sabato 20 novembre 2010

La Carica dei Compostatori

La prossima è la Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti.

In questa occasione il Comune di Genova avvierà il progetto "30.000 compostatori in città" .

Per raggiungere questo obiettivo, il 27 novembre, dichiarato "Compost Day", sarà presentato uno strumento innovativo: la quinta edizione del "Corso di Compostaggio in Campagna e in Città", a cura di Italia Nostra, con la collaborazione della Scuola Agraria di Monza.

Il Corso di Compostaggio in Campagna e in Città" è il primo Quaderno del costituendo Museo genovese della "Rumenta"; questo Quaderno fornisce tutte le istruzioni per costruire e gestire compostiere da "poggiolo", per permettere di fare compostaggio in città a tutti coloro che dispongono di poggioli e terrazzi fioriti.

Quando 30.000 famiglie genovesi avranno imparato a trasformare i loro scarti di cucina in compost da usare nei propri vasi da fiore, la produzione di rifiuti di Genova diminuirà di 3.400 tonnellate all'anno, pari all' un per cento dei rifiuti attualmente prodotti in città.

Già oggi, grazie ai corsi di compostaggio organizzati da Italia Nostra, 2000 famiglie genovesi hanno fatto richiesta della riduzione sulla Tariffa Rifiuti (15 euro all'anno), previsti dal Comune di Genova, a favore di chi fa compostaggio domestico.

La quarta edizione del Corso di Compostaggio domestico si può scaricare al seguente indirizzo

https://files.me.com/federico.valerio/qg5jnv


venerdì 19 novembre 2010

Fuori Uno

Ieri, di passaggio a Reggio Emilia, mentre sorseggiavo un caffe in attesa del treno, dai giornali locali ho scoperto che la centrale a biomasse di Toano  (vedi blog del 1 novembre 2010) non si fa più.

Penso sia merito del sindaco che si è opposto con fermezza a questo progetto e del comitato cittadino che è riuscito a porre attenzione al caso.

Sembra che ai grillini locali che hanno proposto, in alternativa, un impianto fotovoltaico e un impianto di compostaggio, sia stato risposto che questo non si può fare in quanto i finanziamenti andavano alle energie rinnovabile e non alla gestione dei rifiuti.

Una produzione di compost associata alla produzione di biometano da fermentazione anaerobica di scarti agricoli e di allevamento, in quale categoria di finanziamento dovrebbe andare?

Mi viene da proporre seri esami di cultura generale a tutti coloro che pensano di fare carriera politica.

Per lo meno, renderei obbligatorio seguire i corsi di aggiornamento via internet che sta realizzando l'Università di Reggio che, poi era il motivo della mia presenza in questa città.

Se vi interessa, ho registrato la mia presentazione più gettonata, quella in cui metto a confronto gli impatti ambientali delle diverse metodologie di trattamento dei materiali post consumo, dimostrando che riciclo e trattamenti biologici sono quelli che garantiscono il minor impatto ambientale.

lunedì 15 novembre 2010

La Storia delle Cose

Se non l'avete ancora visto non potete perdervi "La storia delle cose"

Si tratta di un filmato molto efficace per capire in quale "casino" ci siamo messi ( ci hanno messo) e come possiamo uscirne..

La traduzione in italiano ne permette un'ampia diffusione, approfittatene.

mercoledì 3 novembre 2010

Aggiornamento Biomasse

E' disponibile una versione aggiornata della rassegna bibliografica dell'impatto ambientale e sanitario derivante dall'uso energetico di  biomasse legnose.

Il testo è per addetti ai lavori, ma dovrebbe essere utile anche a chi vuole aggiornarsi su un argomento che sta coinvolgendo molte comunità italiane.

