venerdì 10 agosto 2012

Dopo l'acciaio e il carbone



Le città industriali che hanno scelto il futuro

Un Paese come il nostro, che non possiede miniere di carbone e di ossido di ferro, può pensare che il suo futuro industriale possa basarsi sulla produzione di acciaio in mezzo alle case ( Taranto, Piombino...)?
La Germania, che produce carbone, ha realizzato un coraggioso cambiamento nelle sue ex aree adibite ad attività industriali pesanti. Altri Paesi hanno fatto altrettanto. E l'Italia?
Allego un ottimo lavoro di ricerca che permette di avere un quadro di cosa si può fare, quando a scegliere e' il buon governo.

ps: qualcuno dei nostri industriali ( Arvedi) sta puntando sul riciclo di qualita' dell'acciaio. A quanto pare riesce a stare sul mercato con impatti ambientali decisamente inferiori a quelli di una acciaieria a ciclo integrato.

Queste città europee hanno deciso di puntare su un'economia diffusa e sulla cultura. Qualche volta è stata una crisi a portare verso un nuovo modello di sviluppo. Ora i cittadini decidono il loro destino e la qualità della vita è aumentata
14 aprile 2012 - Lidia Giannotti
DUISBURG, città della Ruhr (Germania) che ha deciso di puntare sullo sviluppo sostenibile e la cultura Il caso più eclatante è quello delle città tedesche della RUHR, zona industriale e inquinata per eccellenza (oltre 5 milioni di abitanti). Ora gli abitanti della città sono protagonisti della vita economica e ne determinano le scelte, e soprattutto il loro destino non è più legato alle contingenze di un unico settore.
Alcune zone del nostro paese sono ancora come separate dal resto d'Europa (e anche dalle esperienze italiane più vitali), dietro un muro che nasconde strade e possibilità di grande interesse e prospettive di sviluppo. Ecco una breve rassegna di storie invece (neanche tanto recenti) che meritano di essere conosciute.
DORTMUND (RUHR, Germania), LA CITTA' DEL CARBONE E DELLA BIRRA
Il duro lavoro nelle miniere ha segnato il volto di Dortmund e dei suoi cittadini. Acciaio, carbone e birra hanno reso famosa Dortmund in tutto il mondo. Ma al giorno d'oggi non ci sono più minatori all'opera e gli altiforni sono ormai raffreddati da tempo. Ciononostante il passato della città è ancora vivo (continua a leggere...) http://www.germany.travel/it/citta-e-cultura/citta/dortmund.html

DUISBURG (RUHR, Germania), CITTA' RICCA DI ATTRATTIVE
 "Città industriale nella RUHR, Duisburg, come del resto tutte le città del bacino della Ruhr, ha capito le opportunità che si celano in questa nuova fase della sua storia e si è trasformata in un centro culturale di grande importanza. I fiori all'occhiello sono il teatro di prosa, il teatro dell'opera sul Reno e l'orchestra filarmonica, ma anche i festival, come il Duisburger Akzente e il Traumzeitfestival" (continua a leggere...) http://tempolibero.blogosfere.it/2007/10/germania-duisburg-citta-ricca-di-attrattive.html   

ESSEN (RUHR, Germania
"Recentemente la città ha vissuto un periodo di forte decadenza dovuto ai cambiamenti introdotti nei mercati dalla nuova economia e dalla crisi dell’industria pesante. Ma nonostante queste difficoltà.Essen è riuscita a reinventarsi, da centro industriale è divenuta un luogo di cultura; un percorso che l’ha resa una delle città culturalmente più attraenti e che si è compiuto con la nomina a capitale europea della cultura per il 2010 (continua a leggere....)
http://www.ilturista.info/guide.php?cat1=4&cat2=14&cat3=6&cat4=2&lan=ita

