Ieri, di passaggio a Reggio Emilia, mentre sorseggiavo un caffe in attesa del treno, dai giornali locali ho scoperto che la centrale a biomasse di Toano (vedi blog del 1 novembre 2010) non si fa più.
Penso sia merito del sindaco che si è opposto con fermezza a questo progetto e del comitato cittadino che è riuscito a porre attenzione al caso.
Sembra che ai grillini locali che hanno proposto, in alternativa, un impianto fotovoltaico e un impianto di compostaggio, sia stato risposto che questo non si può fare in quanto i finanziamenti andavano alle energie rinnovabile e non alla gestione dei rifiuti.
Una produzione di compost associata alla produzione di biometano da fermentazione anaerobica di scarti agricoli e di allevamento, in quale categoria di finanziamento dovrebbe andare?
Mi viene da proporre seri esami di cultura generale a tutti coloro che pensano di fare carriera politica.
Per lo meno, renderei obbligatorio seguire i corsi di aggiornamento via internet che sta realizzando l'Università di Reggio che, poi era il motivo della mia presenza in questa città.
Se vi interessa, ho registrato la mia presentazione più gettonata, quella in cui metto a confronto gli impatti ambientali delle diverse metodologie di trattamento dei materiali post consumo, dimostrando che riciclo e trattamenti biologici sono quelli che garantiscono il minor impatto ambientale.
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