Lo sapevo che quando i miei compaesani si muovono, la loro creatività e fantasia permette di affrontare e risolvere brillantemente tutti i loro problemi.
Notizia di oggi, la scelta da parte degli ordini dei farmacisti di Napoli di mettere in vendita presso diverse farmacie del capoluogo campano, confezioni di pannolini per bambini, da riusare, dopo lavaggio.
E' una bella idea che giro al mio assessore ai rifiuti che ha già promosso questo uso a Genova, ma la vendita presso le farmacie è una scelta vincente, in quanto sicuramente incentiverà l'uso dei pannolini ecologici, sottraendoli ai circuiti commerciali alternativi dove, al momento, sono relegati.
Sui vantaggi ambientali di questi pannolini che riducono fortemente la produzione di rifiuti, abbiamo già parlato nel Blog; se siete interessati ai numeri, andate a cercare il post (14 ottobre 2007)
Aggiungo che a Napoli, come a Genova, sarebbe utile che alle famiglie che si convertono ai pannolini riusabili sia riconosciuto anche un congruo sconto sulla tariffa rifiuti, proporzionale alla quantità di rifiuti non più prodotti, da aggiungere ai sensibili risparmi sui pannolini convenzionali. Certamente avere a disposizione qualche euro in più nel bilacio famigliare potrebbe vincere le resistenze dei genitori più restii ad usare la lavatrice, al posto dell'"usa e getta".
Per avere lo sconto potrebbe essere sufficente che i genitori autocertifichino l'uso dei pannolini lavabili, allegando copia del certificato di nascita del pupo e la prima ricevuta per l'acquisto dei pannolini ecologici. E il Comune applicherà d'ufficio lo sconto concordato per i primi due - tre anni di vita del bimbo.
Che ne dite? Mi è rimasta un pò della creatività napoletana?
lunedì 30 marzo 2009
lunedì 23 marzo 2009
MPC 2007
Arrivano i bilanci europei e nazionali sulla gestione dei Materiali Post Consumo, aggiornati a tutto il 2007.
Nell'Europa dei 27, la produzione media pro capite è a 522 chili; un italiano medio ne ha prodotto poco più, 550 chili.
Le stime del centro di ricerca di ISPRA, relative allo stesso anno, ci attribuisce qualche chilo in meno ( 546 kg) ma questo stesso Ente certifica che, nel 2006, i kg procapite prodotti da un italiano medio erano 550. Quindi il 2007 è il primo anno in cui in Italia, la continua crescita della produzione procapite di rifiuti non solo si è fermata ma ha dato segni di decrescita. Era ora!
Questo dato va di pari passo con la produzione complessiva di MPC di origine urbana ed assimilata che, in Italia, nel 2007 è stata di 32,5 milioni di tonnellate, solo l'0,1 % in più rispetto all'anno precedente; al momento la crescita più bassa. Vedremo come è andata nel 2008 e ancor più come andrà nel 2009.
E' il caso di ricordare che nel 2007 abbiamo continuato a consumare e produrre rifiiuti come se niente fosse e quasi nessuno prevedeva l'arrivo della crisi globale e la conseguente riduzione dei consumi. con un presumile riflesso sulla produzione di rifiuti.
Tornando all'Europa, vediamo che fine fanno i MPC degli Stati più virtuosi.
La Germania (con 564 chili a testa) ne ricicla il 46% ( è la migliore della classe ) e invia al compostaggio un altro buon 18 %.
Il Belgio (produzione 492 kg a testa) ricicla il 39 % e composta il 23%.
L'Austria (produzione procapite 597 chili) ricicla il 21% e composta il 38% (il risultato migliore tra i paesi europei, per quanto riguarda il compostaggio).
Tutte queste tre nazioni, insieme all'Olanda , riciclano e compostano più rifiuti di quanti non ne mandino ai rispettivi inceneritori.
Belgio, Germania e Austria, nel 2007, hanno incenerito rispettivamente il 34, il 35 e il 28 % dei loro MPC.
