I nubifragi che, con sconcertante frequenza ed intensità, colpiscono il Paese sono eventi che bisogna imparare a conoscere, se vogliamo cominciare ad adottare efficaci strategie di sopravvivenza.
L'immagine a fianco riporta i dati pluviometrici dell'evento che ha colpito Bogliasco (GE), il 19 gennaio 2014, e che ha provocato la frana sopra il tracciato della linea ferrovia e provocato la morte di un medico, di servizio sulle alture del paese.
Le registrazioni del plumiovetro più vicino (alture di Sant'Ilario ) segnalano che in 15 ore sono caduti 160 millimetri di pioggia, concentrati in due distinti eventi: di due ore la notte e di tre ore nel primo pomeriggio.
Complice la saturazione dei terreni per le piogge dei giorni precedenti, improvvisamente strade e i tipici passaggi pedonali genovesi si sono trasformati in torrenti in piena.
Il ponte dell'Aurelia che attraversa Bogliasco durante il nubifragio |
Il rio Sessarego, un innocuo torrentello sulle alture del paese, largo si e no quattro metri, si è rapidamente trasformato in una cascata inarrestabile che ha travolto due persone che stavano attraversando il ponticello, lungo una strada di campagna, probabilmente proprio nel momento in cui è arrivata l'onda di piena.
Il torrente Sessarego nei pressi del ponte su cui due passanti sono stati travolti |
L'immagine che segue è molto illuminante a riguard. E' una ripresa radar durante il nubifragio del 19 gennaio 2014, che ha registrato in tempo reale la densità di pioggia che stava cadendo sul territorio sotto controllo radar.
Registrazione RADAR della densità pioggia il 19/1/2014 ore 14 |
Come si vede, al centro dell'immagine, il nubifragio ha l'origine nel Mar Ligure, poche miglia al largo del Golfo Paradiso e poi si apre a ventaglio (una V stretta tracciata in viola ) con direzione nord.
La maggiore intensità di pioggia (in rosso) si registra su Bogliasco e il suo entroterra.
Mentre Bogliasco era sottacqua, con visibilità molto ridotta (da casa mia il promontorio di Portofino era sparito alla vista), dal monte di Portofino, dove di fatto non pioveva, si poteva seguire in diretta quello che i tecnici chiamano" Flash Flood" ( alluvione lampo).
L'alluvione lampo del 19 gennaio 2014, vista dal monte di Portofino |
La quantità d'acqua dipende dal calore del mare e dal vapore acqueo che il mare libera.
Tutto sommato, l'altro ieri ci è andata bene perche siamo a Gennaio, con il mare a 14 gradi.
E se questo evento si fosse verificato a Novembre, con il mare a 20 gradi ?
Il 4 novembre del 2011, la stessa configurazione barica e il mar Ligure decisamente più caldo della norma, ha scaricato l' "alluvione lampo" su Genova , in particolare sul bacino idrico del Ferreggiano, un piccolo torrente affluente del Bisagno.
Quella che segue è la registrazione pluviometrica dell'evento rapido e estremamente localizzato che ha portato morte e distruzione nel quartiere di Marassi-Quezzi: 400 mm di pioggia in 5 ore.
E di fronte a questa quantità di pioggia, in cos' breve tempo, non c'è opera idraulica, pulizia degli alvei, dei tombini che tenga.
Bisogna solo sapere come mettere in salvo la propria vita e quella dei propri cari.
Dati pluviometrici, pioggia oraria e altezza cumulativa, durante l'alluvione lampo che ha colpito Genova il 4/11/2011 |
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