sabato 29 dicembre 2007

La Germania Salverà Napoli?

La Germania salverà Napoli?
I Fantastici TreSul Corriere della Sera di ieri la notizia che in Germania sono disponibili a realizzare un inceneritore dedicato a termovalorizzare i rifiuti del napoletano, a patto che sia garantito il loro invio per i prossimi 15 anni.
Si è anche parlato di costi: tutto compreso, poco più di 200 euro a tonnellata.
Non mi sembra un'idea malvagia:
-i tedeschi potrebbero mescolare i materiali post consumo napoletani (troppo umidi, in quanto non si fa raccolta differenziata) con quelli tedeschi ( troppo secchi, grazie alla loro elevata raccolta differenziata) e risolvere l'attuale problema dei loro impianti, incompatibili con rifiuti ad elevato potere calorifico;
- noi ci liberemmo dei problemi di cosa fare delle scorie e delle ceneri, visto che ampie miniere di salgemma, idonee a questo scopo, sono già operative in Germania;
-liberati dall'ansia di alimentare all'infinito gli inceneritori, come richiesto dai contratti capestro firmati a garanzia delle banche, le nostre amministrazioni si potrebbero dedicare finalmente ad una seria politica di riduzione della produzione, riciclo e compostaggio (con il vantaggio di avere meno rifiuti da inviare in Germania a caro prezzo);
-le comunità campane, condannate a diventare la discarica di Napoli e dintorni, potranno tirare un respiro di sollievo per lo meno esente da diossine, metalli e particellato fine da inceneritori;
-la camorra dovrà inventarsi altri sistemi per fare soldi facili e le aziende del nord dovranno trovare sistemi più innovativi per smaltire i loro rifiuti tossici (produrne di meno) invece di scaricarli in libertà nelle campagne di Napoli, approfittando dell'attuale caos.

La stampa italiota si è subito sollevata contro questa proposta, facendone una questione di prezzo: "Ma che vogliono questi tedeschi che, invece di ringraziarci, ci vogliono far pagare i nostri rifiuti che loro trasformano in energia".

Quest'ultima battuta, che pare sia stata per davvero riportata sul quotidiano nazionale, è tutta da ridere.

Avete un'idea di quanto pagate la vostra Azienda di Nettezza Urbana che termovalorizza i vostri rifiuti?

Io le pesate e i conti me li sono fatti: la mia famiglia (io e mia moglie) produce 300 chili di materiali post consumo all'anno e per il servizio di raccolta e smaltimento paghiamo 260 euro all'anno: 870 euro a tonnellata!!!

E' vero, la "monnezza" è oro!
p.s.
Per la cronaca, dei 300 chili di MPC che produciamo, compostiamo tutto l'umido di cucina su un terrazzino e separiamo carta, vetro e plastica per la raccolta differenziata ( nel paese dove abito non si raccolgono metalli). Complessivamente la nostra capacità di raccolta differenziata è pari all'80%, per cui oggi, a discarica noi mandiamo solo 60 chili di monnezza all'anno

Postato da: federico46 a 08:20 | link | commenti (6)
ambiente e società, materiali post consumo


Commenti:

#1  01 Gennaio 2008 - 19:20
E' vero che economicamente converrebbe mandare i rifiuti in questo inceneritore, è anche vero che di ecoballe da smaltire ne abbiamo a sufficienza per i 15 anni richiesti, ma è altrettanto vero che i problemi ambientali e sanitari per i quali non si vogliono gli inceneritori da noi sarebbero egualmente presenti dove vogliono costruire questo inceneritore.

Quindi... non è un po' schizofrenica la posizione di chi avversa gli inceneritori però è favorevole ad una situazione come quella descritta?

Fabio
utente anonimo

#2  02 Gennaio 2008 - 12:21
Il mio commento alla notizia che in Germania sono disposti a realizzare un inceneritore per trattare i rifiuti campani voleva essere ironico e ha volutp sottolineare il fatto che comunque i tedeschi non ci fanno un favore e che tutto sommato ci chiedono poco.
La mia ricetta alla soluzione dei problemi campani la puoi trovare nella lettera aperta indirizzata a Bertolaso ( post del 3 settembre) che è valida anche per il nuovo Commissario.
In tutti i casi, resta il problema della quantità infinita di ecoballe visibili anche dallo spazio (vai a vedere Google Earth) e della pesante contaminazione ambientale della Campania, anche prima dell'accensione di qualunque inceneritore.
Tu quale soluzione suggerisci?
Un cordiale saluto
Federico
Utente: federico46 Contattami Guarda il mediablog (foto, audio e video) di questo utente. federico46

#3  02 Gennaio 2008 - 14:48
Federico,

la mia non era polemica, volevo solo capire un po' meglio il tuo punto di vista.