La discarica, utilizzata in Italia per il 46% dei MPC nazionali, non è sparita da nessuna parte.
Belgio, Germania, Austria hanno fatto ricorso alle discariche per il 4, 1, 13 % rispettivamente.
In questa classifica europea, l'Italia spicca per la quota compostata, pari al 33%, che la pone al secondo posto, subito dopo l'Austria, mentre il riciclaggio si ferma al l' 11%, la stessa percentuale dei nostri rifiiuti inceneriti.
Insomma se riuscissimo a riciclare come la Germania (46%: obiettivo ancora lontano, ma ampiamente raggiunto in diverse regioni) e a compostare come l'Austria (38%; ci siamo quasi) ci saremmo tolti di mezzo l'84% dei nostri MPC. Pertanto , con gli attuali inceneritori (11 % di incenerimento) e solo un 5% di discarica potremmo chiudere a basso impatto ambientale il ciclo di tutti i rifiuti prodotti in Italia.
Ovviamente tutto diventa più facile se nel frattempo, come pare stiamo cominciando a fare, impariamo a produrre meno rifiuti.
Come sapete chi è al governo e all'opposizione non la pensa proprio così e, grazie ai facili guadagni dei certificati verdi e dei CIP 6 dati agli incenritori, aspira a farci diventare la prima nazione inceneritorista in Europa.
Nell'Europa dei 27, la produzione media pro capite è a 522 chili; un italiano medio ne ha prodotto poco più, 550 chili.
Le stime del centro di ricerca di ISPRA, relative allo stesso anno, ci attribuisce qualche chilo in meno ( 546 kg) ma questo stesso Ente certifica che, nel 2006, i kg procapite prodotti da un italiano medio erano 550. Quindi il 2007 è il primo anno in cui in Italia, la continua crescita della produzione procapite di rifiuti non solo si è fermata ma ha dato segni di decrescita. Era ora!
Questo dato va di pari passo con la produzione complessiva di MPC di origine urbana ed assimilata che, in Italia, nel 2007 è stata di 32,5 milioni di tonnellate, solo l'0,1 % in più rispetto all'anno precedente; al momento la crescita più bassa. Vedremo come è andata nel 2008 e ancor più come andrà nel 2009.
E' il caso di ricordare che nel 2007 abbiamo continuato a consumare e produrre rifiiuti come se niente fosse e quasi nessuno prevedeva l'arrivo della crisi globale e la conseguente riduzione dei consumi. con un presumile riflesso sulla produzione di rifiuti.
Tornando all'Europa, vediamo che fine fanno i MPC degli Stati più virtuosi.
La Germania (con 564 chili a testa) ne ricicla il 46% ( è la migliore della classe ) e invia al compostaggio un altro buon 18 %.
Il Belgio (produzione 492 kg a testa) ricicla il 39 % e composta il 23%.
L'Austria (produzione procapite 597 chili) ricicla il 21% e composta il 38% (il risultato migliore tra i paesi europei, per quanto riguarda il compostaggio).
Tutte queste tre nazioni, insieme all'Olanda , riciclano e compostano più rifiuti di quanti non ne mandino ai rispettivi inceneritori.
Belgio, Germania e Austria, nel 2007, hanno incenerito rispettivamente il 34, il 35 e il 28 % dei loro MPC.
La discarica, utilizzata in Italia per il 46% dei MPC nazionali, non è sparita da nessuna parte.
Belgio, Germania, Austria hanno fatto ricorso alle discariche per il 4, 1, 13 % rispettivamente.
In questa classifica europea, l'Italia spicca per la quota compostata, pari al 33%, che la pone al secondo posto, subito dopo l'Austria, mentre il riciclaggio si ferma al l' 11%, la stessa percentuale dei nostri rifiiuti inceneriti.