LA RIVOLUZIONE URBANISTICA E AMBIENTALE DELL'EMSCHER PARK NELLA RUHR
Marco Vitale, Caserta 19 gennaio 2007 (Convegno “La città ripensata diventa origine di sviluppo”) 
"Le chiusure delle industrie susseguitesi nell’ultimo decennio del 20° secolo avevano cancellato 600.000 posti di lavoro e la disoccupazione raggiungeva il 13 per cento, mentre il tradizionale dominio delle grandi società (da Krupp a Thyssen) aveva reso difficile lo sviluppo di imprese minori e di una mentalità imprenditoriale.
Nel corso degli anni ’80 importanti risorse pubbliche vennero destinate alla rigenerazione dell’area guidata dall’Internationale Bauausstellung Emscher Park (IBA), il cui sottotitolo era: A Workshop of the future of Old Industrial Area. L’IBA era un organismo di proprietà del Land ma era fuori dall’amministrazione pubblica.  L’IBA Park, guidato dal Prof. Karl Gauser, con una  struttura di 30 persone ma con una capacità di mobilitare le risorse della società, ha iniziato la sua attività nel 1989 e dieci anni dopo chiuse la sua attività con un enorme successo. L’area è ora totalmente cambiata e rigenerata. L’inquinamento divenne occasione per avviare studi e ricerche sul disinquinamentoche alla fine degli anni ’90 occupavano 50.000 specialisti; furono creati più di 30.000 posti di lavoro qualificati in attività scientifiche e di ricerca, più di cento progetti privati con l’impiego di 4.500 persone furono lanciati e realizzati; alcune delle antiche strutture industriali sono state trasformate in icone della nuova era (centri di conferenze, auditorium, centri di mostre) e inserite in nuove strutture avveniristiche ..." (continua a leggere....)

BILBAO. QUANDO L'ARCHITETTURA TRASFORMA LA CITTA'
Laura Guardini (Corriere della Sera 12 ottobre 2007)

"A dieci anni dall'inaugurazione del Museo Guggenheim, di Frank O' Ghery, viaggio nell'ex centro industriale che oggi vive di arte e design.
(....) il fiume che gli scorreva sotto era di un marrone scuro, maleodorante come una fogna a cielo aperto. Un museo di importanza mondiale galleggiava in acque a rischio biologico da terzo mondo. Il Guggenheim - venni a sapere più avanti - era stato edificato nel punto esatto in cui sorgeva un ex cantiere navale affacciato sul fiume Nervión, che attraversa serpeggiando tutta la città di Bilbao fino alla Baia di Biscay, vera e propria via di collegamento della rivoluzione industriale spagnola. Ricca di montagne di ferro, dotata di ferrovie e di un porto eccellente, Bilbao si era espansa e aveva prosperato alla fine del XIX secolo grazie alle sue officine metallurgiche e i suoi cantieri navali. Ma un intero secolo di scarichi industriali aveva trasformato il possente Nervión in un lurido corso d'acqua.
Le miniere di ferro pian piano si esaurirono. I cantieri navali si trasferirono in Asia. E quando nell'ottobre 1997 il Guggenheim aprì i battenti, ciò che rimaneva della prosperità di Bilbao era un lungofiume dickensiano disseminato di arrugginite piattaforme per i cargo e di spettrali magazzini fatiscenti (...) Eppure nel primo anno di vita il Guggenheim ha attirato circa 100 mila visitatori al mese. In seguito, invece di calare bruscamente come accade a un blockbuster estivo, il tasso delle presenze si è assestato a «una velocità di crociera di quasi un milione di visitatori l'anno» (continua a leggere...)  http://www.architettiroma.it/archweb/notizie/9775.aspx

CITTA' IN TRANSIZIONE (INGHILTERRA)
Enrico Franceschini (su D, magazin di Repubblica, 10 gugno 2008)
 "Invece che organizzare campagne di pressione per convincere i leader politici ad agire, a passare nuove leggi antinquinamento o pro nuove fonti energetiche, l'idea è quella di prendere i problemi nelle proprie mani e cominciare a organizzarsi subito a livello locale per una vita diversa: ovvero per l'epoca, ormai vicina, forse dietro l'angolo, in cui non avremo più benzina e petrolio, e non potremo fare ricorso a fonti nocive per l'ambiente, come per esempio il carbone, per far funzionare le nostre città. (...) Di novità, in paese, se ne sono già messe in moto parecchie, dalle prime batterie di pannelli solari installati sui tetti alle piste ciclabili per diminuire il traffico in auto a vantaggio di quello su due ruote, dalle misure per diminuire il consumo di energia elettrica e acqua nelle case a quelle per consumare prodotti alimentari prodotti esclusivamente in loco, dai corsi per imparare a cuocere il pane nel forno e a seminare frutta, patate e ortaggi in giardino a quelli di cucito per imparare a rammendare calzini, gonn e maglioni.... L'esperienza di Totnes e delle altre città del nostro movimento", conclude Hopkins, "è che la gente, quando spieghi il problema e offri una soluzione, reagisce con grande entusiasmo. Noi speriamo che questa idea si espanda rapidamente, non solo in Gran Bretagna, ma in tutta Europa e nel mondo industrializzato, di modo che quando il petrolio finirà, saremo pronti".  (continua a leggere...)
METZ (Lorena francese). Centre Georges Pompidou, succursale inaugurata nel maggio 2010 della famosa struttura parigina

