Il 15 Gennaio, invitato dall'Università, il prof. Paul H. Brunner sarà a Napoli per una conferenza sulla gestione dei materiali post consumo nelle grandi città.
Una rapida ricerca su internet e sulle sue pubblicazioni (fonte Pub Med ) segnala che il prof Brunner è un personaggio altamente qualificato e certamente non è un inceneritorista duro e puro.
Comunque non ha esperienze igienico sanitarie e quindi non è particolarmente qualificato per esprimere giudizi sui rischi sanitari dei viennesi che vivono sottovento all'inceneritore di Vienna.
Ecco il riassunto della sua ultima pubblicazione intitolata " Definizione delle priorità strategiche nella gestione dei rifiuti nei paesi in via di sviluppo" pubblicata nel 2007 su Waste Management Research.
In questo studio si è voluto valutare se le soluzioni date dai paesi ricchi alla gestione degli scarti ( waste) sia applicabile anche ai paesi in via di sviluppo. Sono state confrontate le soluzioni per Vienna, Damasco e Dhaka. Lo studio ha concluso che i paesi che per la gestione dei propri scarti si possono permettere di spendere solo da 1 a 10 euro all'anno per ciascun cittadino ( i paesi "misci" come diciamo dalle parti di Liguria, quelli poveri, in italiano), la gerachia della prevenzione, del riciclo e dello smaltimento non è quella appropriata. In questi paesi la raccolta completa e l'adattamento alla discarica è il sistema migliore.
Insomma i sistemi che i paesi ricchi, quelli che possono spendere più di 10 euro ad abitante, si possono permettere ( incenerimento ( incineration) e trattamenti meccanici) non vanno bene per i paesi poveri.
Visto che è austriaco è parlerà di Vienna, sarà inevitabile il suo riferimento al bel inceneritore di Spitelau quello oggetto di tutte le visite guidate organizzate dalle multiutility nazionali.
A riguardo alcune informazioni per possibili domande:a) l'Austria tassa l'incenerimento dei rifiuti fino a 40 euro a tonnellata, è opportuna una domanda sui motivi di questa scelta.
b) Mi risulta che l'Austria ha solo due inceneritori e che incenerisce non più del 10% dei sui scarti, quindi meno di quanto ne inceneriamo oggi in Italia (circa il 15%). Per il resto, riciclo, compostaggio, trattamenti meccanico biologici alla grande, è probabile che l'Austria rispetti alla lettera le gerachie ( prima riduco, poi riciclo...) . Se non lo dice nella sua presentazione una domanda a riguardo mi sembra opportuna
c) Certamente l'inceneritore di Vienna manda le sue ceneri fini e gli scarti della depurazione fumi nelle miniere di salgemma tedesche. Chiedere i costi e cosa ne pensa della scelta italiana di farne cemento o per lastricare le strade.
d) Ho dei riscontri per cui il quartiere viennese che ospita l'inceneritore non sia tra i più signorili della città, si potrebbe chiedere se la realizzazione dell'impianto ha inciso sul valore degli appartamenti del quartiere.
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