Insomma se riuscissimo a riciclare come la Germania (46%: obiettivo ancora lontano, ma ampiamente raggiunto in diverse regioni) e a compostare come l'Austria (38%; ci siamo quasi) ci saremmo tolti di mezzo l'84% dei nostri MPC. Pertanto , con gli attuali inceneritori (11 % di incenerimento) e solo un 5% di discarica potremmo chiudere a basso impatto ambientale il ciclo di tutti i rifiuti prodotti in Italia.
Ovviamente tutto diventa più facile se nel frattempo, come pare stiamo cominciando a fare, impariamo a produrre meno rifiuti.
Come sapete chi è al governo e all'opposizione non la pensa proprio così e, grazie ai facili guadagni dei certificati verdi e dei CIP 6 dati agli incenritori, aspira a farci diventare la prima nazione inceneritorista in Europa.
domenica 22 marzo 2009
Stampanti Verdi
Ecco a voi, a gratis, due utili programmi per far diventare più "verde" ed economica la vostra stampante.
Il primo programma vi permette , con un clic sulla barra del browser, di visionare solo il testo che avete scaricato da internet, senza tutti gli "orpelli" che non vi interessano. E, se il contenuto vi interessa, potete stampare solo quello, utilizzando quasi esclusivamente solo l'inchiostro nero.
Il secondo programma è scaricabile dal sito linkato e vi permette di risparmiare un bel pò di inchiostro, in quanto le lettere di questo speciale font ( Spranq eco sans) sono un pò fanè, grazie a piccoli cerchietti vuoti inseriti al loro interno.
Nulla vieta di abbinare i due programmi e aumentare il risparmio.
E infine un mio piccolo consiglio: abituatevi a stampare sia sul fronte che sul retro di ogni foglio.
Alcune stampanti lo fanno automaticamente, ma tutte lo possono fare se caricate a mano, un foglio per volta e provvedete voi a voltarlo e rinserirlo per la stampa del secondo foglio. Qualche prova vi servirà per trovare il verso giusto.
E ricordate, stampate solo quello che veramente vi serve. Il resto archiviatelo in caselle ben organizzate e periodicamente salvate.
Il primo programma vi permette , con un clic sulla barra del browser, di visionare solo il testo che avete scaricato da internet, senza tutti gli "orpelli" che non vi interessano. E, se il contenuto vi interessa, potete stampare solo quello, utilizzando quasi esclusivamente solo l'inchiostro nero.
Il secondo programma è scaricabile dal sito linkato e vi permette di risparmiare un bel pò di inchiostro, in quanto le lettere di questo speciale font ( Spranq eco sans) sono un pò fanè, grazie a piccoli cerchietti vuoti inseriti al loro interno.
Nulla vieta di abbinare i due programmi e aumentare il risparmio.
E infine un mio piccolo consiglio: abituatevi a stampare sia sul fronte che sul retro di ogni foglio.
Alcune stampanti lo fanno automaticamente, ma tutte lo possono fare se caricate a mano, un foglio per volta e provvedete voi a voltarlo e rinserirlo per la stampa del secondo foglio. Qualche prova vi servirà per trovare il verso giusto.
E ricordate, stampate solo quello che veramente vi serve. Il resto archiviatelo in caselle ben organizzate e periodicamente salvate.
domenica 8 marzo 2009
L'Inganno del Nucleare
Nel 1976 l'ENEL lanciava un'offensiva mediatica a favore della realizzazione di nuove centrali nucleari nel nostro paese.
Un qualificato canale pubblicitario è stata la rivista "Le Scienze", edizione italiana di Scientific American, l'unica rivista di divulgazione scientifica di alto livello pubblicata nel nostro paese. Nel numero di ottobre del 1976 , in cinque pagine di domande e risposte sull'energia nucleare, l'utilizzo di fonti di energia rinnovabile veniva liquidata con questa immagine e la lapidaria frase " Un'impossibile competizione".
Come si può vedere dalla figura, secondo l'ENEL l'impossibile competizione era quella tra i mulini a vento usati in Olanda fino alla fine del 1800 per pompare acqua e le centrali nucleari.
