martedì 2 aprile 2013

Terremoti fai-da-te.

Epicentri di terremoti in Oklahoma. In giallo dal 1973 al 2008, in arancio dal 2009 al 2011, in rosso dopo 5/11/2011

Il 6 novembre del 2011 un terremoto di magnitudo 5.7 ha colpito la città di Prague, in Oklahoma (USA).  E' stato il terremoto di maggiore intensità mai registrato in questa regione che, per fortuna non ha causato vittime, ma ha distrutto 14 abitazioni e deformato una strada di grande percorrenza.

In se non sarebbe  una grande notizia. Sul Pianeta, terremoti di questa magnitudo avvengono in gran numero ogni giorno.

Il problema è che questa zona, al centro degli Stati Uniti e comprendente gli stati dell'Arkansas, Texas, Ohio e Colorado, è geologicamente stabile.

O meglio lo era, in quanto, in queste regioni, a partire dal 2000,  il numero medio di terremoti di magnitudo 3 o maggiore è significativamente aumentato: una frequenza annua 11 volte maggiore di quella registrata nei 30 anni precedenti.

Sarà un caso, ma da una decina di anni questi Stati sono oggetto di una frenetica corsa al petrolio e al gas naturale in cui si utilizza la tecnica di frantumazione idraulica delle rocce scistose ricche di idrocarburi (fracking).

Questa attività produce ingenti quantità di acque contaminate il cui smaltimento avviene attraverso l'iniezione in vecchi pozzi, ben 40.000 in tutti gli USA, autorizzati a ricevere questi scarichi liquidi.

Un recentissimo studio, pubblicato il 26 marzo 2013 sulla rivista "Geology" ha messo sotto accusa le iniezioni nei pozzi di questi scarichi, avviati 18 anni or sono, come causa del terremoto del 6 novembre 2011.

Gli autori, geologi dell'Università dell'Oklahoma, hanno documentato la crescente frequenza di terremoti nell'area in corrispondenza con l'apertura di pozzi per lo smaltimento di reflui liquidi e dimostrato come il punto di rottura della faglia che ha causato il terremoto, fosse solo a 200 metri di distanza da uno di questi pozzi attivi.

A chi ha espresso scetticismo nei confronti di questa ipotesi, in quanto l'iniezione nel pozzo è avvenuta da un decennio, senza problemi, gli autori dello studio rispondono che il terremoto è avvenuto solo adesso in quanto solo adesso, per probabile saturazione delle rocce interessate, si è dovuto aumentare significativamente la pressione alla quale i liquidi erano pompati nel pozzo.

Insomma sarebbe come con le valanghe,  in cui un cumulo di neve instabile si mette in moto rovinosamente solo per il trascurabile rumore provocato dagli sci di incauti alpinisti.

E' facile prevedere che, nonostante questo allarme, negli USA, come da noi, non succederà nulla.

La crescita all'infinito, deve continuare, come al solito.


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