Ieri sera mi è giunta la conferma della notizia che era nell'aria: i 50 giurati popolari, di Castelfranco di Sotto (PI) chiamati a dare un giudizio informato sulla realizzazione di un piro-gasificatore per recupero energetico delle frazioni di scarti industriali giudicati non riciclabili, hanno detto "NO" e il Comune di Castelfranco, come aveva preannunciato, ha preso atto di questa decisione e democraticamente ha negato le autorizzazioni di sua competenza.
A questo punto sarà interessante seguire le reazioni dell'azienda che doveva ospitare l'impianto, della ditta che lo aveva proposto, a quanto pare con forti appoggi, e delle forze politiche locali e regionali certamente rimaste spiazzate da questa decisione popolare.
E' opportuno precisare che il parere della Giuria doveva essere motivato e non dubito che sia stato così; anch'io, invitato come esperto, avevo molti dubbi, motivati, che questo impianto fosse indispensabile e che avrebbe potuto davvero migliorare la qualità ambientale di quel territorio.
Insomma, in questo caso, i poteri forti, quelli della casta immutabile, quelli del "partito del fare" (i propri affari), non potranno invocare lo spettro della sindrome NIMBY (fatelo da un'altra parte).
Un altro principio messo in discussione con questa decisione, è quello del primato del mandato popolare: chi è stato eletto non può sempre, durante il proprio mandato, fare quello che vuole e in casi come questo e come quello del Referendum, il popolo (demos) elettore, può in corsa, modificare le scelte degli eletti.
"Questa è la democrazia, Baby!"
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