E' un palese esempio di pubblicità comparativa ingannevole, in quanto chi, in quegli annni, poteva accedere all'informazione tecnica più aggiornata, già sapeva che la NASA stava sperimentando i primi generatori eolici di grande potenza.
A distanza di 33 anni, la competizione tra eolico e nucleare è stata possibile e in paesi come la Spagna ( vi ricordate Don Chisciotte), nel 2008 il parco eolico ha prodotto 22,8 terawattore di energia elettrica, pari all'11% dei consumi elettrici di questo paese.
E' l'energia elettrica che a pieno regime producono, 2,6 centrali nucleari da 1000 Megawatt ciascuna.
E l'Italia, nel suo piccolo, nello stesso anno, con i suoi 3.736 Megawatt di eolico installato ha prodotto 3 Terawattore dal vento, a fronte di 235 Terawattore da fonte fossile.
E c'è ancora molto da fare con il biogas, il foto-voltaico, il geotermico, il mini-idraulico, il mini-eolico, il bio etanolo di seconda generazione e , ovviamente, con l'efficenza energetica.
Un qualificato canale pubblicitario è stata la rivista "Le Scienze", edizione italiana di Scientific American, l'unica rivista di divulgazione scientifica di alto livello pubblicata nel nostro paese. Nel numero di ottobre del 1976 , in cinque pagine di domande e risposte sull'energia nucleare, l'utilizzo di fonti di energia rinnovabile veniva liquidata con questa immagine e la lapidaria frase " Un'impossibile competizione".
Come si può vedere dalla figura, secondo l'ENEL l'impossibile competizione era quella tra i mulini a vento usati in Olanda fino alla fine del 1800 per pompare acqua e le centrali nucleari.
E' un palese esempio di pubblicità comparativa ingannevole, in quanto chi, in quegli annni, poteva accedere all'informazione tecnica più aggiornata, già sapeva che la NASA stava sperimentando i primi generatori eolici di grande potenza.
A distanza di 33 anni, la competizione tra eolico e nucleare è stata possibile e in paesi come la Spagna ( vi ricordate Don Chisciotte), nel 2008 il parco eolico ha prodotto 22,8 terawattore di energia elettrica, pari all'11% dei consumi elettrici di questo paese.
E' l'energia elettrica che a pieno regime producono, 2,6 centrali nucleari da 1000 Megawatt ciascuna.
E l'Italia, nel suo piccolo, nello stesso anno, con i suoi 3.736 Megawatt di eolico installato ha prodotto 3 Terawattore dal vento, a fronte di 235 Terawattore da fonte fossile.
E c'è ancora molto da fare con il biogas, il foto-voltaico, il geotermico, il mini-idraulico, il mini-eolico, il bio etanolo di seconda generazione e , ovviamente, con l'efficenza energetica.
sabato 7 marzo 2009
Case Da Rottamare
L'idea di rottamare le case per rilanciare l'economia non mi dispiace. A patto di rispettare queste condizioni:
- gli edifici da buttare giù sono quelli a bassa efficenza energetica e realizzati (abusivamente) in contrasto con i piani urbanistici
- Le nuove costruzioni dovranno tutte utilizzare quote significative di energia solare
- essere di catergoria A in quanto ad efficenza energetica
- prevedere spazi condominiali per la raccolta differenziata porta a porta
- disporre di garage condominiali
- avere spazi verdi di pertinenza (da realizzare sui terrazzi, in assenza di spazi a terra)
Mi sentirei di essere categorico nell'impedire ogni aumento di volumetria.
L'idea che la casa a fianco della mia, innalzata di un piano, mi possa togliere la vista e il Sole mi disturba profondamente.
L'interesse alla rottamazione e ricostruzione da parte del costruttore e del proprietario deve venire dalla convenienza a poter mettere sul mercato una nuova casa con un maggiore valore aggiunto, derivante dalla sua maggiore vivibilità e dai minori costi di gestione.