IMPATTI AMBIENTALI E SANITARI DEI BIO-COMBUSTIBILI LIGNO-CELLULOSICI.
F. VALERIO

Istituto Nazionale Ricerca Cancro

S.S Chimica Ambientale. largo R. Benzi 10

16132 Genova

Italy

Riassunto: Nella letteratura scientifica si osserva un crescente interesse all’inquinamento indotto dall’uso energetico delle biomasse, in particolare del legno. La maggior parte degli studi riguarda i problemi d’inquinamento interno indotti dall’uso domestico delle biomasse nei paesi in via di sviluppo. Più recentemente l’attenzione dei ricercatori si è spostata sull’esposizione domestica nei paesi sviluppati, in cui l’uso della legna per il riscaldamento domestico è in rapido aumento a causa dei prezzi più convenienti. Nei fumi che si producono con la combustione del legno sono state riscontrate numerose sostanze tossiche quali benzene, idrocarburi policiclici aromatici, diossine, polveri fini ed ultrafini. Tutti gli studi confermano come la combustione di biomasse produca un deterioramento della qualità dell’aria, all’interno e all’esterno delle abitazioni, in particolare a causa della emissione di polveri fini. Importanti miglioramenti della qualità delle emissioni si sono ottenuti con l’uso di impianti domestici più efficienti, sia nei paesi sviluppati che in quelli in via di sviluppo. Numerosi studi hanno valutato i possibili effetti per la salute di chi è esposto a questi fumi, in particolare nei paesi in via di sviluppo. Un’ampia rassegna, realizzata da Naeher (Naeher et al. 2007) ha concluso che gli studi fino ad oggi effettuati forniscono sufficiente evidenza che l’esposizione al fumo di legna, anche nei paesi sviluppati, possa avere effetti negativi sulla salute umana. Recentemente lo IARC ha classificato il fumo di legna come possibile cancerogeno per l’uomo. In Europa la produzione d’energia elettrica dalla combustione di biomasse è in costante aumento grazie agli incentivi statali previsti per assecondare le scelte della Unione Europea a favore della riduzione delle emissioni di gas serra e dell’uso di fonti di energia fossile. Ad oggi mancano studi adeguati a valutare gli effetti ambientali e sanitari di questa scelta. Sull’opportunità d’incentivare usi energetici delle biomasse, in quanto caratterizzate da un bilancio neutro sulla concentrazione d’anidride carbonica nell’atmosfera, si comincia ad avere dei dubbi, in particolare per le coltivazioni ad alto consumo d’energia e per la produzione boschiva a ciclo pluri-decennale.

lunedì 1 novembre 2010

Biomass Buster

Ieri sera grande serata  (il Resto del Carlino parla di 300 presenze) a Toano (Reggio Emilia), con la cittadinanza mobilitata contro l'ipotesi di una locale centrale a biomasse.

Questa volta è un sindaco PD ad avere forti  perplessità sull'opportunità di realizzare una centrale a biomase sul suo territorio. Il Sindaco di Toano ha detto no e ha ha chiesto il mio  appoggio alla sua difficile scelta. Come risposta a quasta scelta, Provincia e Comunità Montana hanno minacciato di escludere il Sindaco dall'iter autorizzativo dell'impianto!

Nella ex rossa Emilia Romagna, mi aspettavo atteggiamenti più aperti al confronto democratico.

Nel mio intervento ho anticipato quanto comunicherò al Simposio Internazionale " Venice 2010" (8-10 novembre) sugli studi internazionali sull'impatto ambientale della combustione di biomasse.

In sintesi, mi sembra tra i ricercatori nessuno abbia dubbi: la biomassa è un pessimo combustibile per l'ambiente e per la salute.

Nel corso della serata, qualche preoccupazione nel pubblico sull'uso dei propri caminetti, dopo aver sentito le notizie da me riportate sui rischi del fumo di legna, ma anche una maggiore  ed unanime consapevolezza che le centrali a biomassa, non sono di alcuna utilità collettiva. E dagli interventi emerge il timore che oggi si comincia con legna vergine e domani si finisca con combustibile da rifiuto.

L'incontro si è protratto con la cena (a Toano c'era la festa del cinghiale) fino a tarda notte  e questo mi ha fatto perdere un servizio di Report, proprio sullo stesso argomento.

Per chi si fosse perso il servizio Biomasse di Massa, da RAI 3 può scaricare il pezzo: merita di essere visto e fatto vedere, per capire cosa sta succedendo nel nostro bel paese.

La prossima BiomassBuster session dovrebbe essere a Sinalunga, un'altra regione ex rossa. Li, a quanto pare, per boicottare il comitato, è entrato in agitazione il personale che doveva tenere aperta la sala :-).