Su Venerdì di questa settimana un articolo sulla svolta "verde" del Pentagono che sta investendo grandi cifre per ridurre i giganteschi consumi di energia e di acqua di uno dei più grandi eserciti al mondo.
Non necessariamente è una cattiva notizia: la produzione in massa di pannelli fotovoltaici flessibili , da montare sugli zaini per rendere autosufficienti i tanti avanposti militari USA sparsi per il mondo, può abbasare i prezzi di analoghi pannelli ad uso civile che, ad esempio potrebbero essere usati per caricare le batterie di biciclette a pedalata assistita, durante la loro sosta.
Invece, decisamente inquietante la notizia che, grazie a questa svolta "verde" i i cacciabombardieri F/A 18 SuperHornet volano utilizzando biocombustibili a basso impatto ambientale.
Essere fatti a pezzetti, magari per errore, da una macchina da guerra alimentata con olio di semi di una pianta dal nome mite e gentile quale quello di "Camelina Sativa" non è per niente consolatorio.
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