere realizzato dal Comune di Genova; altri due impianti erano previsti in Valle Stura e Val Graveglia. Fino ad ieri non se ne fatto nulla.
Motivi di questa non scelta: il timore di perdere consenso da parte dei cittadini più vicicni agli impianti e il fatto che il compostaggio non gode dei succulenti incentivi pubblici previsti, invece, per la termovalorizzazione.
Pertanto, l'inerzia dei Sindaci ci costringerà ancora per qualche anno a mandare i nostri scarti di cibo negli impianti di compostaggio alessandrini, con un costo di smaltimento, a carico di noi tutti, di circa 90 euro per tonnellata, più le spese di trasporto.
Non sarebbe male che la Corte dei Conti indaghi su questi e sui numerosi altri danni economici fatti pagare ai contribuenti a causa della pervicace resistenza di tutte le pubbliche amministrazioni liguri a fare raccolta differenziata e a realizzare impianti di compostaggio.
Infatti, questa inerzia ci è costata un bel pò di euro, sotto forma di ecotasse pagate per il conferimento a discarica (14 euro a tonnellata) e ci costerà anche negli anni a venire, per il trattamento del percolato di Scarpino che continuerà per decenni, anche dopo la chiusura della discarica.
E nel conto delle scelte sbagliate bisogna anche mettere gli sprechi alimentari indotti dai meccanismi della grande distribuzione e persino i costi per allontanare i gabbiani dalla pista dell'aeroporto di Sestri, che sono così numerosi in quanto, letteralmente, all'ingrasso grazie al pasto giornaliero che gli forniamo quando i camion della rumenta tal quale si liberano del carico sulle alture di Scarpino.
Genova, ogni anno produce circa 160.000 tonnellate di scarti organici. Per rispettare l'obiettivo del 65% di raccolta differenziata, dovremmo separare alla fonte e compostare, circa 100.000 tonnellate, con un costo per il solo compostaggio di ben 9 milioni di euro.
Ma il Comune e AMIU potrebbero, almeno in parte, ridurre questi costi, approvando una delibera già pronta fin dai tempi della Giunta Vincenzi la quale prevede l'estensione della riduzione TARSU anche a chi fa compostaggio domestico su un piccolo balcone o un terrazzino del centro antico.
Oggi questa riduzione (15 euro all'anno) è riconosciuta solo a chi dispone di un terrazzo di 15 metri quadrati e circa 4.000 famiglie genovesi hanno goduto di questo sconto autocertificando di fare compostaggio.
Per vincere la diffidenza dei dirigenti comunali, l'assessorato ambiente del comune di Genova, circa tre anni fa, ha avviato una sperimentazione per verificare se il campostaggio fosse possibile anche in piccoli spazi verdi quali i numerosi balconi fioriti che abbelliscono la città.
Dieci famiglie, dotate di balconi e terrazzini fioriti, dopo un corso a loro dedicato, per sei mesi hanno avviato esperienze di compostaggio. Tutti hanno portato a termine il loro compito e trasformato in tre mesi tutti i loro scarti di cucina, potenzialmente puzzolenti, in un bel terriccio profumato di bosco utulizzato nei vasi dei gerani e di basilico coltivati nel balconcino di casa. Il successo di questa iniziativa è stato confermato dal fatto che nessun vicino di casa si sia mai lamentato!
Estendere lo sconto TARSU a chi composta su un balcone o un terrazzino fiorito del centro antico potrebbe ridare fiato al progetto "30.000 compostiere in città" che il comitato scientifico del Museo della "Rumenta" (Palazzo Verde, nei magazzini dell'Abbondanza al Molo), tre anni or sono aveva già proposto all'amministrazione.
A Genova ci sono almeno 80.000 famiglie che, grazie a un orto, a un giardino, a un terrazzo e a un balcone fiorito praticano regolarmente il giardinaggio.
Tutti costoro sono dei potenziali compostatori in quanto hanno l'interesse a trasformare gli scarti delle piante da loro coltivate e quelli della loro cucina, in compost, di fatto un terriccio fertile da riutilizzare nell'orto e nei vasi da fiore.
Pensare che un terzo delle famiglie genovesi con il pollice verde si possa dedicare regolarmente anche al compostaggio è molto realistico. E i numeri in gioco sarebbero molto interessanti.
Una famiglia tipo di tre membri, produce annualmente circa duecento chili di scarti compostabili.
Pertanto, trentamila compostatori urbani, immediatamente, potrebbero sottrarre dal ciclo dei rifiuti seimila tonnellate di scarti organici, il 6% dell'obiettivo annuo di umido da differenziare.
Il dr Pietro D'Alema, Direttore Generale AMIU, su mia esplicita richiesta, ha confermato il suo impegno affinche l'Assessore Garotta firmi la Delibera che estende lo sconto TARSU a tutti i compostatori urbani.
Stiamo a vedere.
Per chi fosse interessato, a questo indirizzo (http://www.federico-valerio.it/?page_id=77) può scaricare la sesta edizione del Corso di Compostaggio Domestico in Campagna e in Città, realizzato a cura di Italia Nostra, con la collaborazione della Scuola Agraria del Parco di Monza.
Il Manuale, unico in Italia, fornisce tutte le informazioni utili per realizzare delle compostiere da balcone e i trucchi per compostare senza impatto ambientale.
A quest'altro indirizzo ( http://www.youtube.com/watch?v=moiUeUwIe7c ) un filmato della Provincia di Genova che fa vedere come sia possibile compostare sul balcone di casa.
Musica per le mie orecchie.
RispondiElimina..non c'è peggior sozzone di chi non vuol compostare.