In Spagna da qualche mese è entrata in funzione una grande centrale solare a concentrazione, basata sul sistema a torre centrale, illuminata da 2.650 grandi specchi che automaticamente inseguono il Sole e concentrano tutti i loro raggi sulla caldaia posta su una torre di 140 metri al centro del campo.
L'impianto, realizzato dalla Gemasolar, ha una potenza elettrica di 19,9 Megawatt e la sua caratteristica più innovativa è quella di essere dotato di un sistema di accumulo del calore, basato su sali fusi, che permette di produrre energia elettrica anche per diverse ore, dopo il calar del Sole.
Superato brillantemente il problema della discontinuità della fonte solare, resta il problema della grande occupazione di suolo (185 ettari ) che comunque, dal punto di vista paesagistico non sembra essere tanto devastante, in quanto gli specchi sono distanziati e alti rispetto al suolo. Pertanto l'erba può crescere su tutto il campo, come si può vedere dall'allegata immagine..
Non ci aspettiamo che queste grandi centrali solari sostituiscano le ben più potenti centrali a carbone, ma è importante che la Spagna sia uscita dai prototipi sperimentali e abbia intrapreso la via commerciale per la produzione solare di elettricità.
Come ben sanno i lettori di questo blog, il vantaggio delle energie solari è la loro grande flessibilità (ogni territorio ha le sue energie rinnovabili) e una equa distribuzione di queste fonti di energia su tutta la superfice del Pianeta.
E questo ben si presta ad un utilizzo decentrato.
Per quanto ci riguarda, è doveroso ricordare l'attività pioneristica del prof Giovanni Francia, docente dell'Università di Genova che, a partire dal 1960, ha progettato e realizzato il primo impianto solare a specchi piani con torre centrale.
L'impianto è ancora visibile, anche se conciato male, sulle belle colline di Sant'Ilario, proprio quelle cantate da Fabrizio De Andrè.
Un restauro dell'impianto e un centro didattico sull'energia solare a Sant'Ilario, dedicato al prof Francia, più noto all'estero che in Italia, è quantomeno doveroso.
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