Sono un membro del Comitato Allarme Rifiuti Tossici, e membro anche del gruppo degli Amici di Beppe Grillo. Conosco bene, molto bene, la questione delle discariche in Campania, dei siti di stoccaggio di ecoballe, degli impianti di CDR e degli inceneritori (il costruendo e i da costruire).

Ero a Lo Uttaro quando volevano riaprirla, ero a Serre quando volevano devastarla, sono stato a Giugliano a farmi caricare dalla polizia ed a filmare situazioni di palese illegalità...

La mia soluzione è quella che tu stesso da tempo vai professando: riduzione a monte, riciclaggio, compostaggio, riuso.

Siamo in tanti a dire le stesse cose, ma siamo troppo sparpagliati... Sono contento di poterti scrivere in maniera così diretta, perché così posso domandarti davanti a tutti i lettori: ce la puoi dare una mano?

In che modo, chiederai... domanda legittima, alla quale rispondo ben volentieri: unendo le tue forze alle nostre, ma soprattutto unendo le tue forze e peso da intellettuale e scienziato a quelli degli altri intellettuale e scienziati, nonché giornalisti, filosofi e via cantando, che da tempo dicono tutti le stesse cose, ma tutti separatamente.

Bisogna far rete, Federico, per opporsi alle logiche della finanza e dei partiti impastati con la finanza e con la camorra.

Fai riferimento al link che ho messo come home del mio blog per prendere confidenza con il gruppo di cui son parte. Un gruppo di semplici cittadini che da tempo si battono per una Napoli, una Campania ed un'Italia pulite nell'animo, prima che nelle strade.

Fabio A.
utente anonimo

#4  02 Gennaio 2008 - 18:02
Caro Fabio concordo a pieno che bisogna fare Rete e come sai sono disponibile ad essere un nodo della rete Campana. Comunque la mia impressione, da diversi incontri fatti a Napoli e Salerno, è che siate ancora un pò troppo "svincoli". Ognuno per conto suo.
I miei contatti napoletani sono con i ragazzi dell'Assise che fanno capo all'Istituto Studi Filosofici e, a Salerno, con Italia Nostra che recentemente mi ha contattato per un possibile parere tecnico sul l'inceneritore in porto a Salerno.
Un altro contatto è con i rappresentanti napoletani dei Medici per l'Ambiente (ISDE).
La prima battaglia da vincere è contro le mistificazioni e le accuse di essere quelli del partito del NO.
Lo slogan potrebbe essere: informare, informare, informare.

Utente: federico46 Contattami Guarda il mediablog (foto, audio e video) di questo utente. federico46

#5  02 Gennaio 2008 - 18:14
Siamo anche noi in contatto con l'Assise, alcuni esponenti dell'Assise sono membri attivi del Comitato Allarme Rifiuti Tossici.

E' vero, c'è ancora poca coesione tra i movimenti... ma credo sia dovuto anche alla mancanza di una piattaforma informatica che ci consenta una facile interazione al di fuori dei momenti di raccolta dal vivo. E' internet che ha consentito a gran parte di noi di conoscersi, è un po' paradossale che non si riesca a sfruttarla appieno per dar maggior visibilità a questo movimento di coscienze, prima ancora che di persone. E' un problema da risolvere al più presto.

Ma se i comitati civici hanno i loro problemi, le "comunità di intellettuali", se mi passi il termine, non sono da meno... Vi fate sentire poco!

Ho proprio oggi contattato il Giudice Raimondi, che forse conosci... vedremo se si riuscirà a combinare qualcosa di buono.

Ad ogni modo, parlando di informare, informare ed informare, è questa la strada che il nostro gruppo ha preso da tempo.

Ad esempio, il 31 dicembre, mentre c'è chi era a casa a preparare il cenone della sera, chi andava in giro a godersi la bella giornata di sole... c'era anche chi partiva da piazza Cavour, Napoli, con sacchetti di differenziata al seguito e megafono per cantare le informazioni alla gente, per tentar di far CAPIRE che la gente ha non solo il diritto, ma anche e soprattutto il dovere di reclamare che i loro sacrosanti diritti vengano tutelati e che i comportamenti benefici per la cittadinanza intera vengano incentivati.