METZ (LORENA, FRANCIA) 
viaggi.lastampa.it, 24 marzo 2011
 "Un tempo erano le fabbriche i ganci più efficaci per risollevare e riqualificare una regione, oggi il mezzo migliore di rivalutazione di un'area è la cultura. .... Il Centre Pompidou-Metz è entrato nel secondo anno di vita festeggiando i 600 mila visitatori. Un successo clamoroso visto che il 9 maggio, giorno dell’inaugurazione di questo polo decentrato del museo parigino, era stato previsto l’obiettivo di 250 mila ingressi" http://viaggi.lastampa.it/articolo/metz-centre-pompidou-metz

PORVOO, COMUNITA' SOSTENIBILE (FINLANDIA)
"L'impianto solare garantirà un riscaldamento a zero emissioni (ora copre il 70% del fabbisogno). Skaftkarr (il quartiere residenziale) sarà collegato al centro attraverso piste ciclabili veloci, protette dalla pioggia grazie a tettoie fotovoltaiche" (continua a leggere....) 

LA CITTA' DEL SOLE: ILLUMINARE LE CITTA' SOSTENIBILI (Heerhungowaard, OLANDA)
Sito Commissione Europea, 28 luglio 2011
Intervista all'architetto Ashok Bhalotra, che ha sviluppato il concetto di una città realmente sostenibile... idea che si è concretizzata a Heerhungowaard, in Olanda.
"A Heerhugowaard, circa 1.500 nuove abitazioni sono dotate di pannelli solari e pompe di calore. Inoltre, vi sono attualmente tre turbine eoliche. Insieme, questi elementi consentono di ottenere 10 MW di energia trasformata in elettricità, una quantità sufficiente per soddisfare il fabbisogno di 4.000 abitazioni in città. Mostrando ad altri che le città sostenibili sono ambienti positivi per le generazioni future, possiamo incoraggiare l’adozione di misure analoghe altrove ...  
 Se le misure a favore della sostenibilità vengono considerate come qualcosa di cui andare fieri, la gente si impegnerà maggiormente per adottarle nella propria comunità. Lo stesso vale per gli spazi pubblici sostenibili: se la gente ha un certo senso di orgoglio civico, farà di più per proteggere il proprio ambiente locale. La chiave per trovare il sostegno è stata la perseveranza e la volontà digettare ponti tra i costruttori, i politici e gli abitanti di Heerhugowaard…. Ritengo sia importante non solo condividere le buone idee, ma anche ricercare costantemente idee innovative. Per esempio, la società edile Dutchrainmaker ha proposto una turbina eolica capace di raccogliere il vapore acqueo presente nell’aria e di utilizzarlo come acqua potabile o per l’irrigazione" (continua a leggere...)
Pista ciclabile, tra Dortmund e Duisburg (RUHR, Germania)


CICLABILE (sessanta chilometri tra Dortmund e Duisburg, RUHR. GERMANIA)
"Le città di Dortmund e Duisburg, che si trovano nella regione della Ruhr, infatti, saranno presto collegate da quella che sarà un’autostrada ecologica e unicamente ciclabile  (continua a leggere...)

http://www.haisentito.it/articolo/piste-ciclabili-da-record-in-germania-un-autostrada-dedicata-alle-bici/48465/
TETTI VERDI (VIENNA)
Friedrich HUNDERTWASSER - 6 luglio 2007 (viviconsapevole.it)  
Nella Loewengasse, a Vienna, sono state dislocate 900 tonnellate di terra su 13 tetti incorniciati (trasformati in contenitori a scatola) e vi sono stati piantati 250 alberi e cespugli.... Per capire quanto positivo sia l'effetto di un tetto d'era sulla psiche e sul senso di benessere, bisognerebbe avervi dormito sotto una volta. E' una sensazione completamente diversa di liberazione e tutto un altro senso di sicurezza (di protezione) e di molto altro (continua a leggere...)http://www.viviconsapevole.it/articoli/inverdimento-del-tetto.php


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