L'etimologia della parola "crisi" viene dal solito greco antico con il significato di "cambiamento".
Il cambiamento può essere dal meglio al peggio, ma anche dal peggio al meglio.
In altre parole, se non si cambia in tempo di crisi (ora), quando?
Tra i cambiamenti favoriti dalla crisi esiste anche la possibilità di una seria ed efficace azione di prevenzione primaria delle malattie evitabili, in quanto di origine ambientale, origini attribuibili a scelte non obbligatorie.
Provo ora a proporre un piccolo Piano Marshall, a misura per l'entroterra Ligure, ma adattabile a tutte le aree montane italiane, quelle dove la legna dei boschi è sempre più usata per scaldare le case.
Il principale obiettivo di questo Piano è quello di ridurre l'esposizione delle popolazioni a sostanze irritanti e nocive, quali quelle presenti nel fumo di legna e , a catena: ridurre le malattie indotte e le spese per la loro diagnosi e cura; offrire nuove occasioni di lavoro per chi realizza impianti di riscaldamento, chi gestisce i boschi, chi vende ed installa impianti di riscaldamento; accrescere la conoscenza scientifica su questi problemi.
In prima battuta il Piano, che può attivarsi a partire da questo inverno, vede come principali attori i medici di famiglia e i pediatri che hanno in cura le popolazioni del nostro entroterra; costoro individueranno 50 famiglie con frequenti problemi respiratori e altrettante famiglie senza questi problemi. Le famiglie consenzienti saranno contattate da personale dei Centri di Educazione Ambientali afferenti ai Parchi Regionali Liguri, il quale acquisirà informazioni sullo stato degli impianti di riscaldamento a legna usati e collocherà all'interno e all'esterno di ogni abitazione visitata, un campionatore per dosare i composti organici volatili, tra cui il benzene. I campioni saranno analizzati dal Laboratorio di Chimica Ambientale dell'ex IST di Genova e i dati saranno utilizzati per verificare l'ipotesi che gli stessi medici di famiglia hanno proposto: case "malate" (inquinate) ospitano famiglie "malate" (bronchiti, asma..). Le analisi dell'IST serviranno ad evidenziare le cause prevalenti dell'inquinamento domestico (stufe, fumo di sigarette, incensi, lavori domestici., garage addossati alla casa, stoccaggi impropri di benzia, incenrimento di rifiuti nelle stufe.). Nel frattempo, sempre l'IST ( registro tumori e mortalità, Laboratorio Epidemiologia Ambientale) avvierà uno studio epidemiologico per verificare, in base ai registri di mortalità e dei recoveri ospedalieri, se le popolazioni residenti nelle comunità montane liguri presentano qualche anomalia nel loro stato di salute. Un successivo studio caso-controllo verificherà se questa anomalia è maggiore nelle case riscaldate a legna.
In base a quanto si sa e ai primi riscontri già realizzati dall'IST, la correlazione fumo di legna, malattie respiratorie, esiste e questo problema, da una prima valutazione, potrebbe riguardare oltre 220.000 liguri, quelli che sono residenti nelle ex Comunità Montane, dove la legna dei vicini boschi è certamente un combustibile molto utilizzato.
Una volta evidenziato e quantificato il problema, un' idonea campagna informativa sulla corretta gestione del fuoco e sulla altrettanto corretta realizzazione di comignoli e canne fumarie, farà certamente realizzare gli interventi migliorativi utili per ridurre l'inquinamento e migliorare l'efficenza termica di stufe e caldaie; nuove occasioni di lavoro e di guadagno, per muratori (canne fumarie, comignoli, prese d'aria esterni) e venditori e installatori di impianti termici. L'inverno successivo (2012-2013) la salute delle cento case e delle cento famiglie che le abitano saranno nuovamente monitorate e la Regione potrà valutare, dati alla mano,se e quanto la prevenzione primaria abbia inciso sul bilancio sanità della regione e sull'innovazione dell'economia locale.
E i costi di questo piccolo Piano Marshall sono estremamente contenuti, se non addirittura nulli in quanto rientranti negli attuali costi di tutti i soggetti coinvolti, a cominciare dai medici di base, ai ricercatori IST e agli operatori dei Centri di Educazione Ambientali.
E non è possibile escludere che i costruttori nazionali di caminetti e caldaie a legna siano disponibili ad investire anche un pò dei loro danari in questo Piano. Posso confermare per conoscenza diretta che sono interessati!
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