Dato il tipo di manifestazione e la platea alla quale si è rivolta... direi che è andata più che egregiamente. Eravamo una 20ina, o poco più, armati di alcune centinaia di volantini e di un nuovo acquisto dal quale molto difficilmente ci separeremo, data la sua valenza: un egregio megafono di manifattura cinese!

Abbiamo sperimentato varie forme di comunicazione, dalla più classica declamazione di slogan, passando per volantinaggio-pressing, fino ad inseguimenti a suon di megafono che ci ha aiutato a fare domande perentorie dai toni dissacranti che hanno ben colto l'attenzione dei passanti.

Faceva rabbia vedere ragazzini (ma anche molti adulti) totalmente disinteressati al problema, gettare i volantini in terra (!!) ma era rinfrancante e liberatorio apostrofare tali persone come meritavano - usando sempre atteggiamenti educati, sia chiaro - con la otenza del megafono, mettendole virtualmente alla berlina di fronte alla gente: gli ignoranti, gli incompetenti, gli ignavi e gli imbecilli si devono sentire tali, e gli altri devono percepirli come tali, perché solo così potranno o cambiare o essere emarginati, piuttosto che essere ritenuti "normali". I pazzi sono loro, non noi.

Abbiamo anche capito che i luoghi ideali dove fare "volantinaggio impegnato" sono le metropolitane: lì la gente ha tempo (specialmente a Napoli, eheh) mentre aspetta che arrivi il treno, od anche mentre è in viaggio, di leggere i volantini. Stiamo infatti progettando di ripetere quest'evento almeno una volta al mese, ma preferibilmente più spesso, concentrandoci molto sulle metropolitane e funicolari: era uno splendore vedere le facce dei viaggiatori nella funicolare che ho preso al ritorno dalla manifestazioncina, si poteva leggere nei loro volti sbigottimento misto a senso di colpa, nel leggere il volantino.

Seminando seminando, prima o poi qualcosa crescerà!

Qui puoi leggere le impressioni delle altre persone e visionare delle foto: link.

Qui c'è il volantino che distribuivamo.

Facci sapere che ne pensi. ;-)

Fabio
utente anonimo

#6  03 Gennaio 2008 - 11:15
Caro Fabio
il volantino mi è piaciuto molto e mi sembra anche molto napoletano :-) l'approccio con megafono per mettere a pubblico ludibrio i comportamenti incivili.
Occorre insistere e non farsi pigliare dallo sconforto.
La priorità alla riduzione dei materiali post consumo e al loro riciclo è una scelta vitale che i paesi più evoluti hanno già intrapreso.
La cosa più bella di questa mia personale esperienza , partita oltre dieci anni fa, e che sono ormai decine di comitati sparsi in tutt'italia che condividono la stessa strategia e in parte lo stesso linguaggio ( rifiuti vs Materiali post Consumo): riduzione (compostaggio domestico), raccolta porta a porta, riciclo, riuso, compostaggio, fermentazione anaerobica della frazione umida ( con produzione di biogas) e trattamento a freddo meccanico biologico per l'inertizzazione della frazione residuale con eventuale recupero e sintesi di molecole per nuovi cicli produttivi (etanolo e olio diesel) a partire da macromolecole ( carta e plastica) .
Occorre far sapere agli italiani che queste alternative esistono, hanno costi più bassi, inquinano meno e fanno risparmiare più energia.
Oltre al volantinaggio creativo, suggerisco lettere periodiche ai giornali, interventi organizzati alle radio e alle televisioni locali, i bollettini delle parrocchie, creazioni di blog e siti sul tema.
Avete pensato ad una breve lettera aperta al presidente Napolitano, con riferimento al suo intervento di fine anno, per fargli sapere quello che i suoi esperti non hanno ancora osato dirgli?. Potete anche sfidare pubblicamente a confronti pubblici gli amici degli inceneritori con chi crede ad altre soluzioni per vedere chi è più convincente ( se ci riuscite ad organizzare questo confronto, ovviamente sono disponibile).
Un ultimo consiglio, oltre i pericoli per la salute sottolineate anche quelli per la salute del portafoglio: le alternative all'incenerimento costano meno alle tasche dei cittadini. A Genova abbiamo attivato fronti comuni tra ambientalisti e associazione difesa consumatori sulle politiche tariffarie: far pagare il servizio per la raccolta della monnezza in base ai metri quadri è una truffa!!
Apresto
Federico
Utente: federico46 Contattami Guarda il mediablog (foto, audio e video) di questo utente. federico46
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